Il Regno di Mark Waid con matite di Jerry Ordway, Ariel Olivetti, Frank Quitely e Barry Kitson, fra gli altri, è il primo dei due eventi con cui DC chiude il millennio. Si tratta di un progetto convulso per gestazione e insolito per forma e svolgimento. Nato come sequel diretto dell'acclamato Kingdom Come, la serie che aveva definitivamente traghettato DC fuori dagli estremismi degli anni 90, ben presto fu rimaneggiato da un Mark Waid rimasto orfano di Alex Ross che abbandonò il progetto per divergenze creative. Fu in questo frangente che, stoicamente, Waid proseguì il suo lavoro rivolgendo le sue attenzioni verso colui che stava decostruendo i pilastri concettuali fondanti dell'Universo DC, ovvero Grant Morrison, proponendo così una soluzione radicale ai problemi della continuity, ancora una volta stratificatasi in maniera mai troppo perfetta dopo eventi come Ora Zero!, introducendo il concetto di Hypertime o Ipertempo.
Grandi Eventi DC: Il Regno (1999)
- Il Regno: di futuro e altri tempi
- Apocalittici e disintegrati
- L'eredità de Il Regno: che cos'è l'Ipertempo?
- Le edizioni italiane
Il Regno: di futuro e altri tempi
Il Regno è composto da 8 albi one-shot pubblicati settimanalmente nel febbraio 1999 (data di copertina). Il loro ordine di pubblicazione corrisponde al loro ordine di lettura nonché a quello cronologico in cui si svolgono gli avvenimenti. Gli albi sono New Year's Evil: Gog #1, The Kingdom #1, The Kingdom: Son of the Bat #1, The Kingdom: Nightstar #1, The Kingdom: Offspring #1The Kingdom: Kid Flash #1, The Kingdom: Planet Krypton #1, The Kingdom #2.
Sono passati circa vent'anni dal disastro che ha spazzato via il Kansas (come visto in Kingdom Come) e la Quintessenza, un concilio di esseri capaci di osservare la realtà oltre le barriere dello spazio-tempo composto da Ganthet, dall'Altopadre, Zeus, lo Straniero Fantasma e il mago Shazam, individua un proprio campione, un predicatore di nome William che ha fondato la Chiesa di Superman. Molti hanno prima infatti era stato salvato proprio dall'Uomo d'Acciaio durante la battaglia in Kansas e vive predicando la parola di Superman: "esistono il bene e il male, distinguerli non è mai difficile". Preoccupato dal numero crescente di proseliti che il culto di William sta facendo, Superman decide di parlare con il giovane predicatore con risultati disastrosi: Superman infatti conferma di non essere stato responsabile dell'olocausto nucleare di due decenni prima ma di sentirsi ugualmente responsabile per non essere intervenuto tempestivamente contro la nuova generazione di eroi violenti.
Proprio quando le credenze di William vanno in frantumi, lo Straniero Fantasma consegna una pergamene con 7 sigilli, non appena l'uomo però la legge viene avvolto dalla fiamme trasformandosi in Gog un essere potentissimo armato di una lancia capace di proiettare devastanti raggi di energia. Prima però che lo Straniero Fantasma possa spiegare a Gog la sua missione, impedire cioè che si verifichi l'olocausto nucleare in Kansas 20 anni prima, questi fugge materializzandosi proprio al cospetto di Superman e disintegrandolo all'istante. I buoni propositi della Quintessenza sono ormai persi: Gog ha deciso di debellare il male ora rappresentato da Superman e per farlo iniziare a viaggiare a ritroso nello spazio e nel tempo uccidendo quanti più Superman gli è possibile.
Con il piano della Quintessenza irrimediabilmente compromesso, lo Straniero Fantasma decide di provare a fermare da solo Gog individuando un proprio agente che possa viaggiare nello spazio e nel tempo indisturbato: Rip Hunter. La tappa successiva di Gog è tornare indietro fino alla nascita del figlio di Superman e Wonder Woman per rapirlo e crescerlo come suo ribattezzandolo Magog, contestualmente i Linear Men (la squadra di custodi del continuum spazio-tempo capeggiata proprio da Hunter e composta da Travis O'Connell, Liri Lee, e Waverider) intervengono per avvertire gli eroi di quel tempo di non intervenire perché si sta verificando qualcosa di molto strano: la morte dei vari Superman non sta in alcun modo cambiando gli avvenimenti futuri.
Rip Hunter, che agisce parallelamente ai Linear Men e a loro insaputa, decide di trasportare Superman, Wonder Woman e Batman di quel tempo nel 1998 dove a quanto pare l'olocausto nucleare in Kansas si è già verificato! Ma non tutto è perduto perché Hunter ha intenzione di mettere insieme una squadra di eroi di seconda generazione capace di fermare Gog. Il primo ad essere reclutato è Ibn al-Xuffasch - il figlio di Batman e Talia Al-Ghul - che si stava già prodigando per fermare la distruzione retroattiva della realtà riportando in vita tre delle più brillanti menti criminali di sempre ovvero Ra's Al-Ghul, Lex Luthor e Brianiac.
La seconda ad essere reclutata da Rip Hunter è Nightstar - Mari Grayson, la figlia di Dick Grayson e Starfire - subito dopo aver sventato un attacco ad Oa, ribattezza Il Verde, da parte di Manoutar, un giovane eroe impazzito dopo aver appreso che Superman, Wonder Woman e Batman sono tornati indietro nel tempo per salvare il figlio dei primi due e fermare Gog condannando di fatto la sua realtà. Ad aiutare Nighstar sopraggiunge Red Robin (Dick Grayson) che allevia le sue ansie relative alla perdita e all'abbandono spiegandole come la missione che sta per intraprendere non servirà solo potenzialmente a salvare miliardi di vite ma anche a superare le sue stesse paure.
Il terzo eroe selezionato da Rip Hunter è Offspring, il figlio di Plastic Man. Il giovane eroe vorrebbe uscire dall'ombra del padre, essere un eroe "serio" e come tale trattato. È proprio Plastic Man a scoprire che il figlio vuole diventare un eroe "serio" per compiacere la fidanzata. Deciso a mettere le cose in chiaro con il figlio, Plas vola in Egitto dove Offspring, insieme a Avia, Star-Spangled Kid, Stripesy e Zatara, sta dando la caccia al misterioso Mr. Scarlet.
L'ultima eroina che incontriamo è Kid Flash ovvero Iris West, la figlia di Wally West (The Flash). Da sempre impegnata a legittimare il suo ruolo agli occhi del padre, che invece ha designato come suo successore il figlio Barry assolutamente disinteressato ad utilizzare i suoi poteri per fare del bene, dopo aver scoperto che la sua realtà è sull'orlo della distruzione, decide di impiegare tutte le sue forze per aiutare quanta più gente possibile unendosi infine a Nightstar, Offspring e Ibn al-Xuffasch nel tentativo non solo di salvare il mondo ma anche di compiere quell'impresa che finalmente le permetterebbe di presentarsi di fronte al padre a testa.
La realtà che si sta sgretolando è avvertita anche nel 1998 e vista attraverso gli occhi di Rose D'Angelo, una giovane cameriera del ristorante a tema Planet Krypton (quello già visto alla fine di Kingdom Come). La ragazza vive di nascosto all'interno del ristorante e di notte le fanno visita quelli che lei ritiene essere fantasmi di eroi forse già scomparsi i quali però non sembrano curarsi della sua presenza. Chiamato dal proprietario Booster Gold, Batman suggerisce a Rose che quelli che lei ritiene "fantasmi" sono immagini residue di eroi provenienti da altre realtà. Nello specifico il Cavaliere Oscuro riesce quasi a catturare quattro di questi fantasmi: si tratta di Nightstar, Offspring, Kid Flash e Ibn al-Xuffasch.
È proprio nel 1998 dove si consuma la battaglia finale. L'esplosione nucleare attira in Kansas Superman, Batman e Wonder Woman che osservano Gog e Captain Atom combattere e dove incontrano le loro controparti provenienti dal futuro che li informano dalla folle missione di Gog e del rapimento del figlio di Superman e Wonder Woman il quale svanisce proprio davanti ai loro occhi.
Con la realtà e il futuro irrimediabilmente compromessi, Rip Hunter trasporta gli eroi e Gog all'interno del Planet Krypton e poi tutto l'edificio nell'Ipertempo. È questo il grande segreto che Hunter ha scoperto: una moltitudine di realtà e futuri alternativi che convivono e in cui anche gli eroi provenienti dall'epoca di Kingdom Come comprendono di fare parte ma che di fatto non è più il futuro "ufficiale" dell'Universo DC. Ma non è tutto perché il Planet Krypton non è un semplice ristorante a tema bensì un ricettacolo di armi potentissime raccolte proprio da ogni realtà dell'Ipertempo. Lì grazie all'aiuto di Nightstar, Ibn al-Xuffasch, Offspring e Kid Flash Gog viene sconfitto e riconsegnato alla Quintessenza.
Prima di tornare nelle rispettive linee temporali, Superman e Wonder Woman incontrano Hyperman. Si tratta di loro figlio, divenuto un eroe che viaggia nell'Ipertempo, che riconsegna loro il bimbo rapito da Gog sano e salvo. L'ultimo scena è quella di un'altra di queste realtà parallele: lì un attempato Superman si accorge di una "barriera" nei cieli della sua Metropolis, una barriera che forse ha compreso essere invece una porta che potrà essere varcata un giorno come lascia intendere ammiccando al lettore.
Apocalittici e disintegrati
L'idea stessa di creare un sequel per Kingdom Come partiva dal presupposto di creare un ponte che unisse quel futuro distopico e il presente dell'Universo DC, operazione che si rivelò ben presto impraticabile non solo perché, come già summenzionato, Mark Waid e Alex Ross si trovarono in forte disaccordo sulla direzione della storia ma anche perché di fatto questo ponte era impossibile da costruire allorché lo stesso substrato creativo e narrativo del 1999 era ben diverso da quello del 1996. Da un lato i due autori infatti si scontrarono su alcuni punti chiave della storia come la presenza di alcuni eroi che in realtà erano morti in Kingdom Come, sconfessando parte di quella stessa storia quindi, o come la nascita del figlio di Superman e Wonder Woman reso un evento pubblico, contravvenendo alla caratterizzazione di quel Superman così come cesellata precedentemente.
Dall'altro Il Regno non aveva quella spinta centrifuga di Kingdom Come che, partendo dagli estremismi degli anni 90, decostruiva e revisionava la narrazione supereroistica in favore di un neoclassicismo mai fine a sé stesso ma fortemente imperniato sulla ricerca delle radici stesse del genere. Privato di questa forte base concettuale quindi, Il Regno dovette velocemente essere rimaneggiato sia dal punto di vista formale che contenutistico.
Anziché un lungo e articolato racconto, Il Regno adotta una struttura insolita e sperimentata spesso negli annual delle serie regolari: un filo conduttore o una trama portante, rappresentato in questo caso dal one-shot d'apertura e da quello di chiusura, e una serie di albi che costituiscono la spina dorsale del racconto mantenendo un proprio stile e tono. L'idea era creativamente stimolante ma la sua messa in pratica fu tutt'altro che perfetta. La trama portante e il suo sviluppo, con il carosello di eroi reclutati da Rip Hunter, infatti sembrano non combaciare mai perfettamente anche perché il red herring del figlio di Superman e Wonder Woman rapito da Gog per essere cresciuto come Magog perde subito di mordente rimpiazzato da quello relativo al segreto di Rip Hunter, vero payoff del racconto.
Per quanto affascinanti le storie di Nightstar, Ibn al-Xuffasch, Offspring e Kid Flash risultano alla fin fine mere digressioni poco incisive per lo sviluppo stesso del plot. Spicca forse per delicatezza quella di Offspring, la cui connessione con gli eventi di Gog però è davvero flebile, in cui giganteggia un Frank Quitely come sempre stratosferico alle matite. Proprio le matite sono il vero punto dolente dell'evento: la loro qualità è incostante mancando per giunta di personalità a tratti. Nota di demerito in tal senso va purtroppo data a Mike Zeck che firma l'albo conclusivo dell'evento in maniera sbrigativa con canoni stilistici che erano già stati abbondantemente sorpassati.
Il concetto di legacy prova quindi a essere utilizzato da Mark Waid come punto di vista privilegiato sulle vicende ma anche come "cartina al tornasole": quanto è davvero vicino il futuro di Kingdom Come anche e soprattutto a livello concettuale? È qui che Il Regno soffre maggiormente dal punto di vista narrativo cercando di conciliare una trama principale drammatica ed immanente, e fortemente influenzata dalle classiche Crisi, con riflessioni più ampie e non sempre puntuali complice anche un orizzonte degli eventi che aveva già superato, in maniera post-moderna, l'ostacolo della "morte del supereroismo classico" grazie a Grant Morrison, che aveva portato alle estreme conseguenze il concetto stesso di legacy, con il suo One Million.
L'eredità de Il Regno: che cos'è l'Ipertempo?
In questo senso, il merito di Mark Waid è quello di intercettare un'altra esigenza del lettore DC, una esigenza latente sin dai tempi di Crisi sulle Terre Infinite, ovvero quello di dare una spiegazione razionale al concetto stesso di continuity e quindi di canonicità degli eventi. Il Regno spiega perché seppur inizialmente pensato come il futuro ufficiale dell'Universo DC, quello di Kingdom Come alla fine risulti solo come uno dei futuri possibili. Non si spiegherebbe altrimenti la presenza di Superman oggi ma soprattutto di Superman nell'853° Secolo come visto nel già citato One Million.
L'autore introduce quindi il concetto di Ipertempo (Hypertime in originale): l'idea cioè che contemporaneamente convivano tutte le linee temporali e che nulla, quindi, possa essere di fatto espunto dalla canonicità ma al contrario possa essere recuperato e riutilizzato all'occorrenza (avvenimenti, versioni alternative dei personaggi e persino armi come si vede alla fine de Il Regno) senza dover necessariamente rigidamente ricontestualizzato. Non è un caso che l'Ipertempo venga dapprima descritto come un fiume e poi come un costrutto geometrico irregolare e non è un caso che questo concetto, per la sua stessa mutevolezza, venga adoperato con circospezione negli anni a venire.
Se ne hanno tracce in Crisi Infinita e poi Crisi Finale, nel rilancio New 52 e poi in Death Metal con il rilancio Infinite Frontier che l'ha di fatto eretto a pilastro portante, o quasi, dell'attuale continuity. Proprio in Crisi Infinita risiede a sorpresa l'origine dell'Ipertempo formatosi a seguito delle manomissioni della linea temporale operate da Superboy Prime nella dimensione tascabile in cui era stato confinato, alla fine di Crisi sulle Terre Infinite, insieme ad Alexander Luthor Jr., Superman e sua moglie Lois Lane. Con tutta probabile è questo Superman quello che vediamo alla fine de Il Regno.
Nel fiume dell'Ipertempo, sempre nell'albo finale, è possibile scorgere alcune classiche versioni alternative provenienti dalla Silver Age come "l'originale" Superman Rosso e Superman Blu. O ancora gli eroi del Tangent Universe e qualche chicca come Black Zero, un Superboy malvagio alternativo che debutterà ufficialmente in Superboy Volume 4 #60-64 ovvero una delle poche serie regolari che cercherà di capitalizzare sugli avvenimenti dell'evento stesso, o ancora il Superman sovietico (con tanto di falce e martello sul petto) che debutterà solo qualche anno dopo in uno degli elseworld più famosi di sempre Superman: Red Son.
In definitiva quindi, al netto di aver fornito ad uso e consumo di autori e scrittori, il concetto di Ipertempo, Il Regno non avrà grosse ripercussioni sul resto dell'Universo DC. Basti pensare che per avere un sequel "ufficiale" di Kingdom Come si dovrà attendere il 2007 con l'evento Thy Kingdom Come sulle pagine di JSA ad opera di Geoff Johns dove il Superman di Terra-22 (quella di Kingdom Come appunto) farà squadra con la Justice Society per fermare il Vecchio Dio, Gog e impedire che il futuro di Earth-22 si avveri.
Le edizioni italiane
Il Regno fu pubblicato per la prima volta in Italia da Play Press nel contenitore spillato Play Magazine - più precisamente sui numeri 41, 42 e 43 del novembre, dicembre 1999 e gennaio 2000 rispettivamente. Pur presentandosi anche in Italia ufficialmente come il sequel del fortunatissimo Kingdom Come, e forte di una bella copertina per la prima uscita, l'evento non raccolse il favore del pubblico nostrano che lo declassò velocemente più ad esercizio di stile sulla falsariga di quanto fatto da Grant Morrison con l'evento One Million che all'epica ad ampio respiro del già citato Kingdom Come. L'essenzialità dell'edizione in spillato venne compensata da Play Press con qualche nota editoriale puntuale che andava a contestualizzare il racconto che, come detto poco sopra, si ricollegava solo marginalmente a quello di Kingdom Come.
È proprio dal punto di vista editoriale che pecca invece la prima edizione in volume dell'evento ovvero quella pubblicata da Planeta DeAgostini settembre 2007. Fu l'ultima uscita della eccellente collana DC Sagas e, forse anche per questo motivo, l'editore iberico si congedò con una buona resa carto-tecnica e una discreta traduzione lesinando invece sui redazionali inserendo cioè solo una generica introduzione all'evento.
La miglior edizione italiana de Il Regno è quindi senza ombra di dubbio la più recente, quella cioè pubblicata da Panini DC Italia nella collana DC Eventi. Si tratta di una volume cartonato dall'ottima resa grafica, con traduzione rimaneggiata e corretta, e con contenuti editoriali rivisti proprio per dare un contesto più consapevole al racconto stesso. Potete acquistare Il Regno (Panini DC Italia) su Amazon.