Pubblicato da Hasbro, Dungeons & Dragons Stranger Things edition è la nuova versione, basata sulla serie TV Netflix Stranger Things, di uno dei prodotti più venduti di questa nuova edizione del gdr più famoso del mondo.
A 5 anni dall’uscita del primo starter set, questa rielaborazione promette, almeno sulla carta, di permettere agli appassionati di gdr di intrufolarsi nel mondo creato dai fratelli Duffer. Sebbene ci siano delle novità sarà inevitabile, vista la tipologia del prodotto, fare qualche confronto con la prima versione.
I materiali
Come di consueto, prima di andare ad analizzare il gioco vero e proprio, parliamo delle diverse componenti di questo Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set. Vi diciamo da subito che tutto il contenuto è in inglese e, almeno per ora, non è prevista nessuna localizzazione in italiano (o qualunque altra lingua).
Fin dal primo sguardo è evidente la volontà di creare un legame tanto col passato quanto con la serie televisiva. La scatola si presenta infatti dello stesso rosso brillante che caratterizzava il set base dell’edizione BECMI, la stessa a cui giocano i giovani protagonisti del telefilm. L’effetto nostalgia viene ulteriormente accentuato dalla presenza di finte escoriazioni e macchie sulla scatola stessa: per alcuni di noi sarà come riprendere in mano un vecchio amico lasciato troppo tempo su uno scaffale.
La parte grafica del Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set punta ovviamente al legame televisivo: un temibile Demogorgone attacca uno sorpreso Mike. Ulteriore collegamento, e probabilmente primo vero motivo che spingerà a comprare questo set, è la presenza del Demogorgone, ben visibile attraverso un riquadro presente nella scatola. Sul retro, possiamo leggere quali sono i contenuti di questo kit: un’avventura, un manuale delle regole, un set di 6 dadi, 5 schede personaggio Stranger Things e due miniature del Demogorgone (una dipinta e una da dipingere).
La scatola rossa
Aprendo la scatola del Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set ecco che troviamo...il vuoto. O almeno questa è la sensazione che si ha ad un primo impatto. Questo perché le uniche componenti visibili sono le due miniature della creatura del Sottosopra e il set di dadi incluso nella scatola: tutti gli altri elementi sono ”nascosti” da un cartone, sempre rosso e fintamente rovinato, posto all’interno della scatola. Il disappunto viene parzialmente mitigato dal fatto che questo elemento riporta una “fenestratura” rotonda che apre sul manuale del regolamento, quasi a dare l’impressione di osservare da un oblò interdimensionale l’attacco contro Mike.
Onestamente non si capisce quale sia stato il percorso decisionale che può aver portato a questa formulazione, si può solo dire che non sembra essere una scelta particolarmente azzeccata. L’impressione di assenza si fa più accentuata se si fa un paragone con la prima versione: qui il cartone era posto sotto ai manuali, a dar sostegno, e contribuiva a dare l’illusione che ci fosse più materiale nella scatola. Vero, dopo la prima volta sapremo cosa ci aspetta, ma la sensazione di “mancanza” potrebbe, come nel caso di chi vi scrive, perdurare un po’. E onestamente a nessuno fa piacere l’idea di aver speso soldi per portare a casa “meno”.
I componenti
Passando alle prime componenti presenti nel Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set, parliamo dei dadi. Non mentiamoci, che siate un novizio o un veterano con migliaia di sessioni alle spalle, riterrete sempre di non averne mai abbastanza di quei poliedri di plastica. Purtroppo in questo caso sembra essere quasi vero: ogni tipologia di dado (4,6,8,10,12 e 20 facce) è presente una volta; onestamente, in un’edizione basata sul meccanismo di Vantaggio/Svantaggio (ovvero tirare due dadi a venti facce contemporaneamente e prendere il risultato di uno dei due), ci saremmo aspettati di trovare almeno due dadi a 20 facce. Avere anche un altro d10 per i casi in cui c’è bisogno di stabilire una percentuale sarebbe poi stata la ciliegina sulla torta.
Nota bene: anche nello starter set iniziale era così. In effetti, per dirla tutta, persino il colore del set di dadi è lo stesso. Facendo di “necessità virtù”, se già possedete la prima versione del kit introduttivo, potrete ricavarne un omogeneo set completo (e abbondante). Passando alle miniature il giudizio è un po’ discordante. Da una parte ci piace l’idea di avere una versione pre-dipinta e una da personalizzare, dall’altra invece la cosa ci lascia un po’ perplessi. Se è vero che molto spesso chi gioca gdr “bazzica” nel mondo dei wargames e del modellismo, è anche vero che questa non è una legge scritta: qualcuno potrebbe trovare inutile e ridondante avere un seconda copia dello stesso mostro (e da dipingere!).
Personalmente avrei preferito trovare in questo Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set almeno una miniatura di un Democane o, se proprio la Hasbro avesse voluto fare il botto, la miniatura del Demogorgone utilizzata da Mike e soci nella prima puntata della prima stagione della serie televisiva: purtroppo i diritti di quella miniatura sono in mano ad una casa produttrice italiana e probabilmente inserirla avrebbe causato un aumento dei prezzi di produzione.
Anche sul materiale di cui sono composte le due miniature il giudizio è bivalente: invece della plastica dura cui siamo abituati, queste sono in plastica morbida. Sebbene questo sia positivo sotto certi aspetti (difficilmente si romperà qualora dovesse cadere), sotto altri non convince molto: tirandola fuori dal supporto si ha l’impressione che qualcosa possa staccarsi. Inoltre, forse per colpa del caldo di questi giorni, si ha un po’ la sensazione di aver tra le mani una sorta di gelatina.
I manuali
Passiamo quindi ai due volumi inclusi nella scatola del Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set. Il primo che andiamo a vedere è il Rulebook, il regolamento, incluso. Già nel solo prenderlo in mano ci si rende conto di come sia decisamente più nutrito della prima versione: si passa in effetti da 32 a 44 pagine. Per la prima metà questa nuova versione è praticamente identica alla vecchia: abbiamo solo una piccola differenza nell'impaginazione (quello che nella prima versione stava in 23 pagine qui è spalmata su 22) e nella parte grafica.
Infatti nel Stranger Things Kit, come per la scatola, è stato applicato un effetto di invecchiamento: macchie, segni utili a simulare “una certa età”; tutte le immagini presenti sono frame tratti dal telefilm. Onestamente: quest’ultima idea in sé non ci è dispiaciuta, ma troviamo che le immagini scelte, considerato un repertorio di 17 puntate (quelle delle prime due stagioni), non siano tra le più indicate o evocative. Altra diversità, sottile ma gradita, è il ri-editing dei brevi testi che simulano una sessione di gioco: qui i nomi dei giocatori (Dungeon Master, Phillip e Amy) sono stati sostituiti con quelli dei personaggi della serie televisiva (Mike, Will e Lucas).
Differenze con lo starter set "classico"
Le vere differenze tra i due volumi inclusi nel Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set si vedono nella seconda metà: qui infatti il manuale “mette su ciccia”. Il capitolo dedicato agli incantesimi si fa decisamente più ampio rispetto al passato e pur restando “limitato” ad una piccola selezione di alcuni incantesimi dei primi tre livelli di incantesimi, le classi disponibili passano da due (Chierico e Mago) a cinque (si aggiungono Bardo, Paladino e Ranger).
Le altre differenze si vedono con le appendici: mentre in passato ne era presente solo una (quella relativa alle Condizioni che possono colpire i personaggi) qui se ne aggiungono due: oggetti magici e bestiario. In realtà non si tratta di vere e proprie aggiunte ma di uno spostamento: nella prima versione queste due parti erano incluse nel volume dedicato all’avventura. Per completezza va detto che ci sono però alcune piccole differenze.
Nella prima, oltre ad introdurre il modo di usare le pozioni, si ha un rimaneggiamento della lista degli oggetti magici; si passa da tredici a diciassette, sebbene i nuovi oggetti introdotti siano in realtà 5: questo perché è stato tolto un oggetto specifico di Lost Mines of Phandelver (la Spider Staff) sostituito da alcune succulenti nuove entrate (Bag of Holding, Boots of Elvenkind, Cloak of Protection, Helm of Comprehending Languages e Wand of the War Mage +1).
Sebbene la cosa sia gradita, viene naturale chiedersi perché: i nuovi oggetti (e molti di quelli vecchi) infatti non sono presenti nell’avventura allegata. Quanto al Bestiario incluso anche qui c’è giusto qualche piccola variazione: vengono eliminati alcuni mostri e NPC specifici dell’avventura nelle miniere e vengono introdotti 3 nuovi mostri: Demogorgone, Thessalhydra e Troglodite. I primi due sono creature originali create appositamente per questo prodotto, l’ultima invece è stata prelevata dal Monster Manual.
I mostri e le creature
A proposito del bestiario ci sono un paio di considerazioni che ci vengono spontanee. La prima è sulle modifiche fatte alla lista delle creature presenti nel Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set: mentre è ovvio il motivo per cui siano stati eliminati NPC specifici di “Lost Mines” (che però, volendo, sarebbero potuti rimanere anche solo per fornire un po’ di materiale in più), ci è veramente poco chiara la decisione di buttar fuori creature più generiche. In particolar modo non capiamo perché questa sorte sia capitata alle statistiche del commoner, il comune paesano, a cui vengono dedicati un paio di incontri nell’avventura (teoricamente di sola interpretazione, ma metterle non avrebbe creato problemi e, al contrario, potrebbe evitarne a DM novizi in caso di scontri non previsti).
Inoltre troviamo poco azzeccata la scelta di mettere il bestiario all’interno del volume dedicato alle regole invece che in quello dell’avventura. Va ricordato infatti che siamo di fronte ad un set introduttivo, che potrebbe essere utilizzato da giocatori completamente inesperti privi di qualunque altro manuale: il volume delle regole in teoria dovrebbe girare tra i giocatori in caso di bisogno ma l’attuale divisione dei contenuti invece implica che esso si troverà sempre in mano al DM durante gli scontri.
L'avventura
Un piccolo avviso, per quanto ridotti al minimo, da questo punto in poi saranno presenti alcuni spoiler relativi all'avventura inclusa nel Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set: se non volete rovinarvi la sorpresa fermatevi qui!
Passiamo quindi all’avventura inclusa, la già nominata “Hunt for the Thessalydra”. Qui il conteggio delle pagine volge decisamente a sfavore del nuovo arrivato: limitandoci a quelle dell’avventura si passa dalle 51 di Lost Mines alle 28 del nuovo volume. L’aspetto grafico invece è discretamente riuscito: di fatto si cerca di simulare un vecchio quaderno, con tanto di righe nelle pagine, in cui il DM (Mike Wheeler) ha scritto la campagna.
Ogni elemento infatti sembra essere stato prodotto da un giovane ragazzo: font che simula la scrittura a mano, mappe e disegni compatibili con le doti artistiche di qualcuno di quell'età (magari leggermente dotato per le arti grafiche). In alcuni punti si è cercato di mantenere l’aspetto di usato di un quaderno che, si suppone, venga portato in giro in uno zaino: purtroppo, in realtà, questi segni si limitano ad una finta piega sulla prima e sull'ultima pagina. Unico altro elemento di “finta realtà” è il nastro adesivo, o meglio il suo disegno, che sembra tenere ferma una delle mappe presenti nel volume.
Passando all’avventura vera per prima cosa vi diciamo che è opera di Stan! (pseudonimo di Steven Brown, già noto per aver lavorato, tra i tanti, a progetti come Paranoia, Ravenloft o d20 Modern) e Ben Petrisor (Game Producer/Designer alla Wizards of the Coast fin da 2012). Le aspettative quindi se non son alte si pongono comunque su un buon livello, soprattutto considerando che nel precedente Starter Set era inclusa quella che viene ritenuta, in modo unanime, una delle avventure più belle di tutta la quinta edizione.
E invece, spiace dirlo, il livello della avventura presente nel Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set: “Hunt for the Thessalydra” è veramente basso; un conto è scrivere un’avventura che sembri scritta da un ragazzino nel tempo libero, un altro è invece presentarne una che lo è: c’è persino la parte in cui il re concede il classico carrello degli oggetti magici (uno fortissimo) ai personaggi! Davvero, non troviamo altro modo per dirlo e, credeteci, la delusione è veramente cocente.
Se poi si considera che l’età consigliata per questo set è di due anni più alta dell’altro Starter la sensazione di presa in giro si fa ancora più pesante! In “Lost Mines” era presente qualunque cosa si possa immaginare debba fare parte di un’avventura: avventura, mistero, politica, trame di contorno, una storia ricca e articolata, persino sfide teoricamente fuori dalla portata dei personaggi. una vera e propria campagna che può essere giocata per mesi senza riuscire ad esplorarne tutti gli aspetti.
Qui siamo di fronte a D&D nella sua forma più basilare, quasi un ritorno a quell’EUMATE (Entra, Uccidi il Mostro, Arraffa il Tesoro, Esci) che, nel 2019, dovrebbe essere un lontano ricordo. Ad essere completamente onesti non mancano elementi di valore: ad esempio si spinge un po’ sul tasto dell’avventura e della storia come “atto di gruppo” o , ancora, si suggerisce ai novelli DM di non aver paura di sbaglaire e che l’importante sia divertirsi. Si arriva perfino a far vedere come si possono inserire sfide che non sono fatte per essere affrontate trasformandole per forza in una battaglia. Però non bastano a togliere l’amaro di bocca.
Le schede dei personaggi
Ultimissimo elemento presente in questo Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set sono le schede dei personaggi: cinque, riportano gli elementi di eroi di 3° livello (le classi sono le stesse elencate in precedenza: Bardo, Chierico, Paladino, Ranger e Mago). Senza infamia né lode hanno il pregio di riassumere in due facciate tutte le info necessarie (fatta eccezione per gli incantesimi). A voler essere pignoli in effetti hanno una mancanza, banale ma allo stesso tempo di peso: lo spazio dedicato al nome del giocatore è vuoto. E considerando che abbiamo tra le mani il set “Stranger Things” ci sarebbe piaciuto trovarvi invece i nome dei diversi ragazzi dell’omonima serie.
Prodotto indicato per
Considerato quanto detto sopra ci sentiamo di consigliare questo prodotto ad una sola tipologia di acquirenti: i collezionisti. Se fate parte di questa schiera comprate senza indugio questo Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set: considerando lo stretto legame con la serie televisiva non è improbabile che un domani possa essere difficile reperirlo. Per tutti gli altri invece, se volete un prodotto in grado di introdurvi al meglio alla 5° edizione di D&D senza spendere molto, consigliamo di rivolgere l’attenzione allo Starter Set base.
E' un prodotto (nonostante l'età di utilizzo consigliata sia più alta di quella del set base) particolarmente dedicato a giocatori alle prime armi. Se volete avvicinare dei teenager al gioco di ruolo e questi sono anche appassionati della serie TV Stranger Things allora questo set introduttivo potrebbe essere preferibile a quello "classico".
Conclusioni
Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set t è un prodotto che non nasconde di essere stato messo in commercio per cavalcare l’onda del successo delle serie televisiva. Fa sicuramente il suo lavoro e alcuni elementi presenti, come il rulebook, possono essere valide aggiunte al tavolo. Tuttavia se non siete degli incalliti collezionisti, o grandissimi fans della serie, forse non è il prodotto che fa per voi.