Dylan Dog 421: La variabile, recensione

Dylan Dog è alle prese con la cattura di un essere proveniente dal paradiso o forse dall'inferno. Per riuscirci dovrà fare ricorso all'aiuto di tre vecchie conoscenze.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Dylan Dog è tornato in edicola come ogni mese, ma stavolta festeggiando ben 35 anni di onorato servizio, un compleanno quello per l'indagatore dell’incubo che viene celebrato con un vero e proprio doppio albo di cui il nuovo inedito il #421 La Variabile, insieme alla riedizione a colori del mitico #1 L'alba dei morti viventi.  Questo sarà ricordato senza dubbio come il mese delle ricorrenze, poiché oltre al compleanno del nostro Dylan, tornano sul “luogo del delitto” Paola Barbato e Fabio Celoni per continuare una storia che abbiamo ormai letto ben 16 anni fa. Una storia che vedeva protagonista l’ennesimo scontro tra il bene e il male... ci sarà mai una fine?

Dylan Dog e la variabile tra il bene e il male

Proprio 16 anni fa veniva pubblicata la storia del numero #221 intitolata Il tocco del diavolo, un racconto complesso che metteva alla luce - o nell’oscurità - il contrasto tra il bene e il male grazie a quelle che la Barbato disegna come forme a dir poco sovraumane.

Questo accadeva grazie all'introduzione di personaggi come Dust e Ash, il primo un angelo mentre l'altro un demone entrambi decaduti, ma con la coscienza e la conoscenza dei misteri celesti e infernali che li rendono ancora immortali e potenti. Per chi si fosse perso la storia originale contenuta appunto duecento numeri fa (!) vi consigliamo caldamente di recuperarla prima di iniziare la lettura di questo nuovo albo attualmente in edicola, Questo perché i riferimenti alla storia precedenti come i poteri di questi due eccezionali personaggi, e soprattutto il precedente epilogo, rappresentano degli elementi primari della nuova storia.

All'inizio della nuova vicenda Dylan si trova convocato da un consiglio straordinario composto da giudici e burocrati celesti e infernali che chiede il suo aiuto. Come indagatore dell’incubo e come conoscitore di angeli e demoni, benché venga evidenziato che si tratti comunque di un Dylan di un altro universo, il nostro viene ingaggiato per fermare un altro essere decaduto intenzionato a stravolgere gli equilibri terrestri. Allo scopo di ciò, Dylan dovrà mettersi a capo di una task force formata da alcune sue vecchie conoscenze (i protagonisti del #221 poco sopra citato), pur sempre provenienti dal precedente universo (e ovviamente stiamo parlando dell’universo pre-meteora n.d.r.), che troverà presto familiari e legati a lui nonostante i primi contrasti.

Questa è una prova evidente che il precedente universo continuerà in qualche modo ad influenzare questo nuovo creato.

La task force, in prima battuta composta da Leslie e Ash, insieme a Dylan dovranno avventurarsi nella foresta amazzonica ( non vi roviniamo la sorpresa sul come Dylan volerà fin lì), per ricongiungersi con Dust e scovare infine questo nuovo essere decaduto per riportare tutto all'ordine come chiesto dal consiglio celeste.

La storia messa in opera da Paola Barbato è il perfetto prosieguo di quanto visto nella storia precedente, con tanto di ingarbugliamenti e messaggi rivolti al pubblico che osano spiegare l'essenza e le variabili che passano tra il bene e il male. In questa nuova storia ci si aggiunge anche la percezione del vero senso di libertà goduto nel corso di una finestra temporale ridicola come quella della vita escludendo ovviamente la durata eterna dell’immortalità di esseri eccezionali come quelli pensati dalla Barbato. Siamo di fronte, dunque, a un degno seguito che vede Dylan non come il capo di una squadra speciale, bensì come accaduto tante altre volte come una vittima degli eventi, quasi uno spettatore, rivelando una storia che in effetti potrebbe anche essere narrata senza il nostro indagatore preferito.

Alla fine chi vincerà il bene o il male? E cos'è veramente “bene” e cosa è veramente “male”?

Il trionfo delle matite

Come abbiamo detto all'inizio questo è senza dubbio un albo che celebra un traguardo e un punto di svolta per il fumetto di Dylan Dog. Infatti, a partire da questo mese cambia il copertinista che testimonia il passaggio da Gigi Cavenago ai fratelli Gianluca e Raul Cestaro. I fratelli Cestaro già reduci dall’eccellente lavoro svolto nella serie dell’Old Boy, ci regalano una cover semplice negli elementi messi in scena, ma anche un primissimo piano del volto dell’indagatore dell’incubo immerso nell’oscurità insieme a un teschio “fumante”.

Come di consueto, anche il frontespizio è stato rivoluzionato, ovviamente sempre a firma dei copertinisti, che ci regalano una scena dominata da una casa in cima a una collina, un tripudio di mostri a valle e la classica partita a scacchi del nostro Dylan con la morte. Un’interpretazione molto più classica rispetto alla precedente, ma senza dubbio siamo davanti ha uno dei più bei frontespizi mai realizzati per la serie regolare.

Le tavole di Fabio Celoni ripropongono fedelmente quanto visto nei suoi precedenti lavori, e soprattutto, ne Il tocco del diavolo il prequel di questa appena disegnata. Il tratto è pieno, molto evocativo e al tempo stesso dettagliato soprattutto anche quando vengono messe in scena situazioni oniriche e metafisiche. Un lavoro da maestro che ci piacerebbe apprezzare anche in coppia con altri sceneggiatori.

È il caso di porre un’attenzione separata sulla riedizione a colori dell’Alba dei morti viventi allegata a questo albo (che non influenzerà minimamente il giudizio di quest’ultimo, sia chiaro). L’albo presenta in seconda di copertina un affettuoso saluto del “papà” Tiziano Sclavi, con delle parole che ci hanno sinceramente toccato nel vivo dei nostri sentimenti. Mentre, l’editoriale d’apertura originale viene spostato nella terza di copertina.

La storia la conoscete tutti: Dylan, Groucho, la sua prima cliente Sybil, gli zombi...Xabaras. La colorazione delle tavole ad opera di GFB Comics ci conferma che si tratta della stessa opera vista nella Collezione Storica a Colori. Praticamente una ristampa in formato “bonellide”... ma siamo certi che 35 anni fa a questa nostra ossservazione in quel di Via Buonarroti ci avrebbero risposto con un “nun ce rompete...”. Quindi ci sta bene così.

In conclusione, la coppia Barbato-Celoni ci consegna un ottimo seguito de Il tocco del diavolo, una vicenda altrettanto cervellotica ma ben strutturata, tuttavia, ci saremmo aspettati una storia un po’ più celebrativa per festeggiare i 35 anni del nostro Dylan. Anzi, approfittatene per leggere il nostro speciale dedicato. 

Va bene, va bene, in allegato c’è il mitico numero uno a colori, ma quante volte lo avete comprato e letto?

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