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Godzilla all'inferno: il re dei mostri conquista l'oltretomba

saldaPress presenta Godzilla all'inferno, avventura del re dei mostri tra demoni e incubi dell'oltretomba, realizzata come un affresco infermale del gigantesco kaiju

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

saldaPress presenta Godzilla all'inferno, avventura del re dei mostri tra demoni e incubi dell'oltretomba, realizzata come un affresco infermale del gigantesco kaiju

Dopo aver seminato morte e distruzione sulla Terra, quale altro luogo avrebbe potuto ospitare il re dei Kaiju se non l’oltretomba? Questo interrogativo diventa la scintilla da cui prende vita Godzilla all’inferno, nuovo volume di saldaPress dedicato al Re dei Mostri. Nei giorni in cui tutti gli appassionati italiani attendono l’uscita di Godzilla vs Kong, avere tra le mani questa particolare miniseri dedicata al lucertolone atomico per eccellenza è il modo migliore per ingannare l’attesa. Una lettura che si potrebbe accompagnare al precedente volume di saldaPress, Godzilla: La Guerra dei cinquant’anni, e agli spillati editi dalla casa editrice emiliana che mensilmente arrivano in edicola.

Godzilla all’inferno, però, ha una particolarità: è un fumetto ‘muto’. Solitamente, Godzilla agisce all’interno della società umana, in contesti urbani dove la spettacolarità della distruzione che il kaiju porta con sé viene massimizzata dall’interazione con i minuscoli umani. Un rapporto, quello tra Godzilla e uomini, che è sempre stato parte integrante del suo personaggio, capace di enfatizzare la figura del mostro attraverso le reazioni umane. In quest’ottica, Godzilla veniva sempre raccontato tramite un’interconnessione emotiva, che influiva inevitabilmente sulla percezione dello spettatore o del lettore. Un assioma che viene scardinato da Godzilla all’inferno.

Godzilla all'inferno, un kaiju nell'oltretomba

Precipitare il celebre kaiju negli inferi, infatti, è il perfetto espediente per porre al centro della scena in modo autonomo Godzilla. Non ci sono compagni o nemici tradizionali in questa avventura infernale, non ci sono città da distruggere o umani pronti a tutto pur di fermare la furia del lucertolone: c’è solo Godzilla. A ben vedere, questo volume potrebbe essere considerato una poetica punizione per le azioni del kaiju, che nelle sue mille incarnazioni ha sicuramente causato non pochi dolori e sofferenze. Potremo disquisire su quanto una impersonificazione della forza autentica della natura possa esser giudicata con parametri morali umani, ma quello che conta, ai fini della nostra lettura, è che le porte dell’Ade si son aperte per accogliere con Godzilla.

Un viaggio nell’oltretomba dal sapore dantesco, in cui Godzilla deve affrontare diversi avversari, in un’odissea tra l’espiazione e la rabbiosa voglia di fuga che esalta l’emotività del mostro, facendo emergere una profondità che spesso viene oscurata dal suo ruolo di distruttore. Le sfide che il titano trova sul proprio cammino non sono dei semplici duelli, ma si vestono del contrappasso tanto caro a Dante, portando Godzilla ad affrontare un suo doppelganger infernale o scontrarsi con un demone che si annida all’interno di una struttura simile a una centrale nucleare, quasi a volerne replicare le origini.

L’ingresso di Godzilla all’inferno, accompagnato dal celebre verso della Divina Commedia, è una promessa di emozioni forti. Risultato di non facile adempimento, considerato che mancando completamente una presenza testuale, salve alcune didascalie nel secondo segmento della traversata infernale di Godzilla, il racconto emotivo deve quindi scaturire interamente dai disegni e dai colori. Un essere come Godzilla, vero e proprio mito mondiale al pari di King Kong, è un’icona, gli appassionati e i semplici spettatori lo idealizzano come una creatura spesso brutale, focalizzandosi sulla sua forza e sorvolando sulla sua sfera intima, sulle sue emozioni.

In Godzilla all’inferno, seppur in presenze di immancabili sequenze di brutale dimostrazione di forza, è l’emotività del kaiju a dominare la scena. Un obiettivo che viene raggiunto grazie alla definizione stilistica del colossale rettile resa da alcuni degli autori che hanno contribuito alla realizzazione di questo volume. Ogni passaggio, ogni canto per continuare il parallelismo dantesco, viene interpretato da un artista diverso, che offre la propria visione di Godzilla.

Il primo impatto (letteralmente) viene affidato a James Stokoe, già apprezzato proprio in Godzilla: La Guerra dei Cinquant’anni e in Orbita Mortale, una delle storie a fumetti più affascinanti di Alien, pubblicata da saldaPress all’interno dei suoi volumi dedicati all’Aliens Universe. Stokoe con il suo tratto inconfondibile gioca con le pose di Godzilla, ne esalta la muscolarità e valorizza il contesto emotivo, cogliendo la sua indomita furia. Un risultato che viene raggiunto anche da Bob Eggleton, che nel secondo capitolo di questa saga infernale di Godzilla si affida a una tecnica che sfiora il pittorico, in cui la dinamicità viene parzialmente sacrificata in funzione dell’esaltazione della ferocia dei kajiu ritratti, la cui natura ferina trova una splendida definizione nella colorazione acida e violenta che interpreta alla perfezione il tono della narrazione.

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Dopo i due capitoli firmati da Stokoe e Eggleton, il testimone viene lasciato a un team poliedrico (Farinas, Moody,Seifrt e Moustafa) che si affida a exploit più tradizionali del gigantesco Kaiju, riportando Godzilla all’inferno in una dimensione familiare fatta di scontri muscolari e azioni spettacolari. Un momento di adrenalina pura, che prepara al meglio per il gran finale affidato a Dave Watcher.

Una storia come quella di Godzilla all’inferno non poteva mancare di un finale travolgente, compito che è stato affidato a Watcher. Una decisione a dir poco vincente, considerato come le tavole di questo ultima tappa del pellegrinaggio infernale di Godzilla si appellano a un tratto horror delicato ma ben delineato, in cui ogni elemento delle tavole concorre a trasmettere una sensazione di terrore quasi onirico, fino a una catarsi emotiva del Re dei Mostri che culmina in un’ultima, esplosiva tavola.

Godzilla all’inferno è un volume particolare, in cui il più famoso dei kaiju viene esplorato in un modo completamente nuovo, privilegiando una narrazione emotiva alla tradizionale sequenza di semplice e animalesca distruzione. saldaPress sceglie saggiamente di portare in fumetteria questo spaccato intimo di Godzilla, realizzando un volume da collezione impreziosito non solo dalla copertina del sempre ottimo Stokoe, ma anche da una gallery e da un dietro le quinte della realizzazione di alcune scene che mostra il profondo lavoro di ricerca che è alla base di questo incredibile viaggio nelle profondità degli inferi.

Voto Recensione di Godzilla all'inferno



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Storia avvincente e innovativa

  • - James Stokoe ancora una volta strabilia

  • - Narrazione silenziosa ma visivamente avvolgente

Contro

  • - I due capitoli centrali sono poco incisivi visivamente

Commento

Godzilla all'inferno è un volume spettacolare che vede il re dei mostri protagonista assoluto, pienamente valorizzato nella sua solitamente poco curate emotività.

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Godzilla all'inferno

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