Encanto, il nuovo film di animazione Disney Animation Studios, debutterà nei cinema a partire dal prossimo 24 novembre e racconterà di Mirabel e della famiglia Madrigal, una numerosa famiglia colombiana benedetta da un miracolo, i cui membri, a eccezione della protagonista, sono tutti dotati di talenti sovrumani.Mirabel condivide la propria esistenza con quella degli ingombranti e più che speciali parenti, ciò la porta a sviluppare un bisogno di accettazione e inadeguatezza e una continua ricerca di riconoscimento da parte di abuela Alma, sua nonna nonché matriarca della famiglia.
Le cose si complicano quando la vita della famiglia e i loro magici doni sono minacciati e iniziano a svanire. Il destino dei Madrigal è nelle mani di Mirabel, ma cosa potrà mai fare una persona normale e ordinaria come lei?
Il film è stato diretto da Jared Bush, Byron Howard (Zootropolis) e Charise Castro Smith (The Haunting of Hill House), scritto da Smith e Bush e prodotto da Yvett Merino e Clark Spencer. Le musiche sono state composte da Lin-Manuel Miranda (Hamilton) e Germaine Franco (Coco).
A pochi giorni dall’uscita nelle sale il gruppo di creatori è impegnato nel tour promozionale che ha anche toccato l’Italia, grazie al quale abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’incontro con gli autori e produttori di Encanto riservato alla stampa. Durante la conferenza stampa i registi, la sceneggiatrice e i produttori hanno raccontato com'è stato lavorare al sessantesimo Classico Disney e svelato alcune curiosità sulla lavorazione del film.
Come avete portato i rapporti sullo schermo i complicati rapporti che esistono all’interno di tutte le famiglie, soprattutto quando tra i vari membri si creano incomprensioni?
Byron Howard:Abbiamo iniziato a parlare di Encanto 5 anni fa, con l’idea precisa di voler raccontare una storia su una famiglia allargata con moltissimi personaggi. Questo era qualcosa che non era mai stato fatto prima, infatti in Disney è molto raro che i protagonisti di una storia siano così numerosi, normalmente una vicenda si sviluppa attorno a due o tre figure che imparano a conoscersi e vanno all’avventura insieme. In questo film abbiamo dodici personaggi principali che fanno parte di questa famiglia e sono riuniti tutti sotto lo stesso tetto. Eravamo quindi molto entusiasti di esplorare non solo come le famiglie numerose interagiscono tra loro ma anche di come l'aspetto numerico del nostro cast rappresentasse una sfida. Abbiamo passato molto tempo a parlare con e delle nostre famiglie,sul nostro ruolo all’interno di esse, sulle aspettative che gli altri riversano su di noi e su come veniamo percepiti è andato avanti per anni. Questo ci ha portati alla consapevolezza che spesso gli altri parenti non riescono a vedere oltre le apparenze, nonostante tu sia cresciuto per tutta la vita con queste persone.
Jared Bush:Disney è famosa per il meticoloso processo di ricerca e documentazione e questo confronto con le nostre famiglie è stato un’opportunità inestimabile. Per noi questo meccanismo è equivalso come a cinque anni di sessione di analisi. La famiglia è qualcosa di bellissimo, ma le famiglie spesso ci mettono alla prova e questo è un elemento universale.
Charise Castro Smith:Uno degli aspetti che volevamo analizzare sono gli archetipi comuni alle famiglie di tutto il mondo. Nei Madrigal abbiamo una madre amorevole in grado di guarire con il cibo, una sorella maggiore fortissima e molto responsabile che è la roccia della famiglia, la figlia prediletta perfetta in tutto. Volevamo analizzare questo genere di ruoli e mostrare cosa c’era oltre l’aspetto superficiale in modo da rendere questa prospettiva uno dei temi principali della pellicola.
Yvett Merino:Le famiglie sono complicate e quindi ho guardato molto alla mia esperienza personale con la mia, in particolare il mio rapporto con mia sorella e di come abbiamo vissuto esperienze diverse e di come vediamo differentemente le cose.
Clark Spencer:Il ruolo della matriarca è qualcosa di centrale e volevamo enfatizzare il significato del suo sacrifici, sviluppando cosa significa per lei, perché è così protettiva verso la famiglia, la sua casa e la sua comunità. Un aspetto importante nella famiglie è quello di arrivare alla realizzazione di cosa le generazioni prima di noi hanno dovuto sacrificare per permettere alle generazioni successive un certo tipo di opportunità.
Attraverso i personaggi di Luisa e Isabella, Encanto mostra le crepe di una facciata perfetta e del peso delle aspettative della società nei nostri confronti. Quanto è stato importante per voi rimarcare questo aspetto?
Byron Howard:Una delle cose meravigliose dell’animazione è che puoi lavorare visivamente attraverso i simboli, come ad esempio gli archetipi/ruoli dei Madrigal. Nel film abbiamo volutamente esagerato questao aspetto per enfatizzare e accentuare il peso delle aspettative e la silenziosa pressione che le nostre famiglie riversano su di noi, di quanto siano difficili da sostenere. Uno degli aspetti più belli del film è che il personaggio di Mirabel invece ha la funzione di connettere i vari elementi della famiglia e così facendo lei è in grado di scoprire un po’ di più se stessa.In termini di musiche questo è stato anche una grande opportunità perché ogni personaggio inoltre è caratterizzato anche musicalmente, grazie al lavoro di Lin-Manuel Miranda, che ha utilizzato i diversi stili della musica colombiana in modo da adattare ogni problema di ogni personaggio, creando così uno spettro variegato di canzoni molto emozionanti e divertenti: la musica nel film rappresenta davvero i diversi elementi della famiglia.
Jared Bush:Byron ha risposto molto bene a questa domanda. Su quei personaggi ci sono molta pressione e molte aspettative, sia buone che cattive ovviamente, e poi c’è un personaggio come Mirabel, da cui nessuno si aspetta nulla… credo quindi che questo valga in entrambi i sensi.
Charise Castro Smith:Questo tema si riflette nel nostro contemporaneo con gli effetti dei social media e come questi possono influenzare la nostra vita. Nel film il viaggio di Mirabel le permette di andare oltre questa apparenza di perfezione di queste persone con doni speciali e scoprire le loro vulnerabilità e la loro complessità. Il film può essere istruttivo in questo senso perché ci spinge a andare oltre la facciata e vedere le persone per ciò che sono in realtà.
Clark Spencer:Vorrei aggiungere che l’animazione ti offre l’opportunità di prendere un tema profondo e ti permette al contempo di divertirti a svilupparlo. Isabela e Luisa sono personaggi volutamente esagerati e possono essere divertenti e comici per il pubblico, ma nel profondo raccontano una storia significativa con molte emozioni e questo è un aspetto che amo particolarmente del cinema di animazione.
Byron Howard e Jared Bush hanno già lavorato in precedenza insieme, dirigendo l’apprezzato Zootropolis: ci sono stati cambiamenti tra questo film e il precedente?
Byron Howard:Io e Jared ci siamo conosciuti lavorando a Zootopia, ci frequentiamo quindi da quasi dieci anni. Adoriamo lavorare insieme e io penso di aver trovato in lui un fratello. Per Zootopia è stato bellissimo lavorare con lui ci siamo divertiti moltissimo a creare quel mondo e prima che il film fosse ultimato io e Jared abbiamo iniziato a parlare di cosa ci sarebbe piaciuto fare dopo. Jared stava ultimando la scrittura di Oceania, film per cui Lin-Manuel aveva scritto delle bellissime canzoni. Siccome sia Jared che io siamo anche musicisti e amiamo così tanto la musica volevamo fare un musical insieme e a quel punto Jared ha iniziato a parlarmi di Lin-Manuel…
Jared Bush:Volevamo fare un musical, ma la grande domanda era come poteva essere un musical diverso che portasse innovazione. Zootopia è stato così divertente perché abbiamo preso una storia con gli animali e abbiamo creato qualcosa di diverso in grado di sovvertire le aspettative. Per questo film l’elemento è stato il genere mystery, ci sono pochi musical che sono anche dei gialli. Sapevamo inoltre che volevamo raccontare di una grande famiglia allargata e nei Classici Disney non si era mai fatta una cosa simile prima. Encanto per noi è stata una grande sfida e ora sto pensando quale sarà il prossimo film che io e Byron faremo insieme
Charise Castro Smith è arrivata a lavorare a Encanto dopo aver prestato la sua penna ad altri generi, in particolare l’horror, come è stato quindi lavorare a qualcosa che potesse essere anche a dimensione di bambino?
Charise Castro Smith:Amo lavorare con tutti i generi. Mi attirano moltissimo le storie con una forte componente emotiva e relazionale e con molti elementi di worldbuilding, che amo sviluppare. In Encanto ho adorato lavorare a una storia su una famiglia che abita in una casa magica con elementi come musica, colori, gioia e meraviglia.
Quale talento avrebbe bisogno il mondo per affrontare le sfide di oggi?
Byron Howard:Il mondo ha bisogno di vedere le cose in una prospettiva diversa che ci permetta di andare oltre le differenze.
Jared Bush:Comprensione reciproca. Credo che la comprensione di tutte le lingue ci aiuterebbe a comunicare senza barriere. Questo si permetterebbe di capirsi meglio e appianare le differenze tra di noi.
Charise Castro Smith:Concordo con quanto detto da Jared e Byron: comprensione, compassione e empatia sono i doni di Mirabel e sarebbe bellissimo se potessimo donarli al mondo.
Yvett Merino:Aggiungo anche la pazienza per riuscire a destreggiarsi in un mondo polarizzato.
Perché Encanto è ambientato proprio in Colombia?
Jared Bush:Cinque anni fa Byron e io eravamo davvero entusiasti all’idea di fare un musical come nostro prossimo film, in quel periodo io stavo finendo di lavorare a Oceania insiema a Lin-Manuel e lui voleva creare “il musical Disney definitivo sull'America Latina”, quindi sapevamo che se avessimo voluto fare un musical doveva essere ambientato da qualche parte parte in America Latina e ma inizialmente non avevamo idea di quale nazione scegliere.Abbiamo cercato di capire quale tra i paesi latinoamericani avesse più punti di vista possibili, perché volevamo rappresentare il più possibile un enorme territorio che al suo interno racchiude moltissimi paesi e culture, senza però creare un mondo fantasy panlatino. L’idea della Colombia è arrivata grazie ad un nostro amico colombiano che stava preparando un documentario su Zootropolis che ci ha fatto notare che questa nazione è caratterizzata da molte influenze diverse, una sorta di crocevia dell’America Latina e poteva così essere in grado di rappresentare di un’idea di America Latina quintessenziale.In seguito alle nostre ricerche estese abbiamo scoperto che la Colombia è tra i paesi con più biodiversità al mondo ed è anche la patria del Realismo Magico, la corrente letteraria che ha influenzato maggiormente la nostra storia.
Le canzoni hanno una messa in scena molto dinamica: come sono state animate?
Byron Howard:Dobbiamo ancora una volta ringraziare il lavoro di Lin, che ha composto materiale molto diverso. Attraverso le canzoni abbiamo avuto la possibilità di esplorare i bisogni e l'espressività dei vari personaggi. Lin ha quindi messo in musica e preparato delle demo in cui cantava queste canzoni.La canzone di Luisa, ad esempio, è stata molto complessa per la nostra squadra di animatori perché ci sono un sacco di immagini bizzarre, come ad esempio il Titanic, che fanno riferimento alle incredibili rime scritte da Lin. In più la canzone si ispira alla cultura colombiana ed è ricca di riferimenti divertenti sul personaggio. In particolare questa è una delle canzoni più astratte e diverse perché è stata una delle prime su cui abbiamo lavorato.Nella prima canzone Mirabel invece deve presentare tutta la sua famiglia… è una canzone frenetica. A livello di regia è stato molto complesso capire come inserire tutti le inquadrature giuste che permettessero allo spettatore di capire chi è imparentato con chi.In We don’t talk about Bruno, un brano corale, invece abbiamo avuto la possibilità di approfondire le coreografie come mai prima d’ora. Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con un gruppo di coreografi straordinari, che hanno seguito la lavorazione della scena per un anno, in modo che tutti gli elementi tipici dei balli colombiani fossero rispettati.
E parlando di Bruno, il nome di questo personaggio è legato in qualche modo al Bruno nominato in Luca?
Charise Castro Smith:Il fatto che anche nel nostro film ci sia un Bruno è una coincidenza davvero buffa, all’inizio il personaggio aveva un nome diverso e si chiamava Oscar, ma quando abbiamo iniziato a lavorare sulle canzoni con Lin, lui aveva bisogno di un nome che stesse in metrica meglio in modo da non limitare il suo lavoro di paroliere.
In attesa di vedere il film al cinema a partire dal 24 novembre, se questa intervista vi ha incuriosito su Encanto è disponibile per l'acquisto onlineThe Art of Encanto, un volume che raccoglie illustrazioni, character design e e concept art della pellicola.