Gli ultimi saranno i primi: largo ai personaggi secondari Disney!

Quanti personaggi secondari Disney avreste voluto vedere in uno spin-off? E cosa ne pensate di quelli in arrivo? Una riflessione sulla produzione cinematografica del mondo a cartoni animati più magico che ci sia!

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a cura di Francesca Sirtori

È tutto chiaro quando sei cresciuto, Sono certo che ogni dubbio se ne andrà, Devo aspettare che questo capiti anche a me, Perché da grande ogni cosa si sistemerà! 

Se l'avete letta cantandola, siete capitati nel posto giusto. Citiamo la versione italiana di When I Am Older, brano interpretato da Olaf in Frozen 2 per parlare di cambiamento e di crescita. Parliamo di quei personaggi secondari Disney che hanno sgomitato per avere un posto tutto loro e ottenere quel "passaggio di grado" da secondari a protagonisti di spin-off, film o semplicemente essere diventati celeberrime icone della cinematografia a cartoni animati che, tra citazioni e scene memorabili, non sa fare altro che meravigliarci di continuo.

Se diverse generazioni sono ormai cresciute con le storie Disney, possiamo dire lo stesso anche di alcuni personaggi secondari che sono riusciti a ritagliarsi un loro spazio al di fuori della linea narrativa principale delle avventure da cui sono tratti. Vale la pena approfondire un fenomeno in continua evoluzione e sempre più diffuso, mentre ci chiediamo: avevamo davvero bisogno di questi nuovi lanci originali?

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Il ritorno dei personaggi secondari Disney

Altolà ai luoghi comuni! Non abbiamo alcuna intenzione di perdere tempo in chiacchiere sul tema "gli spin-off sono solo prodotti "marchetta" per lucrare e prosciugare ogni risorsa creativa e narrativa di una storia". Abbiamo a disposizione parecchi esempi, anche recenti, di scenografie già uscite o in fase di lavorazione che partono da una consapevolezza onesta e chiara delle potenzialità di alcuni volti che più stanno a cuore al pubblico.

La domanda a cui vogliamo rispondere è: "Se questi personaggi erano così belli e bravi già dall'inizio, perché non sono stati eletti protagonisti sin dalla trama principale?". Chiaro, è un'obiezione corretta, ma dobbiamo riflettere sul fatto che i film Disney siano spesso basati su storie, miti e leggende realmente pre-esistenti nella cultura popolare, o scritti nei romanzi e nei libri di fiabe per bambini, se non addirittura diano voce alla Storia vera e propria.

Snaturare un racconto non è il migliore dei modi per presentarsi al pubblico, che figura avrebbe fatto il buon Walt? Se è vero che spesso le trame e i finali sono stato edulcorati pur di regalare un lieto fine in chiaro stile "happily ever after", che almeno i personaggi rimangano al loro posto, buon Dio!, esclamerebbe la critica, che si è già mostrata piuttosto reattiva al tempo del primo annuncio del live action de La Sirenetta leggermente rivisitato rispetto ai canoni tradizionali della storia di Andersen.

Detto ciò, abbiamo un sacco di storie a disposizione che dimostrano la bontà e l'importanza di avere nella trama principale un personaggio che non sia né troppo nell'ombra, né troppo sotto i riflettori. Personaggi che in alcuni casi dimostrano di star crescendo nel corso del tempo, lasciandoci assistere a un percorso di sviluppo che consente di promuoverli successivamente a one-man show.

Forky e Olaf, riflettori sui due showman

Parlavamo proprio in questi termini di Forky nella recensione del suo nuovo show su Disney Plus, I perché di Forkydove la forchetta ha subìto un certo progresso rispetto al suo bisogno congenito di buttarsi in un qualsiasi cestino della spazzatura in Toy Story 4.

Ora la forchetta di plastica sta conoscendo il mondo intorno a sé, confessando agli spettatori il suo personalissimo modo di vedere e concepire la realtà a partire da ciò che vede e sente. Diventa così anche un'occasione di riflessione simpatica e tenera, regalando alcuni minuti di gioia e di simpatia. In poche parole: poca spesa, molta resa, oltre che un modo per mantenere vivo il ricordo dell'universo di Toy Story, ormai apparentemente esaurito e chiuso.

Al momento non si parla invece di abbandono del regno di Arendelle, dove abbiamo lasciato le due sorelle di Frozen 2 ai rispettivi posti di comando ed entrambe regine dei due mondi in perfetta armonia. Se Elsa è libera di esprimere la propria personalità nella Foresta Incantata dei Northuldra e Anna e Kristoff sono prossimi alle nozze, non dimentichiamoci di Olaf, cicerone e personaggio dalle caratteristiche abbastanza singolari in questa storia fiabesca.

Non è un caso se abbiamo aperto il pezzo citandolo: è di pochi giorni fa la notizia della messa in cantiere su una serie spin-off dedicata proprio al pupazzo di neve che nel film uscito lo scorso novembre è diventato portavoce di alcuni cameo dell'universo Disney e Marvel (quanti di voi hanno notato le citazioni del "bacio del vero amore" di Maleficent e la sua polverizzazione in cristalli come se Thanos avesse schioccato le dita in Avengers: Infinity War?).

Olaf diventa quindi protagonista di un nuovo show, realizzato durante l'isolamento forzato a causa del Covid-19 e che dà ampio respiro al mondo di Frozen, oltre a offrire un'occasione in più per ampliare la letteratura mediatica Disney grazie a questo nuovo prodotto ancillare, di cui attendiamo ulteriori notizie a venire.

Edna, Clopin e il principe dietro Aladdin

Uno spin-off mash-up tra Forky e Olaf? Perché no? Sarebbe curioso, suggeriamolo a mamma Disney, che non si è preoccupata di dare spazio solo a personaggi di fantasia e teoricamente inanimati, ma ha memoria anche della cara Edna Mode con Zietta Ednail corto dedicato al personaggio tratto direttamente dal mondo de Gli Incredibili, per ricordarci che esisteva anche questa serie, una di quelle finite nel dimenticatoio e rimaste piuttosto sottotono rispetto ai patinati eroi Marvel.

Personalità carismatiche degne di essere rispolverate: uno di questi esempi è proprio Clopin de Il Gobbo di Notre-Dame, voce irriverente e collante fondamentale della narrazione all'ombra della cattedrale parigina, che ci ha regalato performance canore e teatrali di ottimo gusto, motivo per cui lo ricordiamo ancora oggi, a oltre vent'anni dall'uscita del primo film e che avrebbe meritato un capitolo tutto suo.

Siamo stati abbastanza esaustivi nella spiegazione dei motivi per cui sì, abbiamo bisogno di questi spin-off e anzi, ne avremmo bisogno di molti altri? Dare voce a chi ne è meritevole e ha potenziale è la mossa migliore che si possa fare, e noi spettatori non aspettiamo altro che nuove stelle nel cosmo Disney.

E se è vero che questo universo è fin troppo ampio per essere esploso e sviscerato in toto, o quasi, non a caso ci lascia perplessi l'annuncio circa la volontà di procedere con un film dedicato al principe Anders, il pretendente di Jasmine direttamente dalla fredda Skånland in Aladdin. Che in questo caso si tratti di una sorta di revanchismo da parte di un personaggio rimasto in un angolo immeritatamente, o vera e propria forzatura a rischio flop? Solo il tempo (e la prossimo uscita Disney) lo dirà.

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