Ficarra e Picone di nuovo... Incastrati
La Incastrati 2 ricomincia da dove l’avevamo lasciata: Salvo (Salvatore Ficarra) e Valentino (Valentino Picone) si ritrovano in ginocchio davanti a Tonino Macaluso (Tony Sperandeo), detto Cosa Inutile, che minaccia di ucciderli, puntando loro un’arma. Già dal primo episodio della seconda stagione, quindi, proseguono le vicende equivoche e paradossali nelle quali i due protagonisti si ritrovano costantemente dall’inizio della storia narrata.
Salvo è ancora in crisi con sua moglie Ester (Anna Favella), Valentino è in balia di dilemmi morali causati dalla situazione che sta vivendo tra le faccende malavitose nelle quali è rimasto coinvolto, il rapporto con una madre troppo apprensiva e la burrascosa relazione con Agata Scalia (Marianna Di Martino), coinvolta anche lei nel caso Gambino in quanto poliziotta. La storia si complica e si intreccia sempre di più quando all’omicidio di Alberto Gambino si aggiunge un ulteriore duplice omicidio che cela l’identità di un uomo misterioso, forse lo stesso colpevole del caso precedente, sul quale non si trovano soluzioni.
La trama, insomma, si infittisce sempre di più con la comparsa di malavitosi stranieri, la rivelazione di alcuni fatti anticipati nella prima stagione, l’inserimento di numerosi colpi di scena che risolvono alcune questioni lasciate in sospeso, tutto questo sempre in bilico tra la classica comicità mai volgare di Ficarra e Picone e un alone thriller, sul quale è basata tutta la serie, che rende il tutto più coinvolgente.
Perché guardare Incastrati 2?
In Incastrati 2 si riconfermano i tratti positivi che abbiamo elencato nella nostra recensione della prima stagione: il ritmo più coinvolgente rispetto alla stagione precedente, ma a tratti calante, di tutti e 6 gli episodi permette di godersi appieno la serie tv senza troppi sforzi, merito anche della durata di circa 30 minuti a episodio che scorre velocemente senza scatenare troppi dubbi nello spettatore.
Andando avanti con gli episodi si percepisce una suspense crescente che arriva al culmine durante gli ultimi due episodi e questo accade proprio perché con questa seconda stagione si chiudono tutti i “cerchi” iniziati e lasciati in sospeso nella stagione precedente. Quasi si potrebbe definire questa seconda stagione di Incastrati una stagione di mezzo, una sorta di stagione 1.5, con lo scopo di voler concludere la storia senza dover iniziare altri archi narrativi. Se, quindi, nella prima stagione mancavano “pezzi del puzzle”, qui li ritroviamo tutti, li inseriamo al loro posto e, una volta terminati gli episodi, possiamo riporlo in una cornice, questo puzzle ricco di incastri, equivoci e leggera comicità.
La narrazione, quindi, è convincente seppur enfatizzata e ricca di luoghi comuni che tentano un attacco al sistema giudiziario, non tanto verso la Sicilia, luogo dove è stata girata la serie, ma proprio diretta allo Stato italiano. Tutti questi aspetti sono sempre allineati parallelamente con l’ironia con la quale Ficarra e Picone parlano di queste tematiche che, anche se hanno lo scopo di strappare qualche sorriso, vengono affrontate sempre con consapevolezza e intelligenza, come d’altronde hanno sempre fatto nei loro sketch.
Sono presenti, tuttavia, alcuni tratti che non hanno fatto brillare la seconda stagione di Incastrati: uno di questi è sicuramente l’inserimento di malavitosi messicani che tengono sotto torchio per motivi economici i mafiosi protagonisti delle vicende della serie, ma dei quali non vengono approfonditi i background, portando lo spettatore a chiedersi i motivi che coinvolgono i due gruppi malavitosi. L’altra ragione forse è solo per principio morale, ma risulta un po’ di cattivo gusto l’umanizzazione, attraverso flashback e aneddoti, di personalità ambigue come quelle dei malavitosi. Siamo d’accordo sia solo una serie tv con avvenimenti tratti da racconti di fantasia di Ficarra e Picone, ma questo fatto lascia intendere che “anche i cattivi hanno fatto cose buone e hanno sofferto”, epilogo che fa un po’ storcere il naso.
Conclusioni
Per concludere, il finale della Incastrati 2 è davvero molto intenso, merito sicuramente del forte messaggio che vuole lasciare, un messaggio di liberazione in tutti i sensi, del quale però non faremo spoiler per non influenzare la vostra visione. Infine, meritano una citazione il bravissimo Maurizio Marchetti, già apprezzato nella commedia di Pif E Noi Come Stronzi Rimanemmo a Guardare, e il mitico Leo Gullotta, che sappiamo bene essere legato particolarmente a tematiche di lotta contro la malavita, specialmente quella siciliana.
In definitiva Incastrati 2 è un buon prodotto totalmente nostrano, oltre che essere il prodotto di lancio nel mondo delle serie tv di Ficarra e Picone, che vuole aprire gli occhi in modo comico su tematiche sulle quali non ci sarebbe proprio nulla da ridere, ma loro ci sono riusciti appieno e noi non ci aspettavamo di sicuro il contrario. Vi ricordiamo che tutti e 6 gli episodi della serie tv sono disponibili dal 2 marzo 2023 su Netflix.