Continua a farsi sempre più spasmodica l'attesa attorno a Il Signore degli Aneli: Gli Anelli del Potere, nuova serie Amazon Prime Video basata sui romanzi di Tolkien. A quanto pare gli showrunner sembrano essere molto fiduciosi del prodotto finale e la serie sarà composta da ben cinque stagioni.
La serie del Signore degli Anelli sarà composta da 5 stagioni?
Intervistati ai microfoni di Empire, J.D. Payne e Patrick McKay hanno spiegato di conoscere già quale sarà l'inquadratura finale della serie e che i diritti acquistati da Amazon erano per uno show da 50 ore: "Sin dall'inizio conoscevano la grandezza della storia. Avevano in mente un inizio, una metà e una fine. Ci sono avvenimenti nella prima stagione che non trovano risoluzione fino alla quinta stagione".
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere metterà in scena tutti gli eventi più importanti della Seconda Era di Tolkien: la forgiatura degli anelli, l’ascesa di Sauron l’Oscuro Signore, l’epica storia di Númenor e l’Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini.
Tra i grandi protagonisti ci sarà una giovanissima Galadriel, interpretata da Morfydd Clark. Dal secondo episodio, i suoi avvisi la renderanno isolata, letteralmente e figurativamente, sino a quando lotterà per la sopravvivenza su una zattera in compagnia di un mortale di nome Hallbrand (Charlie Vickers), un nuovo personaggio creato per la serie.
Sempre in una passata intervista, lo showrunner Payne aveva chiarito quale fosse la sua ambizione: realizzare la storia che Tolkien non ha mai raccontato e farlo come una grande serie evento. La premiere de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è fissata al 2 settembre.
I puristi della saga di Tolkien avevano storto il naso con le prime immagini diffuse in rete, che dimostravano come inclusività e diversità fossero tematiche centrali per la serie. A tal proposito la produttrice esecutiva ha voluto ribadire che "Tokien è per tutti. Le sue storie raccontano di storie di popolazioni di razze differenti che danno del loro meglio quando lavorano assieme abbandonando qualsiasi forma di pregiudizio culturale".