Il catalogo Disney+ , forte degli ultimi aggiornamenti del mese di maggio, ha visto velocemente scivolare nei meandri della sua ricca offerta cinematografica targata Disney, attiva sin dalle fine degli anni ’60, piccoli e grandi cult ma anche qualche sequel poco brillante come Il Mistero delle Pagine Perdute, sequel appunto de Il Mistero dei Templari.
Uscito nel 2007, Il Mistero delle Pagine Perdute, vide Disney capitalizzare sul discreto successo di critica e pubblico del primo capitolo richiamando Jon Turteltaub alla regia – già uomo fidato dopo aver diretto alcuni successi come Tre ragazzi ninja e Cool Runnings – Quattro sottozero – Jerry Bruckheimer in qualità di produttore e vera e propria macchina da blockbuster sin dagli anni ’80 e ovviamente Nicholas Cage nel ruolo del protagonista ovvero il cacciatore di tesori Ben Gates insieme praticamente a tutto il resto del cast della prima pellicola.
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Il Mistero delle Pagine Perdute: diverso tesoro, stessa avventura
Mentre sta tenendo una lezione sulla cospirazione che portò all'omicidio di Abramo Lincoln insieme a suo padre, Ben viene avvicinato da Mitch Wilkinson (Ed Harris), un mercato d'arte, che è in possesso di una delle pagine perdute del diario del cospiratore John Wilkes Booth che coinvolgerebbe proprio uno degli avi dei Gates. Ben si assume il compito di scagionare il trisavolo ma ben presto, sulle tracce delle altre pagine strappate dal diario, si accorge che il codice con cui sono compilate le pagine nasconde indizi ben più importanti e che sembrano condurre alla mitica città d'oro di Cibola.
Gli indizi portano Ben, Reilly e Abigail - con cui lo stesso Ben è ai ferri corti - prima a Parigi poi a Londra ed infine a Washington dove un ultimo indizio li porterà a chiedere aiuto alla madre di Ben (Helen Mirren). Lo cospirazione che ha portato all'omicidio di Lincoln è infatti legata alla Guerra Civile, al ruolo dell'Inghilterra e alla storia stessa degli Stati Uniti: possibile che i vari presidenti sapessero dell'esistenza di Cibola e l'abbiano tenuta nascosta insieme ad altri segreti in un libro?
Ben è così costretto a chiedere di questo incredibile segreto direttamente all'attuale presidente degli Stati Uniti mentre Wilkinson sembra aver pilotato la ricerca di Ben e dei suoi amici per una resa dei conti sul Monte Rushmore.
Il Mistero delle Pagine Perdute: un sequel soporifero
Non per vantarmi ma, data anche l'età, ho visto davvero tanti, tantissimi sequel pessimi nella mia vita ma mai uno così insipido ed "economico" come Il Mistero delle Pagine Perdute. La prima tappa di questa autopsia è il plot: così come ogni buona mediocre pellicola degli anni '80 anche questo sequel mette davvero poche energie e inventiva in una sceneggiatura che ricalca pedissequamente e a tratti in maniera imbarazzante quella del primo film. Il plot è pressoché identico: cambiano alcuni luoghi e il tesoro certo ma lo svolgimento, i twist e anche gli enigmi da risolvere sono praticamente gli stessi.
Se il primo film poi si sforzava di camuffare le evidenti fonti di ispirazione, in questo sequel non ci si preoccupa né di studiare un terzo atto che per ritmo, svolgimento e costruzione - con tanto di discesa nel sottosuolo e impalcature di legno - differisca da quello dell'originale né di evitare chiari riferimenti al capostipite del genere ovvero Indiana Jones: imbarazzante.
La regia sembra nei primi 60 minuti, sui soporiferi 130 circa della pellicola, aver capito che rispetto al primo film c'era necessità di dover alzare un po' il ritmo ma alla fine si tratta di uno specchietto per le allodole e anche il sequel casca nel canovaccio dell'inseguimento intorno al mondo in cerca di indizi e risoluzioni di enigmi.
Sbilenco è il comic relief sia dal punto di vista delle gag e battute, anch'esse riciclate dal primo film, così come ad essere completamente sballato è anche il così detto "tempo comico". Se il primo film si rifugiava in un antagonista tutto sommato credibile, in questo secondo capitolo Ed Harris è poco presente oltre ad essere poco credibile interpretando fra l'altro un personaggio che si sgonfia clamorosamente proprio durante il climax del terzo atto.
Mentre la splendida Helen Mirren prova a risollevare un Jon Voight particolarmente svogliato, Nicholas Cage confeziona una delle sue prove più legnose di sempre per un Ben Gates che appare ben diverso dal discreto personaggio del primo film.
In definitiva se Il Mistero delle Pagine Perdute vinse ben due Razzie Awards - gli Oscar per i peggiori film - nel 2007 un motivo ci sarà pure stato mentre la sua presenza nell'offerta Disney+ può decisamente passare inosservata così come l'annuncio della rinascita del franchise come serie TV.
A margine anche un nota sulla qualità della pellicola su Disney+ che non è assolutamente quella in alta definizione di altre proposte presenti in catalogo ma sembrerebbe essere quella ormai obsoleta più bassa tipica del supporto DVD, la piattaforma fornisce anche qualche piccolo contenuti speciale legato al film ovvero una selezione di scene tagliate.
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