Uscita fra il dicembre del 1998 ed il marzo del 1989, Odissea Cosmica è una miniserie di 4 numeri da 48 pagine formato prestige - quello ritornato in auge con l'etichetta Black Label da pochi anni - scritta da Jim Starlin e disegnata da Mike Mignola e rappresenta il primo tentativo di realizzare un evento decisamente più contenuto, quasi autoriale, ma non per questo meno d'impatto sia sui lettori che sul tessuto narrativo dello stesso Universo DC. Pur non collegandosi a nessuna delle serie regolari o agli avvenimenti contenuti in esse rappresenta infatti uno degli eventi migliori, e sicuramente uno dei più sottovalutati, prodotti dalla DC.
Cogliendo per la prima volta la grandezza della spinta creativa di Jack Kirby e dell'eredità lasciata alla DC con Il Quarto Mondo, Odissea Cosmicaè una storia dal respiro cosmico tanto quanto Crisi sulle Terre Infinite ma dalla dimensione drammaticamente umana come nel corso delle pagine apparirà sempre più chiaro.
DC aveva tracciato, a partire dalla metà degli anni 80, una parabola che partendo dall'azzeramento e rilancio del suo universo narrativo con Crisi sulle Terre Infinite era passato attraverso l'evento Legends - il cui scopo, dal punto di vista meramente narrativo, era quello quindi di fornire un nuovo contesto ai personaggi con particolare attenzione su quelli fortemente rinnovati come Superman, Wonder Woman, Flash, Shazam! e sfruttare nuovi filoni narrativi come quello legato alla nascita di una nuova Justice League, divenuta da lì a poco International e dal tono spiccatamente ironico, o come quella della rinnovata Suicide Squad e del filone spy/thriller - e si era concluso con la nota calante di Millennium che, nel tentativo di rilanciare personaggi "minori" e del versante cosmico, non era riuscita ad essere incisiva così come inizialmente immaginato.
Alla fine del 1988 l'Universo DC ha già assunto una propria identità - non priva di qualche discrepanza vedasi vari tentativi di rilancio andati a vuoto effetuati per Aquaman o Hawkman le cui miniserie non avevano raccolto consensi e per cui sarebbe stato necessario un approccio più drastico in maniera del tutto analoga a quanto avverrà per Lanterna Verde la cui serie verrà rilanciata dopo la parentesi Tales of the Green Lantern Corps - ed in cui è possibile, se non necessario, tirare un po' il fiato dalla formula del grande evento, già declinata in misura più commerciale possibile quella cioè fatta da una miriade di albi da comprare per apprezzare pienamente il plot e incrementare le vendite generali. Forte dei successi di serie come Il Ritorno del Cavaliere Oscuro o Watchmen, DC proverà quindi ad utilizzare la stessa formula per una miniserie che si sarebbe mossa ai margini della continuity.
Grandi Eventi DC: Odissea Cosmica (1988)
L'Equazione Anti-Vita, l'arma più potente
Odissea Cosmica si apre con Darkseid che recupera Metron naufragato su un planetoide in stato comatoso ed estrae dalla sua Sedia di Mobius alcuni dati. Il signore di Apokolips è molto preoccupato dalla scoperta fatta tanto da stringere una improbabile alleanza con il suo nemico più giurato: Altopadre di Nuova Genesi. I due mandano a chiamare dalla Terra un gruppo di eroi composto da Superman, Batman, Martian Manhunter, Starfire, Etrigan, Lanterna Verde (John Stewart) e Jason Blood, la controparte umana che si legava ad Etrigan, dando vita a Demon.
L'intero universo è in pericolo: Metron ha scoperto che l'Equazione Anti-Vita è una entità vivente e mentre gli eroi apprendono la sua origine - una arma definitiva creata per sterminare una intera razza di alieni conquistatori in una guerra combattuta milioni di anni prima - Darkseid conferma che l'incursione di Metron le ha aperto una via per la nostra dimensione. Fortunatamente sono trapelati solo 4 "aspetti", 4 sue piccole porzioni, che stanno agendo in contemporanea sulla Terra, Rann, Thanagar e Xanshi per ricongiungersi all'entità madre causando il collasso della Via Lattea tramite la distruzione dei suddetti pianeti.
Per fermare i 4 aspetti il Tiranno di Apokolips ha creato delle armi speciali capaci di catturarle e Altopadre ha diviso gli eroi in 4 coppie da mandare in missione: Orion e Superman andranno su Thanagar, Lightray e Starfire su Rann, Batman e Forager sulla Terra ed infine Martian Manhunter e Lanterna Verde su Xanshi.
Mentre Altopadre e Darkseid rivelano a Jason Blood lo loro arma segreta - Etrigan in catene - Batman non appena giunto sulla Terra compie una misteriosa telefonata chiedendo ad qualcuno di tenere d'occhio Darkseid.
Gli Aspetti hanno attaccato i pianeti in diversi modi. Su Thanagar hanno preso il controllo delle belligeranti menti della popolazione locale, su Xanshi invece hanno scatenato una pandemia per la quale, grazie al suo Anello, Lanterna Verde mette a punto un vaccino salvo scoprire che l'Aspetto ha penetrato il nucleo del pianeta prendendone il controllo. John Stewart è troppo sicuro dei suoi mezzi e infatti non potrà impedirne la distruzione: la bomba messa a punto dall'Aspetto è dipinta di giallo - colore che rappresenta l'unica debolezza dell'Anello del Potere - e quindi non può essere disinnescata in tempo.
Darkseid e Altopadre, dopo la caduta del primo mondo, decidono di rivelare a Jason Blood il suo ruolo: deve riunirsi ad Etrigan rafforzando, grazie alla loro connessione con le forze elementali della Terra, la barriera che separa la dimensione dove vive l'Equazione Anti-Vita con la nostra.
Su Rann invece l'Aspetto ha causato una isteria di massa, distrazione per mettere a punto anche qui una bomba che Lightray e Starfire localizzano grazie all'aiuto di Adam Strange. Sulla Terra invece Batman fa quello che sa fare meglio: indagare. Mentre Forager mostra una certa impazienza, il Cavaliere Oscuro scopre il piano dell'Aspetto ovvero prendere il controllo della rete informatica mondiale.
Gli eroi, grazie alla strategia pericolosa ma vincente di Starfire, salvano Rann distruggendo la bomba prima che possa detonare. Su Thanagar invece Superman e Orion si dividono: l'Uomo d'Acciaio cercherà l'Aspetto e la bomba mentre Orion creerà una distrazione. Dopo averla localizzata, Superman affronta dei giganteschi robot utilizzati come ospiti dall'Aspetto distruggendo la bomba salvo scoprire che Orion ha ucciso decine di migliaia di thanagariani affinché non interferissero con la missione.
Sulla Terra Batman invece ha concluso le sue indagini e si reca a Moosejaw, Arizona, dove è localizzata la bomba e dove affronta, insieme a Forager, l'Aspetto che ha preso possesso di un parademone rimasto sulla Terra per errore. Sarà proprio il sacrificio di Forager ad evitare che la bomba venga distrutta prima che si attivi.
Darkseid capisce che affidarsi agli eroi è troppo rischioso e mette in moto un suo piano parallelo: unirsi ad Etrigan e combattere l'Equazione dell'Anti-Vita direttamente nella sua dimensione. Peccando di tracotanza, Darkseid si trova di fronte ad una entità di molto più forte di lui e solo solo l'intervento di Orion, Altopadre e Doctor Fate riesce a riequilibrare lo scontro creando una barriera mistica tagliafuoco che farà collassare la dimensione stessa impedendo che l'Equazione possa fuoriuscirne.
Gli eroi hanno vinto ma il prezzo che hanno pagato è altissimo. Un genocidio su un pianeta, la distruzione di un altro, una vita innocente spezzata e soprattutto la fuga di Darkseid ad Apokolips con le armi utilizzate per imprigionare gli Aspetti che di fatto sono pezzi dell'Equazione Anti-Vita ora in suo possesso.
Odissea Cosmica: l'orrore della condizione umana
Odissea Cosmica scava in maniera profonda nel corpus delle opere fantascientifiche di Kirby spogliandole dei suoi orpelli più commerciali, superando la meraviglia del suo primo impatto dato dall'incredibile spinta creativa, e ricollegandosi al suo cuore tematico e dal tono profondamente esistenzialistico. La lotta fra Nuova Genesi e Apokolips, già espressa drammaticamente in "The Pact" su New Gods #7 del 1972, viene riletta e declinata in maniera ancora più drammatica rivelando la nascita dell'Equazione dell'Anti-Vita, in tutto il mortale splendore, e ancora una volta connessa all'ignoranza degli essere viventi che anziché cercare quell'armonia che costituisce la tensione dell'epopea kirbyana propendono alla prevaricazione, alla dominazione, alla distruzione.
Merito di questa intuizione è sicuramente di Jim Starlin che già alla Marvel, negli anni 70, aveva scritto importanti e profonde saghe cosmiche per Warlock e soprattutto Captain Marvel, ma che alla DC era ritornato proprio nella seconda metà degli anni 80 occupandosi principalmente di Batman, è sua la morte del secondo Robin, Jason Todd, nella seminale Un Morte in Famiglia, confezionando quasi a sorpresa questa miniserie che già nelle sue premesse mostra un'aspirazione altra rispetto al semplice evento "commerciale".
Starlin sceglie con cura i personaggi, semplice ma geniale l'idea delle missioni in coppia, ben conscio di dover creare un "contrasto" fra gli eroi e gli dei. C'è grande esperienza nella scrittura dell'autore che con un ritmo sostenuto ma non frenetico pone prima al centro dell'attenzione del lettore il plot con le sue drammatiche rivelazioni per poi spostare l'attenzione sulle conseguenze di una lotta contro un nemico tanto temibile e soverchiante quanto l'Anti-Monitor di Crisi sulle Terre Infinite ma infinitamente più subdolo.
Alla fine di Odissea Cosmica, pur con Darkseid che entra in possesso dei 4 Aspetti, l'Equazione dell'Anti-Vita è stata sconfitta e la Via Lattea è salva. Ma è davvero così, si tratta davvero di un vittoria per gli eroi?
No. L'Equazione Anti-Vita ha invece effettivamente vinto. Lo ha fatto nel disprezzo di Orion per il sacrificio di Forager ritenuto un abitante di valore inferiore fra i Nuovi Dei, nell'incapacità di Batman di impedire che un altro innocente muoia, nell'orrore di Superman di fronte al genocidio compiuto dallo stesso Orion, nel carattere perentorio con cui Starfire mette in gioco l'intero Rann liquidando la sufficienza di Lightray, nel doppio-gioco quasi fatale di Darkseid ebbro del potere costituito dall'Equazione stessa mai così vicina alla sua presa e soprattutto nella distruzione di Xanshi e nel duro confronto, fatto di silenzi e poche efficaci frasi, fra un John Stewart estremamente tracotante e il sopravvissuto Martian Manhunter che sentenzierà "ora grazie a te ho visto due mondi morire".
La battaglia contro l'Equazione dell'Anti-Vita è devastante, tant'è che John Stewart medita di togliersi la vita. Una pagina potentissima che ha poche altre eguali nella storia dei comics:
Se Kirby con Il Quarto Mondo aveva messo al centro della sua epopea il concetto stesso di guerra, di contrasto nel senso più ampio del termine, mostrandone tutta la drammatica seppur gloriosa manifestazione che coinvolgeva, seppur su diversi piani, uomini e dei insieme, Jim Starlin lo declina in senso esistenziale: questi eroi sono chiamati a osservare l'abisso di un vuoto cosmico che riflettendosi in maniera intima dentro di loro attraversa idealmente tanto il nichilismo quanto il pessimismo metafisico e morale.
Qual è il valore dell'esistenza? Qual è il valore dell'azione? Il fato dell'uomo è segnato già in partenza?
Jim Starlin introduce con una certa gravitas I Nuovi Dei nell'Universo DC post-Crisi dove si erano sì già affacciati, vedasi Legends, ma non avevano ancora preso quel posto predominante che da Odissea Cosmica in poi rivestiranno. In questo senso non ci sono le "grandi conseguenze" tipiche degli eventi precedenti ma solo un profondo senso di inquietudine che in un modo o nell'altro trasparirà nelle successive vicissitudini degli eroi coinvolti.
Le suggestioni di Mike Mignola
Le intuizioni di Jim Starlin, il suo sguardo nudo all'orrore dell'abisso sono traslate perfettamente su carta dalle matite suggestive di un Mike Mignola ancora distante qualche anno dalla svolta come autore completo che lo porterà a creare Hellboy e il suo universo, personaggio che lo consacrerà ai più, ma già forte di uno stile riconoscibile e padrone sia delle tecniche che lo renderanno famoso, vedasi il chiaroscuro, che di soluzioni narrative potenti e personali.
Mignola arriva a disegnare Odissea Cosmica dopo una una solidissima miniserie dedicata allo Straniero Fantasma e soprattutto dopo Il Mondo di Krypton (trovate entrambe nel volume I Grandi Maestri Mike Mignola) miniserie con cui, su testi di John Byrne, veniva raccontato il passato del mondo natio di Superman così come rimaneggiato dopo il rilancio del 1986.
Le figure di Mignola sono massicce e richiamano chiaramente il dinamismo del Kirby degli anni 70 ma declinandolo in una dimensione che fa del contrasto fra volumi importanti e geometrie spigolose la sua cifra. Con queste coordinate semplici ma efficaci poi il disegnatore californiano inizia a maturare definitivamente il suo tratto distintivo ovvero l'uso del nero in ampie campiture materiche.
Chiaramente Odissea Cosmica è una storia perfetta per questa maturazione con il freddo abbraccio delle profondità dello spazio che diventano sfondo algido ma attivo per le vicende così come i pianeti Xanshi, Rann e Thanagar tanto alieni quanto credibili, anche grazie all'esperienza fatta sulla sopracitata Il Mondo di Krypton, mentre la Terra viene tratteggiata evidenziando le sue molto ombre sia che esse siano quelle dei vicoli di Gotham che quelle di un magazzino dell'Arizona.
Che Mignola sia un disegnatore il cui stile predilige l'atmosfera all'immediatezza è lapalissiano tuttavia questo non gli impedisce di esaltarsi con scene d'azione che, sempre trovando nel contrasto di luci ed ombre, risultano efficaci, dinamiche e spettacolari.
Rimane assodato che quando si parla di chiaroscuro in Mignola dobbiamo sempre tenere presente che si tratta di una ricerca votata maggiormente ad un risultato espressionista, Alan Moore lo ha associato a quello dell'espressionismo tedesco, quindi il nero non è un monolite da scavare in maniera michelangiolesca quanto invece una entità organica e vibrante che compenetra le tavole e i singoli riquadri, influenzando le figure nonché la loro prossemica e cinesica.
Dal punto di vista della costruzione della tavola, Mignola, come molti altri disegnatori attivi in DC negli anni 80 e mossi da una ricerca volta all'innovazione, predilige la coordinata verticale, non disdegnando doppie splash-pages di grande effetto e utilizzando sapientemente l'inserto. Dal punto di vista dello storytelling invece c'è da sottolineare l'uso efficace e diretto della frammentazione in più riquadri anche strettissimi per il ritmo o più semplicemente per sottolineare la drammaticità del momento in cui spesso non è necessario nessun testo esplicativo.
Pur non essendo il suo lavoro più rinomato, vedasi l'Hellboy già citato prima, Odissea Cosmica rappresenta una eccellente testimonianza dello stile di Mike Mignola qui ancora "costretto" in un contesto con coordinate precise che mostrano tuttavia quanto il suo approccio abbia contribuito direttamente ed indirettamente ad influenzare la generazione successiva di disegnatori e alcune scelte estetiche della stessa DC alla ricerca di approcci più personali ed autoriali.
Odissea Cosmica: le edizioni italiane
Odissea Cosmica ha beneficiato di due edizioni italiane. Fu proposto inizialmente sul mensile Play Extra edito dalla Play Press e precisamente sui numeri 2, 3, 4, 5, da luglio ad ottobre del 1990 quindi con un distacco fra le pubblicazioni americane e quelle italiane abbastanza corto rispetto allo standard dell'epoca e soprattutto in forma monografica anche qui cosa più unica che rara; per una edizione in volume bisognerà attendere invece Planeta DeAgostini e la collana DC Sagas che ospitò nella sua terza uscita proprio Odissea Cosmica.
Questa edizione in volume ha un adattamento e traduzione buoni ma penalizzati purtroppo da qualche errore di lettering di troppo che non inficia la lettura ma la rende sicuramente meno scorrevole, buona anche l'edizione Play Press pur essendo datata. Entrambe le edizioni sono attualmente esaurite e reperibili con un po' di pazienza nel mercato dell'usato. Panini DC Italia ha ristampato di Odissea Cosmica nella neonata collana DC Eventi, acquistate il volume su Amazon.
DC ha ristampato Odissea Cosmica in volume in maniera regolare sin dal 1992 fino all'edizione "definitiva" una deluxe cartonata di grande formato del 2017 andata esaurita in pochissimo tempo.