Recentemente mi è scivolato distrattamente fra le mani un albo a fumetti che riportava sulla cover (argentata) l’immagine di un tizio in tutina rossa che correva, circondato da lampi giallastri. La copertina in questione era una variant cover legata a un evento epocale della storia (editoriale) del fumetto nostrano. Inutile girarci attorno, avrete già capito che l’albo era la variant Alfa – Blue Edition di Flash (art by il mitico Jacopo Camagni) e che l’evento cui accennavo è l’acquisizione dei diritti di pubblicazione degli albi DC da parte della Panini Comics, la quale, quindi, stamperà nel nostro Paese sia le avventure targate Casa delle Idee (Spider-Man, Wolverine, Hulk e soci) che quella della rivale DC (Batman, Superman, Wonder Woman e compagnia).
Sfogliando le prime avventure di Flash, mi è sovvenuto che non sarebbe stato male parlare degli altri velocisti… ma della concorrenza (giusto per non essere banali: nell’usare il rasoio non bisogna MAI esserlo!). Ecco dunque qualche riga di approfondimento sui supereroi Marvel che hanno gettato sudore fra le pagine a fumetti, col rischio (naturalmente) di bagnare le suddette pagine e renderle appiccicaticce… dannati velocisti, l’incubo di ogni collezionisti!
Quicksilver, il mutante più veloce
Andiamo, dunque, giù di rasoio col primo, e più celebre, degli eroi Marvel in grado di andare a prendervi la pizza e tornare con i cartoni (vuoti: nel frattempo si è spazzolato via tutto) prima che voi possiate finire la frase “margherita con le acciughe”. Si tratta di Quicksilver, che in inglese significa “mercurio”, un metallo notoriamente molto scorrevole così ribattezzato in onore di Hermes - Mercurio in latino: tutto torna! - divinità greca che, svolgendo l’incarico di messaggero degli dei, doveva per forza essere straordinariamente rapido nel coprire le distanze (e infatti aveva i piedi alati). Fermi, fermi, non volevo tediarvi con i miei ricordi del Liceo. Torno subito nei ranghi e ripendo a parlare di fumetto.
Quicksilver è il nome d’arte di questo tizio, okay, ma lui come si fa chiamare quando rimorchia in discoteca? Pietro Django Maximoff. Bene, ora abbiamo capito perché rimorchia così poco. Anzi, proprio al suo rapporto con le donne sarebbe interessante dedicare qualche riga; ma ci arriveremo.
Torniamo a Mercurio: il fatto che Pietro si paragoni a un dio è del tutto in linea col suo carattere. Il “nostro” ragazzone dai piedi fatati è arrogante, borioso, pieno di sé, superbo e presuntuoso; il suo ego è gigantesco e rivaleggia perfino con quello di Tony Stark, con la differenza che, mentre Iron Man fa lavorare gli ingranaggi del proprio magnifico cervello e talvolta riesce persino a prendere qualche decisione vagamente giusta, Quicksilver non ci riesce proprio mai: la sua vita è infatti costellata da fallimenti, insuccessi e disastri.
Molti di essi avrebbero potuto essere evitati con una dose maggiore di buon senso oppure di umiltà, ma Quicksilver non ha mai preso in considerazione l’idea di poter avere torto: nel suo mondo semplicemente si fa come dice lui e le ragioni degli altri valgono quanto uno zero. E, oltretutto, lui è uno che non impara mai dai propri errori: sbagliare clamorosamente non serve ad altro che a indirizzarlo verso il successivo disastro.
Pietro ha una sorella, cosa che sanno bene tutti coloro che hanno visto il secondo capitolo degli Avengers cinematografici. La ragazza si chiama Wanda, che sembrerebbe un nome d’arte degno di una passeggiatrice, una spogliarellista o un’estetista romagnola; ma è invece il suo vero nome. Ecco perché la ragazza preferisce farsi chiamare Scarlet Witch, la Strega Scarlatta. Sì, dai, come nel caso del fratello è decisamente meglio.
Pietro e Wanda nascono sul monte Wundagore, in Transia, nazione di fantasia situata tra Transilvania e Serbia, da una famiglia di zingari. Al momento della loro nascita, un demone sigillato sotto il monte, un simpaticone di nome Chthon, provoca una tempesta mistica che influenza il genoma dei due pargolettti, in particolar modo quello di Wanda. In seguito ci penserà l’Alto Evoluzionario a dare un’ulteriore scrollatina ai poteri dei gemelli, che in questo modo sono pronti a diventare due degli eroi più potenti della Terra. Ma questo soltanto dopo una rapida militanza fra le fila dei cattivi, complice l’intervento del potente Magneto (che, per lungo tempo, si è creduto fosse il loro paparino). Da villain a eroi: destino comune a tanti altri…
Il potere di Quicksilver consiste nella classica “supervelocità”: è in grado di attraversare il continente americano in 92 secondi, cosa che si può rivelare estremamente utile quando dovete pagare un conto salato al ristorante e nel vostro portafoglio trovate soltanto qualche ragnatela e un biglietto del tram scaduto. Nella corsa può agevolmente superare la soglia di Mach 10, senza risentire di alcuna frizione, ed è in grado di generare intensi vortici d'aria correndo rapidamente in circolo, scalare pareti verticali, passare attraverso corpi solidi, far vibrare un oggetto tanto rapidamente da romperlo, ecc. Insomma, non invitatelo mai a casa vostra.
Questo, ovviamente, gli consente anche di lanciare attacchi rapidissimi contro gli avversari, sferrando un numero incredibile di colpi al minuto, oppure di avvolgerli in turbini di vento simili a cicloni in miniatura. La sua abilità gli consente inoltre di aumentare equilibrio e agilità, velocizzare i processi di guarigione del proprio corpo, migliorare riflessi e processi mentali portandoli a livelli “leggendari” (come direbbe in mio amico), tanto che lo si è visto risolvere un cubo di Rubik in pochi attimi. Vabbè, che ci vuole?! Ci riesco anch’io con il Cubo dell’ingegner Cane, il Cubo dell’Ottimismo (quello con le facce tutte uguali fra loro).
Prima di scrivere questo articolo ho consultato la cartella clinica di Pietro Maximoff, allungando qualche verdone a un’infermiera carina, e ho dato un’occhiata alle sue ultime analisi mediche: i risultati fanno tremare i polsi. Il suo metabolismo funziona dieci volte più velocemente di un normale essere umano ed è in grado di assorbire il 95% delle calorie che assume; il suo fisico non produce le tossine legate alla fatica, per cui il mutante ha una resistenza eccezionale agli sforzi; le sue ossa sono dieci volte più resistenti e dense del normale perché devono sopportare il tremendo shock dinamico dovuto alle innumerevoli volte al minuto che i suoi piedi battono sul terreno (immaginatevi il pistone impazzito di un’auto da corsa…); i suoi legamenti sono simili a cavi d’acciaio e ogni sua giuntura è incredibilmente lubrificata per resistere all’attrito; la cornea è durissima per poter proteggere la vista dal pulviscolo presente nell’aria e gli occhi sono costantemente lubrificati per evitare che il vento faccia evaporare i liquidi; il suo cervello, come detto prima, è parimenti veloce, essendo in grado di analizzare informazioni a velocità quintuple rispetto alla norma, e questa informazione la ripeto perché, al contrario del suo, il MIO cervello è lento come una tartaruga sonnolenta.
Un tipo del genere che rapporti potrà avere con l’altro sesso? Usiamo il rasoio per andare a fondo della faccenda con due figure fondamentali della sua vita: la sorella e la moglie.
Quicksilver e il gentilsesso: gioie (poche) e dolori (molti)
Partiamo da Wanda: quando la donna si fidanza con Visione (un tipo un po’ troppo artificiale per la gente spontanea e informale della Transia), la sua reazione è secca e perentoria: “Io sono il capo della nostra famiglia”, afferma risoluto, “E ti impedisco di amare quella cosa!”. La donna non gli obbedisce – peraltro per la prima volta – e lui, tenendo il broncio, abbandona baracca e burattini (e Vendicatori) e se ne va per conto proprio. Anche se forse si rende conto di essere stato troppo duro con Wanda, arrogante com’è non ci pensa proprio a tornare sui propri passi.
L’affetto per la sorella, però, non è certo venuto meno. Lo dimostra quando si precipita in Australia per sottrarla dalle grinfie di una Sentinella (colossali robot, lasciate stare: roba da X-Men), rimediando una solenne batosta che lo lascia letteralmente in fin di vita. I Vendicatori, anch’essi giunti in Australia per salvare Wanda, non sono al corrente della sua presenza e dunque tocca all’Inumana Crystal salvare Quicksilver.
Ed eccoci arrivati alla seconda donna della lista: Crystal. Grazie al potere di teletrasporto di Lockjaw (un cane da compagnia formato extralarge), la ragazza trasferisce Pietro e se stessa nella città di Attilan dove il mutante viene curato. Si ignorano le motivazioni di Crystal: forse si è invaghita di Pietro, forse lo ha salvato soltanto per un capriccio o forse, più ragionevolmente, per semplici esigenze di copione. Fatto sta che i due si innamorano e si sposano. Nonostante sia diventato il marito di un’Inumana, Pietro non ammorbidisce la propria antipatia per Visione soprattutto quando quest’ultimo si presenta, non invitato, al suo matrimonio.
Poco importa che accompagnasse Scarlet. Pietro si lascia andare a una delle sue tipiche sfuriate e il gran giorno rischia così di venir rovinato. A Crystal, che dolcemente lo implora di riconciliarsi con la sorella, almeno per quella gioiosa circostanza, risponde con un brusco no, aggiungendo che non può perdonarla, visto che ha commesso la terribile colpa di non obbedire a lui, che ne è il fratello. E qui scatta il pernacchione!
Proprio il suo brutto carattere è il motivo per il quale i Vendicatori non lo riprendono in squadra, sebbene accettino qualche sua saltuaria collaborazione, ma il velocista non si angustia troppo: quando Crystal partorisce la loro figlia, Luna, ha altro a cui pensare, visto che scopre che la moglie lo tradisce, oltretutto con un banalissimo agente immobiliare. Pietro è fuori di sé dalla rabbia ed è dunque il bersaglio ideale per essere mentalmente manipolato da Maximus, il fratello di Freccia Nera, che lo spinge ad aggredire i Vendicatori. Liberatosi dal controllo mentale, viene comunque ritenuto un pericolo e allontanato; non gli resta che aggregarsi a X-Factor, anche perché Crystal continua le proprie relazioni extraconiugali, questa volta col Cavaliere Nero. E voi certamente sapete cosa NON si deve fare al Cavaliere Nero, vero? In caso contrario, chiedete a Gigi Proietti.
I dissidi vengono però messi da parte quando Luna viene rapita dagli Accoliti, una setta di mutanti fanaticamente devoti a Magneto e ostili a Quicksilver. Pietro e Crystal collaborano, salvano la figlia e arrivano perfino a riconciliarsi. Ma l’armonia non dura a lungo. Sia Crystal che Scarlet vengono scaraventate in un universo alternativo e Quicksilver, ignaro dell’accaduto, le crede morte: segue perciò un altro periodo di profonda crisi appena mitigato dal fatto di diventare il leader dei Cavalieri di Wundagore (un gruppo di animali evoluti sin quasi a livello umano) e di vedere aumentata la propria già eccezionale velocità grazie all’assunzione dell’Isotopo E.
Poi le due donne tornano indietro, ma anche in questa felice circostanza Pietro fornisce un esempio della sua eterna insoddisfazione: lamentandosi con acredine della maleducazione di un impiegato statale, si merita il rimbrotto di Wanda, che dice “Si direbbe che non sei nemmeno contento che tua moglie e tua sorella siano qui dopo che le avevi date per morte”.
Torniamo ora al suo rapporto con Scarlet: la potentissima strega, istigata proprio dal fratello, plasma la realtà su misura della sua famiglia, che diventa la prestigiosa e potente Casata M. La bella favola non dura però a lungo: Quicksilver viene ucciso, resuscitato, e poi, in seguito alla celebre esplosione di rabbia di Scarlet, privato dei poteri: diventa un normale essere umano!
Ben gli sta, certo, ma come pensate possa prendere la cosa un tipo arrogante e superbo come lui? Malissimo, senza dubbio, tanto che, dopo averle buscate di santa ragione da alcuni rapinatori che aveva cercato di fermare, si rende disperatamente conto dei suoi nuovi limiti e cerca di suicidarsi. Una fine tanto ingloriosa viene evitata da Crystal la quale (per la seconda volta!) gli salva la vita, alla faccia dei suoi numerosi tradimenti.
Riportato nella città degli Inumani questa volta è però Pietro a tradire: accecato dal desiderio di tornare a essere un supereroe, è disposto ad accettare qualunque tipo di potere e si espone senza permesso alle Nebbie Terrigene, che sono un miscuglio di gas in grado di modificare profondamente chiunque si sottoponga alla loro azione; in ogni caso il loro uso è una cerimonia sacra per gli Inumani, i quali la riservano esclusivamente ai loro figli. Pietro non solo si “serve da solo” ma addirittura trafuga alcuni dei cristalli che generano le Nebbie e li impianta nel proprio corpo. In questo modo ottiene la facoltà di viaggiare nel tempo, sebbene solo nel futuro e oltretutto per brevi periodi (quindi non chiedetegli i numeri del lotto), e la capacità di restaurare i poteri degli ex-mutanti.
Purtroppo le sue buone intenzioni naufragano sugli scogli del pressappochismo e del velleitarismo, come spesso gli accade, e tutto quel che riesce a ottenere è di sbagliare le dosi per alcuni mutanti (con spiacevoli risultati), di rendere dipendente dai vapori delle Nebbie la figlia e di allarmare il governo degli Stati Uniti che procede al sequestro dei cristalli scontrandosi fatalmente con gli Inumani. E, in seguito, finisce pure in prigione.
Non tutto il male viene però per nuocere perché, assistendo in carcere al tentato omicidio di una ragazza, i poteri gli tornano d’improvviso e il mutante, scuotendo iper-velocemente le sbarre della cella, riesce a romperle, a fuggire e a salvare la vittima dell’aggressione. Pietro comprende così di voler tornare a fare l’eroe e, indossato il suo vecchio costume verde degli esordi da Vendicatore, si unisce nuovamente ai Cavalieri di Wundagore.
Mah, contento lui: un costume color argento gli sarebbe stato moooolto meglio
Potete apprezzare il personaggio di Quicksilver leggendo il volume Quicksilver: No Surrender