Futurama: 5 indimenticabili episodi

Futurama compie 20 anni, e nel celebrarlo abbiamo pensato di offrivi quelli che sono cinque episodi davvero memorabili dello show. 

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Seppur con solo sette stagioni alle spalle, Futurama è stato un show ricchissimi di spunti di riflessione e, a dirla tutta, di episodi bellissimi e memorabili, alcuni dei quali capaci di commuovere sinceramente lo spettatore.

La bellezza di Futurama, oltre che per il suo stile così squisitamente “nerd”, ricco di citazioni e riferimenti tanto ai primi moti della sottocultura alle sue origini anni '80, quanto nelle declinazioni più recenti e moderne, sta nella sua ricchezza emotiva. Nel modo, cioè, in cui nasconde nelle sue trame surreali e parodistiche delle profonde tematiche umane. Del resto, a voler rileggere Futurama con un occhio critico e, forse, persino cinico, l'intera serie si basa sulla tragedia di Fry, esule temporale che ha lasciato dietro di sé una vita in cui era perfettamente incastrato, seppur essendo una sorta di outsider sociale.

La mancanza dei suoi affetti, i ricordi legati al suo passato, e la difficoltà, spesso celata, di adeguarsi al nuovo mondo del futuro, sono stati il tema portante di molti episodi, che assieme allo sviluppo di personaggi come Leela e Bender, hanno fatto la storia di questa serie tv.

In questa giornata di celebrazioni per il ventennale della serie, abbiamo quindi pensato di offrivi quelli che, a nostro personalissimo giudizio, sono cinque episodi davvero memorabili dello show. Ovviamente abbiamo dovuto mettere da parte un numero impressionante di episodi mirabili, ma quelli scelti, per un motivo o per un altro, sono gli episodi che per un motivo o per un altro, si sono impressi nella nostra memoria.

Extra classifica: Il colpo grosso di Bender - Stagione 5, ep 1- 4

Il colpo grosso di Bender è forse il più noto e più amato dei quattro lungometraggi di Futurama che, come saprete, sono stati rilasciati sia in versione stand alone, che come parte integrante di altrettante stagioni. E così Il colpo grosso di Bender è costituito, di fatto, dai primi quattro episodi della quinta stagione, ed è tra i vari, il racconto lungo più coeso, e narrativamente complesso, dell'intero pacchetto. Come già accaduto, il trucco dell'episodio è basato tutto su di un incredibile paradosso, che porterà ad una rivelazione finale imprevedibile e sconvolgente. Sulla terra, un trio di furfanti spaziali prende il controllo dell'umanità, imbrogliando il prossimo grazie ad una serie di truffe. Bender, in particolare, viene corrotto da un virus che, resolo schiavo degli alieni, lo porterà infine a dover uccidere il Fry del passato. Nello sviluppo della trama passata e di quella futura, tutto giocato – come detto – su di un intrigante paradosso temporale, Il colpo grosso di Bender è un episodio veramente sfaccettato e complesso, per altro ammantato nel corso di tutta la sua durata, da quell'immancabile malinconia che ha caratterizzato, negli anni, l'amore tra Fry e Leela.

Il mestiere di dio - Stagione 3, ep. 20

Alla deriva nello spazio senza possibilità di tornare sulla Terra, Bender si ritrova ad ospitare sul suo petto una piccola popolazione, nata dai resti di uno scontro con un corpo celeste. Identificato da questi lillipuziani come un dio, Bender comincia a interrogarsi sul tema della fede e del divino, finendo per incontrare il creatore, rappresentato come una nebulosa pulsante ai confini dell'Universo. Il mestiere di dio è un episodio straordinario della terza stagione, e tra i molti aspetti di Futurama, rappresenta l'abilità dello show di trattare con delicatezza, ma non senza mordente, i temi più difficili della nostra società. L'episodio non si propone allo spettatore con la volontà di convincerlo o convertirlo al pensiero dell'esistenza di Dio (o di un dio), ma cerca di far riflettere sul tema del divino, su quello che è il suo ruolo nella vita di tutti i giorni, e quello che è il senso della ricerca religiosa. Tutto questo condensato in 20 minuti.

Miele Amaro - Stagione 4, ep. 11

Un gioco di scatole cinesi, tutto incentrato sul sogno, e sulla sua capacità dello stesso di confondersi con la realtà. In seguito ad una missione finita male, che prevedeva la consegna di “miele spaziale”, capace se, abusato, di mandare le persone in stato comatoso, Fry viene ucciso da un’ape gigante, che lo trapassa con il pungiglione. Da qui comincia la discesa nella follia di Leela che, resosi conto dell'importanza del ragazzo nella sua vita, si strugge per la scomparsa dell'amico. Questi, tuttavia, non parrebbe realmente morto, ma tormenta la ragazza in sogno, causando la pazzia e l'emarginazione di lei. Un episodio della quarta stagione per certi aspetti molto pesante, forse un po' telefonato sul finale, ma comunque empatico e potente.

Cuore di cane - Stagione 4, ep. 5

Forse l'episodio che più di tutti ha strappato lacrime agli spettatori di Futurama, anche a quelli occasionali. In un chiaro omaggio ad Hachiko (ed alle storie simili basate sul rapporto di fedeltà tra uomo e animale), in Cuore di cane viene raccontata la storia di Seymour, il bastardino adottato da Fry mentre questi era un fattorino delle pizze, e con cui ha vissuto in simbiosi sino al congelamento nella capsula che lo farà risvegliare nel futuro. Ritrovato quello che è il fossile del cane, da cui il Professore potrebbe clonare l'animale, l'episodio è tutto giocato sulla malinconia che sussiste nei due che amici, distaccatisi forzatamente dopo una vita insieme. Alla fine Fry deciderà di non clonare il suo cane, convinto che questi lo abbia dimenticato, mentre nel passato assistiamo alla vita di Seymour segnata nella fedeltà, e nell'attesa che il suo padrone torni da lui. Fino al momento fatale, sulle note di "I Will Wait For You" di Connie Francis. Brividi.

Fry il ritardatario -  Stagione 6, ep. 7

Forse uno degli episodi più ricchi dal punto di vista meramente citazionistico, “Fry il ritardatario” si basa, innanzitutto, su “La macchina del tempo” di H.G. Wells, senza mancare di citare Star Trek, Guida Galattica per Autostoppisti e un mucchio di altra roba. Il Professore offre a Fry e Bender la possibilità di viaggiare sulla sua macchina del tempo che tuttavia è in grado di viaggiare solo in avanti e non indietro. A causa di un pasticcio, i tre si troveranno diversi anni avanti nel tempo, sino a decidere di arrivare alla fine di tutto per ammirare insieme la fine dell'universo. Una climax finale risolverà la situazione rimescolando però le carte in tavola. Il senso è che il punto di arrivo, per quanto simile al punto di inizio, è diverso perché è, di fatto, il frutto di una ripartenza dell'esistenza. Ancora una volta un episodio struggente, permeato da una rara malinconia, e con al centro uno dei temi cardine dello show, al di la del suo aspetto meramente fantascientifico: il distacco dalle persone che si amano.

Una piccola curiosità: questo è l'episodio che si collega direttamente con la serie Disincanto, chiarendo che le due sono ambientate nello stesso universo, semplicemente a secoli di distanza.

Il quadrifoglio – Stagione 3, ep. 4

In testa non potevamo che metterci “Il quadrifoglio”, uno degli episodi più toccanti dell'intera serie, ed ancora una volta con protagonista Fry. Costruito come un omaggio al The Breakfast Club di John Hughes, l'episodio gode di uno sviluppo che alterna passato e presente del personaggio. Nella disperata ricerca di un incredibile quadrifoglio a sette foglie, foriero di una fortuna smisurata in gioventù, l'episodio racconta in modo intelligente quello che è il complesso rapporto di amore e odio tra Fry e suo fratello Yancy, affrontando quindi, forse meglio di qualunque altro episodio, il tema tragico del distacco tra Fry e i suoi cari, morti nella speranza di poter rivedere un giorno il fattorino, intanto congelato da Mordicchio fino all'arrivo nell'anno 3000. Il Quadrifoglio è un episodio toccante, narrativamente straordinario, che si conclude con uno dei momenti più tristi dell'intero show, in cui viene mostrata la fragilità di Fry, un personaggio da sempre legato ad una certa leggerezza, e per questo particolarmente ficcante nei suoi momenti di profonda emotività.

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