Il Libro Malazan dei Caduti (Malazan Book of the Fallen) è la saga epic fantasy scritta da Steven Erikson: ampia, quasi mastodontica, strutturata in una trama che si snoda in modi complessi e articolati, con un ventaglio di personaggi vasto e diversificato. Una storia indimenticabile per quanto intricata e talvolta farraginosa: ormai da circa vent'anni raccoglie sempre più lettori che non possono fare a meno di amarla. Sebbene possa essere riduttivo tentare di riassumere e semplificare la storia narrata ne Il Libro Malazan dei Caduti, proviamo qui a scoprire insieme il segreto del suo successo nel mondo, tale da renderla una delle migliori saghe fantasy da leggere.
Malazan: un mondo vasto in una saga vasta
Le prime stesure de Il Libro Malazan dei Caduti, almeno a livello embrionale, risalgono addirittura agli anni '80, ad opera dello scrittore canadese Steven Erikson e dell'amico Ian C. Esslemont, i quali tuttavia non avevano in mente di realizzare un libro, ma avevano ideato bensì un intero universo da calare all'interno di un gioco di ruolo, sulla base del noto Dungeons&Dragons. Sembrerebbe che i due, intesa la portata di un tale progetto, abbiano poi proposto la storia di Malazan sottoforma di sceneggiatura per un film o una serie televisiva, ma che questa sia stata rifiutata.
A questo punto si potrebbe pensare che i due amici abbiano peccato di presunzione, però basterebbe leggere il primo libro della serie principale, composta da dieci volumi, per comprendere il reale valore della saga epica e monumentale creata da Erikson ed Esslemont e scoprire che, forse, trarne una trasposizione filmica non sarebbe una cattiva idea. I due hanno poi deciso di intraprendere un cammino separato, ciascuno con la stesura di un proprio percorso narrativo; così i dieci volumi principi sono firmati da Erikson – il quale ha scritto intanto anche altri spin-off dedicati a personaggi specifici – mentre Esslemont si è dedicato alla stesura di altri romanzi che, pur snodandosi nell'universo di Malazan, non ne seguono la trama portante.
Il primo volume de Il Libro Malazan dei Caduti firmato da Erikson è intitolato I Giardini della Luna (Gardens of the Moon) ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1999 da Bantam UK, benché sia giunto in Italia solo cinque anni più tardi, nel 2004. La saga si è conclusa con la pubblicazione de Il Dio Storpio (The Crippled God) nel 2011, arrivata ancora una volta in Italia con un ritardo di qualche anno nel 2016, ad opera di Armenia Edizioni. L'opera consta di dieci volumi, ma non bisogna lasciarsi scoraggiare dall'ampiezza di questa storia perché, nonostante possa intimorire chi voglia approcciarsi ad essa per la prima volta, iniziare a leggere Il Libro Malazan dei Caduti significa essere inevitabilmente trascinati al suo interno, come in un viaggio in un mondo nuovo, ostile e magico, vasto e misterioso, amando dal primo fino all'ultimo istante i momenti trascorsi in esso.
E sì, per quanto possa sembrare strano di questi tempi, la vasta saga creata da Erikson è conclusa, perciò non dovrete attendere la stesura di un nuovo libro che probabilmente non approderà mai tra gli scaffali (a George R.R. Martin potrebbero fischiare le orecchie adesso). Non resta che immergersi, quindi, tra le pagine de Il Libro Malazan dei Caduti fino alla fine, sebbene possa essere utile iniziare a pregare di non rimanere troppo scottati dalla storia che narra.
Una trama fitta e articolata
Come vedremo, la vastità degli elementi che compongono Il Libro Malazan dei Caduti può essere soverchiante; tuttavia la storia che questa saga fantasy racconta tocca aspetti profondi dell'esistenza umana, spesso con cinismo e crudeltà, ma dipingendo infine un quadro reale della vita e delle sue molteplici sfaccettature. D'altronde, non è la vita stessa ad essere spietata? Ecco che Erikson mette in scena, allora, tutta l'impietosa verità, soprattutto sugli aspetti che in genere non tocchiamo direttamente con mano, come la guerra; a questo proposito può essere esemplificativo uno scambio di battute tra Duiker e Lull, due dei protagonisti nel volume La Dimora Fantasma:
"I bambini muoiono"Lull annuì. "Ecco un sintetico riassunto della storia dell'umanità. Chi ha bisogno di tomi e volumi? I bambini muoiono. Le ingiustizie del mondo sono racchiuse in quelle tre parole. Ti basterà citarle, Duiker, e il tuo lavoro sarà bell'e fatto".
La trama narrata ne Il Libro Malazan dei Caduti prende le mosse dalla lotta delle armate appartenenti all'Impero Malazan contro le città-stato del continente per poter ottenere il dominio totale – come Darujhistan o Sette Città – con un occhio particolare sulle vicende del gruppo composto dagli Arsori di Ponti. È proprio a Darujhistan prima e a Sette Città in seguito che le armate Malazan si vedono costrette a fronteggiare le rivolte della popolazione che non intende sottomettersi al giogo dell'Imperatrice Laseen; ed è sempre qui che scendono in campo forze divine in grado di spostare gli equilibri e mutare le sorti della guerra, fungendo da presagio di qualcosa molto più grande e minaccioso.
In aggiunta a ciò, l'ombra di un nuovo, crudele impero in divenire, oscura il continente: si tratta del Dominio di Pannion, governato dal Veggente Pannion, in grado di corrompere le menti del suo popolo (i cui abitanti sono divenuti dei cannibali); a muovere le fila di questo Dominio, vi è tuttavia una forza oscura e misteriosa, quella del Dio Storpio, il quale usa i suoi poteri per portare aberrazioni e orrori sul mondo. I soldati Malazan dovranno vedersela quindi con questa nuova e folle minaccia.
Intanto, il Dio Storpio mette in atto le sue macchinazioni anche altrove, sul continente Lether, rendendo suo servo lo stregone Edur Hannan Mosag, che incarica i figli della famiglia Sengar di trovare un oggetto custodito tra i ghiacci: i giovani scopriranno che si tratta di una spada e Rhulad Sengar, il minore dei fratelli, la impugnerà, venendo legato ad essa per sempre. L'evento sarà l'inizio di una spirale discendente che culminerà con l'invasione dell'Impero di Lether ad opera degli Edur e l'inizio di un dominio crudele e sovrastante.
Le storie dei protagonisti che si muovono sui diversi continenti si intrecceranno negli ultimi volumi de Il Libro Malazan dei Caduti, con la rivelazione dei piani che alcune divinità hanno messo in atto, anche secoli prima, e la verità su colui che tra essi sembra essere il più crudele del pantheon, il Dio Storpio, fino a giungere all'ultima, epocale battaglia.
Comprendere Il Libro Malazan dei Caduti
Per capire la saga de Il Libro Malazan dei Caduti di Steven Erikson sarebbe bene far luce su alcuni punti, utili a spiegare i meccanismi complessi che muovono il mondo costruito dall'autore.
Esso presenta diversi continenti, ciascuno coinvolto in maniera diversa nella guerra in corso: Genabackis (dominato dall'Impero Malazan), Quon Tali, Lether, Assail, Jacuruku e Korelri. La trama, quindi, non si svolge in maniera lineare, ma si sposta da un continente all'altro e da un gruppo di personaggi all'altro, i quali possono muoversi all'interno dei loro archi narrativi anche contemporaneamente ai gruppi presenti negli altri libri; in Malazan, inoltre, vi è un largo uso di flashback – con vicende antichissime che possono risalire addirittura anche a millenni prima – ed uno spostamento della narrazione non solo a livello temporale, ma anche spaziale, dal momento che i protagonisti possono muoversi tra i Canali.
Questi rappresentano delle vere e proprie dimensioni, piani d'esistenza adiacenti a quello "comune", da cui i maghi attingono i loro poteri e attraverso cui è possibile spostarsi: percorrere i Canali può voler dire, ad esempio, raggiungere luoghi anche molto lontani senza dover camminare per giorni o navigare da un continente all'altro; all'interno dei Canali, poi, alcuni personaggi possono addirittura stabilirvisi facendone così la propria dimora. Ognuno di essi, comunque, sembra essere dominato da elementi specifici (il ghiaccio o l'ombra, ad esempio) o da paesaggi peculiari che non mutano mai (distese di cenere o foreste antiche e rigogliose). La magia di questo mondo è legata quindi all'esistenza di questi Canali, ma anche delle Fortezze – piani dimensionali simili ai primi, ma ancor più antichi e primordiali – e del Mazzo dei Draghi, un deck di tarocchi utilizzati per la divinazione, su cui sono raffigurati Divinità e Ascendenti e le cui figure possono mutare ad ogni lettura e addirittura muoversi.
Riguardo a questi ultimi, è interessante sottolineare il grande rilievo che Dei, Dei Antichi e Ascendenti hanno ne Il Libro Malazan dei Caduti, interpretando talvolta il ruolo di protagonisti (come Anomander Rake, signore dei Tiste Andii, o Mael, dio del mare); spostando gli equilibri di questa o quella popolazione a loro vantaggio, ma anche influenzando le decisioni di determinati personaggi particolarmente coinvolti nelle vicende che segnano l'universo di Malazan (vedi Trono d'Ombra e Cotillion, o il Dio Storpio, ad esempio); prendendo attivamente parte ai conflitti, attraverso le loro macchinazioni e i loro intrighi, ma anche combattendo in prima linea in sanguinose battaglie (come Caladan Brood, accompagnato dal suo possente martello). Le divinità, poi, possono talvolta occupare – o esserne addirittura i creatori - il Trono presente nelle Alte Case: quella della Vita, della Morte, della Luce, dell'Ombra, dell'Oscurità, delle Catene e della Guerra, fungendo così da padroni di ogni regno e da "patroni" dell'elemento che lo domina, venerati dai fedeli e con templi a loro dedicati.
In questo contesto, prendono parte – loro malgrado – i protagonisti che, nel corso dei diversi volumi de Il Libro Malazan dei Caduti, lottano in maniera diversa in questo mondo ostile e contraddittorio: per la loro sopravvivenza, per servire l'Impero o una divinità specifica, ma anche per difendere i propri ideali e portare giustizia laddove non ve n'è: emblematico l'esempio di Karsa Orlong, gigantesco e spietato guerriero della razza dei Toblakai, che passa dall'uccidere gli uomini con efferatezza (da lui chiamati "bambini") per portare la dominazione della sua gente su di essi, all'utilizzare la propria forza bruta per punire chi soverchia gli altri.
A questo proposito è utile sapere inoltre che Il Libro Malazan dei Caduti contiene una moltitudine di popolazioni e razze: oltre agli umani, il mondo di Steven Erikson è abitato anche dai Tiste, divisi a loro volta in Andii (dalla pelle nera come la notte e figli dell'Oscurità), gli Edur (dalla carnagione grigiastra, figli dell'Ombra), e i Liosan (progenie della Luce); i Toblakai, come accennato, possenti, molto più alti di qualsiasi uomo comune e dalla forza sovrumana (possiedono persino più organi interni degli uomini); gli Jaghut, alti, dalla pelle grigio-verdastra e dalle zanne che spuntano dalla mascella inferiore. Ma anche i K'Chain Che'Malle, rettili senzienti che si muovono sulle zampe posteriori e che possiedono talvolta delle spade al posto di quelli superiori; i T'Lan Imass, non-morti che un tempo erano umani, privati della loro mortalità a seguito di un antico rituale; e ancora i Trell, i Barghast, i Forkrul Assail, gli Eres e i Moranth, i D'ivers e i Soletaken. Senza contare che questo mondo contempla anche la presenza degli Eleint, draghi antichi e molto potenti.
Un canto ai Caduti di Malazan
Come suggerito dal titolo, Il Libro Malazan dei Caduti racconta di una guerra, in questo caso di portata epocale poiché tocca non solo interi continenti, popolazioni, razze di ogni tipo, ma anche divinità e dimensioni che vanno aldilà del piano terreno e che appartengono invece al mondo della magia, di forze ancestrali e arcane. Tuttavia il fulcro principale non è tanto la guerra, quanto piuttosto la vita (e la morte) dei personaggi che la combattono direttamente, con tutta la moltitudine di esperienze che possono essere vissute in un'esistenza reale – nonostante si tratti qui di una saga epic fantasy. Che essi lottino sul campo di battaglia, tramino dai loro scranni o tessano i fili delle loro magie all'interno dei Canali, le esistenze stravolte e intricate dei numerosi personaggi in questa storia sono le vere protagoniste de Il Libro Malazan dei Caduti.
Steven Erikson ha realizzato un'opera epica, ampia e densa di sottotrame, in cui è possibile trovare proprio tutto ciò che si possa ricercare in una saga fantasy: la magia, le diverse razze che popolano il mondo, gli intrighi e le lotte per il potere; i draghi ed i campioni dalla forza sovrumana, oltre che spade che possono inghiottire le anime di chi uccidono e mazzi di tarocchi che schiudono porte su altri piani dell'esistenza. Tuttavia Il Libro Malazan dei Caduti fonda la sua forza soprattutto sugli aspetti più reali di cui narra, su tutto lo spettro di fatti che caratterizzano il nostro mondo, dall'ingiustizia della guerra alle contraddizioni di sistemi economici basati sul consumo sfrenato, passando per l'amore e la compassione che si possono provare per chi ha subito il peggio dalla vita e dalle entità divine che governano l'universo.
E per farci innamorare della sua storia Erikson si è servito della voce dei suoi personaggi: gli uomini e le donne degli Arsori di Ponti e dei Cacciatori di Ossa, tra cui Fiddler, Ben lo Svelto o Khalam Mekhar; Ganoes Paran e le sorelle Felisin e Tavore; Tehol Beddict e il servo Bugg; Karsa Orlong e la strega Samar Dev. E ancora Divinità e Ascendenti come Cotillion o Anomander Rake, uomini dai poteri formidabili come Heboric o Kruppe, Mappo e Icarium.
Non è possibile riuscire ad elencare tutti gli straordinari personaggi che compongono Il Libro Malazan dei Caduti, ma è impossibile non lasciarsi coinvolgere – nel bene o nel male – da ciascuno di essi. Che sia nei momenti più intensi, in quelli più comici o più spaventosi, i protagonisti di Erikson sembrano essere tutti al posto giusto nel momento giusto nell'economia della saga. Il consiglio, purtroppo, è quello di non affezionarsi particolarmente a nessuno di essi: i dieci volumi che compongono questa storia contengono una quantità esorbitante di morti e momenti tragici, da cui potrebbe essere difficile riprendersi.
D'altra parte, il titolo si riferisce ai Caduti di Malazan e, questa, è la loro storia.
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