Io… sono tuo padre! I giochi da tavolo nuovi che migliorano i classici

Partendo dai grandi classici dei giochi in scatola, che quasi sicuramente avrete già giocato almeno una volta nella vita, vi indichiamo il prodotto che meglio incarna le sue caratteristiche peculiari e il suo genere, migliorandone però l’esperienza.

Avatar di La redazione di La Ludoteca

a cura di La redazione di La Ludoteca

Non sempre il nuovo è meglio del vecchio, anzi! Ma in certi ambiti l’ammodernamento dei prodotti è innegabile e porta a dei vantaggi oggettivi. Per moltissimi aspetti, questo è il caso dei giochi da tavolo, dove i classici del secolo scorso sono stati surclassati da una nuova generazione di prodotti più moderni e performanti, pensati per essere adatti a tutti e in linea con i gusti moderni.

Ma un gioco in scatola è difficile da scegliere, perdonate il gioco di parole, a scatola chiusa: rispetto ad altre tipologie di intrattenimento, in cui possiamo informarci facilmente guardando un trailer dal nostro smartphone o giocando una demo appena scaricata dal web, è difficile capire quale gioco da tavolo aderisca meglio ai nostri gusti e orientarci fra le tante guide e tutorial… anche perché di giochi di società ne escono davvero tantissimi! Ma eccoci, ci siamo noi, pronti ad aiutarvi nella vostra ricerca: partendo dai grandi classici, che quasi sicuramente conoscerete e avrete già giocato almeno una volta nella vita, vi indichiamo il miglior prodotto che è considerabile il suo “figlio spirituale”, quello che incarna le sue caratteristiche peculiari e il suo genere, migliorandone però l’esperienza sotto molteplici punti di vista. Fidatevi, ne giocherete delle belle!

Tu quoque, Brute, fili mi!

Ovviamente anche nei giochi da tavolo esistono dei generi, ed è su questi che mettiamo in connessione i prodotti che vi consigliamo con i relativi classici. Non aspettatevi dunque la scopiazzata o il gioco con la regolina aggiunta piazzata ad arte solo per convincervi a spendere altri soldi: parliamo di prodotti che offrono esperienze di gioco del tutto originali, che hanno una propria identità, ma che probabilmente non esisterebbero se quel grande classico non avesse avuto tale successo in passato. Come mai quindi ci prendiamo l’onere di definire questi “figli” migliori “dei genitori”? Perché è oggettivo che si parli di prodotti più performanti nei riguardi del pubblico contemporaneo, ovvero più al passo con i tempi: questo perché propongono scelte interessanti senza dover trascorrere nottate prima di determinarne il vincitore, magari facendo subire a qualcuno l’eliminazione all’inizio della partita solo perché sfortunati con i dadi.

Questi bug che rischiano di rendere un po’ obsoleti alcuni di questi classici, nei giochi che vi suggeriamo qui non li troverete, promesso!

Non più di uno

Per evitare di rendere questa lista infinitamente lunga e poco interessante alla lettura, ci siamo presi la libertà di indicarvi un solo discendente per ciascun titolo, mentre ovviamente ne esistono molti e molti di più. Noi abbiamo cercato di indicarvi quello di maggior successo, di critica e pubblico, in modo da fornire il consiglio più oggettivo possibile, ma qualora il nostro suggerimento non colpisca la vostra attenzione, scatenatevi nei commenti e saremo lieti di elencarvene altri! Se invece non trovate qui alcuni generi o vecchi classici su cui volevate qualche spunto, non dimenticatevi di spulciare le nostre precedenti guide, che potete trovare qui e qui. Se comunque non li trovate, allora scriveteci: li inseriremo in una prossima guida, la nostra missione è aiutarvi nella ricerca del prodotto introduttivo perfetto per voi. Ma bando alla ciance, iniziamo a giocare!

Da Domino a Carcassonne

Partiamo con un genere classico, il cosiddetto gioco di piazzamento, ovvero accostare tessere secondo alcune semplici regole. Carcassonne, (Link Amazon) gioco per 2/5 giocatori e della durata di circa 30 minuti, edito in Italia da Giochi Uniti, sostituisce i freddi numeri delle tessere del Domino (Link Amazon) con il bel paesaggio tipico del sud della Francia, avendo così per la fine della partita un tavolo bello colorato, come se avessimo appena ricomposto un rilassante puzzle, ma con combinazioni sempre diverse e che generano punti utili a determinare un vincitore.

Tante tessere in cartone, che mostrano prati verdi, antiche strade e fortezze medievali in varie combinazioni. La tessera che avete pescato al vostro turno deve essere posizionata vicino ad un di quelle in gioco per espandere il paesaggio sul tavolo, comune a tutti i giocatori: continuando una strada, estendendo un prato, chiudendo un borgo cingendolo completamente con le mura, ecc. Nel frattempo potete posizionare una pedina del vostro colore (il meeple, pedina dalla forma caratteristica, considerato nel mondo un vero e proprio oggetto di design) per contrassegnare “la proprietà” di ciò che state costruendo, così sarete voi a ottenere i relativi punti vittoria, proporzionali al numero di tessere che compongono quell’elemento del paesaggio: più la vostra strada sarà lunga o il borgo esteso, più punti guadagnerete! Si impara in pochi minuti, ma propone tante scelte di posizionamento interessanti, ed è perfetto da giocare anche soltanto in due. Unico requisito: un piano di gioco abbastanza ampio, per avere spazio su cui apparecchiare liberamente le vostre tessere.

Dal RisiKo! a Small World

Dichiarare un erede per il RisiKo! (Link Amazon) è un compito arduo: rappresenta una pietra miliare, ed è il gioco di società preferito da molti italiani. Nonostante ciò, questo classico è ben lungi da essere perfetto: le partite sono lunghissime, alcuni giocatori possono finire eliminati prematuramente e la fortuna è un elemento davvero determinante. Ma per risolverli, molti giochi di conquista sfociano nei wargame, giochi di guerra strategicamente interessanti ma spesso molto complessi e altrettanto lunghi. Small World, (Link Amazon) di Asmodee, supera questi ostacoli e ci fa conquistare il suo piccolo mondo fantasy in partite da 2/5 giocatori da 40 minuti circa.

Ognuno di noi controlla una razza, dotata di proprie abilità speciali, che grazie alle tessere (che rappresentano le vostre unità) può conquistare, senza l’ausilio di dadi o altra casualità, territori sul tabellone: più territori controlliamo, più monete (che rappresentano i punti vittoria) otteniamo. Con un semplice sistema a maggioranze (ovvero attaccando con un numero di tessere superiore a quelle che difendono), è possibile invadere anche le regioni controllate dagli avversari, eliminando così alcune delle sue tessere, ma senza il timore di essere eliminati dalla partita: quando terminate le unità, o in un qualunque momento in cui lo ritenete vantaggioso, potete abbandonare il controllo di una razza e prenderne una nuova, continuando ad attaccare e accumulare monete con quella! Un gioco vario e longevo, dall’aspetto buffo ma apparentemente complesso, che in realtà si rivela un gioco facile e veloce, adatto a tutti (purché disposti a mettere da parte la pietà per il prossimo), ma senza dimenticare però che alla fine vincerà il miglior tattico: qui non c’è fortuna a cui appellarsi.

Da Saltinmente a Nome in Codice

Trovare delle parole legate a dei concetti è sempre stato un grande classico nei giochi di società, partendo dai banchi di scuola in cui si passava il tempo giocando a nomi/cose/città, fino ad arrivare ad un grande classico come Saltinmente, (Link Amazon)in cui tutti avevamo quell’amico che inventava iperbole e articolati percorsi logici per giustificare in «cose fredde con la N» la parola «nonno». A questo proposito vi consigliamo Nome in Codice, (Link Amazon) edito in Italia da Cranio Creations, è un gioco per 2/8 giocatori, divisi in due squadre, con veloci partite da 15 minuti.

Qui, questi concetti sono esattamente ribaltati: ora il nostro compito è quello di trovare un concetto che accomuni il maggior numero di parole misteriose, per permettere ai nostri compagni di squadra di indovinare i vocaboli abbinati al nostro obiettivo segreto. Insieme a questo indizio, dobbiamo dire ai nostri compagni anche quante parole trovare grazie a questa indicazione, da scegliere tra i 25 vocaboli che sono apparecchiati sul tavolo (in una griglia di 5x5 carte) dall’inizio della partita. Si gioca a turni, ma è premiata la scaltrezza: la prima squadra a trovare tutte le parole misteriose vince la partita. Fate attenzione però a non scoprire la carta killer: se una squadra indica la parola “maledetta”, sorteggiata tra tra le 25, ha perso automaticamente la partita!

Da Scotland Yard a Whitehall Mystery

Scotland Yard (Link Amazon) è il grande classico della Ravensburger in cui un giocatore, nel ruolo di Mister X, deve sfuggire alla polizia: un uno contro tutti, in una sorta di guardie e ladri da tavolo. Whitehall Mystery, (Link Amazon) di Giochi Uniti, per 2/4 giocatori in partite da 45 minuti, continua la tradizione dei cosiddetti giochi di fuga: si giocano in modo tradizionale, muovendo le pedine su un tabellone, ma il fuggitivo non muove la sua pedina alla luce del sole, ma segnando segretamente dietro a uno schermo il numero della casella su cui si nasconde a ogni turno.

Se uno degli investigatori (che giocano tutti in squadra assieme) raggiungerà la casella in cui si cela il criminale, allora può arrestarlo dando termine alla partita. Concetti più facili da giocare che da spiegare, specialmente qui dove le regole semplicemente obbligano le pedine a muovere seguendo le linee tratteggiate del tabellone: scegliere in quale direzione andare sulla base degli indizi forniti dal colpevole è quello che rende però tattica e piacevolmente tesa la partita. Whitehall Mystery è quindi un gioco potenzialmente adatto a chiunque, perfetto anche a due giocatori, senza dimenticare però il tema drammatico che propone: il gioco, di buon gusto e non inutilmente splatter, è basato su uno dei casi collegati a Jack the Ripper, il famoso e macabro personaggio che abitava Londra nel XIX secolo. A voi l’ardua impresa di provare ad arrestare uno dei criminali più sfuggenti della Storia!

Da Trivial Pursuit ad Anno Domini

I giochi di domande sono un’altro caposaldo, un genere che ha appassionato i giocatori (e sopratutto le giocatrici) di tutta Italia. Il piacere di battere gli avversari con la nostra cultura (aiutati magari da un altro fattore con la C), imparando anche qualcosa di nuovo nel frattempo, sono le basi per una serata ben riuscita all’insegna della competizione. Vi consigliamo Anno Domini, (Link Amazon) gioco per 2/8 giocatori da 30 minuti, edito in Italia da DV Giochi, che propone un approccio originale: all’inizio della partita riceviamo delle carte, in cui ognuna riporta un fatto o un avvenimento (legato all’ambito scelto, esistono molte versioni del gioco con temi differenti), e l’obiettivo è quello di riuscire a giocare tutte quelle in nostro possesso.

Per giocarne una, la dobbiamo inserire nella linea temporale, una colonna di carte comune a tutti i giocatori, in cui provare a mettere gli avvenimenti nell’esatto ordine cronologico: la Grande Muraglia Cinese è stata costruita prima o dopo che sono stati inventati gli occhiali? Indipendentemente che lo sappiate o vi affidiate alla sorte, l’importante è essere convincenti… l’avversario che vi segue può decidere di dubitare della linea temporale costruita fino a quel momento, ribaltando le carte in gioco per mostrare le effettive date: se ci sono degli errori vi obbliga a pescare carte come penalità, altrimenti è lui a farlo. Se non dubita di voi e continua a giocare delle carte, beh, saranno affari degli altri se avevate sbagliato!

Da Yahtzee a King of Tokyo

Il dado è uno degli strumenti più antichi e più caratteristici del mondo del gioco, eppure fino ad ora abbiamo visto titoli che non ne usano: ma è solo un caso, non lo vogliamo affatto demonizzare! Se usato bene, il dado è in grado di generare divertimento in modo elettrizzante e facile da imparare. Un esempio lodevole, che sostituisce i classici dadi da 1 a 6 del Yahtzee (Link Amazon) con dei dadi “speciali” con icone originali, è King of Tokyo (Link Amazon), di Macalamaro: 2/6 giocatori, in partite da 30 minuti, che prendono il controllo di buffi mostri giganti, ispirati dalla grande tradizione dei monster movie. A ogni turno si lanciano e rilanciano i dadi (fino a un massimo di tre volte) per ottenere punti vittoria o le risorse (rappresentate dai cubetti, abbinati alle varie icone) per sfruttare i poteri delle carte e far perdere o guadagnare punti vita, perseguendo due possibili obiettivi per vincere: per diventare il Re di Tokyo occorre ottenere 20 punti o rimanere l’ultimo mostro in gioco. Gioco veloce e frenetico, in cui studiare tattiche sulla base delle combinazioni di risultati che i dadi propongono. Propone un linguaggio semplice e immediato, che lo rende un perfetto titolo multigenerazionale, inventato dal famoso autore di Magic the Gathering (Link Amazon), Richard Garfield.

Giocate, giocate, giocate!

Sentitevi liberi di provare qualunque di questi giochi, ma ovviamente non ci sono solo queste alternative e i suggerimenti non finiscono qui: ci sono tanti generi ancora da esplorare per completare la missione di trovare il gioco perfetto per ammodernare la vostra collezione. Scriveteci i vostri giochi preferiti e le vostre domande: presto compileremo un altra lista di consigli su misura per voi!

Leggi altri articoli