Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

INCEPTION[1]

La vera potenza di questa macchina cinematografica, oltre che nel peso e nella duplicità del suo messaggio, sta in come riesce a far arrivare una costruzione narrativa cervellotica e machiavellica in maniera del tutto digeribile.

L'inizio del film è spiazzante, certo, ma i minuti successivi sono una brillante dimostrazione del mondo voluto e creato dal regista: tramite il personaggio di Arianna (Ellen Page) lo spettatore si siede al banco di scuola e viene istruito su come questo universo onirico funzioni, su cosa siano gli innesti, chi siano gli architetti, e come si muova il subconscio nel sogno di qualcun altro.

Diversamente da come accade in film come Waking Life o L'arte del sogno, qui i sogni perdono un po' di quella dimensione sfuggevole e incomprensibile: sono più delle casseforti, piccoli rompicapo da risolvere per riuscire a rubare, o innestare, un pensiero nelle profondità della nostra mente.

Durante questa prima fase lo spettatore (lo studente) osserva Di Caprio mente spiega tutto quello che con la mente si può arrivare a fare. Guardiamo con occhi ammirati una città ripiegare i suoi palazzi su se stessa, ponti emergere dalle strade, strade specchiarsi a vicenda per allungarsi a dismisura, e il tutto esplodere, fare pop, quando il sogno arriva a cedere sotto la mente del suo costruttore.

È pura creazione.

È il motivo che spingerà Arianna a superare la paura di questa nuova prospettiva sulla vita (e la morte, sperimentata durante le sessioni di sogno), e la renderà incapace di dire no alla possibilità di creare mondi solo grazie alla forza della propria mente.

In questo show scolastico lo spettatore diventa partecipe delle regole del gioco: ora conosce il funzionamento di questo mondo è può capire che succede. È il momento di presentare "il piano" su cui è costruito il resto del film. Le regole che abbiamo imparato ci serviranno a scalfire i limiti di questi giochi onirici e a portare un sogno dentro l'altro. Tre livelli in tutto. E un pericolo: il limbo, puro spazio onirico dove la nostra mente può rimanere dispersa per l'eternità. 

Leggi altri articoli