Serata drammatica per il mondo del fumetto. All'età di 95 anni si è infatti spento Stan Lee.
Stan "The Man", o "Il Sorridente", come tanti fan amavano chiamarlo, ha guidato al grido di "Excelsior!" la Marvel dei tempi d'oro, riformandola dalle ceneri della Timely Comics, e creando in coppia con diversi autori, tra i quali Steve Ditko e Jack Kirby, diversi grandi eroi oggi amatissimi come Spider-Man, gli X-Men, Thor, Hulk, Iron-Man e Daredevil.
A darne notizia è stata sua figlia, J.C. che ha voluto ricordare, anche nell'ora drammatica, l'affetto di suo padre per i suoi fan. Stan Lee, al secolo Stanley Martin Lieber, soffriva da tempo di una malattia debilitante e, pare, cominciasse a mostrare anche i primi sintomi della demenza senile. Stando ad alcune notizie trapelate in rete, Lee sarebbe stato ricoverato ieri sera d'urgenza presso il Cedars-Sinai Medical Center di Hollywood per motivi non meglio specificati, e lì è dove si è spento oggi tra l'affetto dei suoi cari.
Stan Lee, il riformatore, il grande padre della Silver Age dei supereroi americani, lascia dietro di sé un vuoto incolmabile. Un vuoto non solo all'interno della cultura pop - con la quale tanto amava confrontarsi partecipando a fiere e giocando con cammei cinematografici - ma anche e soprattutto nel mondo della cultura mondiale, avendo contribuito in modo importante, se non fondamentale, a rendere il fumetto quello che è oggi. Una dimensione che grazie alle sue innovazioni, la sua capacità di riavvicinare il mito supereroistico al quotidiano, ha ridato sostanza e realismo a quegli eroi che sembravano, dagli anni '40 in poi, incapaci di raccapezzarsi con i problemi di tutti i giorni.
Quelli di Stan erano "i supereroi con super problemi". Aveva ridato lustro al panorama del fumetto americano ed alle vendite, riportando molti ragazzi, ormai annoiati e disillusi dal fumetto post-bellico, a riavvicinarsi alla lettura dei nuovi e dei vecchi miti, come Capitan America, che proprio Stan aveva scongelato dal freddo oceano artico.
Oggi perdiamo tutti un amico, la cui faccia disegnata bucava, di tanto in tanto, gli albi dell'epoca. Ma soprattutto un grande fratello maggiore, un padre, un uomo che ha donato tutto sé stesso alla diffusione del mezzo fumettistico tra adulti e bambini, avvicinandoci tutti ai mantelli, alle cappe, al grande racconto d'avventura per le strade di New York, fino ai confini più profondi dello spazio abitato dai Celestiali, e oltre, ancor più in là, fin dove la sua fantasia era stata capace di guidarci tutti.
Abbiamo perso un uomo importante, e già questo suscita un dolore incolmabile.
Arrivederci Stan.
Ovunque tu sia, speriamo ti sia gradito gridare tutti insieme, un ultima volta, il tuo indimenticabile "Excelsior"!