Le acque dell'era Mesozoica, si sa, erano abitate da creature davvero poco raccomandabili. In aggiunta a tipi di predatori che possiamo trovare, più o meno, ancora a giorno d'oggi, mari e laghi di quel periodo erano anche abitati da una nutrita e variegata schiera di rettili adattati alla vita acquatica, alcuni di dimensioni davvero ragguardevoli, che però non facevano parte del superordine dei dinosauri. Ma i dinosauri veri e propri, erano capaci di nuotare, viste le dimensioni raggiunte da alcune loro specie?
La possibilità di un qualsiasi animale di avere qualche chance di poter nuotare, è dovuta principalmente alla sua densità corporea, prima ancora delle sue stesse dimensioni. I dinosauri hanno dimostrato di poter anche raggiungere dimensioni mostruose, ma la loro densità medie non era in effetti differente da quella degli organismi odierni, uomini compresi. Questo fattore, decisamente non di poco conto, avrebbe permesso alla maggior parte delle specie di dinosauri apparse sul nostro pianeta, sia che fossero degli agili teropodi o dei pesanti sauropodi, di poter galleggiare tenendo la testa fuori dall'acqua.
Secondo Asier Larramendi, ricercatore che ha condotto uno studio recentemente pubblicato su The Anatomical Record, cercare di avere un'idea il più precisa possibile della densità corporea dei dinosauri potrebbe aiutare a comprendere meglio la distribuzione delle varie specie sul territorio, andando ad aggiungere informazioni utili sulla loro capacità di nuotare, e quindi di riflesso sul motivo perché alcuni di loro anno avuto o meno successo in parti di territorio separate da importanti masse d'acqua.
Per alcuni dinosauri, l'esperienza più vicina a una nuotata sarebbe stata quella di andare ad abbeverarsi, mentre altri non avrebbero riscontrato problemi di sorta nell'attraversare uno specchio d'acqua durante le migrazioni o mettersi in salvo in caso di improvvise inondazioni. Questi dati possono aiutare a comprendere al meglio il comportamento degli animali, come nel caso del gruppo di tirannosauri morti tutti assieme, forse proprio per un'alluvione, il cui ritrovamento a suggerito che questi animali cacciassero in branco, e non fossero dunque predatori solitari come prima si riteneva.
Ogni creatura deve avere una densità corporea non superiore a quella dell'acqua. La densità dell'acqua è pari a 1,0. la densità media stimata per i carnivori preistorici parenti del famoso Tyrannosaurus Rex (di cui potete acquistare una suggestiva riproduzione a questo link) arrivava a circa 0,95. Dinosauri pesantemente corazzati come il Triceratops o l'Ankylosaurus, che possedevano una densità ben più alta, sarebbero annegati in un'alluvione, il che spiega perché così tanti di loro sono stati trovati in delle sorte di “fosse comuni”, ovvero degli interi branchi sorpresi da un'improvvisa alluvione, che non ha lasciato loro alcuno scampo. Sorprendentemente, la densità corporea di alcune specie di giganteschi sauropodi, sarebbe stata anche inferiore a quella di un comune essere umano.
Molti sauropodi avevano sviluppato lunghi colli, funzionali per poter raggiungere le foglie sulle cime degli alberi che erano fuori dalla portata di molti erbivori più piccoli. Sebbene le ossa pneumatiche, ovvero cave come quelle degli uccelli odierni, siano spesso associate ai dinosauri aviani, la loro presenza nei sauropodi ha permesso a dinosauri come il Diplodocus di sviluppare colli enormi, proprio perché la presenza di ossa cave permetteva ai loro enormi colli di essere estremamente leggeri. Sia i sauropodi che i teropodi hanno inoltre sviluppato sacche d'aria altrimenti note come diverticoli. Questi occuperebbero spazio nella maggior parte della cavità ossea, sostituendo le trabecole connettive e rendendo la struttura ossea di base incredibilmente leggera.
Scheletri relativamente più leggeri di quanto potessero sembrare, sono stati probabilmente un punto a favore per le abilità natatorie di questi animali. Questa caratteristica, unita ad altre come appunto i lunghi colli di alcune specie, favorivano non poco la capacità di attraversare zone allagate o specchi d'acqua, confermando ancora una volta l'estrema adattabilità dei dinosauri rispetto all'ambiente in cui vivevano.