Intervista a Simone Pace (Fiaba di Cenere - Edizioni BD)

A Lucca Comics and Games 2022, l'intervista a Simone Pace, autore del fumetto Fiaba di Cenere, da webcomic a volume.

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a cura di Rossana Barbagallo

A Lucca Comics and Games 2022 abbiamo raggiunto anche gli autori Tacotoon le cui opere, dopo aver debuttato come webcomic di successo, sono state presentate durante questa edizione della kermesse nella loro versione cartacea. Tra essi, abbiamo avuto modo di incontrare Simone Pace, autore di Fiaba di Cenere che ci ha parlato del suo lavoro e della realizzazione del fumetto, che dalla piattaforma digitale è disponibile adesso come volume fisico ad opera di Edizioni BD. La nostra intervista a Simone Pace.

Simone Pace e Fiaba di Cenere

Autore reatino affascinato fin da sempre dal fantasy e dal folklore, Simone Pace innesta le sue passioni in uno dei suoi ultimi lavori come autore unico, Fiaba di Cenere: fumetto che nasce come webcomic tra le pagine digitali della piattaforma Tacotoon, per approdare al cartaceo in un volume presentato negli ultimi giorni a Lucca Comics and Games 2022. Simone Pace ha sicuramente una storia da illustratore alle spalle: si è formato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ha fondato il collettivo Sciame nel 2016 con cui realizza e pubblica fumetti di genere e ha già scritto illustrato altre opere per Mondadori, Linus, Centauria e White Star. Fiaba di Cenere non è il primo fumetto che pubblica su Tacotoon, essendo già autore della raccolta di storie brevi sci-fi Love Needs Space.

Fiaba di Cenere è la prima opera, tuttavia, ad effettuare il passaggio dal digitale di Tacotoon alla carta, con una storia fantasy dura e suggestiva che racconta di coraggio e speranza anche nella distruzione, di unione e solidarietà anche nella disgregazione. Il setting è quello di un mondo fantasy d'epoca medievale in cui un esercito fatto di fuoco sta devastando con le sue fiamme ogni cosa lungo il suo cammino. Durante il suo avanzare attraverso città in fiamme, due bambini riescono a salvare le proprie vite e fuggire pressoché illesi, seppur provati dagli orrori a cui hanno assistito: Marfisa e Marlo, fratelli che hanno ricevuto una rivelazione su un luogo di pace in cui poter essere al sicuro. Nel loro duro viaggio verso tale luogo, Marfisa e Marlo incroceranno amici e nemici, disperazione e coraggio, individui che li sorprenderanno (come l'apparentemente spietato cavaliere Allegro e il suo cane Pupa), ma soprattutto saranno chiamati a raccogliere le proprie forze per sopravvivere in questo mondo invaso dalle fiamme e dall'odio.

La nostra intervista a Simone Pace

In Fiaba di Cenere assistiamo all'assedio dell'umanità da parte di soldati che sembrano essere composti di pura fiamma. Un assedio che costringe gli individui a pensare in maniera differente per collaborare e sostenersi a vicenda, e che per certi versi richiama quello a cui siamo stati sottoposti per circa due anni a causa della pandemia. Abbiamo dunque chiesto a Simone Pace quanto ci sia di questa realtà all'interno di Fiaba di Cenere e cosa ha ispirato, più in generale, la stesura di questo fumetto:

È vero, c'è qualcosa di quella situazione nel fumetto, perché l'ho concepito esattamente dopo il primo lockdown. Non credo sia stato qualcosa scritto direttamente come metafora di quel periodo, sentivo sicuramente l'urgenza di raccontare qualcosa di ampio e di sentito, ma soprattutto di esplorare. È stata come una necessità di viaggiare, di scoprire luoghi e quindi anche di uscire dalla gabbia in cui ci trovavamo, volenti o nolenti. Quindi il periodo vissuto ha sicuramente influito molto nella stesura di Fiaba di Cenere.

Un fumetto che, come dicevamo è nato in seno a una piattaforma digitale e che quindi sembra unire la contemporaneità, con il mezzo tecnologico attraverso cui è stato diffuso, e l'antichità, nel raccontare una storia che ha il sapore di una leggenda, di quasi un racconto del folklore antico. Quanto è stato importante attingere alla storia, ai racconti del passato o ai racconti odierni di matrice fantasy-medievale?

C'è sicuramente molto del folklore in Fiaba di Cenere. Chiaramente tutti gli amanti del fantasy e del racconto di genere ne hanno un'infarinatura, possiamo citare banalmente Tolkien, però ci tenevo e ci tengo in generale nel mio lavoro a ricercare delle radici più vicine nella storia, nella letteratura, nell'immaginario. Un po' perché è la mia passione, un po' perché credo fortemente che il nostro enorme immaginario dedicato al fantastico sia poco sfruttato e poco conosciuto, mentre spesso gli autori nostrani che si cimentano con il genere lo fanno derivando molto da immaginari più distanti, spesso anglosassoni. Non è ovviamente qualcosa di negativo, non lo intendo in senso campanilistico, ma credo sia davvero un peccato possedere così poca conoscenza su qualcosa che ci appartiene. Un esempio banale è l'Orlando Furioso, una miniera di idee fantastiche che conosciamo per sommi capi, mentre paradossalmente ne sappiamo spesso di più riguardo all'immaginario anglosassone. Forse è perché il racconto fantastico è stato un po' sminuito nel '900 in Italia, fatta eccezione per pochi autori, come ad esempio Calvino.

E per quanto riguarda il folklore reatino?

Purtroppo non ho avuto modo di attingere al folklore di Rieti perché i racconti sono andati perduti. Se ci pensiamo è avvenuto in molte zone dell'Italia, fatta eccezione per poche come ad esempio i territori alpini, la Sardegna o la Calabria. Mi è dispiaciuto molto, avrei anche voluto fare un lavoro di ricerca sul suo folklore, ma non ho potuto avviarlo perché purtroppo c'è ormai troppo poco.

Abbiamo letto su Tacotoon un precedente lavoro di Simone Pace a cui accennavamo inizialmente, ovvero Love Needs Space, in cui si fa uso di uno stile grafico molto "pop", mentre in Fiaba di Cenere c'è stato un passaggio a un tratto più marcato e dark. Si è trattato di un vero e proprio mutamento nello stile o è stato un adattamento della propria arte alla materia trattata?

Ho scritto le ultime due stagioni di Love Needs Space contemporaneamente a Fiaba di Cenere, quindi è stato naturale con il secondo evolvere il disegno, anche lavorando molto sempre su figure ricorrenti. Il segno perciò si è reso molto più sporco e grafico rispetto a Love Needs Space, che è appunto più pop e ricco di colori. Ci sono di mezzo anche degli aspetti tecnici: in Love Needs Space ho lavorato più "in piccolo", per cui è stato più congeniale per me rimanere semplice, diminuire il livello di dettaglio. Sono disegni contemporanei, ho sempre immaginato così il design sci-fi o comunque da space opera, con colori netti e forti. È stato perciò istintivo per me declinare il segno in base al lavoro che stavo svolgendo, in base al genere e alla trama.

Dopo la lettura di Fiaba di Cenere, è stato evidente come la storia narrata fosse dolorosamente emozionante (e a tratti con diverse assonanza a quella del videogioco A Plague Tale) e ci piacerebbe leggere ancora dei titoli di Simone Pace che siano ambientati nello stesso mondo fantasy di Marfisa e Marlo. Abbiamo dunque chiesto all'autore se riprenderà in mano tale ambientazione:

Non conosco in realtà il videogioco perché non sono vicino a quel mondo, anche se molti mi hanno fatto notare come il design di Fiaba di Cenere sia in alcuni passaggi vicino a quello dei Souls. La trama di Fiaba di Cenere si risolve in sé, però sicuramente avrei voglia di esplorare sia il prima che il dopo o approfondire dei personaggi specifici. Non tanto per un'esigenza di scavare nei loro background, ma perché credo di avere ancora molto da dire riguardo a questa storia. Penso soprattutto al personaggio di Allegro, che sicuramente vorrei approfondire e collegare ad altre idee, ma vorrei vedere anche gli stessi protagonisti, Marfisa e Marlo, in vesti più adulte. Credo quindi che potrei tornare su questo mondo, anche con le stesse modalità con cui l'ho pubblicato su Tacotoon. Sento un po' la nostalgia di questi personaggi, quindi mi piacerebbe riprenderli in nuove storie.

Come dicevamo, Fiaba di Cenere è un fumetto molto crudo in certi passaggi, abbiamo dunque chiesto a Simone Pace, infine, se ha provato lui stesso una sorta di inquietudine nell'illustrarli e raccontarli:

Fiaba di Cenere è la prima vera storia "lunga" che scrivo. Finora avevo sempre pensato di avere più amore per le atmosfere e un certo distacco verso i personaggi. Nel caso di questo fumetto invece è accaduto l'opposto, i personaggi mi sono entrati nel cuore e ciò che succede loro nelle varie vicende mi tocca profondamente. Ci sono stati sicuramente dei momenti di inquietudine e in cui ho avuto un po' di difficoltà nel metterli in scena, però credo sia anche parte del coinvolgimento emotivo che si crea.
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