Se abbiamo modo di fruire dei prodotti di intrattenimento è grazie in buona parte ai doppiatori, che permettono a chiunque di godere di un prodotto audio-visivo grazie alle loro voci. Ma molti di questi professionisti decidono, oltre a prestare la propria voce, di dare il loro contributo anche alla direzione dei vari doppiaggi, dando le indicazioni necessarie per poter realizzare l'interpretazione migliore possibile. Max Di Benedetto è un professionista poliedrico che ha iniziato col doppiaggio, per poi dedicarsi anche alla direzione e abbiamo deciso di intervistarlo per farci raccontare la sua esperienza in entrambi i campi.
Quella del doppiaggio era una passione/curiosità che coltivavo fin da piccolo. Appena diventato maggiorenne, finite le scuole e approfittando dell'anno successivo che avrei dedicato al servizio civile, mi iscrissi ai corsi del C.T.A. (Centro Teatro Attivo) di Milano. I miei insegnanti erano attori che lavoravano principalmente nel doppiaggio, oltre a dedicarsi all'insegnamento e alcuni al teatro. In particolare devo ringraziare la mia insegnante del corso di doppiaggio, Donatella Fanfani, voce di tante protagoniste dei cartoni degli anni 80 e 90, che lavorando attivamente come direttrice del doppiaggio mi diede la possibilità di iniziare a lavorare appena concluso il corso. Era il 1999, c'era parecchio lavoro, le società di doppiaggio cercavano persone nuove da inserire e formare per aumentare il parco voci, all'epoca un po' sguarnito di voci giovani.
Hai interpretato moltissimi personaggi nella tua carriera... A quali sei più affezionato?
Sono particolarmente affezionato a quello che mi ha dato più soddisfazioni, facendomi conoscere e ricordare dagli appassionati del settore! Yugi
di Yu-Gi-Oh!, naturalmente! Ma anche tanti altri. Sono un po' cresciuto con tutti i personaggi che ho doppiato, per diversi motivi. Uno degli anime in cui mi sono divertito parecchio è Zachbell! Altre serie che ricordo con affetto sono Lost Universe (il mio primo protagonista), Romeo X Juliet
, la riedizione de Il mistero della pietra azzurra, Il lungo viaggio di Porfi, Stilly e lo specchio magico (il mio primo personaggio fisso), Rossana, Gundam Wing, Naruto(nel ruolo di Rock Lee
), Special A e tante altre. La cosa bella è che praticamente ad ogni serie corrisponde un gruppo di amici e colleghi coi quali ho condiviso i turni e relative gioie (e dolori..).
Oltre a doppiatore sei anche un direttore del doppiaggio. Ti va di spiegarci in cosa consiste questo tipo di lavoro?
Vero, da qualche anno mi occupo anche di direzione del doppiaggio. Ho iniziato a farlo occasionalmente nel corso degli anni, quando per motivi di urgenza si creava la necessità di affiancare il direttore titolare del prodotto per poter ultimare e consegnare più velocemente gli episodi. Mi sono sempre sentito onorato quando mi è stato chiesto, poichè è un lavoro di grande responsabilità, soprattutto quando si tratta di co-direzioni. Nello specifico al direttore di doppiaggio viene affidato il prodotto (anime, film, serie TV ecc..) direttamene dalla società di doppiaggio. Il suo compito è quello di curarne l'edizione italiana, a partire dalla revisione del prodotto per poi passare alla distribuzione degli attori-doppiatori sui vari personaggi. Si passa poi alla fase di doppiaggio in sala. In sostanza, il direttore "guida" gli attori sui personaggi assegnati loro curandone la recitazione e restituendo nella nostra lingua ciò che è stato fatto nel prodotto originale.
Serve un qualche tipo di preparazione specifica?
Chiaramente non ci si improvvisa, devi aver voglia di farlo. Non è come fare un turno di doppiaggio dove arrivi, doppi, stacchi la cuffia e te ne vai. Una direzione può durare molti mesi, con turni per tutto il giorno tutti i giorni. Non è una passeggiata! E soprattutto, secondo me, devi avere la pazienza e la capacità di riuscire a tirar fuori il meglio da ogni persona coinvolta.
Meglio fare il doppiatore o il direttore?
Personalmente va a fasi della vita! Ho passato più di vent'anni a girare per gli studi di doppiaggio, doppiando serie e personaggi che hanno appassionato tanti ragazzi. In questo momento, pur continuando a doppiare, non mi dispiace essere impiegato più frequentemente nella direzione del doppiaggio, un'esperienza grazie alla quale sto ancora imparando tanto, cosa per me fondamentale in questo lavoro.