Halloween nella cultura pop: le origini dell'orrore

Halloween nella cultura pop, dalle sue origini fino ai giorni nostri, con film, serie TV e opere d'animazione che celebrano la ricorrenza.

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a cura di Rossana Barbagallo

È arrivato quel periodo dell'anno. Quello in cui le festività imminenti creano un'atmosfera di attesa e calore e danno modo alle case produttrici di far soldi con film, cartoons e serie TV dedicate al tema. E per noi questo rappresenta un problema? Assolutamente no. Sono due i protagonisti di questi mesi: Halloween e Natale. E visto che per alberi con palline colorate e slitte trainate da renne manca ancora un po', mentre Halloween sta bussando alla porta, perché non dedicarsi adesso alla festività più spettrale dell'anno? D'altra parte si sa: Halloween è quella tradizione annuale che più delle altre ha esercitato un influsso sorprendente sulla cultura pop e ne è stata in qualche modo condizionata a sua volta. Noi siamo qui per parlarvi del come, del quando e anche del dove, in un'analisi dedicata ad Halloween nella cultura pop che fa anche un salto nel tempo attraverso le sue origini antiche.

Halloween nella cultura pop: le origini dell'orrore

Quando non esisteva ancora Trick or Treat: Samhain

Checché se ne dica oggi, con alcune frange di popolazione propense ad additare Halloween come "festa del demonio", le sue origini affondano le proprie radici nella storia antica dei Celti, in un periodo che solo secoli più tardi fu toccato dalla simbologia cristiana e che non aveva nulla a che vedere con Satana o altre sue manifestazioni. Parliamo infatti di un periodo compreso tra l'VIII e il III secolo a.C. e il significato originario attribuito a questa particolare festività (che non si chiamava ancora Halloween) era legato ai riti propiziatori che si celebrano alla fine di ogni anno. Un po' come quelli che organizziamo noi oggi ogni 31 dicembre.

Samhain era il suo nome e derivava dal gaelico samhuinn, ovvero "summer's end", fine dell'estate. L'avvicendarsi delle stagioni non rappresentava per i Celti solo il passaggio da quelle più calde alle più fredde, ma una vera e propria fine dell'anno, che cadeva il 31 ottobre, ed un inizio dell'anno nuovo, che coincideva perciò con il 1° novembre. Una sorta di capodanno celtico. Essendo questo popolo dedito principalmente all'allevamento del bestiame, è plausibile che il loro tempo fosse scandito dalle esigenze imposte da questa pratica e non dal ciclo delle stagioni utilizzato invece dalle popolazioni che si avvalevano dell'agricoltura come principale mezzo di sostentamento.

Ecco che Samhain era così un momento di festeggiamenti volto a celebrare l'abbondanza che era stata donata loro dalle divinità durante l'estate e scongiurare, allo stesso tempo, i pericoli che l'inverno avrebbe potuto portare con sè di lì a poco. In che modo, tuttavia, si colloca al suo interno il discorso relativo ai morti e ai loro spettri? Al tempo si credeva che il passaggio all'inverno, alla stagione fredda in cui tradizionalmente la natura sembra "morire" per poi rinascere con lo sbocciare della primavera, coincidesse anche con il momento in cui il "velo" tra il mondo dei vivi e quello dei morti fosse più sottile e il confine più labile.

Non si riteneva, però, che quelli giunti a vagare sulla Terra fossero spiriti maligni: si trattava semplicemente delle anime dei defunti, che tuttavia avrebbero potuto fare degli scherzi ai vivi. Ai festeggiamenti per accogliere il nuovo anno e ringraziare gli dei si univano quindi quelli volti a celebrare i cari estinti e far sì che non giocassero dei tranelli. Come? Spaventandoli con maschere grottesche realizzate con pelli animali o ingraziandoseli con del cibo lasciato fuori dall'uscio della propria abitazione, alla luce di lanterne e fiaccole (da qui deriva la tradizione del "Trick or Treat?").

L'evoluzione di Samhain

Da Samhain ad Halloween, il passaggio avvenne pochi secoli dopo, con l'arrivo dei cristiani che giunsero a seguito delle conquiste operate dai romani. Mentre il nuovo credo si faceva strada nei territori un tempo dominati dalle popolazioni celtiche, le loro festività tradizionali furono a poco a poco soppiantate a favore delle celebrazioni cristiane, così il 1° novembre divenne la festa di Ognissanti (seguita il 2 novembre dal giorno della Commemorazione dei Defunti). Anche il nome, così, mutò nel tempo: "vigilia di Ognissanti" era infatti All Hallows' Eve, la cui contrazione è la parola Halloween che tutti conosciamo oggi. Benché i festeggiamenti tradizionali furono dispersi nelle sabbie del tempo (e delle nuove religioni), alcuni punti cardine di questa celebrazione si mantennero comunque a dispetto dei mutamenti.

Quando gli irlandesi, tra il 1845 e il 1849, furono investiti da quella che il popolo ricorda ancora come The Great Famine, la grande carestia, essi furono costretti a emigrare negli Stati Uniti; portarono quindi con sè anche loro usanze, tra cui quella di indossare dei costumi la sera del 31 ottobre e accendere delle lanterne per tenere lontani gli spiriti. Una lanterna in particolare solcò l'oceano con la sua storia: si tratta di Jack O'Lantern, simbolo per antonomasia di Halloween.

Si ritorna a Samhain, a quando i Celti utilizzavano delle lanterne durante la festività da porre fuori dalle abitazioni: esse erano ricavate da cipolle intagliate, sostituite secoli dopo dalle zucche, poichè i discendenti dei celti, gli irlandesi che giunsero negli Stati Uniti, si resero conto che le cipolle di questo continente erano troppo piccole per potervi porre una candela all'interno, al contrario invece delle zucche. Queste venivano utilizzate soprattutto per tenere lontano l'anima errante di Jack, uno spirito che in vita aveva gabbato il diavolo e, dopo un'esistenza trascorsa nel disonore delle sue cattive azioni, non fu mai accolto nè all'inferno nè in paradiso, costretto a vagare per sempre sulla Terra.

Gli horror e Halloween

Un elemento caratterizzante la festività si è mantenuto lungo il corso dei secoli fino ad oggi: quello che vede nei defunti e negli spiriti i protagonisti di Halloween. Va da sé che, dal momento che la ricorrenza ha perso nel tempo la sua carica mistica e propiziatoria a favore di quella più giocosa e goliardica, anche queste figure sono state svuotate del loro significato originario. Essi sono diventati perciò dei mostri accompagnati da schiere di loro compari che, mutuati dai racconti dell'orrore, potevano andare a braccetto con lo spirito macabro e a un tempo faceto tipico di questo nuovo Halloween. Mummie, vampiri, licantropi, mostri della palude e, ovviamente, bianche lenzuola fluttuanti.

Come non poteva crearsi, così, un rapporto quasi simbiotico tra Halloween nella cultura pop attraverso il cinema e i racconti horror? Questo legame ormai inscindibile si è instaurato soprattutto tra gli anni '40 e '50 dello scorso secolo, quando i monster movies e i b-movies si erano ormai fatti largo nella cultura cinematografica del tempo e andavano costituendo un proprio, specifico immaginario. Il sodalizio si ebbe soprattutto nel momento in cui questi iniziarono ad essere protagonisti assoluti dei programmi in tarda serata che divennero celebri in TV con nomi eloquenti, soprattutto negli Stati Uniti, forti dei loro mostruosi (o seducenti) conduttori.

Shock!, Haunted, The Witching Hour, Nightmare Theatre erano alcuni degli show che diffusero la cultura dell'orrore attraverso il tubo catodico e crearono quegli special di Halloween che presero sempre più piede, presentati da quelli che divennero icone del genere: Vampira, The Advisor, Dr. Cadaverino, Elvira. Halloween nella cultura pop attecchì sempre più non solo, quindi, per il fascino che suscitava nelle giovani generazioni per i dolcetti e la possibilità di indossare costumi originali, ma anche grazie agli speciali che gli venivano dedicati attraverso i media, i quali davano risonanza alla cinematografia horror che ben si sposava con questa celebrazione annuale.

Inutile dire che la serie di film che più di tutte le ha reso omaggio, tra le prime pellicole uscite tra gli anni '70 e '80, è stata nientemeno che... Halloween - La Notte delle Streghe. Proiettato al cinema per la prima volta nel 1978, il film di John Carpenter aveva per protagonista un mostruoso assassino, Michael Myers, che mieteva le sue vittime proprio nella notte di Halloween. Questo primo film diede vita a una vera e propria saga, composta oggi da ben tredici pellicole, di cui le ultime sono Halloween Kills (2021) e Halloween Ends (2022), con il ritorno della storica scream queen Jamie Lee Curtis, protagonista del primo film del franchise. Il film rappresenta non solo uno degli esempi di come la celebrazione fatta di zucche e costumi macabri abbia arricchito la cultura pop, ma di quanto le sue fila di mostri si siano ingrossate a sua volta con la presenza di un nuovo costume da sfoggiare ogni anno: quello di Michael Myers, appunto, killer che indossa la tuta di un malcapitato meccanico e una maschera in gomma del capitano Kirk.

Una compenetrazione di influenze reciproche, quella di Halloween nella cultura pop, che è andata avanti negli anni con l'uscita di altri film, libri, serie tv, persino videogiochi e cartoons, ambientati o meno durante il periodo della celebrazione, ma i quali hanno avviato una sostanziale, nuova tradizione. Gli esempi successivi di certo riconducibili a quest'ambito possono essere Nightmare On Elm Street, film che ha generato un'intera saga uscito per la prima volta al cinema nel 1984, il cui protagonista è quel famigerato Freddy Krueger che, oltre a infestare gli incubi dei malcapitati protagonisti, invade da decenni anche l'immaginario orrorifico di almeno tre generazioni. Il romanzo IT, di Stephen King, pubblicato nel 1985, il quale è diventato un vero e proprio cult con la mini-serie televisiva del 1990 e con il remake del 2017, tra palloncini rossi, barchette di carta e risate agghiaccianti. Ma anche la saga di Venerdì 13, che analogamente ad Halloween, conta oggi dodici pellicole: dal 1980 la figura di Jason Voorhees, con la sua maschera da portiere di hockey e la sua lunga serie di omicidi, viene associato spesso al periodo più spooky dell'anno.

Tanti modi di vedere Halloween nella cultura pop

Halloween nella cultura pop è una delle celebrazioni per eccellenza che, attraverso i prodotti mediali più disparati, è giunta fino a noi diventando una vera e propria festa anche in diversi paesi europei. Complici tutti quei film dedicati al tema in cui questa tradizione è l'ambientazione ideale di storie terrificanti o commedie tutte da ridere.

Basti pensare ad alcuni cult cinematografici quali Donnie Darko, La Casa dei 1000 Corpi o La Notte dei Demoni, collocati nei giorni dedicati ai festeggiamenti di Halloween; ma anche alla più recente serie TV Stranger Things, che oltre ad aver alimentato il panorama horror con nuovi spunti, fa della festa popolare il suo scenario ideale per gli avvenimenti della seconda stagione, in particolare. Commedie e film d'animazione, poi, attingono a piene mani allo spirito che caratterizza questo periodo: il franchise di film-parodie Scary Movie, che con animo goliardico (per usare un eufemismo) basa le sue vicende su alcuni dei più celebri film horror di sempre; o quello di Hotel Transylvania, la serie di film d'animazione i cui protagonisti sono i mostri classici del cinema, come licantropi, zombie e vampiri.

Tim Burton ha fatto di Halloween ciò che muove tutto il mondo di Nightmare Before Christmas, accostandolo ad un'altra celebrazione importante e amata dai più giovani, ovvero Natale; Costume Quest, la trasposizione animata del videogioco sviluppato da Double Fine Productions, ci racconta le avventure di quattro bambini impegnati a combattere il male con i loro portentosi costumi durante la notte più spaventosa dell'anno; Hocus Pocus mostra il lato stregonesco di Halloween grazie alle sorelle Sanderson, di ritorno sulle loro "scope" volanti nel nuovissimo Hocus Pocus 2; e alcune delle scene più iconiche e indimenticabili di E.T. L'Extra-Terrestre hanno luogo proprio durante i festeggiamenti del 31 ottobre.

Come non richiamare alla mente, poi, uno dei cartoon con protagonisti i mostri per antonomasia? Stiamo parlando ovviamente di Scooby-Doo, franchise che dal 1969 ha portato su schermo una grande quantità di puntate animate e film live action, compagno ideale delle serate di Halloween all'insegna della leggerezza; Halloween nella cultura pop però è rappresentato anche e soprattutto da un'altra serie filmica, ovvero quella dedicata alla Famiglia Addams e al loro spirito lugubre e comico allo stesso tempo. Halloween, insomma, è celebrato tanto tra le strade quanto su schermo, come dimostrano non solo decenni di prodotti cinematografici e seriali, ma anche ad esempio gli special annuali dei Simpson intitolati in Italia La Paura Fa Novanta (Treehouse of Horror).

Le icone dello spettacolo, però, ci insegnano che questa festa popolare non è dedicata solo ai personaggi più mostruosi, ma rappresenta oggi anche un momento per dare sfogo alla propria fantasia e creatività con i costumi più originali. Neil Patrick Harris docet, insieme alla sua famiglia, uniti ormai da anni in una tradizione che vede tutti i componenti vestiti ad hoc per impersonare i protagonisti delle saghe più celebri; la regina indiscussa di Halloween nella cultura pop è però Heidi Klum: ogni anno sfoggia i costumi meglio realizzati e più eccentrici di tutti.

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