Spiegare l'importanza di Milo Manara per il fumetto italiano e mondiale crediamo sia abbastanza superfluo. Schiere di appassionati riconoscono il suo lavoro e la sua figura come quelle di una leggenda e il suo nome è conosciuto ovunque anche tra coloro i quali non leggono i fumetti o non sono interessati a questo mondo. Recentemente vi abbiamo parlato di una delle sue più famose opere rieditate in due volumi da Feltrinelli Comics, ovvero I Borgia. In questa recensione ritorniamo a parlare di una nuova edizione, sempre di Feltrinelli Comics per la collana Biblioteca Manara, di Kamasutra, opera scritta e disegnata da Manara alla fine degli anni '90. Piccola curiosità che dimostra l'importanza decennale di questa opera fin dalla sua prima edizione: all'epoca della pubblicazione della prima edizione, il volume era corredato da un CD-ROM pubblicato insieme alla rivista Panorama del gruppo editoriale Mondadori (casa editrice che pubblicò, appunto, la prima edizione dell'opera) dove venne inserito un videogioco che vedeva le protagoniste del fumetto affrontare diverse prove di coraggio di carattere erotico per arrivare al congiungimento carnale con Shiva. Nella nuova edizione non c'è il CD-ROM ma c'è una postfazione di Boris Battaglia che ne parla con tanto di illustrazioni inedite, ma di questo ve ne parliamo più avanti.
Kamasutra: la trasposizione perfetta della celebre opera indiana
La storia riprende esattamente ciò che vi abbiamo accennato brevemente nell'introduzione quando abbiamo parlato del videogioco. In Kamasutra, infatti, troviamo due protagoniste ovvero Parva (che ricorda parecchio la celebre Miele de Il profumo dell'invisibile del 1986) e Lulù, in una sorta di rivisitazione del più celebre testo indiano di Mallanaga Vatsyayana. Dopo aver sfregato una misteriosa cintura dalla forma fallica, Parva fa la conoscenza dello spirito di Shiva il quale le chiede di compiere alcune azioni affinché possa acquisire la sua reale forma fisica. Dopo mille peripezie tra rapimenti, fughe e avventure di vario tipo, Lulù si trova costretta a salvare l'amica affrontando anche parecchie prove erotiche alquanto esplicite. Il tutto per consentire a Parva di unirsi carnalmente col suo grande mito Shiva. In ogni caso è chiaro come la storia non sia l'elemento principale dell'opera essendo abbastanza piatta e priva di particolari colpi di scena. Molto spesso, inoltre, alcune scelte sono forzatamente studiate per inserire degli elementi erotici e risultano leggermente slegate dalla trama centrale.
Nonostante ciò, come riconosciuto anche da Boris Battaglia nella postfazione e da Sandrone Dazieri nella prefazione, Kamasutra di Milo Manara riprende la vera natura dell'originale Kama Sutra che è quanto di più distante possa esserci da quella che di fatto è un'errata visione popolare occidentale. Nella realtà, le intenzioni del filoso indiano erano quelle di parlare di un'armonia amorosa fisica e psicologica. In Occidente si è compiuta un'errata interpretazione estrapolando unicamente la descrizione dettagliata ed esplicita di alcune pratiche erotiche e, in seguito, le pessime traduzioni dell'originale sanscrito hanno contribuito al totale fraintendimento. Per noi, infatti, è visto come una sorta di manuale pratico sulle posizioni erotiche per scopi lussuriosi, ma in realtà Vatsyayana voleva combattere l'ascetismo e l'animalità proponendo un apporto culturale al sesso distruggendo i vari tabù attorno ad esso e mostrando la sua vera natura purifica.
L'elegante erotismo targato Milo Manara
Milo Manara è, quindi, riuscito a cogliere con grande tatto e intelligenza il suddetto malinteso riuscendo a regalare al testo originale un'ottima trasposizione fumettistica. I suoi disegni, grazie all'uso di pastelli prevalentemente con colori caldi, sono eleganti e molto dettagliati. Le tavole libere, tuttavia, hanno come principali protagoniste proprio le celebri donne di Manara che spesso vengono mostrate anche in tavole a tutta pagina inserite all'interno di ambienti molto vasti e prevalentemente naturalistici. In questo caso Parva e Lulù sono alte, slanciate magre, hanno capelli ricci, seni di medie dimensioni e labbra carnose, insomma è la classica firma di Manara. I personaggi, anche quelli maschili, posseggono una grande sensualità, mista a umorismo, consapevolezza delle loro azioni e libertinaggio estremo.
Le scene sono parecchio esplicite, ma non cadono mai nella volgarità estrema e nella pornografia più spicciola. Le nudità di Manara sono sempre state eleganti e inseriscono la donna, vista come una figura angelica, all'interno di una società aperta e libera dove non viene trattata come un oggetto e non viene sottomessa. L'assenza di senso di colpa rivela la natura più trasgressiva, ma anche più pura dei personaggi e i disegni sono la rappresentazione perfetta di questo aspetto. La copertina cartonata in carta simil tessuto di altissimo livello, così come le pagine che presentano una grammatura elevata esaltano, infine, sia i disegni che i colori.
Conclusioni
Kamasutra di Milo Manara è una delle opere di più alto livello tra l'intera produzione dell'autore. Un classico esempio dell'erotismo manariano rielaborato con arguzia, ironia e grande qualità artistica per adattare intelligentemente una delle opere letterarie più famose della cultura indiana tramandata in tutto il mondo. Leggere Kamasutra significa compiere un viaggio alla scoperta del profondo significato del piacere e della condivisione, della libertà e delle tentazioni che spingono ognuno di noi a raggiungere l'appagamento personale raggiungibile con l'unione carnale e spirituale. Il volume è eccezionale, dopotutto è curato personalmente dall'autore che ha deciso di arricchirlo con due ottimi e interessanti apparati critici, all'inizio e alla fine dell'opera, e con una vasta collezione iconografica di opere inedite. Biblioteca Manara ha già dimostrato di essere una collana di grande valore culturale e adesso si arricchisce anche con questa importante opera dedicata a un pubblico più vasto e maturo non necessariamente appassionato di fumetti.