Golem: creature d'argilla per le strade di Praga, recensione

Golem è un gioco competitivo di stampo german che ci trasporterà in una Praga mitica: nei panni di studiosi dell'esoterico dovremo accumulare potere, ricchezze e conoscenza così da animare i nostri Golem. Facendo attenzione a non perderne il controllo.

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a cura di Silvio Colombini

Golem, edito in Italia da Cranio Creations, è un gioco competitivo, di stampo german, che porta sul tavolo una delle elementi più famosi della mitologia ebraica: il Golem di Praga. In Golem i giocatori, da 1 a 4 a partire dai tredici anni, dovranno destreggiarsi tra l'accumulo di oro, conoscenza e potere, cercando allo stesso tempo di non perdere il controllo delle imponenti creature d'argilla che andranno a creare: nel corso di quattro round i giocatori dovranno scegliere le mosse migliori da attuare, cercare di precedere quelle altrui e coordinare al meglio lo sviluppo dei diversi campi dello scibile esoterico. Il tutto cercando di dare vita ad un motore di combo che sia quanto più efficace possibile.

Golem: il prodotto

Come di consueto, prima di entrare nel dettaglio del gioco, diamo una rapida occhiata alle componenti del gioco. La scatola si presenta di dimensioni compatte ma di discreto peso: nel complesso non sarà complicato trasportarlo per partite a casa di amici o in associazioni ludiche. Anche la grafica, che riporta il volto di un golem in argilla, è decisamente d’impatto e ben riuscita. Aprendo per prima cosa troviamo i due regolamenti: uno è dedicato al gioco e l’altro alla gestione dell’automa per le partite in solitario.Nel complesso le regole, in entrambi i volumi, sono esposte in maniera chiara e lineare, ma va segnalato che alcuni passaggi (soprattutto nella gestione del setup), almeno ad una prima lettura, potrebbero risultare non propriamente immediati.Andando oltre troviamo tutta la parte materiale del gioco vero e proprio. Va detto: il materiale presente è veramente molto! Tra cartonati da defustellare, plance di gioco, elementi dedicati a ciascun giocatore o all’automa, biglie e token di vario tipo c’è quasi il rischio di rimanere travolti!

Purtroppo ad una tale abbondanza non corrisponde un adeguato sistema di stoccaggio: nella scatola sono presenti ben pochi ziplock (già usati dai token in legno e dalle biglie) e null’altro; se non vorrete trovare centinaia di piccole componenti mischiate tra loro alla rinfusa, sarà obbligatorio ingegnarsi in maniera autonoma per trovare un modo per suddividere e contenere il tutto. Passando al lato qualitativo possiamo invece dire che tutte le diverse componenti sono di buon livello. Anche qui, purtroppo, abbiamo un’eccezione: le carte. La grammatura è decisamente bassa, e tendono a rovinarsi fin dalle prime mescolate. Quanto all’aspetto artistico il giudizio è nettamente spaccato in due. Da una parte abbiamo icone ed elementi molto ben caratterizzati (anche grazie ad una collaborazione con un esponente della comunità ebraica di Milano) che impostano il livello decisamente in alto. Dall’altra abbiamo delle scelte cromatiche piuttosto singolari che, onestamente, ci hanno lasciato un po' perplessi: in alcuni casi (come per il tabellone centrale) è difficile riconoscere nei colori indicati nel regolamento quelli che sono effettivamente presenti sulla plancia.

Golem: il setup

Apparentemente, le prime volte che andremo ad intavolare il gioco, potrebbe sembrare che la fase di preparazione sia il punto debole di Golem: questo perché all'interno del manuale è presentato un setup consigliato da utilizzare nelle partite iniziali. Questo, sebbene porti con sé il vantaggio di rendere più semplice l’apprendimento del gioco (motivo per il quale ci sentiamo di consigliare di usarlo per le prime due o tre partite), causa un deciso dilatamento del tempo richiesto a dare il via alla sfida dato che imposta dei paletti ben precisi da seguire.All'atto pratico, una volta che ci avremo preso la mano,  sarà facile vedere come in realtà preparare una partita si risolva in poco tempo.Dato che in ogni caso molto di quanto incluso nella scatola andrà comunque disposto sul tavolo, è evidente come, per velocizzare il tutto, diventi fondamentale aver avuto l'accortezza di dividere in maniera ragionata le diverse componenti del gioco (e questo, spiace dirlo, rende ancora più evidente come includere qualche ziplock in più avrebbe aiutato). Segnaliamo che le dimensioni delle varie componenti sono piuttosto generose: consigliamo vivamente di avere ampio “spazio di manovra” per potersi godere al meglio questo gioco.

Golem: il gioco

La prima cosa da sapere è che un’intera partita a Golem prevede una durata di soli 4 turni. In ciascuno di questi ogni giocatore potrà compiere solo tre azioni (due azioni biglia e una Rabbino). I conti sono presto fatti: in tutto avremo a disposizione solo dodici azioni per mettere a punto un motore di combo quanto più efficace possibile. Ve lo diciamo da subito: il gioco risulterà abbastanza stretto, e non solo saremo spesso costretti a sgomitare per fare la scelta più conveniente prima che un avversario ci possa precedere ma anche a decidere quali obiettivi perseguire visto che (molto) difficilmente potremo raggiungerli tutti. Quanto all'area di gioco, possiamo suddividere il tutto in tre macro-sezioni principali: sinagoga, tabellone principale e plancia personale.

La prima componente sarà anche l’unica fonte di casualità durante le partite: all’inizio di ogni turno dovremo riversare al suo interno le biglie colorate (il cui numero varia in funzione dei giocatori presenti) che andranno poi a riempire in modo randomico le cinque “canaline” alla base della struttura. Tale riempimento, almeno in teoria, dovrebbe essere quanto più omogeneo possibile, ma è possibile che la distribuzione delle biglie limiti (o elimini del tutto) la possibilità di compiere un’azione.Quando andremo a prendere una delle biglie la posizione e il numero ci diranno rispettivamente quale azione andremo a compiere e quanto questa sarà potente.

Le cinque azioni possibili sono:

  • Lavoro: permette di attivare uno o più dei nostri golem
  • Golem: per ottenere argilla e convertirla in parti di Golem
  • Artefatto: per ottenere Monete e potenziare i nostri Artefatti (oggetti che conferiscono specifici bonus)
  • Studio: per aumentare la Conoscenza e usarla per acquistare carte Libro
  • Specchio: per poter effettuare una delle precedenti quattro

Non solo: anche la scelta del colore della biglia andrà valutato con attenzione, dato che potrebbe obbligare a muovere uno o più studenti sulla plancia principale. Facendo un rapido esempio: Aldo necessita di fare l’azione Golem dove sono presenti 2 biglie. Opta per la biglia rossa: l’azione avrà forza due, cosa che gli permette di ottenere due argille e spenderle per creare pezzi di creatura, e lo studente sul tracciato rosso avanzerà di una casella. Beatrice avrebbe voluto eseguire un’azione Studio. Tuttavia nessuna biglia è caduta in quella sezione e quindi opta per l’azione Artefatto, dove sono ancora presenti 3 biglie. Così facendo ottiene tre volte il beneficio dell’azione scelta. il colore bianco della “perla” le permette di non dover muovere alcuno studente.

Sempre sulla sinagoga sono presenti cinque slot “Rabbino”. Una volta a round, potremo attivare una di queste azioni usando il nostro meeple Rabbino. Le azioni disponibili cambiano ad ogni turno. Non solo: ognuna, tranne l’ultima della fila, potrà essere attivata da una solo giocatore. Per di più la posizione del nostro meeple determinerà anche l’ordine di gioco del turno successivo. Vi anticipiamo subito che molte delle valutazioni tattiche che verranno fatte nel corso della partita riguarderà proprio quando attivare questa opzione e quale Azione scegliere: talvolta agire per primi nel round seguente potrebbe essere più interessante che compiere una particolare azione.

Il campo di gioco principale rappresenta una versione “condensata” della città di Praga.

Nel complesso può essere diviso in tre macro parti:

  • Personaggi: riportano alcuni obiettivi da raggiungere per poter ottenere bonus a fine turno; il gioco ne contiene dodici ma ad ogni partita ne useremo quattro.
  • Biblioteca: qui otterremo le carte Libro; queste forniscono bonus immediati e/o continui e spesso richiedono un pagamento in Conoscenza
  • Quartieri: in tre colori diversi, ciascuno è diviso in due parti. Su di una muoveremo i nostri Studenti, sull’altra i Golem. In base a dove andremo a posizionare i meeple otterremo bonus di vario tipo (come risorse, punti vittoria o azioni aggiuntive). Segnaliamo fin da subito che la corretta gestione dei due tipi di “lavoratori” sarà spesso fonte di grossi grattacapi tattici. Questo perché se su un tracciato il Golem dovesse superare il suo studente perderemo punti vittoria.

Abbiamo infine la Plancia Giocatore. Ridotta alla sua essenza verrà usata principalmente come “inventario”: servirà a tenere conto delle risorse a nostra disposizione, dei miglioramenti Golem e Artefatti che avremo sviluppato e delle carte Libro ottenute.

Nel complesso saremo chiamati a muoverci su molteplici fronti, questo perché in Golem i modi per fare punti (o moltiplicare quelli ottenuti) sono diversi. In primo luogo ciascun giocatore dovrà cercare di completare un obiettivo personale ricevuto ad inizio partita (il gioco ne contiene 27 diversi). Inoltre ad ogni turno viene abbinata una carta Personaggio: esaudirne le richieste permetterà di guadagnare punti. Ancora, raccogliere più segnalini Menorah (il tradizionale candeliere ebraico) permetterà di aumentare il moltiplicatore finale. Ugualmente a fine partita eventuali risorse non consumate verranno convertite in punti.Tutto questo per dire che non c'è una tattica, o un obiettivo, vincente a priori: l'esito finale sarà determinato da come avremo "costruito" la nostra macchina crea punti.

Golem: giocare in solitaria

Golem prevede la possibilità di introdurre anche un giocatore virtuale da utilizzare nelle partite in solitario o come sfidante aggiuntivo. Senza entrare in inutili dettagli, la gestione di questo automa è veramente ben fatta! Tuttavia non è improbabile che, almeno le prime volte, l’uso di questo avversario possa non risultare un po’ farraginoso. Questo perché, pur occupando un volume di sole otto pagine, quanto qui incluso sono principalmente modifiche o eccezioni al normale regolamento o indicazioni da seguire per stabilire quale scelta effettuerà l’automa: non sarà facile ricordare tutto fin dall'inizio, e non è impossibile che vi troviate a consultare più volte questo piccolo volume. Giusto segnalare che l’automa può disporre di quattro livelli di difficoltà: al momento in cui scrivo ho avuto modo di provare solo il primo; complice anche una certa inesperienza da parte mia, anche nella sua modalità più semplice l’automa è riuscito ad essere un avversario piuttosto ostico e interessante. Unica pecca del sistema è, come già accennato, la non immediata apprensione della routine comportamentale: almeno le prime volte la velocità di gioco ne risentirà. Consiglio personale: se pensate di usarlo come terzo o quarto giocatore cercate di “farlo vostro” quanto più possibile, così da non essere costretti a continui controlli delle regole.

Le nostre considerazioni

Nel corso delle nostre partite a Golem sono emerse diverse valutazioni. La prima è senza dubbio la possibilità, non così remota, che possa insorgere la cosiddetta “paralisi da analisi”. Sebbene le mosse da fare in tutta la partita non siano molte (di fatto dodici), le valutazioni sulle possibili conseguenze di ogni scelta possono invece aumentare facilmente. E questo può portare con sé pause tra un turno e l’altro anche piuttosto lunghe. Questo genera un piccolo paradosso legato alla scalabilità del gioco: a nostro modo di vedere Golem rende al suo meglio nelle partite in 3 o 4 giocatori. Cosa che tuttavia potrebbe portare con sé un allungamento dei tempi morti già accennati al punto sopra. Vero che, all’aumentare della conoscenza del gioco, tali “pause” dovrebbero ridursi sensibilmente ma difficilmente verranno meno in toto. A ciascuno valutare se nel proprio gruppo di gioco siano presenti persone particolarmente prone a machiavelli elucubrazioni.

Un altro aspetto da prendere in considerazione è l’interazione tra i diversi giocatori o, più correttamente, la sua limitata presenza. E, di fatto, anche questa sarà solo ed esclusivamente di tipo indiretto, dove andremo a privare i nostri avversari di una possibile azione effettuandola prima di loro. Tuttavia, all’atto pratico, questo difficilmente avverrà a seguito di una scelta consapevole ma sarà più un effetto involontario del portare avanti il proprio personale gioco o della posizione nel turno di gioco. In soldoni: difficilmente compiremo una determinata scelta per ostacolare qualcuno, mentre più facilmente sarà quello che non avremo scelto ad influenzare il gioco altrui. Insomma se cercate un gioco di “carognate e colpi bassi” qui difficilmente lo troverete. Quanto a rigiocabilità Golem si assesta su ottimi livelli: tra la casualità delle biglie e un setup iniziale sempre diverso sarà impossibile riuscire a giocare una partita che sia uguale ad un’altra. Doveroso fare un accenno al tema alla base del gioco e alla sua percezione: qui, stranamente, il giudizio del gruppo si è diviso in maniera netta. C’è stato chi, anche grazie alla presenza di simboli e richiami alla cultura ebraica, si è ritrovato rapito e chi, al contrario, non ha minimamente percepito la cosa.

Chiudiamo con un pensiero alla difficoltà del gioco: sebbene non al livello di alcuni pesi massimi del mondo ludico, Golem non è certamente un gioco adatto a chi è alle prime armi, e anzi potrebbe risultare complicato anche per giocatori mediamente esperti. Come già detto molta di questa difficoltà non deriva tanto dalle meccaniche quanto piuttosto dalle conseguenze delle scelte che decideremo di prendere: saperne valutare gli effetti a medio-lungo termine (per quanto si possa parlare di lungo termine in un gioco che si sviluppa in soli quattro turni) potrebbe risultare meno facile del previsto. Il ridotto numero di turni rende il gioco molto “stretto” e sarà necessario arrivare a prendere delle decisioni talvolta importanti: sarà praticamente impossibile riuscire a portare a casa punti da ogni dove o sviluppare al massimo i diversi campi di azione e tuttavia ignorare uno qualsiasi di questi elementi avrà conseguenze negative al momento del conteggio dei punti. insomma per essere un buon giocatore di GOlem sarà necessario riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le diverse parti.

Gioco adatto a...

Nel complesso Golem trova il suo bersaglio ideale in giocatori dotati di un certa esperienza sulle spalle, che amino spazi di manovra ristretti e che riescano ad imbastire una strategia efficace, capace di generare combo quanto più remunerative.La presenza di un automa, affrontabile su quattro livelli di difficoltà, lo renderà appetibile anche a coloro i quali apprezzano una sfida in solitario di buon livello (anche nell’ottica di future partite contro giocatori umani).

Conclusioni

Golem soddisfa le aspettative con cui l’avevamo approcciato: abbiamo trovato un gioco che riesce ad essere sfidante al punto giusto, dove è fondamentale sapersi muovere in spazi ristretti e valutare con attenzione le scelte da prendere e, soprattutto, le loro conseguenze.Alcuni elementi grafici, soprattutto a carico del tabellone principale, non sono esattamente di primo livello, ma si tratta del proverbiale “pelo nell’uovo”: nulla che riesca ad intaccare il reale valore del prodotto.L’alea decisamente molto limitata (di fatto presente nella sola distribuzione delle biglie della sinagoga) lo renderà particolarmente apprezzato da chi poco ama che il caso arrivi a rovinare una strategia accuratamente pianificata.Se appartenete a questo genere di giocatori, Golem non mancherà di regalarvi sfide interessanti sia contro altri giocatori che contro il ben realizzato automa.Tuttavia è giusto sapere che Golem non è un gioco adatto a tutti: affinché possa essere apprezzato al meglio è necessario un certo bagaglio di esperienza e, soprattutto, la volontà di dedicargli del tempo per poterlo conoscere e gestire al meglio.

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