Hawkeye: i fumetti imperdibili per prepararsi alla serie TV

Hawkeye: i fumetti da leggere in vista della serie tv di Marvel Studios. Ecco i nostri consigli per conoscere i due Occhio di Falco!

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a cura di Giovanni Zaccaria

Il 24 novembre si avvicina e con l’arrivo della nuova serie tv Marvel Studios è il momento giusto per farsi un tuffo nei migliori fumetti di Hawkeye, per conoscere meglio il personaggio e appassionarsi ad un eroe che avrà sempre un ruolo importante nella Casa Delle Idee, anche quando non ci sembra proprio che sia così.

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Vi ho già raccontato in un precedente pezzo di Clint Barton, delle sue origini e di quanto sia facile voler bene ad un personaggio che è sempre stato centrale, nel bene e nel male, nelle tematiche di casa Marvel.

Ma adesso è anche cosa buona e giusta approfondire i fumetti di Hawkeye, proprio in virtù del fatto che, cinematograficamente parlando, il buon vecchio tiratore scelto dei Vendicatori non ha goduto di un ruolo di netta e primaria importanza, a differenza della controparte cartacea nella quale invece ci sono stati tanti momenti importanti. Certo non è semplice recuperare un personaggio dalla così lunga vita editoriale. E purtroppo – va detto – non è tutto disponibile nel catalogo dell’editore Panini Comics, quindi cercherò di farvi fare un viaggio tra i fumetti di Hawkeye più recenti e significativi.

L’importante è che anche voi prendiate bene la mira. Pronti? Via.

Hawkeye: i fumetti imperdibili per prepararsi alla serie TV

Hawkeye - Vita Normale

Lo avrete di certo sentito dire o lo avrete letto da qualche parte: tra i migliori fumetti di Hawkeye (e in generale degli ultimi anni di Marvel) c’è la serie scritta da Matt Fraction e disegnata da David Aja.

Perché? Beh i motivi sono tanti, a partire da un segno grafico assolutamente speciale, dallo storytelling pazzesco e anche da guizzi che potremmo definire avanguardistici (nel mondo dei supereroi) in termini di composizione delle tavole. Aja è un fuoriclasse e in questa lunga serie, recuperabile nell’ottimo Omnibus da 560 pagine di Panini, ne avrete la dimostrazione, letteralmente pagina dopo pagina.

Ma è anche il soggetto ad essere incredibilmente efficace nella sua immediatezza: Clint Barton torna ad una vita – appunto – normale. Lontano dagli scontri assurdi con entità cosmiche o creature impossibili, fuori dagli impegni degli Avengers. Ritorna a Brooklyn, indossa la tuta e una t-shirt e poi, beh, non riesce a non infilarsi in qualche guaio e casino. Spacciatori, gangster, estorsori, teppisti di ogni genere e il nostro Occhio di Falco che non si tira indietro mai, neanche di un centimetro.

Ma in realtà anche dal punto di vista di sentimentale il nostro Barton non si farà mancare niente, infilandosi in un guaio dietro l’altro. Perché Hawkeye è proprio questo: un eroe dal passato complesso che ha di certo lasciato evidenti alcuni traumi, che fatica a sopportare un certo tipo di disciplina e di rigore (tanto che dopo la “morte” di Captain America rifiuterà di indossare il suo costume – la bandiera – e di usare il suo scudo) ma che ha comunque un cuore e due palle grandi così. Già, ci vogliono le palle per scendere sul campo di battaglia con arco e frecce e combattere al fianco di super soldati, dei del tuono, stregoni supremi, mutanti e quant’altro.

Ed ecco che in questa serie la vita privata, lontana dai riflettori, si rivela in una “straordinaria normalità”, perché stiamo pur sempre parlando di un supereroe. Probabilmente Vita Normale è uno tra i migliori e più significativi fumetti di Hawkeye di sempre.

E in questa serie troveremo anche Kate Bishop, la nuova Occhio di Falco, personaggio assolutamente eccezionale, vivo e frizzante, con il quale Clint Barton si interfaccerà in maniera assolutamente naturale, tanto da incentivarla ad usare il suo nome di battaglia nonostante lui sai ancora, beh…ecco, vivo. Ci siamo capiti.

E quell’intuizione geniale che è Lucky, The Pizza Dog, questo simpatico cagnolone che nel numero 11 della serie diventa protagonista addirittura di un episodio tutto raccontato attraverso il suo punto di vista e che ha fatto saltare dalla sedia i lettori tanto è stato divertente e originale!

O ancora vi ritroverete sorpresi da un’altra delle avventure del nostro urban-Clint che dopo aver perso quasi del tutto l’udito in uno scontro è obbligato ad utilizzare il linguaggio dei segni.

Tanti sono gli elementi di questa serie che sembrano aver influenzato la scrittura della serie tv che vedremo in novembre su Disney+. E non parlo solo della presenza di Kate Bishop (che immagino rivestirà un ruolo di primaria importanza per il futuro del MCU) o del simpatico Lucky.

Parlo di mood. Parlo di cadere da un palazzo infrangendo vetri a iosa e magari atterrare in malo modo riempiendosi di ferite. E quindi di fasciature, cerotti (che abbondano nel fumetto) e antidolorifici. E capire che, anche se non ci sono di mezzo Thanos o Chitauri, beh le cose si mettono male.

Se c’è una cosa davvero bella dei supereroi è quando si riesce a farli tornare semplicemente umani (una delle caratteristiche che ha reso potente la serie tv di Daredevil per Netflix con Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, ad esempio).

Per non parlare poi del rapporto Clint Barton – Kate Bishop: in questa serie di fumetti di Hawkeye a volte non si distingue chi sia il mentore e chi l’allievo. Se l’originale Occhio di Falco è comunque dotato di un’esperienza senza pari è altrettanto vero che si lascia andare spesso e che tocca poi alla newyorkese Kate tirarlo fuori dai guai e dargli una mano. Nonostnate la giovane età, è un ruolo che in qualche modo ha assunto Black Widow in passato e soprattutto nei film del MCU.

Insomma, che altro dovrei dirvi? Questa serie non è solo uno dei migliori fumetti di Hawkey di sempre, è uno dei migliori fumetti Marvel dagli anni 2000 ad oggi. Adatta a tutti, specie a chi non prova particolari simpatie per gli eroi in tutina di spandex e che qui troverà molti motivi per i quali ricredersi.

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Hawkeye - Kate Bishop

L’altro grande personaggio da conoscere per intraprendere questa avventura è appunto la “seconda” Occhio di Falco, ovvero la newyorkese Kate Bishop, che nella serie sarà interpretata da Hailee Steinfeld.

Mi sento di annoverare la sua serie scritta da Kelly Thompson tra le migliori storie a fumetti di Hawkeye perché il personaggio è assolutamente centrale.

Il personaggio è nato nel 2005 all’interno delle storie dei Giovani Vendicatori e sin da subito Kate ha dimostrato un forte piglio sui lettori. Cresciuta come una ragazza ricchissima e forse un po’ viziata, in realtà nasconde un animo fragile dovuto alla perdita della madre e una grande risolutezza. Diventerà una combattente prima e un’eroina poi, dopo un’aggressione e la sua determinazione a non subire mai più una violenza di quel tipo.

La serie fumetti che vi segnalo è quella del 2017 di Kelly Thompson, Leonardo Romero e Michael Walsh in cui la nostra ormai ex Young Avenger decide di continuare la sua carriera di investigatrice privata, trasferendosi a Los Angeles e successivamente rivelando uno scontro con la temibili Madame Masque.

Kate vuole scoprire la verità sulla scomparsa della madre e sui numerosi segreti che sembra custodire il padre. Questo la porterà anche a fare i conti con una setta minacciosa e con nuovi personaggi che fanno il loro ingresso in una serie che è a tratti young adult e molto spesso mistery con un ottimo storytelling e una certa freschezza.

Questa serie è importante perché descrive perfettamente il carattere di Kate Bishop e mostra quanto sia diventata una figura assolutamente indipendente nel vastissimo, coloratissimo e a volte abbastanza dispersivo cast di personaggi Marvel. E poi la Thompson è adorabile nella scrittura di queste storie adatte ad un pubblico trasversale e quindi adatte anche a lettori più giovani senza disdegnare gli intrecci di trama più soddisfacenti.

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Hawkeye - Vecchio Occhio di Falco

Una rappresentazione che ho realmente adorato del personaggio di Hawkeye è quella che ha immaginato il buon vecchio (si fa per dire) Mark Millar in uno dei suoi what-if più famosi ed apprezzati: Vecchio Logan che potete acquistare su Amazon.

La serie racconta di un mondo in cui i villain hanno semplicemente fatto la cosa più logica che si poteva immaginare, ovvero coalizzarsi tutti per una volta, per sconfiggere nel giro di una notte tutti i super del pianeta. E da questo complotto ne usciranno davvero in pochi e molto cambiati.

L’America diventa un territorio post-apocalittico in stile Mad Max in cui ogni territorio è comandato da un diverso villain e tra i sopravvissuti troviamo proprio il protagonista, Logan aka Wolverine e un ormai canuto e cieco Occhio Di Falco.

Non è una storia fondamentale in vista della serie tv ma risulta ancora oggi un grande esempio tra i fumetti di Hawkeye su come il personaggio andrebbe sempre valorizzato.

Clint Barton, reso cieco dal glaucoma, è ancora temibile e astuto ed è il deus ex machina di un piano incredibile volto a riportare la speranza in un mondo che non ce l’ha più.

Il vecchio Occhio di Falco è astuto, ha piantato casini un po’ dappertutto, tra cui fare una figlia con Tonya (la figlia di Peter Parker) che si chiama Ashley, la quale indossa il costume del nonno e non è quello che definiremmo comunemente una brava ragazza.

Sfacciato, sfrontato, con tutti i tratti dell’anti eroe, la versione alternativa di Millar è accattivante e azzeccatissima, facendoci capire cosa potrebbe succedere ad un personaggio come Clint senza la guida che personaggi come Capitan America hanno sempre esercitato su di lui (da sempre Clint vede Cap quasi come una figura genitoriale, non solo come compagno d’arme).

E il personaggio ha funzionato così bene che Ethan Sacks, con i disegni strepitosi del nostro Marco Checchetto, lo ha recuperato per creare Vecchio Occhio di Falco, il prequel di Vecchio Logan con protagonista il nostro arciere preferito.

Clint non è ancora cieco ma sa che il conto alla rovescia è iniziato e prima che tutto diventi buio ha ancora una missione da compiere nel territorio del dannato Teschio Rosso. Nota a margine: il Marshall Bullseye, vero villain protagonista della saga, è a dir poco strepitoso per look, attitudine e ruolo.

Anche in questo caso la psicologia di un personaggio sempre “border-line” è ben descritta e affrontata, mostrandoci tutte le peculiarità e le fragilità, in un riuscitissimo what-if.

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Hawkeye... to be continued

Tante altre sono le storie importanti a fumetti di Hawkeye, ma ho preferito concentrarmi su tre prodotti completi, indipendenti e autoconclusivi che potete comodamente recuperare.

Potrei parlarvi di Civil War e di Secret Invasion o di quando Clint ha mollato baracca e burattini per diventare Ronin. Potrei dirvi quando nella, non brillante, saga di Civil War II ha posto fine alla vita di Bruce Banner con una freccia scoccata verso il suo occhio un istante rima che si trasformi in Hulk.

Potrei parlarvi del suo rapporto con Vedova Nera e di quello che ha rappresentato la sua perdita durante la saga di Secret Empire (sì, quella seguita al famoso “Hail Hydra” di Capitan America).

Potrei parlarvi di una saga importante, Vendicatori Divisi, di Brian M. Bendis in cui il nostro eroe muore (beh, di che vi stupite, tutti i supereroi muoiono almeno una volta per contratto) dando poi origine alla famosa House Of M e poi alla prima guerra civile tra supereroi. Ma volevo concentrarmi sui prodotti recenti in cui l’eroe o l’eroina chiamati Occhio di Falco sono i protagonisti assoluti. Lo lasciamo per un futuro aggiornamento sui fumetti di Hawkeye! Buona lettura, buon colpo d’occhio e buona caccia, amici.

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