Nell'autunno del 2021 Netflix aveva annunciato Kakegurui Twin, anime spin-off di Kakegurui che, a partire dal 2017, ha stregato il pubblico per due avvincenti stagioni. Il regista giapponese Yuichiro Hayashi, con Kaori Makita, dà vita ad un prodotto dello Studio MAPPA, disponibile in streaming dal 4 agosto 2022. Come per l'anime principale, anche Kakegurui Twin è l'adattamento dell'omonimo manga di Homura Kawamoto, illustrato stavolta da Kei Saiki, edito in Italia da J-Pop Manga.
Quella di Netflix è una vera e propria scommessa: proporre, in soli 6 episodi doppiati in italiano, uno spin-off che avrebbe rischiato di non poter avvicinarsi nemmeno lontanamente all'impatto di Kakegurui. Invece, questa piccola serie - di cui ci si aspetta un proseguimento - possiede fin troppe carte vincenti per poter essere ignorata o sottovalutata.
- Acquistate Fire TV Stick 4k Max con telecomando Alexa per guardare Netflix direttamente sul vostro televisore
Kaegurui Twin, recensione: Netflix gioca d'azzardo e vince
Bisogna fare un passo indietro, quando Yumeko Jabami, l'esuberante protagonista di Kakegurui, ancora non è una studentessa dell'Accademia Privata Hyakkaou, nota per le sue bische ancor più che per il suo prestigio. Il personaggio principale di questo interessante prequel è Mary Saotome, ragazza che il pubblico ha già conosciuto e apprezzato per il suo ingegno e il suo inimitabile carisma. Quando Saotome è al suo primo anno, deve affrontare una bizzarra regola: il "Battesimo del Gioco d'azzardo". La sua "gemella" in questa sorta di iniziazione è Tsuzura Hanatemari; da questo momento, inizia il loro folle percorso tra le scommesse più spietate.
Questa prima stagione ricopre dal primo volume del manga fino a parte del terzo, in maniera piuttosto fedele. La ridotta quantità di episodi non permette certamente di assistere a molti snodi di trama, eppure questo piccolo assaggio è più che sufficiente per accattivare lo spettatore, introducendo nuovi giochi ricchi d'entusiasmo e nuove regole sempre illustrate minuziosamente. Kakegurui Twin non dà per scontata la visione della serie originaria, partendo dal principio e mostrando nuovamente l'Accademia e le sue folli regole, anzi qui in maniera più diretta e a tratti brutale. Un primo aspetto che colpisce molto, infatti, è la crudeltà con cui viene spiegato ed esplicitato il meccanismo degli animali domestici: i ragazzi che si indebitano in maniera quasi irreparabile sono chiamati "cani" e le ragazze "gatte". Questo piccolo spin-off tratta l'argomento - già noto ai fan - con una gran dose di sadismo da un lato, di masochismo dall'altro.
L'idea che Kakegurui Twin sia un prequel esercita già di per sé un certo fascino e stuzzica la curiosità su eventi che, finora, erano stati solamente accennati nel già noto adattamento animato. È interessante, innanzitutto, assistere alla crescita di Saotome: ella arriva in Accademia come una semplice giocatrice in erba, prima di trasformarsi nel personaggio che tutti conoscono. Similmente a Yumeko al suo primo ingresso, Mary riesce a un certo punto a farsi notare, non senza iniziali difficoltà, divenendo la studentessa più promettente e soprattutto la giocatrice più intrigante da affrontare.
Nuovi personaggi e vecchi ritorni
La scelta di rendere Mary Saotome la protagonista è ciò che di più intelligente si potesse fare. Kawamoto, da sempre affezionato al personaggio - come egli stesso scrive nelle note dei suoi volumi -, sfrutta la brillante personalità della ragazza per creare uno spin-off che, a dirla tutta, potrebbe affascinare persino più di Kakegurui. La follia di Yumeko Jabami, ossessionata dal rischio, è sostituita dall'acuto interesse di Saotome per il gioco, la strategia e la vittoria, passione che il suo pubblico già conosce ma che qui riesce ad assaporare pienamente.
A dirla tutta, da sempre l'opera principale ha catturato i fan con i suoi personaggi secondari: non solo Mary, ma anche Midari Ikishima, a cui Kakegurui Twin dedica un intero episodio, e a cui l'autore ha già riservato un altro manga spin-off, edito da J-Pop proprio quest'anno. Sono loro, in effetti, i personaggi più amati di quello che ormai si potrebbe definire un vero e proprio franchise, e come Ikishima, anche il Consiglio Studentesco fa la sua breve comparsa: un ritorno alle origini molto apprezzato, seppur ancora fugace in questi primi 6 episodi.
Intanto, la nuova serie Netflix introduce nuove figure: Tsuzura Hanatemari e Yukimi Togakushi saranno le due spalle di Saotome, con una maggiore concentrazione sulla prima, quasi coprotagonista, che è in effetti una delle grandi novità dell'anime. Dolce, sensibile, e con un'ammirazione per la sua compagna che spesso sfocia in un interesse più profondo. Tutte insieme affrontano tematiche importanti: l'amicizia, la fiducia reciproca o, all'opposto, il tradimento, quasi alla maniera di altri manga e anime come Tomodachi Game, arrivato quest'anno su Crunchyroll Premium.
Un'altra piacevole scoperta è la principale antagonista Sachiko Juraku, Presidente del Comitato di Moralità e membro del Consiglio. Sadica, una spietata dominatrice che sfoggia tra i corridoi della scuola il proprio animale domestico, Mikura Sado, una gatta che, in realtà, sviluppa un rapporto di dipendenza e sottomissione alla crudele Juraku, che intanto si diverte a giocare con gli studenti e, soprattutto, con la nuova arrivata Saotome. Infine, Kakegurui Twin lascia molto più spazio alla componente maschile, introducendo ulteriori personaggi inediti.
Lo Studio MAPPA non delude le aspettative
Il primo grande pregio del lavoro di MAPPA è quello di riuscire a non distaccarsi da ciò che si è visto in Kakegurui, donando coerenza ed omogeneità, ma al tempo stesso con qualche accorgimento che permette di considerare Kakegurui Twin un'opera ben distinta. Rispetto alla serie di riferimento, per lo spin-off lo studio d'animazione compie delle scelte singolari. Si può cominciare dall'elegantissima sigla d'apertura, con una colonna sonora che restituisce le atmosfere di un lussuoso casinò, e con uno stile quasi cinematografico, pieno di inquadrature di dettagli, giustapposte con armonia e dinamicità. Certamente c'è da apprezzare l'assenza di quell'eccessivo fan service presente nelle intro di Kakegurui, anche se qualche piccola allusione non manca durante la narrazione.
La regia di Yuichiro Hayashi ritorna impeccabile: dai movimenti dell'immaginaria macchina da presa ai primi e primissimi piani delle protagoniste, in cui MAPPA si sbizzarrisce con smorfie inquietanti e raccapriccianti, un guizzo stilistico già visto in altri lavori dello studio, come la stagione finale di Attack on Titan. Questa scelta rispecchia ancora una volta il vero carattere di una serie come Kakegurui Twin, in cui il rischio e la sete di vittoria o di vendetta corrodono i personaggi fino a farli impazzire.
A livello visivo ed estetico, l'alta qualità è la stessa incontrata in Kakegurui. Talvolta c'è persino una diversificazione: le figure si tingono di una colorazione particolare, generalmente tendente al verde e al giallo, dando vita ad un effetto ottico interessante, quasi sdoppiato, e mai eccessivo o fastidioso. L'episodio su Midari, ad esempio, essendo incentrato unicamente su di lei, adotta una palette tutta sua, sul viola e sul rosa. È così che l'anime supera persino il manga stesso, sfruttando la funzionalità dei colori. Infine, la versione italiana a cura della CDC SEFIT GROUP e diretta da Gianluca Crisalfi è pienamente godibile e consigliata; dialoghi arditi dominano la scena.
Kakegurui Twin, recensione: conclusioni
Lo spin-off Kakegurui Twin era una grande scommessa per Netflix, un esperimento in realtà davvero ben riuscito, capace di dimostrarsi all'altezza di una serie così apprezzata come Kakegurui. Una protagonista più carismatica, pungente e ingegnosa conquista la scena, in un prodotto visivo che è un immenso piacere per gli occhi. Connubio di scelte molto intelligenti, anzi furbe, in così poco tempo questo nuovo anime riesce già ad eguagliare la serie madre: che sia destinata ad essere addirittura migliore?