Distanza tra romanzo e film

I tre film di Peter Jackson rendono onore all'opera di J.R.R. Tolkien, con una trasposizione cinematografica de Il Signore degli Anelli che non è perfettamente fedele al romanzo, ma ne mantiene inalterate tutte le qualità salienti.

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a cura di Tom's Hardware

Come ogni film tratto da un libro, la trasposizione cinematografica del Signore degli Anelli ha dovuto prendersi delle licenze dal romanzo di Tolkien. Tuttavia sebbene siano innumerevoli e anche piuttosto importanti, non hanno subìto particolari critiche dai fan più accaniti, la maggior parte dei quali ha apprezzato il lavoro di Jackson e delle sceneggiatrici Fran Walsh (moglie del regista) e Philippa Boyens.

gollum[1]

Ne citiamo alcune significative, senza pretese di completezza:

  • il personaggio di Tom Bombadil nel film viene completamente omesso;
  • nel romanzo gli Elfi, che all'inizio della storia stanno abbandonando la Terra di Mezzo, non aiutano gli uomini nella battaglia del Fosso di Helm.
  • Nel film la storia sembra svolgersi in poche settimane, mentre nel libro dura più di un anno
  • Quando gli Hobbit fanno ritorno alla Contea, li attende una lunga battaglia per liberarla dalle forze di Saruman.
  • Nel film sembrano passare poche ore tra la scomparsa di Bilbo e la partenza di Frodo, nel romanzo trascorrono addirittura 17 anni.

Merita poi un elogio anche il lavoro degli scenografi Alan Lee, John Howe, Grant Major e Dan Hennah, capaci di riassumere visivamente un mondo vastissimo come la Terra di Mezzo e di creare scenografie maestose e fantastiche anche usando sia i paesaggi naturali della Nuova Zelanda sia il computer, in un'epoca in cui il digitale doveva ancora conquistare il Cinema.

Tutto questo e molto di più è il film del Signore degli Anelli, che come tutte le più grandi opere ha portato una piccola rivoluzione nel suo campo. Rendendo giustizia a un romanzo maestoso, considerato uno dei migliori del XX secolo. Peter Jackson ha cambiato l'opera di Tolkien nella forma, lasciandola però invariata nella sostanza. Come solo chi ha davvero amato un libro saprebbe fare.

retrocult

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