Da oggi, sono disponibili su Prime Video i primi due episodi de Gli Anelli del Potere ovvero la serie TV "prequel" a Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli e ambientata nella Seconda Era della Terra di Mezzo.
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La Seconda Era è il periodo in cui Nùmenor era ancora una florida isola nella quale potevano proliferare e vivere in maniera agile gli umani, fino all'intervento del dio Ilùvatar. Gli avvenimenti che però conducono a queste gesta da deus ex machina della divinità invocata a gran voce dai Valar sono molto complessi e intensi, meritevoli di una presentazione ben più ampia, per capire cosa accadde prima della Terza Era, quella che fece da palcoscenico alla Guerra dell'Anello.
La Storia di Arda
J. R. R. Tolkien divise in numerose ere e periodi la propria narrazione, partendo dall'Ainulindale fino alla Dagor Darorath: la storia di Arda, d'altronde, è molto più vasta di quella che abbiamo conosciuto attraverso i film di Peter Jackson e partiva da molti anni prima del ritrovamento dell'Unico Anello. Tutto partiva per l'appunto da Ainulindale, il primo capitolo del Silmarillion, l'opera che fa da fondamenta a tutto l'universo creato da Tolkien. La nascita degli Ainur per mano di Eru, l'equivalente del Dio ebraico, quello che tutto ha creato e che tutto controlla, ma che ben presto sarebbe stato tradito da Melkor, uno dei più potenti Ainur, diventato poi Morgoth una volta abbracciato completamente il male.
La Prima Era, che fa seguito agli Anni dei Valar, inizia durante gli Anni degli Alberi, nel momento in cui gli Elfi si risvegliano. L'intero periodo si concentra su quella che è la battaglia a Morgoth, portando per l'appunto alla conclusione dell'Era con la Guerra d'Ira. Il tutto serve per mettere le basi al mondo che verrà, soprattutto presentando tutte le varie razze che Tolkien ha disseminato per la Terra di Mezzo e i territori circostanti. I Valar attendevano l'arrivo dei figli di Eru Ilùvatar da molto tempo, identificati per l'appunto dagli elfi, discendenti diretti del dio che ha creato tutto il mondo di Arda. La divinità aveva preparato tutto per loro, ma la guerra con Melkor aveva cambiato le condizioni del terreno di Arda, spingendo i Valar a rifugiarsi nel continente di Aman con l'intenzione di non tornare nella Terra di Mezzo, rimasta quindi in balia di quello che sarebbe diventato il maestro di Sauron, rintanatosi nella fortezza di Utumno. Tra i vari Valar, Orome decise di restare nel terreno preparato per gli elfi, rispettando la volontà di Eru Ilùvatar e rintracciando, durante le sue perlustrazioni, proprio gli elfi, originariamente arrivati sulle rive del lago Cuivienen, a est, col nome di "coloro che parlano con voci".
La caduta di Morgoth
La fine della Prima Era arriva nel momento in cui i Valar decisero di attaccare nuovamente Morgoth, dando il via alla Guerra dell'Ira, durante la quale il male venne catturato, le sue gambe tagliate fino al ginocchio e la sua corona di ferro messa come collare. I Valar lo scagliarono quindi oltre le Mura del Mondo, nel Vuoto Atemporale, dove sarebbe rimasto fino alla Dagor Dagorath, che secondo la profezia sarà la fine di tutto, il momento in cui Morgoth scoprirà come distruggere il Sole e la Luna. Le conseguenze della guerra, oltre ad aver eliminato la minaccia, portarono alla distruzione del Beleriand, la regione nordoccidentale della Terra di Mezzo. Agli uomini che lottarono al fianco dei Valar venne lasciata la terra di Nùmenor, un'isola che non apparteneva a nessuno, ma vicina ad Aman. Qui alcuni elfi decisero di tornare su invito di Eonwe, mentre altri preferirono andare verso l'est: tra di loro c'erano Galadriel e Celeborn, insieme a Gil-galad. Infine, il maggior servo di Morgoth, Sauron, decise di arrendersi a Eonwe per poi scappare a est, rifiutandosi di presentarsi dinanzi ai Valar per essere giudicato, preparando quello che sarebbe stato il suo ritorno ne Il Signore degli Anelli.
È da qui che parte la Seconda Era, caratterizzata da tutti gli eventi che fecero da preambolo alla Guerra dell'Anello. Il primo grande evento che caratterizza questo periodo è legato alla caduta di Nùmenor, donata in origine agli uomini che avevano affiancato i Valar nella battaglia contro Morgoth. La forza degli uomini e dell'esercito dei numenoriani iniziò a crescere e proliferare come nessun altro prima e quando Sauron iniziò a raccogliere potere e a iniziare a tormentare la Terra di Mezzo, Ar-Pharazon, re di Nùmenor, decise di navigare fino alla terra ferma per porre fine al dominio di Sauron, che a sua volta sembrava pronto a conquistare anche il regno degli uomini. Il signore del male venne umiliano e sconfitto, ma Ar-Pharazon decise di portarlo con sé come prigioniero a Nùmenor, favorendo però il piano originario del servo di Morgoth, che lentamente iniziò a convertire tutti gli uomini, i più facili da convincere e da manipolare delle razze di Arda.
Dopo essersi inchinato a lui in battaglia, Sauron riuscì a convincere Ar-Pharazon a invadere Aman per strappare l'immortalità ai Valar e creare una nuova Guerra dell'Ira: prima che i numenoriani potessero, però, arrivare sulla terra ferma, i discendenti di Eru Ilùvatar chiesero l'intervento del loro dio per fermare l'avanzata di Nùmenor ed evitare una nuova guerra. Fu così che la flotta di Ar-Pharazon venne distrutta e l'isola venne fatta sprofondare nell'oceano, rimodellando l'intero mondo di Arda e trasportando Aman fuori dalle cerchie del mondo, rendendola raggiungibile soltanto agli elfi attraverso la Strada Diritta, quella che Frodo e Bilbo Baggins attraversano alla fine de Il Signore degli Anelli, concessione da parte dei Valar come ringraziamento per la distruzione dell'Unico Anello.
Seconda Era e Gli Anelli del Potere
È nella Seconda Era che nascono i famosi Anelli del Potere. Sauron, ancor prima di arrivare a Nùmenor e riuscire a ottenere il potere che tutti conoscono, fu costretto a un periodo di crescita e di inganni per poter riacquisire la forza che aveva perso durante la Guerra dell'Ira. Nascostosi sotto il nome di Annatar, ammantato di bellezza e di luce, Sauron riuscì a stringere amicizia con gli Elfi fabbri dell'Eregion, tra cui Celebrimbor, l'elfo che forgiò tutti gli Anelli del Potere (nonché protagonista delle vicende raccontate nei due videogiochi de L'Ombra di Mordor e L'Ombra della Guerra). Senza l'aiuto di Sauron, l'elfo riuscì a creare i tre anelli per gli elfi (Narya, Nenya e Vilya), ma una volta appresa la modalità di forgiatura, Annatar riuscì a creare il proprio anello, l'Unico, nel Monte Fato. Con quest'ultimo avrebbe avuto la possibilità di dominare tutti quanti gli altri gioielli forgiati in precedenza da Celebrimbor, ma non quelli donati agli elfi, realizzati senza il contributo di Sauron.
Scoperto l'inganno e il non poter controllare i tre, il signore del male decise di invadere l'Eregion devastandolo completamente e uccidendo anche Celebrimbor, l'artefice della creazione di tutti gli Anelli del Potere e causa dell'impossibilità, agli occhi di Sauron, di dominare anche quelli degli elfi. Tutti gli altri vennero comunque recuperati e distribuiti da nani e umani, così da poterli controllare a distanza, poi Sauron andò a erigere la Torre Oscura di Barad-dur vicino al Monte Fato, formando schiere di eserciti con Orchi e Uomini che non erano discendenti di Nùmenor. Da qui, poi, partono gli eventi di cui sopra riguardanti Nùmenor.
Poco prima della distruzione dell'isola di Nùmenor, nove navi, capitanate da Elendil e dai suoi figli Isildur e Anarion, riuscirono a sfuggire all'ira di Eru Ilùvatar e raggiungere la Terra di Mezzo, insieme con i sementi dell'Albero Bianco e i palantiri, manufatti di Arda creati dagli elfi con l'aiuto di Melkor. Giunti sulla terra ferma, gli uomini si allearono con Gil-galad, l'ultimo Re Supremo dei Noldor, creando l'Ultima Alleanza tra gli elfi e gli uomini, quella che decise di muovere guerra a Sauron. Quest'ultimo, temuta la minaccia degli eredi di Elendil arrivati sulla Terra di Mezzo, decise di muovere un attacco preventivo a Gondor, uno dei due regni creati dai superstiti di Nùmenor insieme con Arnor. Gli uomini e gli elfi decisero quindi di rispondere marciando contro le forze di Sauron, sconfiggendoli in un primo momento nella battaglia di Gadorlad, facendo breccia nel Morannon ed entrando nella terra di Mordo.
La fine di Sauron
L'assedio a Barad-dur durò sette anni e portò alla morte di Anarion, il secondo figlio di Elendil. Fu quando Sauron decise di scendere in campo di persona per la battaglia che l'Ultima Alleanza ebbe l'occasione di porre la fine alla Seconda Era: Elendil e Gil-galad decisero di affiancarlo in rappresentanza delle due razze che da anni venivano tormentate da Sauron ed entrambi perirono nello scontro contro l'Unico Anello. Fu Isildur, l'unico figlio rimasto del re degli uomini, a raccogliere la spada del padre e a tranciare la mano sulla quale era infilato l'anello. Spezzatosi il legame, Sauron venne sconfitto e reso spirito, dissolvendosi e non riuscendo mai più a trovare una propria forma, vagando per la Terra di Mezzo senza sosta.
Isildur raccolse l'Anello, sentendone il richiamo del potere, e invece di seguirne le indicazioni di Elrond, che aveva ordinato di distruggere subito il gioiello nel Monte Fato, Isildur decise di tenerlo per sé: tornando a Gran Burrone, però, venne assalito dagli Orchi e decise di infilare l'anello al dito per nascondersi. Fu uno scherzo del destino quello che portò l'Unico a sfilarsi dalla mano di Isildur e renderlo visibile a un arciere orco che subito lo uccise. Da quel momento l'Anello vagò intorno ai Campi Iridati, senza che il corpo del Re fosse mai trovato. L'Anello, invece, venne ritrovato da Smeagol nell'anno 2463 della Terza Era, dando il via agli avvenimenti che abbiamo potuto conoscere nella trasposizione cinematografica di Peter Jackson. La sconfitta di Sauron segnò la fine della Seconda Era e anche lo scioglimento dell'Ultima Alleanza tra Uomini ed Elfi, raccontata anche ne Il Signore degli Anelli.