Ne è passato di tempo dal 1984, anno in cui vide la luce uno dei fumetti più longevi nella storia della cultura pop. In quegli anni cominciavano ad affacciarsi sul panorama mondiale un gruppetto di tartarughe mutanti, alla ricerca di una propria storia, strada e pubblico. Dalla matita di Kevin Eastman e Peter Laird nacquero le Tartarughe Ninja, un lavoro che inizialmente venne creato per scherzo e gioco per poi diventare in tutto e per tutto l’opera generazionale che conosciamo. Il successo fu enorme, specialmente attraverso il merchandising dei protagonisti nel settore dei giocattoli. L’attenzione raccolta condusse ben presto alla massificazione del prodotto cartaceo attraverso una serie di trasposizioni, sia animate che in live action, sul piccolo e grande schermo. Negli anni ’90 tutti conoscevano le Tartarughe Ninja e tutti volevano i giocattoli dedicati alle loro storie e avventure. Quest’ultime tentarono in tutti i modi a sopravvivere allo scorrere del tempo, vedendo i personaggi principali trasformarsi di trasposizione in trasposizione, seguendo nuovi stili e reinterpretazioni, non soltanto estetiche, della storia originale. Tutto ciò ci conduce, nel 2018, a Il Destino delle Tartarughe Ninja (Rise of the Teenage Mutant Ninja Turtles), aprendo la strada ad un inedito progetto dedicato a questi eroi, per poi culminare con: Il film.
Dal 20 luglio del suddetto anno, attraverso Nickelodeon, le nostre care tartarughe sono tornate a calcare i palcoscenici di un pianeta ben differente da quello che ha assistito alle loro origini, trasformandosi ulteriormente in un progetto nostalgicamente inedito e sperimentale.
Il Destino delle Tartarughe Ninja: Il film, da dove cominciare?
Prima di parlare del film è doveroso introdurre quella che è stata la serie ad ispirarne le dinamiche, soprattutto perché si tratta di un prodotto ad essa canonico. ll Destino delle Tartarughe Ninja: Il film si origina, infatti, dall’omonima serie del 2018, per proseguirne gli eventi e sviluppi in linea diretta. Annunciata nel corso del 2017, questa serie tv animata attrasse immediatamente l’attenzione del grande pubblico sia degli appassionati che dei curiosi. L’idea di costruire un nuovo progetto, una sorta di reboot, della serie delle Tartarughe Ninja non era inedita agli occhi del mercato, eppure le caratteristiche mostrate in fase di presentazione giocarono un ruolo centrale nell’attenzione generale. Sviluppata da Andy Suriano ed Ant Ward, la storia avrebbe dovuto svilupparsi nell’arco di 26 episodi (in seguito ampliati in una seconda stagione) costruiti all’interno di una storia che sì attingeva dal passato, rielaborandone forma e stile in base ai canoni dell’intrattenimento del presente. Lo stile dell’animazione in 2D ha sicuramente giocato l’attrattiva maggiore all’epoca, fuso allo sperimentalismo generale in ambito di animazione.
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Al centro di tutto ritroviamo i personaggi di sempre: Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello. Andando oltre la loro nuova estetica, i quattro fratelli si troveranno ad affrontare nuove minacce lungo il loro cammino, questa volta aiutati da alcune armi e poteri mistici pronti a dinamizzare ulteriormente la situazione, specialmente in ambito battaglie, qui spettacolarizzate all’inverosimile. A plasmare l’intera trama, troviamo una scrittura estremamente leggera e scanzonata, molto più concentrata sulla gag facile e su un certo tipo di comicità non troppo funzionale alla caratterizzazione dei singoli personaggi. Ritrovare i protagonisti di sempre traslati in una dimensione meramente adolescenziale e non troppo matura divise in due il pubblico, specialmente quello più maturo, delineando un’accoglienza altalenante ma comunque interessante. Ovviamente tutto ciò ha condotto a nuove forme di merchandising e a progetti laterali o paralleli.
Il Destino delle Tartarughe Ninja: Il film, un passo in avanti
Con l’avanzare del tempo e delle risposte positive da parte del pubblico, in seguito alla conclusione della sua seconda stagione nel 2020, è stato annunciato l’arrivo di un film per il 5 agosto del 2022, realizzato niente meno che con Netflix. Qui la situazione cambia vertiginosamente. Ricordando probabilmente tutte le critiche mosse nel tempo verso la serie tv, i due registi Ant Ward e Andy Suriano (sempre loro) hanno imbastito un vero e proprio viaggio pronto ad attingere dalle dinamiche del progetto seriale, trasformando ed evolvendo quanto visto fino ad ora. Questa particolare maturazione salta immediatamente all’occhio fin dalla primissima sequenza, guardando Il Destino delle Tartarughe Ninja: Il film. E’ come se i registi avessero preso il meglio dalla serie tv e tutta la sua leggerezza, per poi plasmarli in una storia che vede maturare non soltanto i protagonisti, ma il prodotto stesso.
Al centro del film ritroviamo le celebri Tartarughe questa volta alle prese con una gigantesca minaccia aliena, una minaccia che sembra aver piegato tutto il mondo in un futuro non troppo remoto. Seguendo un enorme e personale sacrificio Casey Jones dovrà tornare indietro nel tempo, spinto dal suo Maestro Leo, per avvertire i quattro fratelli dell’incombente pericolo cui il mondo verrà sottoposto tra non molto. Il passaggio dal futuro al passato è immediatamente indicativo dello stacco tra le Tartarughe che conosciamo attraverso la serie tv e le loro versioni adulte, proprio a sottolineare la loro attuale età adolescenziale e il viaggio che ancora non hanno avuto modo d’intraprendere verso l’età adulta. E’ proprio il passaggio a questa età e la comprensione del proprio ruolo all’interno della famiglia, il carburante principale della trama, traslando Il Destino delle Tartarughe Ninja: Il Film in una vera e propria storia di formazione. Crescere significa cambiare, irrimediabilmente, ma anche realizzare il proprio potenziale, in un certo qual modo, imparando a convivere con il prossimo.
In funzione di ciò vedremo i quattro protagonisti adolescenti contrapporsi a un male estremamente pericoloso e antico, pronto a soverchiarli in qualsiasi momento. Qualcosa di più grande di loro e apparentemente impossibile da sconfiggere. In tutto ciò i battibecchi e le battute lascheranno anche spazio alla maturazione suddetta, specialmente riguardo al personaggio di Leonardo, il quale dovrà mettere da parte tutta la sua infantile stupidità aprendo gli occhi sulla sua personale realtà, come non aveva mai fatto prima. Un film d’animazione con un messaggio di fondo quindi, estremamente classico, leggero e con un certo peso morale, ma comunque estremamente godibile dal punto di vista dell’azione, qui valorizzata da una tecnica generale pronta a tirare fuori la sua energia. Personaggi vecchi e nuovi si rincontrano, quindi, in un agglomerato sperimentale che tiene conto del suo passato, portando avanti una storia che sa ancora come emozionare aprendo la strada a nuovi sviluppi.
Calibrare e levigare
Fiore all’occhiello di questo nuovo lungometraggio animato restano le tecniche di animazione impiegate, specialmente quando si parla di battaglie. Il Destino delle Tartarughe Ninja: Il Film riprende lo stile visto nella serie tv e ne amplia ancora una volta le potenzialità espressive. Ogni scena, quindi, risulta piena di dettagli, seguendo un’animazione estremamente fluida, pur nel suo classicismo, e coloratissima. Un vero e proprio spettacolo per gli occhi, valorizzato sia dalla regia, sia dai fondali (distorti e scolpiti attraverso una luce dai tratti sia affabulanti che epici) a incorniciare ogni singolo sviluppo, contribuendo alla costruzione di momenti e inquadrature pronti a rimarcare i momenti più emotivi e leggendari dell’intera narrazione. Ne fuori esce un contesto artistico che ricorda tantissimo i fumetti degli anni ’80 e ’90, per certi versi, affrescando il tutto con citazioni provenienti dal cultura pop e nerd (Il Signore degli Anelli e Star Wars, sono soltanto due esempi) in una riconoscibilità che farà sicuramente piacere a tutti gli appassionati.