Quando si parla di tecnologia, HP è senza dubbio uno dei brand a cui si pensa immediatamente. Ma quanti sono a conoscenza di quello che HP ha fatto e continua a fare per il mondo del Cinema, soprattutto a livello di tecnologie?
Non c'era migliore occasione della 71a edizione del Festival di Cannes per scoprirlo: siamo stati ospiti di HP - che è giunta al quindicesimo anno consecutivo di partnership con il Festival - per ben due giorni sulla croisette, per assistere a una conferenza esclusiva sullo sviluppo delle nuove tecnologie in ambito cinematigrafico e alla proiezione dell'ultimo film di Spike Lee, BlacKKKlansman, con tanto di sortita sul red carpet. Ma andiamo con ordine.
La cornice che ha fatto da sfondo a questo importante incontro è suggestiva e unica: la città è in piena festa, il lusso si riversa nelle strade come una cascata e l'eleganza la fa da padrone, e questo non solo sul red carpet. HP ha organizzato tutto in maniera impeccabile e non appena atterrato sono stato portato nel magnifico hotel dove ero ospite e ho potuto conoscere i responsabili del meeting, insieme agli altri giornalisti, nell'HP Point allestito in una sala adiacente alla hall, fornito di ogni comfort e in cui si è svolto l'elegantissimo cocktail party con tanto di photo session professionale. Ho anche scoperto che esistono i macaron salati e che sono buonissimi, ma quella è un'altra storia,
Una volta sistemati i bagagli, siamo stati subito portati nella sala conferenze del Marriott Hotel, dove abbiamo assistito alla conferenza, divisa in tre aree di discussione. Innanzitutto abbiamo potuto aprendere del grande impegno di HP nel fornire tecnologie all'avanguarda per quanto riguarda l'ambito cinematografico tecnico, impegno che viene portato avanti dall'azienda fin dal 1939, anno in cui lanciò sul mercato il primo modello di Radio Oscillatore, strumento importantissimo per quanto riguarda il sonoro e che venne impiegato nel primo film con audio in stereo, contribuendo a far avanzare tecnologicamente quell'aspetto importantissimo. Da quel momento in poi HP ha sempre cercato di apportare particolari innovazioni, soprattutto per quanto riguarda gli schermi usati dai registi e, oggi, anche dai montatori, di cui l'azienda è fornitore primario.
Abbiamo potuto osservare alcuni dei computer usati soprattutto nell'ambito dell'editing, dotati di sistema per sganciare lo schermo dalla tastiera, ottenendo così un tablet, pur mantenendo buone prestazioni, accorciando i tempi di lavoro grazie alla grade efficienza.
Non mancano naturalmente altri strumenti pensati per il film making, dei quali ha beneificato anche la troupe di Deadpool 2, parlando di film usciti di recente.
Ma HP si occupa anche di sviluppare le tecnologie riguardanti la realtà virtuale e lo strumento più strabiliante mostrato nel meeting è senza dubbio il backpack (uno zaino con computer integrato) indossabile per supportare i visori VR come l'HTC Vive. Inutile dire quanto sia comodo poter avere libertà totale di movimento, senza contare che il backpack ha batterie intercambiabili e vi si possono collegare più device. La tecnologia VR inizia a essere impiegata anche nel Cinema, anche se ancora non in maniera massiccia, e strumenti come questo cercano di agevolarne l'uso, rendendola sempre più accessibile.
Altro punto importantissimo della conferenza è stata la presentazione del progetto filantropico EMEA (Europe Middle-East Africa), che viene portato avanti da HP da anni e che ha l'obiettivo di rendere accessibili a tutti le tecnologie innovative sviluppate. La strategia elaborata comprende l'istituzione di un abbonamento a basso costo che permette di usufruire dei servizi offerti e garantire una copertura tecnologica su vasta scala in aree dove ancora lo sviluppo tecnologico è limitato e non accessibile a chiunque.
Successivamente siamo passati alla presentazione dei responsabili di due aziende attive nell'ambito della creazione di effetti visivi, che si avvalgono degli strumenti tecnologici forniti da HP: Milk e Framestore.
Milk si è occupata degli effetti visivi di film come Ex Machina di Alex Garland, che gli è valso l'Oscar per i migliori effetti visivi, Annientamento, in parte quelli di Animali Fantastici, e di prodotti televisivi come Sherlock e Altered Carbon. Grazie alle tecnologie adottate, Milk è un'azienda che nel corso degli anni è cresciuta esponenzialmente, ottenendo grandi risutati nell'ambito dei VFX.
Framestore, invece, è una delle aziende leader nel settore per quanto riguarda gli effetti visivi e si è occupata di grandissime produzioni, come molti dei film dei Marvel Studios, compresi Avengers - Infinity War e Guardiani della Galassia. Ma non solo, Framestore è anche molto attiva nell'ambito del concept design e dell'animazione, soprattutto in campo pubblicitario, e ha attivi alcuni progetti di sviluppo tecnologico applicato alla didattica assolutamente notevoli, tramite l'uso degli strumenti HP.
Nella fattispecie, è stato presentato il progetto collaudato di recente relativo a uno scuolabus equipaggiato con una sofisticata tecnologia VR: i finestrini sono realizzati in un materiale che, all'interno del vetro, presenta una pellicola che si attiva proiettando le immagini desiderate. In questo caso si tratta di panoramiche della superficie di Marte: uno speciale laser montato sotto alla scocca dello scuolabus prende le distanze tra l'automezzo e il terreno, in modo da garantire il massimo realismo, facendo sì che il passeggero abbia sul serio l'impressione di star percorrendo il terreno roccioso del Pianeta Rosso. Questo strabiliante sistema permetterà agli studenti di apprendere in maniera immersiva e, se debitamente distribuita, si tratta di una tecnologia che cambierà le prospettive di un'intera generazione.
È incredibile pensare alle possibilità che queste tecnologie possono offrire in ambito cinematografico, viene da chiedersi fin dove si potranno spingere le grandi major nel loro uso e quando saranno impiegate massicciamente.
Infine, è stata presentata una strategia per il futuro che comprende la considerazione di megatrend, quali: la rapida urbanizzazione, i dati demografici in costante cambiamento che vanno a definire il cambio generazionale di chi usa determinate tecnologie, l'iperglobalizzazione e l'innovazione accelerata.
Una vota concluso il meeting, che è stato a dir poco illuminante, siamo stati portati in albergo, dove abbiamo potuto indossare i nostri abiti eleganti e prepararci per il red carpet.
Il cocktail party nell'HP Point è stato delizioso sotto ogni punto di vista e nemmeno la pioggia battente ha potuto scalfire il nostro entusiasmo mentre un'elegante Mercedes ci scortava verso il Palais du Cinema. Il red carpet era gremito e sfavillante, popolato da personalità di spicco del mondo dello spettacolo, come un'incantevole Naomi Campbell e attori del calibro di Adam Driver, o un regista folle come Spike Lee, che per l'occasione sfoggiava uno smoking con la fantasia tipica dei tessuti degli abiti folkloristici africani, a dimostrazione del suo impegno nella sempiterna lotta contro il razzismo.
Calcare quel tappeto rosso è stata un'emozione incredibile, mi sono come sentito trasportare in un'altra dimensione e altrettanto emozionante è stato assistere alla prèmiere di BlacKKKlansman, pellicola di ampio respiro, ironica ma anche cruda da un punto di vista morale, che mostra come il razzismo sia tuttora radicato nella società statunitense.
La grade sorpresa è stata John David Washington, figlio di Denzel, che si è rivelato essere un protagonista perfetto, affiancato da un altrettanto brillante Adam Driver. La platea è impazzita per il ritorno di un regista che negli ultimi anni si era decisamente perso per strada, ma che con questo film ha ritrovato la grinta che lo aveva contraddistinto negli anni '80 e '90.
La serata si è conclusa con un party esclusivo in discoteca, dove la movida della notte francese ha fatto il resto. Un'esperienza a dir poco perfetta, che ha coniugato la scoperta di un sottobosco tecnologico legato al Cinema, più vasto di quello che ci si potrebbe aspettare, all'atmosfera glamour tipica del Festival.
Nota a margine: oltre al SpRocket Plus, abbiamo ricevuto in regalo una gigantografia della foto del cocktail party e le restanti in formato digitale, dentro a una chiavetta brandizzata con il logo del Festival e ricoperta di brillanti. Non ci si poteva aspettare di meno, no?