Con le manifestazioni cinematografiche che saltano a causa dell'emergenza sanitaria generata da Covid-19, molti organizzatori stanno iniziando ad appoggiarsi concretamente al digitale, ma il Film Festival di Venezia non ci sta.
A dirlo è stato Alberto Barbera, direttore artistico dell'evento, commentando all'agenzia di stampa ANSA la decisione del Toronto Film Festival di appoggiarsi all'"innovazione tecnologica".
«Toronto è un'altra tipologia di festival non paragonabile a Cannes e Venezia e oggi poi non si può essere che generici sul futuro. [...] Da parte nostra continuiamo a lavorare esattamente come gli anni scorsi. Mancano ancora due mesi e davanti ci sono tre scenari possibili: quello più pessimistico con la pandemia ancora attiva che ci costringe a prendere un bell'anno sabbatico e mettere questa edizione 2020 tra parentesi. C'è poi lo scenario più ottimista, la pandemia si arresta e tutto torna come prima e, infine, quello intermedio che prevede dei vincoli che ora non possiamo prevedere e con i quali ci dovremo confrontare».
Barbera, sollecitato dalla testata statunitense Variety, ha poi affinato la dichiarazione, esplicitando la sua posizione formale. «Il Film Festival di Venezia non può essere sostituito da un evento online», ha confermato, «ovviamente c'è la possibilità che si utilizzi la tecnologia per alcune iniziative», ma «è ancora troppo presto per decidere».
Con l'Italia in quarantena, molti eventi sono saltati o sono a rischio di saltare, ma la curva d'espansione della pandemia sembrerebbe essersi stabilizzata in un promettente plateau. La speranza è che la situazione sia sotto controllo prima del 2 settembre, data di inizio della manifestazione, ma le incognite sono ancora molte. Pur calcolando che per allora il Paese potrebbe essere entrato nella cosiddetta "fase 2" dell'infezione, non è detto che il Festival potrà essere accessibile al pubblico o agli ospiti esteri, potenziali portatori di un'ondata di ritorno del virus. Nel caso dovessero mancare le celebrità internazionali e i compratori stranieri, cosa farà il festival?