Il Signore degli Anelli: la nuova traduzione italiana al centro di accese polemiche

La nuova edizione Bompiani de Il Signore degli Anelli è già al centro di numerose polemiche tra i fan italiani che criticano le scelte di traduzione.

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a cura di Imma Antonella Marzovilli

La nuova edizione Bompiani de Il Signore degli Anelli, in uscita il 30 Ottobre, è già al centro di numerose polemiche tra i fan italiani che criticano aspramente le scelte di traduzione. Ad essere stata pubblicata in queste ultime ore è la quarta di copertina che reca la traduzione della Poesia dell'Anello. A pubblicare in anteprima la nuova traduzione di una delle poesie più amate dai fan di Tolkien è stata, su Facebook, l' AIST - Associazione Italiana Studi Tolkieniani e potete leggerla nell'immagine di seguito.

L'opera di traduzione di questa nuova edizione de Il Signore degli Anelli è stata realizzata da Ottavio Fatica,  uno dei più prolifici traduttori italiani che per Adelphi e Einaudi ha realizzato traduzioni dei romanzi di Rudyard Kipling, vincendo, inoltre, numerosi premi e riconoscimenti. Ottavio Fatica, ha voluto dare all'opera di Tolkien, Il Signore degli Anelli, una più autentica fedeltà e linearità rispetto al linguaggio originale e alla diversificazione di registri linguistici voluto dall'autore stesso (Tolkien) e resa splendidamente nell'opera in lingua originale.

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Già nell'Introduzione all'edizione Piccola Biblioteca Rusconi del 1974, con traduzione a cura di Viky di Villafranca (che già nel 1967 aveva realizzato, con approvazione di Tolkien stesso, la traduzione per l'edizione della Casa Editrice Astrolabio), la Poesia dell'Anello assume delle caratteristiche ben diverse da quelle che abbiamo imparato a conoscere nell'edizione Bompiani. La Poesia dell'anello in traduzione nella Introduzione di Elémire Zolla recita:

Tre anelli per il re degli Elfi sotto il cielo,

Sette per i signori dei nani nelle aule di pietra,

Nove per gli uomini votati alla morte,

Uno per il Signore tenebroso sul cupo trono

Nella terra di Mordor dove posano le ombre.

Un unico anello per reggerli tutti e trovarli

E adunarli e legarli nel buio,

Nella terra di Mordor dove posano le ombre.

Poche pagine più in là, esattamente a pagina 23, sempre nell'edizione Piccola Biblioteca Rusconi del 1974, come incipit al primo capitolo de La Compagnia dell'Anello che ha titolo A Proposito degli Hobbit, Viky di Villafranca traduce, invece:

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,

Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra

Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,

Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra

Nella Terra di Mordor, dove l'ombra nera scende.

Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,

Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.

dove l'originale in inglese recita:

Three Rings for the Elven-kings under the sky,

Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,

Nine for Mortal Men doomed to die,

One for the Dark Lord on his dark throne

In the Land of Mordor where the Shadows lie.

One Ring to rule them all, one Ring to find them,

One Ring to bring them all and in the darkness bind them

In the Land of Mordor where the Shadows lie.

Le polemiche, però, con ogni probabilità non riguarderanno solamente la Poesia dell'Anello ma anche la scelta delle traduzioni di nomi e toponimi che già avevano dato filo da torcere nell'edizione del 1974 della Piccola Biblioteca Rusconi. A dircelo è nella nota del curatore di quella edizione del '74 scritta da Quirino Principe che specifica le scelte fatte per alcuni nomi che conservano la forma originale (Baggins - Sackville per fare un esempio) per evitare "scelte di traduzione fuori tono", mentre si è scelto di tradurre i toponimi per rendere più accessibile il ricordo da parte dei lettori italiani. A tal proposito si specifica che toponimi come Bywater e Rivendell sono stati tradotti rispettivamente con Lungacque e Gran Burrone, proprio per evitare la presenza costante di inutili esotismi difficili da ricordare.

Nella edizione di Fatica, molte cose cambieranno, e a detta di Bompiani questa sarà una vera e propria traduzione di rottura rispetto alle edizioni precedenti che, forse, restituirà un senso più ampio all'opera Tokieniana in comparazione con il mezzo linguistico italiano.

Realizzare una traduzione che rispecchi e resti fedele all'opera in lingua originale di John Ronald Reuel Tolkien non è un lavoro semplice, tutt'altro. Ma, volendo spezzare una lancia a favore del lavoro di Ottavio Fatica, e soprattutto alla scelta di rendere al meglio i registri linguistici diversificandoli in base ai personaggi, con ogni probabilità quest'ultima edizione de Il Sigore degli Anelli risulterà più scorrevole e adatta anche a un pubblico trasversale, sia per le scelte lessicali di totale rottura, sia per le costruzioni grammaticali, sia per la restituzione di senso di alcune parti della pagina letteraria Tolkieniana.

Su quest'ultimo punto la critica letteraria si è già espressa e, per esempio, dalle pagine di Wu Ming possiamo assurgere che diciture come l'Assemblea Nazionale degli Hobbit, che faceva pensare al Terzo Stato di Danton e Robespierre, non avevano senso di esistere in un mondo dove il concetto di Stato non è contemplato. Considerando che non ci saranno saggi introduttivi all'opera, come quello di Zolla delle passate edizioni, si lascerà spazio alla prefazione alla seconda edizione scritta proprio da Tolkien stesso.

Vi ricordiamo che la nuova edizione de Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello uscirà il 30 Ottobre e a distanza di sei mesi uno dall’altro, in primavera e autunno dell’anno prossimo, usciranno il secondo e il terzo volume, Le Due Torri e Il Ritorno del Re. 

Se volete rivivere le avventure de Il Signore degli Anelli e rileggere l'opera di Tolkien, vi consigliamo l'acquisto di questo bellissimo cofanetto in lingua originale.
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