I Flintstones, una famiglia preistorica sempre attuale

Alcune curiosità dedicate alla serie animata di successo, I Flintstones, nel giorno dell'anniversario del lancio ufficiale negli Stati Uniti.

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a cura di Francesca Sirtori

Se all’urlo di Yabba Dabba Doo la vostra memoria si risveglia e si riaccendono i ricordi di famiglie “primitive”, allora siete nel posto giusto al momento giusto, pronti per recuperare tutto quello che serve sapere, o rispolverare, di uno dei cartoni animati più amati dal pubblico. Parliamo de I Primitivi, nome quasi mai utilizzato nella localizzazione italiana per riferirsi a The Flintstones (che letteralmente significa 'pietre focaie'), serie animata lanciata il 30 settembre 1960 e che vogliamo ricordare con alcune curiosità nel giorno del suo anniversario, il cui titolo originale era inizialmente The Flagstones, poi cambiato in The Gladstones per arrivare infine a The Flintstones. A oltre sessant’anni dalla prima puntata della serie animata creata dalla Hanna-Barbera Productions mandata in onda negli Stati Uniti dalla ABC, non possiamo non recuperare le curiosità più interessanti e particolari di Fred, Wilma, Barnie, Betty, Dino e tanti altri ancora, ben armati di clava chiaramente!

I Flintstones, come nasce una serie animata di successo

Una fra le serie televisive a cartoni animati più amate di tutti i tempi compie 60 anni, ma all’epoca William Hanna e Joseph Barbera, autori di tanti cartoni che hanno fatto la storia dell’animazione, tra cui Tom & Jerry, l’Orso Yoghi, Scooby-Doo o i Puffi, lavoravano ai Flintstones già da un anno, insieme al disegnatore Dan Gordon. Arrivati in Italia solo pochi anni dopo sui canali Rai nell’agosto del 1963, questa serie animata ha portato sugli schermi internazionali le vicende giocose e spensierate di Fred Flintstone, la moglie Wilma e i loro amici Barney Rubble e sua moglie Betty. Per quanto siano rappresentati in un’epoca lontana dal periodo in cui fecero la loro comparsa, i personaggi portati di fronte agli spettatori erano stati concepiti come un’allegoria della società americana degli anni Sessanta nella immaginaria città di Bedrock, circondati da enormi sauri volanti usati come aeroplani, altri animali che fanno le veci di elettrodomestici o l’indimenticabile superdrago che, con i denti, timbra l’ingresso al lavoro di Fred. 

Bedrock è una metropoli con centri commerciali, banche, alberghi, bowling e drive in, dove non mancano nemmeno animali sfruttati e stanchi che si rivolgono ironicamente allo spettatore, sfondando la quarta parete, per lamentarsi di cosa siano obbligati a fare per vivere. Negli anni Sessanta e Settanta, in Italia, anche i Flintstones accanto ad altre serie animate, da Gatto Silvestro ai Pronipoti, vennero utilizzate nella pubblicità televisiva. Nel caso dei Primitivi si parla di un insetticida il cui spot andò in onda su Carosello dal 1965 al 1971. Realizzata prima da Toni e Nino Pagot, e poi dai fratelli Gavioli, la serie di spot ha reso celebre la frase esclamata da Fred: "Wilma, dammi la clava!" che concludeva regolarmente ogni episodio della serie.

Tornando però a quanto concerne la creazione e la produzione stessa della serie, durata fino al 1 aprile 1966 negli States, ricordiamo  che conta alcuni primati: è andata in onda per la prima volta nella storia dei cartoni animati in prima serata, e con Fred e Wilma che sono stati la prima coppia della televisione americana a essere mostrata a letto insieme in questa fascia oraria. L’idea di base del cartone animato era quella di trasporre i classici problemi del lavoro, della famiglia e dei rapporti di buon vicinato dell'America degli anni Sessanta in un contesto primitivo. 

Qui ci sono dinosauri e mammut usati come animali domestici e uccelli che all'interno della macchina fotografica disegnano con pietra e scalpello il soggetto fotografato, accanto a tanti altri esempi ancora. Questo originalissimo cartone riscosse subito un tale successo di pubblico che ben presto fu trasformato in fumetto e diede vita a un vasto merchandising, oltre a diventare oggetto di tre lungometraggi e circa quindici titoli videoludici.

https://www.youtube.com/watch?v=kqCBEzzXbtY

Anche i quattro protagonisti divennero subito familiari al pubblico: Fred, un uomo irritabile ma innamoratissimo della moglie Wilma e della figlioletta Ciottolina; Barney, un buontempone e grande amico di Fred, che spesso salva dai guai, nonché marito di Betty e padre adottivo di Bam Bam. Ricordiamo anche che le prime puntate dei Flintstones erano in bianco e nero; poi, con l’arrivo del colore, le scenografie presero nuova vita, contribuendo al successo del cartone. 

Sigle di successo e una serie spin-off

Come abbiamo visto qualche anno dopo con un'altra serie animata di grandissimo successo, I Simpson, le vicende di Fred e dei suoi amici sono quelle vissute quotidianamente dalle famiglie statunitensi alle prese con i classici problemi familiari, tra lavoro e liti con i vicini. Inutile dire che, se già il lato artistico della serie circa il concept dei personaggi depone a favore della memorabilità, possiamo dire altrettanto sulla colonna sonora, determinata dalla famosissima sigla il cui titolo originale è Meet the Flintstones, che fece il suo debutto solo alla terza stagione, anche se diverse versioni della melodia erano state usate come musica di sottofondo in svariati episodi. Il tema d'apertura delle prime due stagioni si intitola invece Rise and Shine ed era privo di una parte cantata, sostituito poi dalla versione divenuta celebre in tutto il mondo.

https://www.youtube.com/watch?v=UL7beNWNLEQ

La nuova serie spin-off Yabba Dabba Dinosaurs, dove direttamente dall’età della pietra sono pronti a tornare in veste di protagonisti i mitici Ciottolina e Bam Bam, figli rispettivamente di Fred e Wilma e di Barney e Betty. Ciottolina ama la scienza, è una bambina dolce ma se la fanno arrabbiare può diventare esplosiva; Bam Bam, invece, è un po’ credulone, poco incline alla pianificazione e sempre affamato. Insieme all’amato Dino, il trio affronterà tante spassose avventure. Ciottolina, Bam Bam e Dino affrontano qui tantissime peripezie, tra nemici da sconfiggere e il senso della vera amicizia da ricercare. Lo show, sotto il segno dell’azione e della slapstick comedy (sottogenere del film comico e basato sulla comicità elementare che sfrutta il linguaggio del corpo), celebra la spensieratezza e l’immaginazione tipica dell’infanzia.

Una serie di ispirazione per i posteri

Sino al 1989, Gli Antenati, con 166 episodi, hanno detenuto il primato della serie animata più longeva della televisione. Poi il record è stato battuto dai Simpson, in onda dal 1989. A dimostrare la fama e il valore della serie di Hanna e Barbera c'è anche l'omaggio reso ai Flintstone da popolari serie contemporanee, come appunto I Simpson di Matt Groening e I Griffin, creati da Seth MacFarlane, che hanno visto l'apparizione di Fred e degli altri in diverse puntate. Non sono poche le affinità tra le famiglie Simpson, Griffin e le antenate Flintstone e Rubble.

La sigla di apertura della prima stagione de Gli Antenati, ad esempio, vedeva Fred girare per la città a bordo della sua auto, fare una commissione e arrivare a casa dove accendeva il televisore mentre si metteva sulla poltrona di pietra. Niente di nuovo quando trent'anni dopo, nella sigla dei Simpson, compaiono scene molto simili, così come la città di Bedrock vede il quartiere di Hollyrock, ispirato a Hollywood, che ha ospitato negli anni tante celebrità. Tra loro, Cary Granite e Stony Curtis (la versione preistorica degli attori Cary Grant e Tony Curtis), mentre Mick Jadestone e i suoi Rolling Boulders erano la band preferita di Fred e Barney, un omaggio da parte degli autori a Mick Jagger e ai Rolling Stones, negli anni Sessanta all'apice della loro carriera artistica.

I Flintstones, come detto poc'anzi, arrivarono anche al cinema, ma stavolta con attori in carne e ossa, nel 1994 nel film di Sam Raimi, oggi disponibile su Prime Video: protagonisti John Goodman ed Elizabeth Perkins nei panni di Fred e Wilma, oltre a Rick Moranis e Rosie O'Donnell in quelli di Barney e Betty. Un prequel, uscito nel 2000, con protagonisti Mark Addy e Stephen Baldwin non ebbe però altrettanto successo. Oggi il ritorno all'animazione con la serie Yabba Dabba Dinosaurs, a testimonianza di come questo piccolo, grande universo sia ancora di grande successo e attenzione da parte del pubblico.

Dalla Flintmobile alla nascita di Yabba Dabba Doo

Infine, chiudiamo la nostra celebrazione alla serie animata con alcune curiosità dedicate a dettagli divenuti anch'essi celebri nel mondo reale: ad esempio, la macchina dei Flintstones con due rulli di pietra come pneumatici, telaio e volante in legno, tettuccio di tessuto, e chiamata Flintmobile, è stata riprodotta sia come giocattolo, sia in versione “reale” per il film del 1996. Inoltre, la frase Yabba dabba doo, in origine era un semplice Yahoo, ma fu Alan Reed, il doppiatore del personaggio, a proporre l’urlo diventato poi un classico, ispirandosi a una frase che gli diceva sua madre A little dab’ll do ya (basta un pizzico e via), tratta da una pubblicità anni ’50 della brillantina BryIcreem. Le congiunzioni di questa serie con la vita americana contemporanea dell'epoca sono davvero molte, dunque, dimostrando quanto sia stata rilevante sin da subito nell'immaginario collettivo del pubblico, ancora oggi ben salda nella memoria degli spettatori.

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