Compagni di vita che ci seguono nelle nostre giornate con amore e simpatia. O al contrario, creature selvagge che vivono la propria esistenza libere nella natura che appartiene loro. Talvolta, però, anche esseri viventi brutalmente sfruttati senza remore alcuna all'interno di industrie che si arricchiscono basandosi su politiche spietate. Sono gli animali, protagonisti spesso non solo delle nostre vite, ma anche di opere filmiche che li ritraggono in diversi modi.
Il cinema porta infatti da molto tempo gli animali sullo schermo dando loro uno spazio dedicato, in grado di donare un sorriso o di farci riflettere su certe dinamiche. Anche l'industria cinematografica, tuttavia, si è macchiata in diverse occasioni di azioni spietate contro le creature animali in favore di riprese difficili che le coinvolgevano. Scopriamo quindi in che modo è articolato il mondo animale al cinema, tra gli aspetti più lieti che ci rincuorano e ci intrattengono, i docu-film denuncia che mostrano il lato brutale dello sfruttamento animale, ma anche le testimonianze da set cinematografici che hanno fatto uso di animali in modi non sempre appropriati.
Senti chi parla?
Se pensiamo in che modo viene rappresentato il mondo animale al cinema probabilmente la prima cosa che ci verrà in mente sono i film d'animazione. Sin da quando l'animazione si è fatta strada come mezzo visivo in grado di parlare al pubblico come e forse più delle pellicole "live action", alcuni dei suoi protagonisti principali erano infatti gli animali. La tendenza è sempre stata un po' quella di attribuire loro tratti antropomorfi, mantenendo quindi le caratteristiche fisiche principali ma facendoli muovere, parlare e addirittura pensare come esseri umani.
Gli esempi più celebri di animali al cinema sono probabilmente quelli dati da Felix the Cat e Topolino. È proprio quest'ultimo, insieme alla sua compagnia di amici, a giocare il ruolo da protagonista in uno dei primi lungometraggi Disney con personaggi animali: Fantasia, del 1940, di cui è di certo indimenticabile l'episodio L'Apprendista Stregone. La storia della casa d'animazione più celebre al mondo prosegue quindi per diverso tempo su questa strada, portando al cinema i teneri Dumbo – L'Elefante Volante nel 1941 e Bambi nel 1942: il secondo, in particolare, introduce tematiche importanti come possono essere la crescita, la morte, l'elaborazione del lutto, attraverso immagini che mostrano la crudeltà della caccia in una scena che per molti resterà per sempre indelebile.
Col tempo, intanto, anche le serie animate fanno propri i personaggi animali dal carattere antropomorfo, con comportamenti simili ai nostri e calati in contesti umani, ma considerati da questi ultimi sempre come animali da compagnia di cui non conoscono la "vita segreta": nello stesso periodo spopolano quindi Tom & Jerry, i Looney Tunes e Woody Woodpecker tra i più celebri, conquistando il pubblico con gag divertenti che diventeranno immortali. Al cinema, invece, è tra gli anni '50 e '70 che fanno la loro apparizione sul grande schermo alcuni dei personaggi animali destinati a fare la storia dell'animazione, parlando tra le righe di questioni delicate attraverso il linguaggio dei più piccoli.
Siamo sempre in presenza di protagonisti Disney, ma stavolta si tratta di quelli che vengono considerati in genere gli animali domestici per eccellenza, ovvero cani e gatti. Nel 1955 viene distribuito quindi Lilli e il Vagabondo, che affronta la tematica del randagismo e accenna a quella dell'abbandono cui purtroppo in molti fanno ricorso quando in famiglia giunge un bambino. Seguono La Carica dei 101 nel 1961, che in qualche modo mostra ancora una tra le tante crudeltà cui sono sottoposti spesso gli animali, ovvero l'allevamento destinato alla produzione di pellicce; e gli Aristogatti, del 1970, in cui i mici protagonisti cercano una strada per tornare a casa dopo essere stati abbandonati.
Casa Disney detiene ancora per molti anni lo scettro per ciò che riguarda la produzione di film che mettono in scena dei personaggi animali e nel 1973 è la volta di Robin Hood: lungometraggio animato in cui i protagonisti delle celebri opere letterarie inglesi dedicate al ladro di Loxley sono tutti animali antropomorfi. Saranno sempre loro a dare un volto e una voce ad altri personaggi letterari, come i due topolini protagonisti de Le Avventure di Bianca e Bernie (1977), film d'animazione tratto dal romanzo Miss Bianca al Castello Nero, di Margery Sharp; Basil l'Investigatopo (1986), topino che fa le veci dell'umano Sherlock Holmes; o il gattino randagio di Oliver & Company (1988) che diviene un piccolo Oliver Twist felino, in una trasposizione dell'opera di Charles Dickens.
Con la CGI si può...
È il 1994 quando Walt Disney Pictures sforna un film che viene amato da grandi e piccini divenendo un successo commerciale senza pari: Il Re Leone, il quale rappresenta ad oggi il film d'animazione con il maggior incasso nella storia. Un lungometraggio animato celebre anche per la sua colonna sonora, caratterizzato da scene dai toni fortemente drammatici, in cui viene messa in scena la vita degli animali della savana, neanche a dirlo "parlanti" anche in questo caso. L'avvento dei mezzi tecnologici messi a disposizione dalla computer grafica consente però di ampliare lo spettro delle possibilità, soprattutto se si parla di raffigurare degli animali nell'atto di compiere azioni strettamente umane e pronunciare interi dialoghi: arriva la CGI e con essa altri nuovi film che conducono il mondo animale al cinema a un livello tridimensionale.
La palla passa alla Pixar (seppur ancora sull'ombra della Disney nei primi anni) e alla DreamWorks Animation, che nel 1998 realizzano rispettivamente due lungometraggi animati dedicati al piccolo grande mondo degli insetti, donando loro addirittura una voce: A Bug's Life – Megaminimondo e Z la Formica (se qualcuno si chiede quando nacque la storica rivalità tra i due studi cinematografici, potrà trovare in questo evento la risposta). Nel 2000 è poi sempre la DreamWorks a portare gli animali sul grande schermo grazie ad una pellicola che sfrutta invece la tecnica della stop motion, o passo uno, ovvero Galline in Fuga: un simpatico film dai divertenti risvolti dati dalla fuga in massa di un gruppo di galline, che tuttavia nasconde più di un significato al suo interno per ciò che riguarda il triste destino cui spesso queste vanno incontro.
Quale che sia lo studio con i maggiori successi al botteghino, senza dubbio il mondo animale al cinema riceve un'ulteriore spinta in avanti con il sapiente utilizzo della computer grafica, la quale permette di creare divertentissime gag e produrre film destinati a diventare dei veri franchise: è il caso ad esempio di Alla Ricerca di Nemo (2003), Madagascar (2005) o Kung Fu Panda (2008). Nel 2016, poi, viene addirittura creata una città completamente "animale" con protagonisti provenienti da tutte le specie: si tratta di Zootropolis, in cui l'antropomorfizzazione delle creature animali raggiunge vette inaspettate grazie a Disney, che tuttavia si contende la posizione con Illumination Entertainment e il suo Sing, musical animato che riscuote grande successo. Ma cosa fanno, in realtà, i nostri amici animali quando si trovano da soli in casa mentre noi siamo via per le nostre faccende? Ci pensa sempre Illumination a rispondere, con il suo Pets – Vita da Animali, che ci mostra il lato divertente della vita segreta dei nostri compagni di vita.
Non è tutto oro
Se l'animazione, e con essa anche quella computerizzata, sono state in grado di donare una personalità e un'anima agli animali rendendoli quanto più simili a noi, hanno sempre raccontato tuttavia situazioni assurde e per tale ragione comiche che in realtà gli animali non potrebbero vivere mai. Gli aspetti realistici della loro natura possono essere raccontati solo osservandoli dal vero, nel nostro mondo, all'interno dei loro habitat, ed è per questo che il mondo animale al cinema viene spesso raccontato per mezzo di documentari, o talvolta docu-film che inseriscono l'elemento "romanzesco" alle immagini reali.
Osservare la vita animale comporta tuttavia l'accettazione del presupposto che la natura non solo è spietata, ma anche costantemente messa in pericolo dall'uomo stesso: pertanto la dura realtà colpisce i nostri occhi e ci mostra quanto gli animali lottino duramente per la propria sopravvivenza, andando spesso incontro a enormi sofferenze a causa della mano umana che distrugge il loro mondo. Tra i documentari che mostrano l'asprezza della vita animale troviamo ad esempio Wild Patagonia, viaggio in tre episodi prodotto da BBC Two che racconta in che modo la fauna di quest'angolo selvaggio del mondo riesca ad adattarsi e sopravvivere: specie animali diverse tra loro che convivono o lottano tra loro in ambienti aspri e duri che rappresentano la loro casa.
Anche un animale dall'aspetto tenero come il pinguino deve combattere per sopravvivere. Il documentario La Marcia dei Pinguini del 2005, diretto da Luc Jacquet (e narrato nella versione italiana da Fiorello) mostra quindi l'aspetto più selvaggio della vita di questi uccelli dall'apparenza goffa e tondeggiante, attraverso le riprese del viaggio intrapreso da una colonia di pinguini imperatore. Una lunga marcia attraverso il gelo spietato, i predatori in agguato e un territorio in cui è facile smarrire la strada, per potersi riprodurre e allevare i piccoli, con tutti i pericoli annessi già fin dal passaggio dell'uovo da parte della madre al padre.
Nel 2014 Orlando Von Einsiedel girava invece Virunga, docu-film presente su Netflix incentrato sull'omonimo parco nazionale che si trova nella Repubblica Democratica del Congo segnato dalla crudeltà umana. Nel parco vivono infatti gli ultimi gorilla di montagna al mondo e i custodi di questo luogo dall'ecosistema tanto delicato lottano per proteggere gli esemplari, i quali rischiano di sparire per sempre a causa di lotte interne al territorio per la conquista di terreni petroliferi. Il bracconaggio e le guerre tra le popolazioni che abitano queste regioni sono un'altra piaga da cui i gorilla devono sfuggire, in questo docu-film d'indagine che mostra alcuni dei pericoli cui possono andare incontro gli animali se vi è di mezzo l'uomo.
Su Netflix un'altra docuserie dedicata alla vita animale è il caso di Our Planet (2019), serie narrata dalla voce di David Attenborough la quale si concentra su diverse specie prese all'interno dei loro habitat naturali, con tutte le bellezze, ma anche i pericoli e le insidie che questi nascondono. Our Planet, tuttavia, si spinge oltre: mostra in maniera esplicita e senza mezzi termini in che modo i territori naturali subiscono le catastrofiche conseguenze del riscaldamento globale, con il supporto di voci note dal mondo dello spettacolo che illustrano con forza il cambiamento climatico in corso e la distruzione che lascia lungo la sua scia.
Un cambiamento climatico, quello in atto nel nostro pianeta, che potrebbe subire un drastico rallentamento se solo gli innumerevoli allevamenti intensivi sparsi in tutto il mondo potessero essere smantellati. La loro crudeltà e il dolore che causano vengono mostrati in uno dei docu-film d'indagine più crudi ma anche più realistici mai realizzati: Dominion (2018), realizzato da Chris Delforce con la collaborazione dell'associazione Aussie Farms. In questa pellicola viene data voce alla sofferenza animale, ignorata o denigrata, attraverso immagini e suoni difficili da accettare. Un docu-film che smentisce quanti affermano che gli animali non posseggano un'anima o che non siano in grado di soffrire, mostrando la verità di allevamenti e macelli che ogni giorno viene puntualmente ignorata.
Il mondo animale al cinema: quando è il cinema a uccidere
Nel 2011, durante le riprese de Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato, circa ventisette animali trovarono la morte sul set a causa delle crudeli condizioni cui erano costretti a vivere in favore della realizzazione del film. Secondo un rapporto della Associated Press, capre, cavalli, pecore, galline morirono per disidratazione o per la negligenza degli addetti ai lavori che costringevano gli animali a vivere in aree senza adeguate recinzioni, doline, terreni scoscesi. Un rapporto che non fu mai nè confermato nè smentito da Peter Jackson, il quale ammise solo la morte di due cavalli sul set. E se in un film tanto recente come questo possa essere accaduto un fatto del genere, in passato la situazione era persino peggiore a causa della noncuranza con cui gli animali venivano trattati, alla stregua di oggetti di scena.
Per il film Ben Hur del 1959 pare siano stati abbattuti circa un centinaio di cavalli al termine delle riprese. Bastava che uno di essi zoppicasse per andare incontro a morte certa senza nemmeno passare prima da un attento esame veterinario. La American Humane Association riporta come diversi animali siano stati sottoposti ad abusi e uccisi brutalmente nella realizzazione del film I Cancelli del Cielo, pellicola del 1980 di Michael Cimino dove pare siano stati ripresi reali combattimenti tra polli oltre all'esplosione di un cavallo per mezzo di dinamite. Nel 2003, durante le riprese del film Pirati dei Caraibi – La Maledizione della Prima Luna, molte creature marine trovarono la morte quando alcune cariche furono fatte detonare in mare per ricreare delle esplosioni dal vero.
Questo triste resoconto non finisce qui. La lunga lista di crudeltà perpetrate ai danni degli animali sui set cinematografici rappresenta la misura della percezione che abbiamo talvolta di queste creature, considerate spesso come incapaci di provare dolore o sentimenti. Il mondo animale al cinema è anche questo, quindi: una consapevolezza che ancora oggi viene acquisita a fatica persino in quella stessa industria che si affanna ad utilizzare veri animali per le sue produzioni, pur non avendo la giusta competenza, o quantomeno la giusta sensibilità, nel trattarli. È in quest'ottica che ancora una volta le tecnologie della CGI rappresentano un'adeguata soluzione, consentendo di porre in scena gli animali senza dover costringere quelli fatti di carne e ossa a subire lo stress (e spesso gli abusi) di un set cinematografico.
Un mondo interamente abitato da animali, nella pellicola d'animazione Disney Zootropolis: potrete trovare il Blu-Ray del film a questo link. Anche La Marcia dei Pinguini è disponibile in formato Blu-Ray: per aggiungere il docu-film alla vostra collezione, basterà cliccare su questo link.