Dopo avervi parlato del primo incredibile volume, torniamo nuovamente nel contorto mondo rinascimentale descritto dal grande Milo Manara, uno dei fumettisti più abili e prolifici del nostro Paese. È conosciuto in tutto il mondo per le sue tavole sensuali e per le sue celebri "donne" bellissime e mai volgari nonostante scene decisamente molto spinte. Tra le opere più celebri dell'artista vi è certamente I Borgia, già oggetto di ben due serie televisive, di un manga dal titolo Cesare realizzato dal mangaka Fuyumi Soryo, oltre che di adattamenti letterari di svariate tipologie. Feltrinelli Comics con la sua collana Biblioteca Manara ha deciso di ristampare il graphic novel in formato seriale I Borgia e questa volta vi parliamo del Volume 2, nonché il libro conclusivo della saga Borgia, che raccoglie i capitoli Le fiamme del rogo e Tutto è vanità.
I Borgia Volume 2: un torpore sociale spietato
Il racconto è ancora una volta ambientato nella Roma del XV secolo d.C. nel bel mezzo della meravigliosa e contorta epoca Rinascimentale. Tra i personaggi più celebri spicca nuovamente Innocenzo VIII, uno tra i Papi più contorti della storia, ormai moribondo che fa di tutto per restare in vita addirittura nutrendosi con latte e sangue umano. Si tratta di una pratica nauseabonda e macabra, ma dimostra in chiave allegorica come all'epoca fossero molto forti i giochi di potere per la conquista del papato.
Tra i cardinali che sperano di succedere a Papa Innocenzo VIII, spicca il celebre Rodrigo Borgia, un manipolatore che farebbe di tutto pur di apporre il sigillo della casata dei Borgia sul libro storico dello Stato della Chiesa. Questo subdolo uomo non riesce a fare nulla da solo senza l'aiuto dell'amante Vannozza Cattanei e dei figli. Oltre a loro ritorna prepotentemente anche Lucrezia Borgia, ancora più succube sia del padre che del fratello Cesare, e il marito Giovanni Sforza, un uomo altrettanto viscido accecato solo dal potere e dalla smania di ricchezza. In tutto questo inferno l'unica voce fuori dal coro sembra essere quella del frate dominicano Girolamo Savonarola che ancora una volta esterna la parola di Dio contro la corruzione, la lussuria e il male che imperversa nel mondo, ma con scarsi risultati fino al terribile finale del racconto. In tutto inferno terrestre non viene risparmiato nemmeno Leonardo da Vinci che dopo un iniziale pudore, viene subito corrotto da Cesare Borgia in persona.
L'erotismo in un climax discendente verso la morte
Questo secondo volume ritorna a raccontare in chiave allegorica i vizi e le abiette vicende dalla famiglia Borgia in un'Italia pregna di corruzione, lussuria e fame di potere. Tuttavia questa volta è possibile trovare un Alejandro Jodorowsky ancora più ispirato che regala al lettore una storia decisamente più divertente rispetto a quella osservata nel primo volume e meno esplicita dal punto di vista erotico. Quest'ultimo aspetto, curato ovviamente da Milo Manara, per quanto le tavole siano sempre portate all'eccesso dell'erotismo, si attenua tavola dopo tavola per seguire un climax discendente che porta alla decadenza, alla morte e al potere in fumo tra lotte e stragi.
Con I Borgia Volume 2 i due artisti sono ancora più amalgamati nel mostrare personaggi che con Dio e la Chiesa non hanno nulla a che vedere. Sono uomini che sono diventati degli animali, bellissimi per quanto riguarda i corpi femminili, ma pur sempre delle creature prive di umanità dove un padre riesce a dire alla figlia: "Non posso averti come amante, ti ho promessa a tuo fratello". Il mondo narrato da Jodorowsky e descritto visivamente da Manara trabocca di eccessi senza alcun freno alla fantasia dei due artisti: si violenta, si uccide e si prende tutto ciò che si vuole con l'intelletto, la bellezza o la forza. Pur consapevoli del dolore che provoca anche ai protagonisti di questa commedia grottesca, sono proprio la pena, la paranoia e la malattia a generare il piacere.
Non c'è mai fine a questo ciclo di piacere e dolore e non viene risparmiato nemmeno lo splendore fisico. Se nel primo volume le donne restavano sempre bellissime, in questo secondo volume spesso la bellezza viene deturpata da un'orribile morte o da una piaga inguaribile. Nelle tavole di Milo Manara è sempre presente una realtà agrodolce che porta il lettore a godere delle debolezze degli uomini e delle donne potenti solo nel nome e non nella realtà dei fatti. Ogni cosa viene deturpata perché per godere appieno della storia la bellezza e l'orrore devono sovrapporsi senza mostrare un punto di distinzione. Le tavole sono studiate minuziosamente proprio per donare al lettore la sensazione che anche nei momenti più tranquilli, la società è pronta a mostrare tutta la sua bruttezza e tracotanza. Una tavola luminosa che mostra il rigoglioso Tevere? Nessun problema, in un angolo è possibile intravedere un personaggio in ginocchio che pratica una fellatio. Un monumento stupendo tra i centinaia presenti a Roma? Potreste trovare qualcuno intento a orinarci, eiacularci o uccidere.
Entrambi gli artisti, infatti, hanno danno libertà assoluta alla propria arte e fantasia, distaccandosi di molto rispetto alla storia e alla realtà dei fatti. Le immagini continuano a donare, quindi, un impatto artistico forte e a tratti anche ripugnante e in questo secondo volume i comunque onnipresenti colori pastello e caldi di Manara non consentono di alleggerire la lettura, pur continuando ad ammagliare gli occhi del lettore. I Borgia Volume 2, tuttavia, continua a confermare la sua grande eleganza dal punto di vista della realizzazione editoriale da parte di Feltrinelli Comics. La copertina cartonata in carta simil tessuto di altissimo livello (questa volta di colore azzurro), così come le pagine che presentano una grammatura elevata per esaltare i disegni e i colori sono di pregevole fattura.
Conclusioni
In conclusione I Borgia Volume 2 è un graphic novel di grandissimo valore artistico dove i due autori raggiungono un'unione e una libertà artistica assolute e perfette. La dissacralità del primo volume viene portato all'eccesso in questo libro conclusivo, anche a discapito di un erotismo che, pagina dopo pagina, cala verso la morte e la distruzione fisica dell'uomo. Milo Manara, pur mantenendo la sua innata eleganza, si fa coinvolgere ancora più dalla commedia horror del collega Alejandro Jodorowsky, regalando tavole di una durezza inusuale, ma necessarie per una storia di questo calibro. Nonostante tutto, nonostante la volgarità dei testi e delle immagini spesso portata all'eccesso, anche in questo caso siamo davanti a una delle opere più belle che il panorama fumettistico possa regalare.