Kaiju No. 8 Volume 1 di Naoya Matsumoto, recensione: back for the attack

Arriva in Italia, grazie a Star Comics, il nuovo fenomeno manga mondiale: Kaiju No. 8 Volume 1. La storia del ragazzo che divenne un kaiju!

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a cura di Domenico Bottalico

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Kaiju No. 8 Volume 1 arriva in Italia grazie a Star Comics e con un biglietto da visita a dir poco mostruoso, aggettivo non scelto a caso vista l'ambientazione della serie. Oltre 6 milioni di copie stampate, di cui oltre 4 vendute, e oltre 100 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma digitale Shonen Jump+ (controparte della storica rivista Weekly Shonen Jump di Shueisha) su cui è in corso di serializzazione, numeri che rendono Kaiju No. 8 di Naoya Matsumoto non solo il manga del momento ma anche il fenomeno manga del momento. I numeri sono ancora più impressionanti se si tiene conto che si tratta di cifre raggiunte dal solo manga che non ha ancora beneficiato di un adattamento anime (inutile negare che la presenza di un adattamento animato rimane un importante veicolo e fattore di popolarità per qualsiasi serie) e che la serializzazione ha da poco tagliato il traguardo dell'anno solare, il manga ha infatti esordito a luglio 2020 in Giappone.

Kaiju No. 8 Volume 1 di Naoya Matsumoto: "più grandi sono..."

Il Giappone è l'epicentro di una singolare e pericolosa attività: quasi ogni giorno infatti è minacciato da kaiju. Creature gigantesche e mostruose il cui unico scopo sembra quello di portare devastazione lasciandosi dietro una scia di morti e danni ingenti. A difendere il Giappone però ci sono le Forze di Difesa, unità speciali addestrate alla soppressione dei kaiju. Questa non è la loro storia o almeno non lo è inizialmente. Cosa accade infatti alla fine di ogni battaglia? chi ripara i danni e pulisce le strade? ma soprattutto chi smaltisce le enormi carcasse?

A rispondere a queste domane è Kafka Hibino, 32 anni, brillante dipendente della Monster Sweeper Inc. ovvero un'impresa specializzata nello smaltimento delle carcasse dei kaiju. In realtà Kafka aspirava ad entrare nelle Forze di Difesa, di cui la sua amica d'infanzia Mina Ashiro è una delle ufficiali più decorate ed efficaci, ma purtroppo non è mai riuscito a passare l'esame d'ammissione. Fatalità vuole che Hibino e il kohai Leno Ichikawa stiano ultimando uno smaltimento quando vengano attaccati a sorpresa da un yoju (un piccolo mostro che segue la scia di distruzione di un kaiju) venendo salvati proprio da Ashiro e dalla sua unità ma finendo in ospedale per fortuna solo con lievi ferite.

Lì i due fanno un patto: fare un ultimo tentativo per entrare nelle Forze di Difesa. Il piano tuttavia subisce una bizzarra deviazione quando nel nel corpo di Hibino si introduce un piccolo essere volante, un yoju forse, che lo trasforma a tutti gli effetti in un kaiju! La fuga dall'ospedale e il conseguente incontro con un kaiju convincono Hibino a mantenere il segreto sulle sue "abilità". Tuttavia quando lui e Ichikawa vengono ammessi ai test finali per entrare nelle Forze di Difese, il suo segreto viene drammaticamente alla luce facendo conoscere al mondo il "Kaiju No.8".

Attraverso il proprio sito ufficiale, Star Comics ha reso disponibile gratuitamente per la lettura il primo capitolo di Kaiju No. 8 Volume 1. Per leggerlo cliccate sull'immagine:

Kaiju No. 8 Volume 1: back for the attack

Grazie ad un world building che attinge a piene mani da un immaginario ben riconoscibile anche in occidente, quello dei kaiju ovviamente ma anche quello dei tokasatsu, e alla facilità con cui Naoya Matsumoto costruisce in pochi semplici scambi i personaggi principali della sua serie, rendono Kaiju No. 8 Volume 1 un piacevole ritorno al passato e alle basi di un genere da sempre gettonatissimo come lo shonen che, soprattutto negli ultimi, ha vissuto diverse declinazioni cercando di esplorare altre forme narrative come l'horror, il supereroismo di matrice americana e la mitologia yokai allontanandosi, o meglio rivisitando, in maniera più o meno evidente gli stilemi del battle shonen che dalla metà degli anni '80 fino ai primi 2000 erano stati di fatto la declinazione principale del genere stesso.

Pur non ignorando le proposte che fanno attualmente da battistrada per il mercato (la seconda metà di questo primo tankobon risente nell'impostazione in maniera lapalissiana dell'influenza di My Hero Academia) è impossibile non notare come l'autore lavori con un approccio sottrattivo nel senso più positivo del termine. Meno è meglio per Matsumoto: non ci sono complessi piani orditi da machiavellici villain da sventare ma solo giganteschi mostri, apparentemente senza intelligenza, da abbattere.

Non vi è un tormentato protagonista da decostruire ma il più classico "buon papà" tipico della narrativa shonen le cui prime e più evidenti qualità sono l'instancabile forza di volontà e l'inossidabile tempra morale. Anche i personaggi secondari sono costruiti seguendo i più classici stilemi del genere: la spalla responsabile con cui mettere in scena anche una serie di scene che fungono da comic relief (molto presente in questo primo tankobon ma ben piazzato di modo da non risultare ridondante), l'antagonista spocchioso, la rivale che diviene alleata, la co-protagonista con cui Kafka Hibino condivide il passato.

In questo quadro così familiare, l'autore assesta il colpo sovvertendo quelle che sono di fatto le premesse. Partendo narrando la vicenda da un punto di vista inedito ed intrigante (chi arriva alla fine delle grandi battaglie?) Kaiju No. 8 Volume 1 fornisce una prospettiva fresca ad un protagonista tratteggiato, come detto poco fa, in maniera classica. Anche l'idea stessa della trasformazione è meno drammatica e (super)eroica rispetto a quegli assunti che si rifanno inevitabilmente alla fantascienza ma anche al romanticismo tipico della sindrome del mostro di Frankenstein. In questo senso il nome del protagonista, l'esotico Kafka Hibino, e la natura della sua trasformazione sono parossisticamente indicative delle intenzioni con cui l'autore vuole trattare il tema del mostro dentro l'uomo e più in generale dei kaiju.

Non vi è quella dicotomia fra l'uomo e la maschera (o il mostro in questo caso) tipica della narrativa supereroica né quella fra cultura e natura (tipica per esempio della narrativa legata al capostipite dei kaiju ovvero Godzilla) ma al contrario vi è una consapevolezza della divisione fra uomo e kaiju in Hibino che riporta alla mente da un lato un altro Kafka, ovvero l'autore de La Metamorfosi racconto grottescamente allegorico nel quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società, e dall'altro La Mosca di David Cronenberg, cult del cinema body horror, al cui è centrale il tema della corporeità. Dalla scena della fuga dall'ospedale fino al cliffhanger che chiude il tankobon tutto sembra tematicamente puntare verso questa riflessione.

Anche dal punto di vista grafico Kaiju No. 8 Volume 1 rappresenta un ritorno ad un forma più classica di shonen. Il tratto di Naoya Matsumoto è infatti caratterizzato da poche linee, decise e quanto più possibili continue. Le figure sono ben proporzionate e ovviamente c'è una grande attenzione all'espressività dei personaggi soprattutto nei momenti di comic relief in cui emerge la capacità dell'autore di mutare il suo stile dal realistico-sintetico all'irrealistico-grottesco (deformed come nella più classica tradizione nipponica).

La tavola è organizzata in ampi riquadri soprattutto orizzontali molto spesso non chiusi (soprattutto quelli superiori e inferiori quando la tavola prevede solo 3 riquadri) che allargano la prospettiva ricordandoci che questa è anche una serie d'azione. In questo senso è interessante rimarcare alcuni aspetti dell'approccio grafico dell'autore: c'è una alternanza abbastanza evidente fra sfondi minimali e maggiore ricerca dell'ambiente nelle sequenze d'azione che non sono preponderanti nel tankobon ma al contrario sono poche ed efficaci.

Da un lato l'autore aumenta il dettaglio e il tratteggio, con il ricorso a linee cinetiche sempre efficaci durante i combattimenti, mentre dall'altro sfrutta a suo vantaggio alcune inquadrature dal forte impatto come campi lunghi o dal basso in splash page singole che rappresentano spesso narrativamente l'apice tensivo della sequenza narrativa.

Matsumoto lavora però anche di esperienza. È impossibile non notare che nelle fasi più dialogiche prediliga il mezzo busto e il primo piano o ancora la più semplice inquadratura di profilo con la quale può dominare la tavola occupandola più facilmente e in molti casi efficacemente senza dover gestire prossemica e prospettiva. Dal punto di vista del disegno quindi Naoya Matsumoto dimostra una maggior sicurezza e consapevolezza rispetto alla media dei suoi colleghi all'esordio il che fa ben sperare per la sua evoluzione stilistica.

Kaiju No. 8 Volume 1 è un inizio folgorante che fa ritornare alla mente i grandi classici del genere shonen anni '90 e primi 2000. Questo forse rappresenta il suo più grande pregio confermando idealmente una tendenza, quella del ritorno al passato nel manga, ravvisata anche in altri generi, ma anche la leva che i detrattori potrebbero utilizzare contro la serie. Se da un lato i numeri impressionanti generati in patria ci parlano di un nuovo fenomeno è indubbio che quelli che abbiamo letto siano solo una manciata di capitoli di una serie a cui va lasciato lo spazio per evolversi.

Il volume

Star Comics opta per una edizione agevole ovvero un un tankobon formato 11.5x17.5 cm, brossurato con alette (su cui vengono riportate la bio dell'autore e il nome dei suoi assistenti, cosa non usuale ma che non può non far piacere vista la filiera di lavorazione del fumetto nipponico spesso relegata in secondo piano) in cui però non si rinuncia alle pagine a colori in apertura. La carta utilizzata è la usomano grigia e ruvida, scelta che non inficia sulla resa del tratto dell'autore. La rifilatura delle pagine è buona seppur un po' troppo stretta sui margini interni il che costringe spesso ad una apertura che stressa leggermente la costina.

Non vi sono contenuti extra nel volume né, dal punto di vista redazionale, vi sono contributi dei curatori italiani tuttavia, al netto di un paio di balloon in cui il lettering è decentrato, sia la traduzione che l'adattamento sono scorrevoli. Da segnalare la presenza di note esplicative e pagine di raccordo fra i capitoli con presentazioni dei personaggi e del lessico legato ai kaiju.

Da sottolineare, soprattutto in un periodo come quello attuale, come l'editore perugino abbia optato per calmierare il prezzo (€ 4.90) per l'edizione standard e per quella con omaggi (prima tessera del puzzle e due illustration card) di Kaiju No. 8 Volume 1, mentre per quella con copertina variant con illustration card si sale a € 6,90. Per i più esigenti ci sono anche due altre edizioni ovvero la Limited Edition con un set di segnalibri in allegato (che avranno delle finiture diverse a seconda del canale di vendita: metallizzato per le fumetterie e PVC trasparente per librerie e store online, prezzo € 7.90) e il Monstrous Box (con i primi due volumi in edizione regolare, una spilletta, un portachiavi, un magnete e una Star Card da collezione, prezzo € 14.90).

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