Elric - La Saga, edito da Mondadori, è la ristampa in un unico e corposo volume di pregio di quella che viene considerata la “saga originale” di Elric di Melniboné, l’iconico personaggio creato dalla penna dello scrittore inglese Michael Moorcok.
La saga originale di Elric è di fatto la raccolta di una serie di racconti e romanzi brevi fantasy di genere sword & sorcery o heroic fantasy (generi che spesso si sovrappongono) a formare quello che in gergo letterario è definito un fix-up, cioè il rimaneggiamento di materiale precedentemente pubblicato sotto forma di racconti al fine di essere riadattato a romanzo, suddiviso in sei libri. Con Elric - La Saga, Mondadori riunisce tutti e sei questi libri in un unico volume.
Elric, il protagonista della saga, è l’ultimo imperatore in linea di sangue dell’Impero Fulgido di Melniboné, impero che ha governato con il pugno di ferro tutto il mondo per ben diecimila anni.
L’Impero Fulgido
I melniboneani non sono del tutto umani e hanno una società e un approccio alla vita del tutto amorale. Possono facilmente essere visti come cinici, crudeli e dediti a ogni forma di perversione, ma non ne sono consapevoli, poiché del tutto sprovvisti di moralità e persino incapaci di comprenderla. Nel corso degli anni la loro popolazione è sempre più degenerata, sprofondando in una sorta di studiata indolenza volta a un parossistico edonismo che si esplica in una continua ricerca del piacere personale. Per avere un’idea di ciò, basti pensare che gli schiavi adibiti ad allietare i propri padroni con il canto subiscono una modifica chirurgica alle corde vocali cosi da poter emettere un’unica perfetta nota.
Questa indolenza ha avuto come risultato un progressivo indebolimento dell’Impero Fulgido che negli ultimi cinquecento anni è stato sempre più ridotto dalla nascita dei Regni Giovani dei “barbari e incivili” umani, fino a essere confinato alla sola Isola del Drago e alla città che vi sorge: Imrryr, la Città Sognante, capitale di Melniboné.
Sebbene sia odiato da tutti e le sue immense ricchezze facciano a gola a ogni governante dei Regni Giovani, l’Impero di Melniboné non è comunque indifeso. Innanzitutto, la leggendaria crudeltà dei melniboneani, la potenza della loro flotta e il fatto che gli abitanti dell'impero siano gli unici a poter utilizzare in battaglia i draghi sono un ottimo deterrente. Inoltre, i melniboneani, oltre a essere possenti e abili in battaglia, sono anche dei formidabili stregoni, in grado di chiamare a sé l’aiuto degli spiriti elementali, dei demoni e, cosa ancora più terrificante, finanche degli Dei del Caos.
Elric di Melniboné
Contrariamente alla sua corte, Elric, l’imperatore di Melniboné è però un uomo debole e malato, affetto da un albinismo totale che rende il suo sangue estremamente fiacco, oltre che nivei pelle e capelli e cremisi gli occhi. L’unico modo che ha per mantenersi in vita e avere una forza pari a quella di un uomo comune è quello di ricorrere in continuazione a droghe e pozioni che lo sostengano.
Inoltre, Elric, impossibilitato ad avere una vita normale, fin da bambino ha trascorso e continua a trascorrere la maggior parte del suo tempo a consultare i tomi contenuti nell’immensa biblioteca del palazzo imperiale, venendo così a contatto con trattati di filosofia, etica e morale.
Il risultato è un monarca introspettivo, sempre dibattuto con sé stesso e dilaniato tra i suoi doveri di imperatore e di melniboneano e la morale e i sentimenti che albergano in lui e che non riesce a comprendere del tutto. È un emarginato tra il suo stesso popolo, incapace di godere dei piaceri della propria corte e trova conforto solo tra le braccia di Cymoril, l’amata cugina e promessa sposa.
A causa di tutto ciò, a parte pochi amici fedelissimi, Elric è visto come quantomeno bizzarro dal suo stesso popolo che teme che la sua noncuranza nel rispettare antiche (e crudeli) tradizioni possa portare la disgrazia su Melniboné. A fomentare timori, insoddisfazione e malcontento vi è Yyrkoon, cugino di Elric e fratello di Cymoril, che vorrebbe spodestare il sovrano e fare suo il Trono di Rubino, il seggio su cui siede l’Imperatore.
Senza entrare troppo nel dettaglio per non rovinare la lettura a chi non avesse mai letto l’opera in questione, è chiaro che da quanto espresso finora non potrà mai derivare nulla di buono. L’odio di Yyrkoon per Elric e l’incapacità di quest’ultimo di prendere seri provvedimenti nei suoi confronti a causa del conflitto interiore di cui soffre, daranno infatti il via a una serie di tragici eventi.
Il sovrano albino, quindi, evocherà Arioch, uno dei più potenti Signori del Caos e da sempre patrono dei regnanti melniboneani, e gli affiderà i propri servigi in cambio del suo aiuto. Un aiuto che non si manifesterà sempre e che sarà comunque subordinato ai capricci della volubile divinità caotica. Ma è così che Elric entrerà in possesso di Tempestosa (Stormbringer in inglese), l’iconica spada nera a cui il personaggio viene sempre associato.
Tempestosa
Vera e propria coprotagonista della saga, Tempestosa è una spada nera demoniaca, gemella dalla lama Luttuosa (mournblade in inglese). Questa terribile arma del Caos è di fatto un essere senziente che anela uccidere e si nutre delle anime di chi viene da essa trafitto e trasfonde a chi l’impugna una cospicua quantità dell’energia rubata alle proprie povere vittime.
Elric, quindi, non avrà più la necessità di assumere droghe e pozioni per la propria sopravvivenza, in quanto sarà Tempestosa stessa a fornirgli l’energia di cui ha bisogno, scambiando così una dipendenza per un’altra ancora peggiore. Sì, poiché la spada ha una propria volontà, che non collimerà sempre con quella del suo possessore e alla fine la spada sarà per lui più una condanna che una benedizione e fonte di ulteriore sofferenza spirituale ed emotiva, che lo porterà a mettere in discussione anche lo scopo della sua vita e sull’esistenza di un’eventuale entità divina che sia al di sopra degli Dei del Caos e della Legge.
L’eterna lotta tra Caos e Legge
Uno degli aspetti caratteristici della saga di Elric di Melniboné è la costante presenza, all’inizio sullo sfondo ma sempre più presente con il prosieguo della storia, di una lotta per la supremazia tra il Caos e la Legge che si perpetua in eterno in tutto il Multiverso. Contrariamente a quanto possa sembrare a una prima lettura, ciò non sta a rappresentare il classico conflitto tra Bene e Male, tanto presente in altre opere e tanto odiato da Moorcock.
Il Multiverso fantastico di Moorcock è composto da diversi universi, diverse dimensioni, livelli di esistenza e mondi alternativi. Poiché la vittoria della Legge o del Caos farebbe sì che il Multiverso diventasse permanentemente statico in caso di vittoria della prima o totalmente privo di forma nel caso di vittoria del secondo, entra in gioco una terza forza primordiale, l'Equilibrio Cosmico.
Questa entità impone ai poteri della Legge e del Caos alcuni limiti, che questi violano a loro rischio e pericolo per avvantaggiarsi nella lotta, generando così realtà in cui è l’Entropia a essere più potente, come nei Regni Giovani di Elric oppure la Legge, come nel mondo di Hawkmoon, il protagonista di un altro ciclo di romanzi di Moorcock.
Grazie al concetto di Multiverso, infatti, Moorcock ha collegato molte delle sue opere, facendo occasionalmente viaggiare i vari protagonisti da un universo all'altro e facendoli incontrare tra loro, di solito per sventare una potentissima minaccia all’Equilibrio Cosmico e creando così la figura del Campione Eterno.
Il Campione Eterno
Il Campione Eterno è un eroe che esiste in tutte le dimensioni, i tempi e i mondi del Multiverso, ed è colui che è da sempre e per sempre incaricato di combattere in favore dell'Equilibrio Cosmico e intervenire quando la Legge o il Caos hanno acquisito un eccessivo potere in una realtà. In ogni sua incarnazione, il Campione Eterno è un guerriero quasi senza pari, soprattutto quando brandisce una qualche versione dell’arma che è destinato a portare con sé: la Spada Nera.
Come accade a Elric, spesso questi predestinati non sono a conoscenza del proprio ruolo cosmico e una volta venutene a conoscenza rifiutano l’idea di non essere padroni del proprio destino ma una sorta di marionetta manovrata da una volontà superna.
Elric - La Saga: una saga incompleta
Chi vi scrive deve ammettere che alla notizia dell’uscita di questo volume edito da Mondadori era piuttosto emozionato all’idea di avere finalmente raccolte in un unico volume di pregio tutti i racconti del ciclo di Elric di Melniboné, invece di dover passare da un volume all’altro delle precedenti edizioni pubblicate da Editrice Nord e Fanucci Editore.
Purtroppo, una volta avutolo tra le mani, abbiamo constatato che Elric - La Saga conteneva solamente le opere della “saga originale”, quelle cioè scritte tra il 1961 e il 1977 e mancavano sia La fortezza della perla (The Fortress of the Pearl, 1989) sia Elric: la vendetta della rosa (The Revenge of the Rose , 1991), pubblicati negli anni Novanta da Editrice Nord.
Per completezza e dare così pieno significato alla parola “saga”, sarebbe stato opportuno inserire anche i tre romanzi di quella che viene chiamata la Serie di Elric/Von Bek: La Figlia della ladra di sogni (The Dreamthief's Daughter, 2001) pubblicato in Italia da Fanucci Editore, The Skrayling Tree: The Albino in America (2003) e The White Wolf's Son: The Albino Underground (2005) ancora inediti in Italia.
È interessante, invece, il breve articolo di Micheal Moorcok “La vita segreta di Elric di Melniboné” che si trova al termine del libro, ma si sente la mancanza di un’introduzione e di un approfondimento sull’autore e la sua poetica, che erano invece presenti ne I Miti di Cthulhu (di cui potete leggere la nostra recensione), volume della stessa collana, oltre magari a un excursus sulla figura del Campione Eterno, sulla lotta tra Caos e Legge e sull’influenza che hanno avuto su altri media che a questi concetti e alla figura di Elric si sono abbondantemente ispirati.
Infatti, oltre al fatto che negli anni Ottanta e Novanta fu pubblicato da Chaosium Inc. un gioco di ruolo ambientato nei Regni Giovani e chiamato Stormbringer (pubblicato in Italia negli anni Novanta dalla Stratelibri), esiste tutta una produzione di fumetti (una serie dei quali pubblicata proprio da Mondadori) basata sul principe albino ed è alle opere di Moorcock che si sono ispirati sia gli autori di Dungeons & Dragons, quando hanno ideato gli allineamenti, sia gli autori della Games Workshop, che hanno utilizzato la lotta tra Legge e Caos in entrambe le produzioni marchiate Warhammer, sia fantasy che 40.000.
Dal punto di vista editoriale
Elric - La Saga, dal punto di vista meramente materiale si attesta su un livello buono, con una rilegatura e una copertina cartonata rigida di buona qualità, sebbene la grammatura della carta sia di valore inferiore rispetto ad altri volumi della stessa collana. Il volume è decisamente corposo, in virtù delle sue ottocentosessanta pagine la cui costa, colorata di viola risulta particolarmente gradevole.
Anche dal punto di vista grafico Elric - La Saga si presenta tra alti e bassi, con delle ottime illustrazioni a colori, intervallate da altre in bianco e nero che, sebbene non stonino particolarmente, risultano un po’ datate. Con la mole di illustratori che hanno dedicato opere alla figura di Elric, non era difficile trovare di meglio. Inoltre, si sente la mancanza a inizio o fine di libro di una mappa dei Regni Giovani che, sebbene indicata come presente nei riconoscimenti, è del tutto assente.
Infine, ottima la traduzione, che è quella storica di Roberta Rambelli, la stessa presente sulle vecchie pubblicazioni di Editrice Nord. Non abbiamo riscontrato alcuna presenza di refusi.
Conclusioni
Elric - La Saga è un volume di pregio che riassume l’intera saga originale di Elric di Melniboné ed è un acquisto assolutamente consigliato a chi non avesse mai letto questa opera, considerata un caposaldo storico del genere heroic fantasy che tanto ha ispirato le produzioni successive.
Con il personaggio di Elric, Moorcok, ribalta infatti la concezione classica dell’heroic fantasy in cui tutti gli uomini sono forti, tutte le donne belle, tutta la vita avventurosa e tutti i problemi semplici: Elric è l’opposto di Conan. È un albino, debole e malaticcio ed è costantemente afflitto da continui dilemmi morali. Moorcock ha creato dunque un personaggio fino allora unico nel suo genere, attorno al quale costruisce una narrazione, questa sì, tipicamente eroica e dai ritmi incalzanti.
È in Elric che si devono cercare le idee alla base di molti nuovi eroi del fantasy moderno, come ad esempio Geralt della saga di The Withcer, in cui sono molti ed evidenti i punti di contatto con il principe melniboneano.
Per chi invece possiede già l’intera saga, invece, l’acquisto è consigliato solo per fini prettamente collezionistici o per sostituire quelle copie che si sono ormai usurate in anni di letture e riletture, poiché a parte alcune belle illustrazioni a colori nulla aggiunge alle edizioni precedenti e anzi risulta menomato di una mappa.