Chiunque sia genitore o abbia avuto a che fare nella sua professione con i bambini non può non essersi reso conto dell’importanza che le favole ed in generale la narrazione hanno nel costruire l’immaginario del bambino.
Le storie sono senza dubbio uno dei più potenti strumenti di apprendimento e non è un caso che molte ricerche degli ultimi anni in campo pedagogico si siano incentrate sullo storytelling arrivando in certi studi a trovare un nesso tra il numero di storie lette da un bambino ed il suo successo accademico o lavorativo.
I bambini hanno bisogno di ascoltare storie e nelle prime fasi della loro vita danno un senso al mondo proprio attraverso di esse. I bambini hanno anche bisogno di raccontare storie, di inventare, di dare sfogo alla loro naturale creatività e in questo modo di alimentarla e svilupparla.
Il World Economic Forum Future of Jobs Report colloca il problem-solving creativo tra le prime tre competenze che il mercato del lavoro richiederà già dal 2020. Il gioco di fantasia aiuta i bambini a imparare, a innovare, risolvere i problemi e pensare in modo critico per tutta la vita.
Quando giochiamo con i bambini non possiamo quindi trascurare l’aspetto narrativo o ignorare il loro desiderio di immedesimarsi nei protagonisti del gioco, di vivere una partita come se fosse una storia o una favola, coi suoi protagonisti, antagonisti e colpi di scena.
I bambini non sono tutti uguali ma è chiaro che per stimolare e sviluppare la creatività la scelta di un gioco che abbia una bella ambientazione, suggestiva e piena di stimoli, è importante. Il gioco deve poter raccontare una storia grazie ad immagini, materiali, testi e meccaniche. Giochi molto astratti, come ad esempio gli scacchi, da questo punto di vista sono poco interessanti e poco efficaci. Romina Nesti nel suo libro sul Game Based Learning identifica la presenza di ambientazioni fantastiche come uno degli elementi essenziali dell’apprendimento tramite il gioco.
Ad un genitore o educatore attento basterà davvero poco per rendere favoloso ogni gioco: i topi di Viva Topo (disponibile su Amazon) avranno la loro personalità cercando di scappare da “quel gatto” che forse poi non è così cattivo, anche se ogni volta che avanza di una casella sbufferà e miagolerà; il corvo al centro de Il Frutteto (disponibile su Amazon) non potrà fare a meno di gracidare e così via. Ogni gioco può, anzi deve, raccontare una storia ma esistono giochi che hanno nella presenza di una storia e in parte nella narrazione un elemento strutturale importante della loro meccanica. Oggi ne esamineremo qualcuno.
Rory Story Cubes
I Rory Story Cubes (in italia distribuiti da Asmodee) sono un set di nove dadi che raffigurano ognuno 6 oggetti diversi: un ape, la luna, il mondo, una faccia triste, una stella … più che un gioco vero e proprio sono un ottimo strumento per inventare e raccontare storie in maniera collettiva. Si lanciano i dadi e poi si inizia a raccontare una storia utilizzando una delle immagini raffigurate; il giocatore successivo prosegue la narrazione utilizzando un’altra immagine e così via. Si possono inventare tanti altri modi per giocare ma il divertimento di questo gioco sta proprio nella bellezza dello storytelling che si sviluppa attorno ai pochi vincoli che le immagini raffigurate impongono ai giocatori. Accanto al set base esistono numerose “espansioni” tematiche che introducono dadi che parlano in specifico di animali, viaggi, dinosauri, medioevo e tanto altro ancora: basta sostituire uno o più dadi tematici a quelli del set base o aggiungerli, se preferite una storia più lunga.
I Rory Story Cubes sono disponibili su Amazon
All'Avventura
Più specificatamente incentrato sugli aspetti narrativi è il bellissimo All’Avventura di Clementoni, un gioco che mescola in maniera semplice ed efficace elementi propri del gioco di ruolo e dei libri-gioco. I giocatori, da 2 ad 8, scelgono uno dei quattro evocativi scenari (Ghiacci, Deserto, Jungla o Castello) e scelgono un narratore (di solito un adulto) che avrà il compito di raccontare la storia (il ruolo del master nei giochi di ruolo).
Ognuno degli altri giocatori sceglie uno dei 10 personaggi. Ogni personaggio è identificato da un ruolo (Mago, Spia o Eroe), da tre caratteristiche (Coraggio, Agilità e Saggezza), da un immagine e un oggetto speciale. Sul retro della carte il nome ed una brevissima descrizione, che servono a stimolare l’immaginario creativo dei partecipanti.
Ogni storia ha una plancia di gioco associata che serve soprattutto da stimolo visivo per immergersi nell’avventura. Il Master inizia a leggere il libro dell’avventura che si sviluppa essenzialmente come un libro gioco, con bivi e scelte. Ogni volta che i giocatori devono compiere una scelta avviene una discussione e una votazione; altre volte i personaggi devono superare delle prove basate su una delle tre caratteristiche. Il giocatore scelto dal gruppo per affrontare la prova lancia un numero di dadi pari al valore della sua caratteristica (da 1 a tre) e conta il numero dei successi. Due facce dei dadi rappresentano delle "facce sorprese" che possono essere trasformate in successi grazie all’utilizzo di un mazzo speciale di carte: per ogni faccia sorpresa ottenuta occorrerà pescare una carta e seguire le istruzioni.
Il mazzo di carte è molto ben congeniato e mette i giocatori di fronte ad una serie di simpatiche prove come “abbaia tre volte e poi ritira il dado” o “Mettiti in piedi su una sola gamba e toccati la punta del naso con l’indice della mano destra, poi conta fino a cinque. Se non perdi l’equilibrio puoi ritirare il dado”.
Ci sono tutti gli elementi per rendere il gioco divertente ed interessante, sicuramente per bambini di 8-10 anni, ma anche quelli più piccoli possono partecipare. Le storie sono avvincenti e possono avere finali diversi e quindi è interessante rigiocare più volte la stessa avventura per esplorarne tutte le possibili diramazioni.
All'Avventura è disponibile su Amazon
Zoom: le indagini dell'ispettore Ortografoni
Concludiamo questa carrellata sulla narrazione parlando di Zoom: le indagini dell’ispettore Ortografoni, il nuovo gioco del Centro Studi Erickson ambientato nel mondo dell’Ispettore Ortogrofoni, già protagonista di altre avventure e libri. In questo caso la narrazione si sviluppa tramite un mazzo di carte casuali che guidano i giocatori all’interno di una indagine: ci sarà un inizio, uno sviluppo, un momento di svolta e una conclusione con il tentativo finale di individuare il colpevole. In questo caso la narrazione diventa un pretesto ed un supporto per rendere ancora più divertente il gioco che ha uno sviluppo simile a quello di Kaleidos. I giocatori dovranno trovare all’interno di una bellissima illustrazione (ce ne sono 10 nella scatola tra cui, a titolo di esempio, La Scomparsa del Sarcofago, L’Anello Perduto o La Valigia Scomparsa) gli oggetti che corrispondono ad un criterio di scelta quali ad esempio le parole che iniziano con una certa lettera, che contengono delle doppie o magari parole con la GLI. Le prove, sempre scandite dal tempo, possono richiedere di trovare il maggior numero di parole corrispondenti al criterio dato o possono premiare il primo giocatore che ne trova anche solo una. Il mazzo delle carte prova è diviso in tre livelli di difficoltà e quindi l’avventura può essere preparata nella maniera più adatta in base all’età dei giocatori.
L’inserimento di un aspetto narrativo, di un tema forte, sicuramente contribuisce a rendere ancora più divertente un gioco basato su una meccanica collaudata ed interessante.
Concludiamo ribadendo l’importanza della narrazione nello sviluppo della creatività ed invitando quindi tutti i genitori, nel giocare con i propri figli, a contribuire a far sì che un gioco diventi anche un’occasione di sviluppo dell’immaginario: ogni gioco deve diventare una favola come ogni favola è in realtà un gioco. Facendo così, posso assicurarvi, riuscirete a catturare ancora di più l’attenzione dei vostri bambini e rendere il momento di gioco ancora più intenso e divertente.
Zoom: le indagini dell’ispettore Ortografoni è disponibile su Amazon