Dylan Dog 414: Giochi innocenti, recensione

Restare bambini e giocare per sempre… Sogno o incubo? Dylan lo scoprirà indagando in Giochi innocenti in questo ritorno di Paola Barbato.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

La mente dei bambini è brillante. Al principio della nostra esistenza, non esistono preconcetti, linee guida previste come routine ormai facenti parte del nostro modo di pensare e di agire, la nostra mente è davvero brillante ed è capace di apprendere velocemente, ma anche di concepire alcune piccole meraviglie che solo un bambino può concepire e questo ci rende speciali, proprio perché la sua testa è neutra… poi si cresce e tutto questo cambia trasformandoci in altri esseri: gli adulti. Ma se qualcuno volesse rapire e portarsi per sempre i bambini in questa loro fase speciale? L’albo appena giunto in edicola è un Dylan Dog tutto in salsa Paola Barbato, che dovrà capire se restare per sempre bambini è un autentico sogno oppure – ovviamente – un incubo.

Dylan Dog e i giochi innocenti dei bambini

Tutti i bambini sono un po’ speciali, capaci di tali meraviglie che spesso gli adulti reputano insignificanti, ma solo perché hanno dimenticato cosa vuol dire essere bambini. Un po’ come aver abbandonato per sempre L’isola che non c’è. Ma ci sono altre cose che rendono i bambini più che speciali oserei dire “sensibili”.

Alcuni dei più grandi traumi della nostra esistenza si vivono nel corso dell’infanzia, un periodo colmo di scoperta, incertezza e soprattutto paure.

L’acluofobia è una delle paure più diffuse di sempre, la paura del buio, della notte, una paura di cui si nutrono i mostri della nostra immaginazione, oppure quelle creature che magari osano palesarsi proprio con chi ha ancora una mente “pulita” come quella di un bambino. E con questi elementi, i fanciulli con la loro innocenza diventano merce rara soprattutto per l’orrore. Infatti, tante pellicole nelle sale hanno battuto questa strada, come i recenti Babadook, Non avere paura del buio o due grandi classici di Guillermo Del Toro con Il Labirinto del Fauno e La Spina del Diavolo. Proprio da queste ultime due opere sembra aver preso spunto l’inossidabile Paola Barbato.

Avevamo lasciato Paola Barbato nel ciclo della meteora e proprio l’albo Esercizio n.6 (#388) ci fa capire quanto in comune abbia col nuovo Giochi innocenti, ma soprattutto quanto cara sia la tematica affrontata all’autrice milanese.

Dylan si trascina nel suo appartamento vittima delle battute di Groucho e di un noiosissimo weekend, fino a quando uno strano videomessaggio da parte di Rania non lo mette in allarme. A mandarlo sembra sia stata una bambina di nome Allie, terrorizzata da “qualcosa” che vive nella sua stanza e che minaccia di portarla via per sempre. E infatti… Allie sparisce nel nulla, letteralmente inghiottita dall’oscurità della sua camera.

L’inquilino di Craven Road indaga e tira in ballo subito l’ex moglie, appunto il sergente Rania Rakim, che è grande amica dei genitori della bambina scomparsa, ma sembra che purtroppo non sia la sola, anzi la stessa Rania custodisce un terribile segreto che appartiene alla sua infanzia.

Dylan Dog e Rania, finalmente una vera avventura assieme

Primissima copertina per Rania!

Leggendo Giochi Innocenti saremo tutti d’accordo che si tratta di una cover più che meritata per l’ex moglie di Dylan. Anche se vi suonerà ancora strano questo suo background, Rania è assoluta co-protagonista di questa storia insieme a Dylan e la Barbato si prende anche l’onere di raccontare una piccola parte della sua storia, che permette di comprendere e conoscere ancora di più questo personaggio, divenuto ormai un elemento chiave degli universi dylandoghiani.

Anche se i protagonisti della storia sono i bambini con la loro innocenza, con le loro abilità genuinamente infantili e ghiotte per una creatura come il famiglio - un mito che viene ripescato e rielaborato in quest’avventura –, Dylan e Rania rimettono in discussione il loro essere ancora bambini (da parte di Dylan) e la loro infanzia (per quanto riguarda Rania), offrendo comunque una narrazione lineare, incalzante e in definitiva assolutamente piacevole.

Le tavole vedono una vecchia conoscenza proprio per le storie di Paola Barbato, ovvero Paolo Martinello, che dopo averlo visto all’opera con Il calvario (#335), L’uomo dei tuoi sogni (355) e il Primordio (392), ci regala probabilmente la sua migliore interpretazione dell’indagatore dell’incubo proprio in questa sua ultima opera. Il tratto preciso, pieno e particolareggiato nelle sfumature (come abbiamo visto anche in Addio Groucho nella serie de Il pianeta dei morti n.d.r.) è assolutamente perfetto per le atmosfere da fiaba nera narrate in quest’albo. Mentre Gigi Cavenago rende al meglio omaggiando i due protagonisti e il demone che rapisce i bambini.

Un ritorno in grande stile per tutti gli autori di questo albo che vi farà pensare alle ore liete passate da piccoli, mentre di giorno vi dedicavate a colorare, ritagliare i vostri disegni in assoluta spensieratezza, mentre di notte qualcosa vi terrorizzava… e allora apprezzerete di più i sogni e ricorderete ancora una volta l’incubo. Un ascolto musicale decisamente consigliato sarebbe Fear of the Dark degli Iron Maiden oppure… il silenzio del buio.

Cari ritornanti e affezionati dei dintorni di Craven Road,

lunedì 1 marzo alle ore 21:00 sul canale Twitch di Cultura Pop di Tom’s Hardware Italia, parleremo di Dylan Dog, dell’albo Giochi Innocenti appena giunto in edicola, ma avremo con noi anche Andrea Cavaletto e Lisa Zanardo autori del nuovo romanzo "Io sono il male" pubblicato da GM Libri in uscita il 4 marzo (clicca qui per prenotarlo!). Due ospiti d’eccezione con cui condividere ancora una volta incubi e passioni!

https://www.twitch.tv/culturapopita

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