I bambini di Wyrmwoods è un gioco escape, che trova il suo elemento di originalità nel carattere narrativo. Che cosa significa? Enigmi e decisioni sono inserite all’interno di un contesto creato ad hoc, un’ambientazione complessa e ben raccontata e la progressione avviene non solo attraverso carte e indovinelli, ma anche attraverso la lettura di paragrafi appositi che raccontano una storia di cui i giocatori sono protagonisti.
Gilbert
Gilbert è il protagonista di questa storia: vive in un villaggio in mezzo a una foresta selvaggia infestata dai Serpicanti, ibridi fra animali e piante che fanno impazzire chiunque li tocchi. E’ innamorato della figlia del sindaco, ma proprio durante una visita a casa dell’amata, scopre che le cose non stanno esattamente come pensava e che ci sono diversi misteri dietro l’origine del villaggio e i Serpicanti.
I bambini di Wyrmwoods: una storia in tre atti
La storia è divisa in tre capitoli sequenziali (più un’introduzione per apprendere i meccanismi di gioco); i primi due capitoli sono abbastanza corposi, mentre il terzo rappresenta l’epilogo della vicenda ed è un po’ più corto. Ogni capitolo presenta un libercolo con la storia, che però è divisa in innumerevoli paragrafi molto corti: come in un librogame a seconda delle scelte fatte dai giocatori, verremo condotti da un paragrafo all’altro, scoprendo di una volta qualcosa di nuovo o imbattendoci in qualche nuovo enigma.
L’importanza delle scelte
I bambini di Wyrmwoods è dotato di un meccanismo di gioco con alcuni elementi abbastanza originali. Il primo è quello riguardante le azioni: i giocatori hanno un numero limitato di azioni, solitamente decisamente inferiore rispetto alle possibilità offerte. Questo elemento serve a stimolare il ragionamento e a non affrontare ogni situazione in modalità meccanica per tentativi ed errori. Il secondo elemento originale è collegato al primo, e consiste nei meccanismi di recupero delle azioni: è possibile fare sforzi speciali o riposarsi, innescando però in questo modo specifiche conseguenze (normalmente sforzandosi si perderanno capacità fisiche o lucidità mentale per la stanchezza, mentre se ci si riposa si perderà tempo). Il gioco tiene conto di queste scelte fornendo avanzamenti diversi della storia e quindi finali differenti.
Poteva mancare una App?
Elemento meno originale ma sicuramente apprezzabile è l’uso di una applicazione sul cellulare per la risoluzione degli enigmi. L’app è obbligatoria: senza di essa non è possibile giocare. La App ha due scopi principali: attivare l’interazione fra le carte e supportare la risoluzione degli enigmi. Inserendo i codici di due carte è possibile verificare se c’è un’interazione: questo può portare ad attivare nuove carte, far progredire la storia o semplicemente fornire informazioni o indizi utili sul da farsi. Tutti gli enigmi sono presenti nella App che fornisce tre tipi di supporto: indica quante (ma non quali) carte servono per poter risolvere l’enigma, fornisce indizi ed eventualmente la soluzione, verifica le soluzioni (all’interno della scatola non ci sono indizi o soluzioni). L’app è funzionale al gioco e ben fatta, anche se un confronto con altri titoli dotati di un supporto informatico rende evidente che lo strumento poteva essere sfruttato in maniera decisamente più innovativa.
Conclusioni
I bambini di Wyrmwoods si distingue nell’oramai infinita lista di titoli “escape da tavolo” per un netto focus sulla narrazione e un impianto di regole semplice ma solido, che premia l’uso dell’intelligenza e lo spirito di osservazione e modifica l’andamento della storia in funzione delle scelte effettuate. L’uso della app sul cellulare renderebbe possibili molte modalità di interazione, ma in realtà non viene sfruttata in tal senso: è un semplice supporto per la risoluzione degli enigmi. Il vero punto di forza de I bambini di Wyrmwoods è sicuramente la qualità degli enigmi: capita spesso, in titoli di questo tipo, di dover ricorrere alle soluzioni per poi scoprire che il meccanismo di risoluzione dell’enigma era illogico o indecifrabile; in questo caso gli enigmi non sono mai banali, sempre sfidanti ma senza essere assurdi o arzigogolati.
Materiali di I bambini di Wyrmwoods
I bambini di Wyrmwoods è essenzialmente un gioco di carte, che usi pochi altri materiali. Quanto è fornito è comunque di buon livello: tutti i libercoli (regolamento, mappa e storie) sono stampati su carta patinata di grammatura media, ben impaginati e che riflettono le caratteristiche e i toni dell’ambientazione. Le illustrazioni sono chiare, curate non solo esteticamente, ma anche e soprattutto nei dettagli, necessari per capire e risolvere gli enigmi.
I bambini di Wyrmwoods è un gioco indicato per...
I bambini di Wyrmwoods è un titolo pensato a tutti i giocatori che amano le escape room da tavolo, ma che non amano sentire il ticchettio del tempo che scorre: la storia prende la sua parte, ogni passaggio è spiegato con cura attraverso paragrafi che portano avanti la narrazione che riveste un ruolo molto importante. La presenza di un capitolo introduttivo per avviare i giocatori ai meccanismi del gioco e l’app con suggerimenti sono due elementi che mettono a loro agio anche i giocatori meno esperti. Attenzione però che gli enigmi sono tutt’altro che banali.