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I Fratelli Dracula, recensione della storia mai raccontata del conte vampiro

I fratelli Dracula: Cullen Bunn riscrive il mito di Dracula, immaginando la sua adolescenza tra lotte a mostri sanguinari e primi amori

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a cura di Manuel Enrico

A voler esser sospettosi, alla prima occasione in cui ci si imbatte nel padiglione di saldaPress ad una fiera del fumetto (quando finalmente torneremo a frequentarli) sarebbe il caso di muoversi con circospezione, magari avvicinandosi con paletti di frassino e una bella corona di aglio. Perché sembra chiaro che in casa saldaPress ci sia una preoccupante familiarità con i vampiri, come conferma l’arrivo de I Fratelli Dracula. Il sospetto di questa affinità ai succhiasangue nasce con Redneck, viene confermata con volumi ad effetto come il recente Vampire State Building e trova una conferma proprio ne I Fratelli Dracula.

Andando oltre lo scherzo, è evidente che saldaPress abbia un occhio di riguardo per la figura del vampiro. A partire dal capostipite moderno dei vampiri, il Dracula di Bram Stoker, sono stati numerosi i tentativi di riscrivere il mito degli emofagi più letali dell’immaginario collettivo. Dai film del Monster Universe targato Universal, alla versione della Hammer Production, sino al mondo del fumetto, dove anche la Marvel si è cimentata con personaggi come Morbius e Blade. E la compagnia è ben nutrita.

I Fratelli Dracula: la storia come non la conosciamo

Viene da chiedersi quanto ci sia ancora da poter cambiare del mito del vampiro, dopo decenni di rivisitazioni e rappresentazioni. A volte, in realtà, non serve stravolgere un personaggio, ma semplicemente cercare una chiave di lettura diversa, inusuale, giocando con diversi elementi narrativi, come storia e folklore.

I Fratelli Dracula, visto in quest’ottica, pare dunque prendersi un bel rischio, ma ogni pronostico sul buon esito viene condizionato dal nome dell’autore: Cullen Bunn. Bunn non è nuovo a questi esperimenti narrativi, come ha dimostrato con Unholy Grail, rivisitazione oscuro e horror del mito dei Cavalieri della Tavola Rotonda e della loro ricerca del Santo Graal.

E come dice anche lo stesso Bunn nell’introduzione del volume saldaPress, esiste un legame profondo tra Unholy Grail e I Fratelli Dracula, nato durante la lavorazione della rivisitazione della leggenda arturiana:

Mirko mi ha inviato una breve e-mail nella quale in pratica mi diceva: ‘Ehi…sai chi mi è sempre piaciuto? Quel bastardo succhiasangue di Dracula!’ (solo che lo ha detto con l’eloquenza tipica di Mirko) ‘Forse dovremmo fare una storia di vampiri!’”

Senza nulla togliere alla bellezza del ciclo arturiano, trovarsi a riscrivere il mito del vampiro per eccellenza, però, è un’altra storia. Dracula è stato trattato e presentato in ogni modo, dal serio al faceto, dai cartoni animati ai fumetti. Ogni interpretazione ne esaltava caratteristiche uniche, offrendo comunque una certa aderenza ai punti fermi dell’immaginario collettivo legato al Principe della Notte.

Bunn ha deciso di provare un’altra strada, affidandosi ad uno spunto narrativo differente, in cui viene presentato anzitutto il lato umano del celebre conte. Dimentichiamoci l’aspetto di decadente romanticismo spesso associato a questa figura, Bunn vuole renderlo concreto e umano, andando a scavare nel passato del futuro, sanguinario Vlad Tepes.

“E subito mi è balenata un’idea. Nel giro di pochi minuti ho risposto all’e-mail di Mirko dicendo: ‘Ehi…Vlad e suo fratello furono imprigionati dall’Impero Ottomona da ragazzi. E se, durante quegli anni, fossero stati addestrati a diventare degli ammazzavampiri?’

L'adolescenza del giovane Dracula

Attingendo alla storia, Bunn racconta delle conseguenze nefasta per il vovoida Vlad Dracul, signorotto dell’Europa dell’Est medioevale, che sconfitto dalle armate ottomane deve cedere al sovrano musulmano i suoi due figli. Consuetudine storica, che veniva attuata per legare i futuri regnanti di zone sottomesse alla casa reale, cementando una fedeltà che in futuro avrebbe garantito un assetto politico più tranquillo. Ma cosa accadrebbe se invece questa usanza nascondesse un’altra verità?

Radu e Vlad, i due giovani presi come ostaggi dall’impero ottomano, vengono addestrati per essere le guardie del corpo dell’erede dell’impero ottomano, Mehmed. Un ruolo, quello del giovane musulmano, non di poco conto, non solo perché destinato a regnare un impero, ma in quanto incaricato di adempiere un sacro incarico: sterminare i vampir.

Bunn trova il modo di intrecciare quello che sembra un racconto basato su eventi storici con una narrazione che offre una diversa interpretazione del mito dei vampiri, appoggiandosi su una caratterizzazione perfetta dei protagonisti.

Il contrasto emotivo tra i due fratelli Dracul e Mehmed è uno dei cardini de I Fratelli Dracula. I due Dracul affrontano in modo completamente la loro prigionia, in modo più positivo Radu e con ferocia e distacco Vlad. La loro dinamica fraterna si concilia al meglio con la spocchiosa tracotanza di Mehmed, convinto che il suo esser figlio del sultano lo renda automaticamente superiore a tutti.

La scoperta della vera missione dell’erede al trono e il ruolo dei due fratelli sono la svolta emotiva de I Fratelli Dracula. Cullen Bunn, sfruttando la narrazione tramite flashback, ottiene una dinamica vincente, che sfrutta per dare un’interpretazione umana e autentica del mostro che solitamente associamo all’immagine di Dracula. La ferocia del Vlad adulto, del celebre Impalatore, viene costruita raccontando il suo passato, i suoi sentimenti e le rinunce imposte dal suo tragico passato diventano l’elemento scatenante di una personalità complessa e profonda.

Le origini del mito di Dracula

La rivisitazione del mito di Dracula creata da Bunn trova una perfetta interpretazione grafica nei disegni di Mirko Colak. Dopo l’ottima sinergia dimostrata in Unholy Grail, il duo Bunn – Colak colpisce nuovamente con un uguale intensità, grazie all’ottimo lavoro di Colak. I disegni crudi e sanguinari di Colak creano la giusta atmosfera per generare la predisposizione nel lettore per apprezzare il contesto narrativo.

Colak interpreta al meglio le tensioni emotive dei protagonisti, ritraendo al meglio volti e pose dei corpi, specialmente nelle scene più dinamiche. Una dinamica artistica arricchita dai colori di Maria Santaolalla, che utilizza i contrasti cromatici per acuire le atmosfere cupe e violente de I Fratelli Dracula.

Il volume di saldaPress mostra la familiare cura editoriale tipica della casa editrice, che unisce ad una grafica appagante un piccolo comparto di extra dedicato ad una gallery di dediche a I Fratelli Dracula, in cui però sarebbero stati graditi altri sketch e work in progress. Il finale della storia, pur recando la parola fine, può farci sperare che in futuro Bunn e Colak possa portare oltre la storia di questo Dracula.

Voto Recensione di I Fratelli Dracula



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Rivisitazione avvincente del mito di Dracula

  • - Disegni ottimi

  • - Costruzione emotiva dei personaggi ottima

Contro

  • - Qualche contenuto extra sarebbe stato apprezzato

Commento

I Fratelli Dracula è una intrigante rivisitazione del mito di Dracula, in cui Cullen Bunn, atttingendo alla storia, trova una dinamica narrativa affascinante e giocata su una perfetta costruzione emotiva dei personaggi.

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