Isole: recensione del nuovo graphic novel di Lorenzo Palloni
Isole, di Lorenzo Palloni, è appen arrivato in libreria e fumetteria sempre sotto l'egida saldaPress: eccovi la nostra recensione.
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a cura di Rossana Barbagallo
In sintesi
In arrivo da saldaPress, il nuovo graphic novel di Lorenzo Palloni, Isole, di cui proponiamo la nostra recensione.
Lorenzo Palloni scrive e disegna il suo nuovo graphic novel targato saldaPress, Isole, disponibile dal 28 aprile in libreria e in fumetteria. Come nei suoi precedenti lavori, Palloni ritrae un mondo atrocemente realistico, crudelmente sincero, calandoci stavolta in un racconto di guerra dai toni neo-noir, all'indomani della costruzione di un'utopia che tuttavia cela verità da nascondere con ogni mezzo. Uno schiaffo in pieno viso, un ritratto e una critica sociale di cui vi raccontiamo.
Tu sei l'isola
In un luogo e in un tempo sconosciuti, i soldati di un non meglio precisato regime detengono una moltitudine di individui su un'isola, accusati di diserzione: uomini che si sono rifiutati di prendere parte a una guerra ingiusta e senza senso, che scontano adesso la loro pena insieme ai familiari reclusi con essi. La loro ribellione consente tuttavia di rendersi liberi, scacciare tutti i soldati rimasti e prendere possesso dell'isola, facendone la propria casa per i quarant'anni successivi. Antol, figlio del capo dei ribelli che molti anni prima aveva dato inizio alla rivolta, vive qui serenamente con la moglie e i figli, in una comunità che crede nella pace, nella non violenza, nella solidarietà.
Finché un giovane soldato appare un giorno al limitare della foresta. Si chiama Kabè, chiede cibo e rifugio, è un disertore come loro, dice, e non intende tornare da dove è arrivato. Il suo arrivo getta la comunità nel malcontento: soccorrere il disertore o rimetterlo in mare e lasciarlo al proprio destino? Antol accoglie Kabè in casa sua, contro il volere degli anziani. Non sa, Antol, che Kabè non è chi dice di essere e che la vita sua e della sua famiglia subirà diversi cambiamenti a causa di ciò, mentre l'isola e ciò che rappresenta si scoprirà essere stata costruita su un’illusoria idea di pace.
Chi ti sta accanto è l'isola
Che nessun uomo è un'isola, lo abbiamo imparato con le parole di John Donne, che evoca l'immagine di una parte compenetrante con il tutto. Per quanto ciascun individuo possa sentirsi un'isola in mezzo al mare nel travagliato percorso della propria vita, solo, unico o abbandonato, la sua esistenza stessa lo rende in realtà un pezzo di quel "continente" che è l'umanità. Tutti ne facciamo parte e per questo possiamo cambiarla o essere cambiati da essa. Isole (al plurale) di Lorenzo Palloni mutua ed espande l'idea di John Donne, operando su più livelli intersecati tra di loro: quello individuale, dei personaggi in quanto esseri umani, e quello collettivo, in riferimento all'isola come paradiso terrestre da conquistare.
All'interno di Isole, l'approccio di Lorenzo Palloni nell'elaborare questi due concetti è dolorosamente poetico e sensibile: ci mostra le "isole" in quanto uomini, deportati e abbandonati nella prigionia della guerra, insensata e ingiusta, tanto cruda da cambiare tali individui per sempre; e l' "isola" perfetta, utopica, che essi erigono insieme ai propri pari, costruendo una comunità in cui nessuno può considerarsi UN' isola, poiché tutti sono L'isola. Nessun uomo è un'isola, nello statuto stesso della comunità costruita dal padre di Antol, perché "Tu sei l'isola; chi ti sta accanto è l'isola", e la vita in pace e solidarietà con gli altri è principio fondamentale e imprescindibile che tutti sono tenuti a perseguire. È tra questi due termini dell'equazione che troviamo però l'elemento che non permette alla formula di funzionare, il punto di contrasto che Palloni, con realismo e occhio critico, inserisce attraverso una puntuale critica sociale a spezzare l'apparente (e illusoria) pace che gli abitanti della comunità hanno conquistato, a rivelare le idiosincrasie che la società inevitabilmente genera in seno a sé stessa.
Paura dell'altro, del diverso, di scardinare le proprie tradizioni e la propria stabilità in favore di chi ha bisogno, e così rifiuto all'accoglienza, atteggiamenti reazionari, azioni violente promosse per il mantenimento della pace, in un loop di ipocrisia, codardia, ignoranza. Isole in questo è estremamente attuale, fa male perché ricorda troppo da vicino gli sbarchi, la comunicazione intollerante di certe frange politiche, la morte di tante persone, oltre che la guerra che proprio in questi mesi si sta combattendo sul fronte orientale. Allora la sensibilità di Palloni è qui ancora una volta presente, efficace, preconizzatrice, nel tessere una narrazione che non ha limiti di spazio o di tempo (d'altra parte, non sappiamo in quale luogo Isole sia ambientato e in quale periodo storico), una storia umana universale che purtroppo vale sempre, dura e sincera: la descrizione di ciò che l'uomo può costruire con abilità e forza di volontà e di ciò che può distruggere se divorato dalla paura e dall'ignoranza.
Quanto di ciò che leggiamo tra le pagine di Isole non avrebbe però, probabilmente, lo stesso impatto se al centro della narrazione non vi fosse la donna combattiva, dura e determinata che fa da turning point all'intera sceneggiatura. Come in alcune delle precedenti produzioni saldaPress di Lorenzo Palloni, anche in Isole ci muoviamo nel racconto insieme a un' "anti-eroina", una figura femminile che con i suoi errori e la sua spietatezza, subisce maggiormente le ingiustizie di una realtà contraddittoria e mendace, restituendo un'immagine impietosa del mondo che intende schiacciarla, ancor più spietato e in errore di quanto possa esserlo lei. È un contrasto che funziona, che ancora una volta fa male ma rende chiara l'evidenza, attraverso un approccio in cui nulla è mai gratuito o lasciato al caso: la violenza, il sesso, tutto è funzionale ed estremamente realistico, ma con un tocco sempre sensibile ed empatico.
Isole e le illustrazioni di Lorenzo Palloni
All'interno di griglie fitte e composte da quadrilateri sempre più o meno omogenei e schematici, le illustrazioni di Isole realizzate dallo stesso Palloni sono addensate, compattate, creando il disagio necessario a empatizzare con i protagonisti e le loro vicende intricate, sofferte. Immagini fitte in scenari perlopiù naturalistici, una vegetazione che incornicia e accoglie ogni cosa, nascondendo alla vista degli estranei, del mondo fuori, l'utopia che Antol e la sua comunità cercano di mantenere. Il segno è deciso, ma sembra quasi in costante movimento, come se quella delineata fosse un'umanità che, stabilita sull'isola e votata al mantenimento della stabilità, potrebbe essere invece mossa da conflitti interiori che la rendono sempre in fermento.
L'autore, in questa sorta di neo-noir, utilizza acquerelli che proseguono la linea naturalistica impostata dagli scenari, con la prevalenza dei toni del verde: il verde della vegetazione, ma anche quello che richiama le divise dei soldati in quella che è stata la guerra passata e quella presente, interna e latente, in seno agli abitanti della comunità che cercano di mantenere una relativa pace attraverso segreti indicibili. D’altra parte la bellissima copertina cartonata realizzata da saldaPress, con effetti lucidi e leggermente in rilievo, è un’evidente dichiarazione di ciò che ci aspetta, richiamando l’immaginario di scenari tipici di certa filmografia di guerra.
È una colorazione morbida, quella applicata da Lorenzo Palloni, che riprende la sua vena sensibile e poetica tanto presente anche nella scrittura, mai caricata, sempre perfetta nel dipingere l'utopia naturale in cui sono immersi i protagonisti, in grado di celare segreti ed errori. Le ombre utilizzate dall'autore sono perfette, soprattutto nelle ambientazioni in cui le fronde degli alberi ricoprono i personaggi, altro elemento che lascia trasparire la cura realistica di Palloni per il suo Isole, neo-noir calato in un paradiso terrestre dove l’umanità sembra non aver ancora imparato dai propri sbagli.
Voto Recensione di Isole
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Un racconto di guerra e di pace al contempo duro e sensibile...
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- ...da cui trarre un ritratto sociale puntuale e realistico;
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- Un' "anti-eroina" con cui è impossibile non empatizzare;
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- L'immersivo disagio creato dalla condensazione delle illustrazioni...
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- ...e la cura realistica degli acquerelli dell'autore, presente soprattutto nelle ombre
Contro
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- Nessuna nota da segnalare
Commento
Dolorosamente realistico e sensibile, Isole fa emergere il ritratto sociale (e l'inevitabile critica) di Lorenzo Palloni a una realtà che, ammorbata dalla paura e talvolta dai sentimenti reazionari, incrina quella stessa pace che tanto propugna. Un quadro del nostro mondo che, con estrema empatia ma altrettanta durezza, fa male al lettore come uno schiaffo in pieno viso. Un male necessario, però, che si instilla in chi legge grazie anche al disagio creato dalle illustrazioni: fittissime, condensate in numerosi riquadri, dense della vegetazione di un'isola che rappresenta il paradiso terrestre e al contempo un luogo di guerra e morte (tanto da richiamare alla mente l'immaginario della filmografia di guerra). Un plauso all'autore per la cura realistica e sensibile, quanto all'editore per la cura infusa in questa edizione cartonata.