Il secondo fumettogame della francese Makaka Edition, scelto da Raven per la pubblicazione italiana, è Hocus & Pocus: l’Esame dei Maestri Favolini, che si affianca a Captive.Se il precedete fumetto si rivolgeva chiaramente a un pubblico adulto, sia per i temi trattati sia per le illustrazioni, il target a cui Hocus & Pocus si rivolge è decisamente più giovane, ma non troppo: data la mole di testo presente, il pubblico consigliato è quello che va dalla terza elementare alla terza media.Anche le ispirazioni da cui ha avuto origine questo fumetto non potrebbero essere più differenti di quelle dell’altro titolo offerto da Raven: invece di atmosfere da thriller con richiami lovecraftiani, avremo a che fare con personaggi tratti dal mondo delle favole (ma con una originale rilettura) ma anche alcuni aspetti che non possono non richiamare alla mente il famosissimo franchise dei Pokémon.
L'accademia dei Maestri Favolini
Le prime pagine del volume contengono la breve introduzione all’avventura.La storia di Hocus e Pocus si svolge in un regno incantato, il cui nome è andato dimenticato, come spesso accade nelle fiabe. In questo regno sorge una scuola che, come tutte le altre, riunisce insegnanti e alunni, questi ultimi molto particolari.Alcuni bambini del regno, molto fortunati, godono infatti di una particolarità, quella di poter fare amicizia con i cosiddetti Favolini, animali dai poteri molto speciali. A questi bambini viene insegnato come poter utilizzare i propri Favolini per salvaguardare gli altri animali e la natura.Gli studenti più promettenti e particolarmente dotati, poi, possono essere istruiti sino a diventare Maestri Favolini. A questi ultimi possono essere assegnate le missioni più complicate, che prevedono di aiutare le persone che si trovano in difficoltà.I protagonisti della nostra storia, Hocus e Pocus, sono fratello e sorella e sono appunto fra i migliori studenti della scuola. Proprio per questo motivo, i due vengono convocati dalla direttrice, che espone loro l’intenzione di affidare loro un incarico della massima delicatezza: se avranno successo, potranno sottoporsi all’esame per divenire Maestri Favolini.
Sono due genitori disperati quelli che attendono Hocus e Pocus nell’ufficio della direttrice. I loro figlioletti, Jeannot e Margot, sono scomparsi da ben due giorni, dopo essere stati avvistati per l’ultima volta nei dintorni del pericoloso bosco di Grimm. Poiché le ricerche non hanno avuto alcun esito, la coppia ha pensato bene di rivolgersi alla loro ultima speranza, l’accademia dei Favolini.A Hocus e Pocus non resta che cominciare le ricerche. Dopo aver ricevuto una bambolina con l’odore di Margot, i due bambini scendono nei sotterranei della scuola, dove si trovano le stalle con i Favolini. Il goffo custode Baldar è entusiasta di vederli, ed offre subito loro i tre Favolini a disposizione, ben rimpinzati e pronti per cominciare le ricerche dei due bambini dispersi.A questo punto dovremo compiere la prima scelta del gioco, quella riguardante quale Favolino portare con sé.Una volta che avremo compiuto la nostra decisione, vedremo come grazie al fiuto prodigioso del nostro Favolino e alla bambolina che ci è stata consegnata, Hocus e Pocus non ci abbiano messo molto a ritrovare le tracce dei due bambini scomparsi. Seguendole, i due studenti si trovano di fronte una misteriosa casetta di marzapane e dolciumi assortiti, che sorge al limitare del fatato bosco di Grimm...
Il regolamento di gioco
Anche il regolamento de L’Esame dei Maestri Favolini, come il precedente fumettogame Captive, è davvero brevissimo, tanto da poter essere spiegato in una sola pagina, e altrettanto facile da comprendere, essendo adatto anche ai bambini.Non vi sono punteggi da distribuire alle nostre caratteristiche e neppure una lista di abilità particolari da cui scegliere per personalizzare il nostro alter ego. Al contrario, da bravi aspiranti Maestri Favolini, la prima scelta che saremo chiamati a compiere sarà, come detto, quella di scegliere da quale Favolino vorremo farci accompagnare nella missione. Avremo, infatti, la possibilità di scegliere solo uno fra tre animaletti, molto diversi tra loro ma ugualmente simpatici.La prima alternativa è la Tramporuga, una testuggine dal brillante colore azzurro e dal curioso carapace “a molla”. Se salteremo su di esso, grazie alla spinta ottenuta, saremo in grado di superare ostacoli e raggiungere altezze inimmaginabili.Il secondo Favolino a nostra disposizione è il Rosporziere, curioso batrace dalla forma circolare e con una enorme bocca. Da quest’ultima può fuoriuscire qualsiasi oggetto, il che ci permetterà di avere sempre a disposizione proprio quello che potrebbe fare al caso nostro.Infine, potremo scegliere come compagno il Foruccellino, un paffuto volatile giallo canarino con un becco molto appuntito, in grado di roteare come un trapano. Grazie a ciò, il Foruccellino è in grado di praticare un foro anche nella pietra.Sarà il testo a chiederci quando, per superare un dato ostacolo, potremo fare affidamento sul nostro Favolino. Ma attenzione: all’inizio dell’avventura, il nostro Favolino sarà sveglio ma, dopo averlo utilizzato, si addormenterà per la stanchezza e dovremo barrare la casella Zzzz corrispondente. Finché questa casella rimane sbarrata, non potremo usare il nostro Favolino.
Per cancellare la casella Zzzz e, quindi, svegliarlo, avremo bisogno di trovare, illustrato nelle vignette, il cibo adatto a lui. La Tramporuga si nutre di soffioni, il Rosporziere di mosche e il Foruccellino di vermi. L’Allupo e l’Appiccipecora (due ulteriori Favolini che potremmo recuperare e usare durante la lettura) si nutrono rispettivamente di ossa e panini. Per cancellare la casella Zzzz, saranno necessarie almeno due unità di cibo. Imprescindibile, quindi, tenere gli occhi ben aperti.Del resto, non bisogna dimenticare che non tutte le opzioni presenti in una vignetta sono chiaramente in vista. Alcuni paragrafi, che possono condurre a indizi, oggetti o anche altri luoghi, sono nascosti sotto forma di numeri all’interno delle vignette, alle quali sarà necessaria prestare la dovuta attenzione.Nascoste nelle illustrazioni vi sono anche alcune stelle. Queste ultime ci verranno assegnate quando compiremo una buona azione o supereremo con particolare successo con ostacolo. Più stelle riusciremo a raccogliere, maggiore sarà il punteggio con il quale potremo concludere l’avventura.Nella sezione “Appunti”, infine, andranno indicate le parole chiave e gli oggetti recuperati, il cui uso verrò richiesto esplicitamente dal testo in alcune occasioni.Il regolamento ci anticipa poi come durante la lettura potremmo imbatterci in diversi enigmi da risolvere, ciascuno indicato da un piccolo simbolo grafico. Saremo in grado di capire se avremo dato la risposta giusta grazie al fatto che nella vignetta corrispondente alla soluzione è presente lo stesso simbolo dell'enigma, un accorgimento semplice ma spesso ignorato anche da librogame più blasonati.Questo è tutto quanto ci serve per cominciare a giocare: come si vede non c’è bisogno di dadi o altro (se non per due mini giochi opzionali e per calcolare il punteggio finale), a guidarci saranno solamente le nostre decisioni e la gestione dei nostri Favolini.
Vignette e illustrazioni
Poiché le illustrazioni costituiscono una componente fondamentale di questo fumetto – come è logico aspettarsi – è opportuno dedicare particolare attenzione anche a questo aspetto.Hocus & Pocus: l’Esame dei Maestri Favolini è un volume cartonato di ottima fattura, con ben 295 paragrafi/vignette, più alcune tavole che fungono da introduzione e da regolamento.Se si ha avuto sottomano Captive, si noteranno le enormi differenze con questo volume anche a colpo d’occhio. Alle illustrazioni cupe e con toni freddi di Captive si contrappongono le illustrazioni di Hocus & Pocus, ricchissime di colori pastello, che danno un aspetto vivace all’intera opera. Anche lo stile grafico è decisamente “cartoonesco” e non mancherà di colpire l’immaginazione dei più piccoli. Tutto è rappresentato in maniera assolutamente divertente e anche le situazioni più pericolose sono comunque stemperate dall’aspetto innocuo degli antagonisti.Questa volta alle vignette si accompagna decisamente molto più testo, con una dimensione del font piuttosto piccola, che purtroppo potrebbe creare qualche problema ai lettori con difficoltà di vista. Data la mole di testo, i lettori più piccoli dovranno certamente essere accompagnati nella lettura da un adulto.Le vignette sono solitamente strutturate in questo modo: in alto a sinistra è presente il numero di “paragrafo”, che spesso si riferisce ad una sola vignetta, ma in alcuni casi anche a gruppi di vignette o ad intere tavole. Prima di cambiare pagina, pertanto, sarà bene assicurarsi di avere letto il “paragrafo” fino in fondo. Nel testo o nelle vignette sono indicati numeri chiaramente visibili che ci condurranno ai paragrafi adiacenti.
All’interno della scena, a volte, sono poi presenti altri numeri, solitamente con un carattere molto più piccolo e “nascosto”, apposti su oggetti o indizi. Solo prestando una certa attenzione ad ogni vignetta, pertanto, potremo essere sicuri di visionare tutto ciò che abbiamo davanti.Come anticipato, ancora più importante sarà prestare la massima attenzione per individuare nelle illustrazioni il cibo preferito del nostro Favolino, strumento imprescindibile per garantirci la sua collaborazione. Non sarà, infatti, il testo a dirci di aver recuperato del cibo, ma spetterà a noi individuarlo all’interno della vignetta, spesso astutamente nascosto.Anche la presenza delle stelle che, come già detto, servono a quantificare il nostro punteggio finale, non sarà indicata dal testo, ma verrà rappresentata graficamente all’interno delle vignette.Sarà, invece, il testo a darci l’opzione di poter utilizzare – ma solo se sveglio! - il nostro Favolino per trarci d’impiccio. Sarà sempre il testo a ricordarci di segnare nei nostri Appunti il possesso di un oggetto o di una parola in codice, che ci verranno eventualmente richiesti più avanti nella storia.Quest’ultima si svolge non solo tranne didascalie, ma spesso e volentieri anche tramite dialoghi con altri personaggi. Il mondo di Hocus & Pocus è, infatti, densamente abitato da molti personaggi con i quali ci troveremo ad interagire, a volte anche decidendo come rispondere alle loro domande o come interagire nei loro confronti.
L'Esame dei Maestri Favolini nel dettaglio
Per prima cosa, va detto che in questo fumettogame sono in pratica presenti due diverse avventure, tra loro indipendenti – sebbene condividano alcune parti della trama, finale unico compreso.Giocare nei panni di Hocus o di Pocus, infatti, lungi dal presentare la medesima avventura con minime variazioni negli eventi a seconda del personaggio interpretato, è una scelta che ci farà incamminare lungo un percorso ben preciso e del tutto differente da quello del nostro congiunto.Se sceglieremo di interpretare la ragazzina, Pocus, ci ritroveremo ad inseguire una strega – che ha rapito Jeannot - per tutta la foresta. Il ragazzino, Hocus, invece, riuscirà a salvare Margot dalle grinfie della strega ma, non potendo aprire in alcun modo le manette che la tengono prigioniera, dovrà recarsi nel maniero di un sinistro alleato della strega.Le due avventure – che si ripartiscono circa metà dei paragrafi totali ciascuna - non si distinguono solo per la “missione” che dovremo compiere, ma anche per la struttura di gioco e per la difficoltà.La parte dedicato a Pocus è sostanzialmente costituita da varie “aree” di gioco opzionali, che possiamo decidere di visitare o saltare a piè pari per proseguire immediatamente con la storia principale. Va da sé che così facendo si rischia di perdersi la gran parte di ciò che il gioco ha da offrire, quindi è assolutamente consigliato esplorare il più possibile le aree di gioco. In questo modo, inoltre, avremo maggiori possibilità di recuperare il cibo per il nostro Favolino nonché di ottenere un Favolino ulteriore.Per superare gli ostacoli, Pocus potrà spesso ricorrere ad almeno due Favolini diversi, avendo così più occasioni di ottenere stelle. Inoltre, troveremo sul nostro cammino pochi enigmi, solitamente grafici e di facile risoluzione, che non dovrebbero affatto impensierire un bambino. In generale, quindi, la difficoltà dell’avventura di Pocus è tutto sommato contenuta ed è pertanto consigliato giocarla per prima.Ad Hocus, invece, spetta una missione con una struttura un poco più complessa (complessità che in un’occasione – all’interno del castello – potrebbe causare un loop se si segue troppo alla lettera quanto ci viene detto). A seconda delle nostre scelte di percorso, infatti, alcuni incontri e ritrovamenti (compreso quello di un nuovo Favolino) ci verranno preclusi. Ne consegue che non sarà possibile vedere tutto ciò che l’avventura ha da offrire con una sola partita. Ulteriore conseguenza di questa struttura è che le occasioni di recuperare il corretto cibo per il nostro Favolino si riducono notevolmente.
Di fronte ad un ostacolo, poi, spesso è necessario usare proprio un Favolino specifico. Infine, anche gli enigmi che saremo chiamati ad affrontare risultano essere più complicati di quelli di Pocus: si tratta solitamente di rebus, o di quiz che richiedono una conoscenza di materie estranee a quelle del fumettogame (ma assolutamente di cultura generale e abbordabile per un bambino di quinta elementare). La conseguenza di quanto sopra è che l’avventura di Hocus è più complessa di quella della sorella ed è meglio affrontarla solo una volta presa dimestichezza con il sistema di gioco.Quest’ultimo è ingannevolmente semplice. Il fatto di poter scegliere fra tre diversi Favolini in ciascuna delle due avventure garantisce una elevata rigiocabilità al volume. Scoprire quale strada ci permette di trovare abbastanza cibo per il nostro Favolino e, quindi, averlo sempre a disposizione quando serve è una vera sfida.Sin dal prologo, è evidente come parte dell’immaginario di Hocus & Pocus si ispiri alle fiabe tradizionali dell’Europa centrale (non è un caso che il bosco in cui si svolge l’azione si chiami Grimm). E’ possibile riconoscere riferimenti alla casa di marzapane di Hansel e Gretel, ma anche a Cappuccetto Rosso e a Pollicino. Tuttavia, non si deve dare nulla per scontato: il materiale originale è stato rielaborato così bene che è impossibile sapere in anticipo chi sia l’eroe e chi l’antagonista della situazione.L’altra palese fonte di ispirazione per questo fumettogame, è quella dei Pokémon. Impossibile non pensare a loro quando, all’inizio del fumetto, ci viene chiesto di compiere la fatidica scelta fra tre diversi Favolini, esattamente come accade con gli “starter” del famoso videogioco. Anche il fatto di poter recuperare altri Favolini lungo la lettura (sfortunatamente solo uno a testa) non può che farci tornare alla mente il motto della fortunata serie di videogiochi, anime e manga: “acchiappali tutti”.Coerentemente con il target principale del fumetto, che potrebbe restare eccessivamente frustrato di fronte a una difficoltà troppo alta, non esistono instant death ed è praticamente impossibile finire il volume con un insuccesso. Di fronte all’incapacità di superare un ostacolo per mancanza dell’oggetto giusto, del Favolino necessario o perché quest’ultimo è ancora addormentato e non abbiamo cibo a sufficienza per svegliarlo, infatti, non vi sarà un game over. La storia proseguirà lo stesso, ma non otterremo alcuna stella e quindi non potremo mirare al massimo punteggio.Vengono, pertanto, premiate le azioni corrette ma al contempo non vengono punite quelle errate.Come detto, per giocare non è necessario un dado. Tuttavia, ci sono almeno tre occasioni (opzionali) in cui il testo ci chiede di utilizzare un dado: due minigiochi all’interno dell’avventura (durante i quali è possibile vincere delle stelle) e al termine della lettura. Infatti, per misurare la nostra performance, ci viene chiesto di misurare le nostre stelle contro quelle di nostro fratello o sorella, pari a 12 più un lancio di dado. Come è facile immaginare, si tratta di questioni assolutamente marginali e che possono essere anche volutamente ignorate, ma è comunque un peccato che si richieda l’utilizzo di uno strumento estraneo al fumettogame stesso.
Conclusioni
Questo fumettogame della Makaka, edito per l’Italia da Vincent Books, si presenta ottimamente, tramite un’edizione cartonata come quelle a cui ormai la casa editrice ci ha abituato.In Hocus & Pocus avremo la possibilità di aiutare i fratellini Hocus (il bambino) e Pocus (la bambina) nel proprio percorso scolastico per diventare Maestri Favolini: nel loro mondo fantastico, infatti, vivono animali straordinari chiamati Favolini, che fanno amicizia solo con persone altrettanto speciali. Gli studenti migliori ottengono il titolo di Maestri Favolini e possono intraprendere avventure meravigliose con i loro compagni animali.Avremo la possibilità di scegliere uno fra tre diversi Favolini (animaletti che non possono non richiamare alla mente i famosi Pokémon) prima di poterci gettare in un mondo ispirato alle fiabe classiche.
Il facile sistema di gioco che prevede, in pratica, la sola gestione del proprio Favolino e la ricerca del rispettivo cibo per mantenerlo sempre attivo, è facile da comprendere ma impegnativo quanto basta.Più che apprezzabile anche il fatto che vi siano due avventure completamente differenti a seconda del personaggio che si scelga di interpretare: provare entrambe almeno una volta è d’obbligo.Le vignette sono ricchissime di colori pastello e i personaggi sono rappresentati con un aspetto così “cartoonesco” che anche gli antagonisti non possono fare troppa paura ai bambini. Il testo che accompagna l’azione, però, è piuttosto corposo – e scritto con un font piuttosto piccolo – quindi è adatto a bambini dalla terza elementare alla terza media. Nulla impedisce di farlo provare anche a bambini più piccoli o che leggono ancora poco, ma in questo caso potrebbe necessitare l’accompagnamento di un adulto.Anche questi ultimi (sebbene il target principale del fumettogame siano i bambini) potrebbero trovare interessante questo volume: provare tutti i Favolini disponibili per cercare di ottenere il massimo punteggio con ciascuno è una sfida che richiede numerose riletture.