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Dylan Dog e Vasco Rossi 419: Albachiara, recensione

Dylan Dog incontra la bellezza di Albachiara, ma lei nasconde uno stato di inquietudine che le fa vivere la vita come un grande incubo.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

In sintesi

Dylan Dog incontra la bellezza di Albachiara, ma lei nasconde uno stato di inquietudine che le fa vivere la vita come un grande incubo.

Dopo aver conosciuto Sally, la prima donna della trilogia di Dylan Dog dedicata al grande cantautore italiano Vasco Rossi, in questo secondo appuntamento non poteva mancare l’omaggio a una delle canzoni del Blasco più importanti della sua carriera: Albachiara.

Non vogliamo dare per scontato che i lettori dell’inquilino di Craven Road siano tutti fan del Komandante, ma siamo certi che tutti quanti voi almeno una volta nella vita avete anche solo canticchiato le canzoni di questo grandissimo e indiscusso cantautore. Albachiara è una di queste.

L'operazione editoriale messa in opera da Sergio Bonelli Editore, che ricordiamo festeggia l'ottantesimo compleanno, ha fatto destare l'interesse di non solo gli appassionati di questo grandissimo fumetto italiano, ma anche di tutti gli appassionati di musica e soprattutto di quella nostra italiana. Attendevamo con ansia questo secondo albo di questa particolarissima trilogia, probabilmente proprio perché si ispira ha una delle canzoni italiane più famose di sempre. Ma chi è Alba?

Dylan incontra la bellezza di Albachiara

Albachiara è l’indiscusso cavallo di battaglia di Vasco, un brano che è riuscito ad abbracciare almeno 4 generazioni di italiani, quei versi che sono ormai onnipresenti nei suoi concerti da quel lontano 1979, anno in cui è stata incisa per l’album “Non siamo mica gli americani!”. Eppure, la vita ha riservato uno strano destino per una che diventa rossa solo a guardarla e che fa di tutto per passare inosservata. Ma dopo tutto, la categoria degli “invisibili” è una delle preferite del fumetto di Tiziano Sclavi. Una breccia che gli autori di questo albo hanno saputo sfruttare in pieno.

Per questo speciale mini ciclo di avventure di Dylan, Albachiara è stata scritta da Gabriella Contu, che al momento ha all’attivo 3 albi della serie regolare, di cui l’ultimo sempre recensito su queste pagine (Dylan Dog 415 – Vendetta in maschera), un albo che conferma quanto l’autrice piemontese sia legata alle tematiche sociali giovanili.

La storia inizio con Dylan alle prese con il suo galeone fino a quando un cliente misterioso urla alla sua porta, ma come fare a capire chi si ha davanti quando questi è invisibile? L'uomo che chiede aiuto a Dylan è una persona diventata letteralmente invisibile perché ignorata dalla società, ma lui non chiede aiuto per sé stesso ma per la donna della quale è molto innamorato: Alba.

La ragazza immaginata da Gabriella Contu assomiglia tanto a quella del rocker emiliano, anche a lei piace passeggiare, le piace studiare, ma qualcosa la tormenta: una voce misteriosa udibile solo da lei che la insulta, la provoca e la angoscia; questa voce le ricorda che lei non potrà mai essere se stessa, soprattutto agli occhi delle amiche che la circondano. La possibilità di poter apparire come ci si sente dentro realmente è riservata solo agli occhi di chi la ama e ha sempre voluto il meglio per lei… magari proprio chi è invisibile ai suoi occhi, proprio come il cliente di Dylan.

Ma cosa c'è di sovrannaturale in questa storia?

Siamo invisibili

Purtroppo di sovrannaturale troveremo pochi elementi (che non vogliamo svelarvi n.d.r.), ma come capita spesso nelle storie dell‘indagatore dell’incubo avremo a che fare con uno degli orrori quotidiani: ovvero i 1000 volti che ci vengono dati dalla società, quando forse nessuno di essi sono realmente ciò che ci appartiene. L’incubo peggiore è quando siamo prigionieri di questi volti, di una persona che in realtà ci è assolutamente estranea.

Esistono persone invisibili ignorate dalla società o semplicemente che non vengono viste per ciò che realmente sono. Conoscete un incubo peggiore di questo? Forse, ma siamo certi che tanti di voi l'hanno vissuto soprattutto in quella adolescenza che spesso viene raccontata proprio dalle canzoni di Vasco. Si tratta di un ottimo punto di contatto tra la storia immaginata dalla Contu e il brano musicale del Blasco.

Il nostro Dylan insieme quindi a un uomo invisibile riesce a soccorrere Alba a riportarla dalle sue amiche, evitando che la voce dei suoi incubi la porti via per sempre. Ma la tristezza di non essere compresi ed essere accettati resta fino all’epilogo confezionato dall’autrice. Un finale profondo che però non lascia abbastanza spazio agli altri protagonisti della storia.

Le tavole di Sergio Gerasi sono perfette per accompagnare le quelle storie che si presentano come autentiche favole nere (il suo top in Anna per sempre #403 della serie regolare e Per pagare e per morire presente nel #4 della serie Oldboy n.d.r.). Anche stavolta il disegnatore si supera, la bellezza di Alba, i dettagli della sua giovane vita e dell’incubo che sta vivendo, riempiono appieno le pagine di quest'albo dando un tocco favolistico all'intera storia.

Con questa seconda parte del ciclo dedicato a Vasco Rossi, Fabrizio Tommaso ritorna con una cover ancora più evocativa, che riesce a miscelare perfettamente la realtà di Dylan con quella del palco del Komandante. Ma nonostante la bravura conclamata del copertinista ospite di questa serie, gli applausi a scena aperta sono tutti per Gigi Cavenago che ancora una volta restituisce uno dei suoi migliori lavori che offrono una delle più belle composizioni scenografiche.

L’albo soddisfa solo in parte le nostre aspettative che si discostano dal pregiudizio autoriale del testo di Vasco Rossi, proprio per saggiarne la bontà a narrativa. Gli omaggi al testo musicale sono presenti, ma nonostante un'idea di base che fa riflettere sulla socialità dei nostri giorni, non riesce ad arricchire quel finale che lascia un senso di vuoto.

Per la lettura di questo albo è obbligatorio l’ascolto di Non siamo mica gli americani (un cult che potete riscoprire in vinile in questa edizione speciale). L’appuntamento è per il prossimo mese con… Jenny.

Voto Recensione di Dylan Dog #419 – Albachiara



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Entrambe le cover sono stupefacenti;

  • Gerasi sempre al top nelle tavole;

  • La storia ha una grande valenza sociale;

Contro

  • Finale un po’ sbrigativo e sottotono.

Commento

Il secondo albo della trilogia dedicata a Vasco Rossi affascina già dalle incredibili cover realizzate da De Tommaso e Gigi Cavenago. Nella storia scritta da Gabriella Contu faremo la conoscenza degli uomini invisibili, resi così dalla società che li ignora, oppure perché gli attacca delle facce che in realtà non gli appartengono. Il cliente di Dylan, che vuole salvare Alba dall'incubo di essere sola e incompresa, è uno di questi, e il testo nel complesso ci fa capire che non siamo mai da soli, anche se riceviamo delle sconfitte. Le tavole di Sergio Gerasi omaggiano il testo della famosa canzone aderendo al meglio alle scene immaginate dalla Contu, confermandosi uno dei nostri disegnatori preferiti del nostro indagatore. Tuttavia dobbiamo ammettere che lo sviluppo finale della storia ha un po' deluso le nostre aspettative con un epilogo un po’ sbrigativo che lascia poco spazio a tutti i personaggi della storia.

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Immagine di Dylan Dog #419 – Albachiara

Dylan Dog #419 – Albachiara

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