Killing Eve 4, recensione: un finale deludente

Con l'ottavo episodio si conclude Killing Eve 4. Lo spy-thriller di Sandra Oh e Jodie Comer volge al termine, forse non come ci aspettavamo.

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a cura di Livia Soreca

L'11 aprile, 24 ore dopo la diretta americana di BBC, la piattaforma streaming TIMVision ha reso disponibili gli ultimi due episodi di Killing Eve 4. La storia di Eve Polastri e Villanelle si è ufficialmente conclusa.

La serie britannica ha fatto il suo debutto nel 2018 , ispirandosi al racconto Villanelle di Luke Jennings. Sandra Oh, star di Grey's Anatomy, e Jodie Comer hanno lavorato fianco a fianco finora, protagoniste di una serie brillante che per anni ha catturato un numero sempre più grande di fan. La quarta stagione è stata all'altezza delle aspettative? Scopriamolo insieme.

L'incipit di Killing Eve 4

Qualche settimana fa vi avevamo parlato in anteprima del primo episodio di Killing Eve 4. Aria di cambiamenti per le due donne: Villanelle, decisa a redimersi, si è inserisce in una comunità spirituale per ricevere il Battesimo e purificarsi; Eve, determinata e ormai senza scrupoli, è alla ricerca dei Dodici, mossa dalla sete di vendetta. Entrambe cercano di venire a capo del loro legame ossessivo, tendando in un primo momento di negarlo a tutti i costi. Nel frattempo Carolyn, cacciata dall'MI-6, vuole mettersi in gioco ancora una volta, mossa dal desiderio di scoprire chi ha ucciso suo figlio Kenny, spiacevole episodio avvenuto nella terza stagione.

Negli episodi seguenti, ci si concentra molto su Helene, introdotta nella stagione precedente, coinvolta nei piani dei Dodici. Ora la donna francese diventa un'affascinante prima antagonista, oggetto d'attenzione di Eve per trovare il primo membro dell'organizzazione segreta. Le novità non sono finite. È introdotto un nuovo personaggio, Pam, apprendista di Konstantin (che, intanto, assume un ruolo sempre più marginale, a dispetto delle prime stagioni). Pam è impiegata nella tanatoestetica, l'arte di conservare i corpi dopo la morte, in un'agenzia di Onoranze Funebri insieme a suo fratello. Ben presto la sua vita cambia radicalmente, ed ella cerca di diventare ciò che un tempo era Villanelle.

Scelte poco convincenti

Lo snodo di trama che ruota intorno al nuovo personaggio costituisce il primo grande punto interrogativo di Killing Eve 4. Pur mantenendo lo stesso stile e all'incirca lo stesso tenore, quest'ultima fetta di episodi si rivela, per certi versi, frettolosa e poco convincente. Sono pochi ormai i personaggi del cast originario: Kenny, Bill, Niko e altri ancora hanno lasciato il posto a pochi altri che, purtroppo, non hanno la stessa influenza narrativa. È il caso di Yosuf, nuovo partner di Eve, figura di contorno e piuttosto irrilevante. Persino quella che poteva sembrare una nuova scoperta diventa, alla fine, una comparsa. Il personaggio di Pam, che mai potrà sostituirsi all'incredibile Villanelle, non solo non ha il tempo per sbocciare e lasciare il segno, ma la sua personalità non riesce a catturare l'attenzione né la simpatia del pubblico. Quasi ininfluente all'interno della trama che coinvolge Eve e Villanelle - quella di maggiore interesse - la sua presenza fa davvero fatica a farsi notare.

D'altra parte, di Villanelle ci ha sempre catturato il carisma, la verve, l'intraprendenza. Un'affascinante killer, spietata, senza scrupoli, ma al tempo stesso con un lato più dolce che mostra in rarissime occasioni. Una donna dal passato tormentato, una persona quasi impossibile da decifrare. La Villanelle dei primi episodi di Killing Eve 4, infatti, quasi non piace, ma non bisogna aspettare molto per incontrare ancora una volta quella di un tempo.

Chi è Eve adesso?

La quarta stagione si concentra moltissimo sul personaggio di Eve, forse ancor più che negli anni precedenti. Dagli ultimi episodi di Killing Eve 3, in cui Polastri uccide per la prima volta, ella ha davvero maturato un cambiamento dentro di sé. In questi episodi assistiamo ad una donna molto più determinata, con uno spirito di sopravvivenza oltre ogni aspettativa. L'abbandono da parte di tutte le persone che l'avevano circondata finora è un segno indelebile nel suo animo.

Talvolta abbiamo visto Eve alle prese con il travestimento, una trovata che fino a qualche stagione fa avremmo attribuito a Villanelle. È curioso, infatti, vedere come le due donne siano ora molto più simili, seppur seguite da background completamente diversi. La brillante agente recita spesso in altri panni nelle sue indagini, cedendo all'arte della finzione. Siamo di fronte ad una Eve molto più smaliziata, se così si può dire, con un grande spirito d'iniziativa, ancor più che nelle stagioni precedenti in cui, in ogni caso, era già un personaggio strepitoso.

Un finale deludente

Nel corso degli episodi, possiamo assistere ad un avvicinamento di Eve e Villanelle, non del tutto inaspettato e sicuramente sperato sin dal primo momento. Eppure qualcosa non funziona come dovrebbe. Il "gioco del gatto e del topo" che coinvolgeva le due nemiche, ognuna ossessionata dall'altra, era il vero e proprio motore della serie. La tensione tra le due donne era ciò che spingeva gli eventi in avanti, così come la spasmodica voglia di trovarsi l'un l'altra e affrontarsi. Ora che le due protagoniste si trovano spesso a conversare e collaborare, i fan si dividono in due fazioni. Se da un lato il loro rapporto subisce un'evoluzione tanto attesa, dall'altro si è forse perso l'intrigo che lo caratterizzava.

Insomma, sono moltissime le scene in cui vediamo Eve e Villanelle insieme, e per certi versi è quasi strano. Siamo convinti, tra l'altro, che sia proprio questo radicale cambiamento di Polastri a stravolgere le carte in tavola. Ella non ha più nulla da perdere ed è totalmente fuori la sua comfort zone. Villanelle, tuttavia, continua ad essere il suo pensiero fisso. Proprio alla luce di un profondo mutamento e di quello che poteva essere un nuovo inizio, il finale di stagione arriva come una scheggia e chiude Killing Eve 4 in maniera piuttosto deludente. Il suo fortissimo impatto e il suo potente valore simbolico non bastano per considerarlo convincente fino in fondo: ancora una volta, spunti di trama non sono portati a termine o sono chiusi in maniera frettolosa.

La regia e il comparto artistico

Se la trama e le scelte narrative non convincono del tutto, per quanto riguarda la regia e la fotografia siamo sempre su un altissimo livello. Il primo episodio ci aveva già dato un consistente assaggio: persiste il medesimo stile accattivante, che rispetta uno schema ben preciso. Essendo Killing Eve una serie molto dinamica, anche nelle sue ambientazioni, il pubblico assiste ad una varietà di luoghi, forme e colori che condizionano l'estetica di ogni singolo episodio. Torna una certa simmetria nelle inquadrature, spesso legata ad un simbolismo preciso. Nella prima puntata abbiamo visto Villanelle pronta al Battesimo, con delle ali sullo sfondo che creavano l'illusione di vedere un angelo. Ebbene, è un'immagine che si ripete nell'ultimo episodio - chi ha completato la visione sa di cosa stiamo parlando - con un espediente diverso. È un messaggio molto forte, un'allegoria che funziona e che chiude il cerchio aperto mesi fa.

Altri parallelismi più evidenti caratterizzano Killing Eve 4, con un lavoro di fotografia che opera per sovrapposizione. C'è poi una novità che abbiamo apprezzato molto. La quarta stagione è fondamentale per scoprire qualcosa in più dei Dodici. Un espediente molto diffuso in film e serie TV (ci viene in mente The Haunting of Bly Manor su Netflix), ma totalmente inedito in Killing Eve, è quello di utilizzare il bianco e nero per sequenze ambientate nel passato. Anche nella terza stagione, ad esempio, avvenimenti lontani erano interamente mostrati allo spettatore, con un filtro non troppo diverso da quello di scene del presente. Stavolta la serie si arricchisce di nuove trovate stilistiche, funzionali alla narrazione.

Conclusioni su Killing Eve 4

La tanto attesa stagione conclusiva sembra non aver soddisfatto in pieno le aspettative iniziali. Pur mantenendo quel tenore che da sempre ha caratterizzato questo spy-thriller, alcune scelte narrative non convincono in pieno, specie verso la fine, La quarta stagione è un addio fin troppo debole in confronto alle vere potenzialità assaporate durante gli anni precedenti. Forse, col passare del tempo, Killing Eve ha perso un po' quel carattere che la rendeva una serie TV unica del suo genere.

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