Immagine di Dune - Il Graphic Novel: la Spezia conquista il mondo dei fumetti
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Dune - Il Graphic Novel: la Spezia conquista il mondo dei fumetti

Le aride sabbie di Arrakis diventano il teatro di Dune - Il Graphic Novel, trasposizione a fumetti del celebre romanzo di Frank Herbert.

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a cura di Manuel Enrico

Dune e il mondo dei fumetti son due entità che erano destinate a collimare. La storia ci insegna che quando il poliedrico Jodorowski intendeva realizzare la sua trasposizione cinematografica del capolavoro di Herbert si avvalse del talento visionario di Moebius per il design, rapito dal suo talento dopo aver letto un suo fumetto in autogrill francese. Come raccontato nel documentario Jodorowski’s Dune, il film non vide mai la luce, ma le scelte scaturite dalla visione di Dune immaginate da Moebius trovarono altre strade nel mondo dei comics, come per L’Incal o La Casta dei Meta-Baroni. Ma era inevitabile che Arrakis diventasse scenario di un fumetto, un destino che trova compimento in Dune – Il graphic novel, opera in tre volumi edita da Mondadori nella sua collana Oscar Ink, di cui è uscito da pochi giorni il primo volume.

Trasporre la complessità della dialettica di Herbert e il suo barocco universo in un medium come il fumetto non è così semplice come si può pensare. Sin dalla sua concezione, Dune era un’opera titanica, animata da una serie di tematiche e suggestione narrative che avrebbe rappresentato una rivoluzione all’interno della sci-fi, un’identità che, a prescindere dal medium in cui la si voglia trasporre, deve essere preservata per non tradire la visione originaria di Herbert. Un intento che è stato fortemente difeso da Brian Herbert, figlio del romanziere e scrittore a sua volta, e Kevin J. Anderson, che dopo avere espanso l’universo di Dune raccontandone il passato in diversi cicli, hanno voluto trasporre il primo capitolo della saga all’interno del mondo fumettistico.

Dune - Il Graphic Novel: un nuovo modo di vivere Arrakis

Non un’operazione semplice, dicevamo, ma il risultato ottenuto è una produzione che mantiene il fascino e gli elementi essenziali della visione di Frank Herbert. Nei suoi punti di forza, ma anche nelle sue fragilità, una rispettosa cura della natura dell’opera originaria che, proprio in questa dicotomia, trovava la propria bellezza. Leggere Dune era, ed è tutt’oggi, un’esperienza unica, un avventurarsi in una società imperiale barocca e machiavellica, in cui gli spunti sociali ed ecologici trovavano una sinergia impeccabile.

Herbert sapeva rendere reali i propri personaggi, affidandosi non solo alla descrizione di una galassia dettagliata e visivamente appassionante, ma dando risalto all’indole dei suoi protagonisti con flussi di coscienza presentati apertamente al lettore. A ben vedere, è proprio questo tocco di intimità che ha contraddistinto Dune, con successo nella sua dimensione cartacea, ma che ha rappresentato un enigma realizzativo più articolato in altri media, come potrebbe testimoniare Lynch per il suo Dune cinematografico.

In ambito fumettistico, questo tratto peculiare della narrazione di Herbert trova invece una dimensione più amichevole, come dimostrato da Dune – Il graphic novel. L’interiorità dei personaggi si adatta perfettamente alle didascalie, seguendo una concezione che ricorda l’utilizzo fatto da Barry Windsor-Smith ai tempi del suo Arma X. Se i balloon sono la voce sociale dei personaggi, le didascalie divengono l’io interiore dei personaggi, la loro mente libera di esprimere dubbi e perplessità.

Ogni personaggio ha quindi un colore specifico per il proprio flusso di coscienza, una mappa emotiva per i lettori, che con facilità riescono a vivere questa narrazione a due livelli: privato e pubblico. Una scelta stilistica quasi obbligata ma comunque ben ragionata, che non inviene inficiata nemmeno da una gestione del colore a volte poco felice, in cui le tonalità chiare tendono a offuscare le parole contenute.

Ma non è solo questa affermazione di identità a rendere avvincente la lettura di Dune – Il Graphic Novel. Herbert e Anderson, infatti, rispettano la suddivisione in tre libri del Dune letterario concependo il proprio adattamento come una trilogia di volumi, in cui vengono riportati gli eventi della caduta di casa Atreides nella loro essenza. Impossibile offrire una trasposizione maniacalmente fedele, sia per la citata complessità del corpus letterario di Frank Herbert, sia per la diversa grammatica dei due media, libro e fumetto.

Il lavoro del duo autoriale, giustamente, si concentra sul preservare i punti salienti della trama, il trasmettere i tratti specifici dei personaggi lasciando emergere la nobiltà del Duca Leto o la perfidia degli Arkonnen, utilizzando al meglio dialoghi e situazioni per dare al lettore digiuno del mito di Dune un accogliente invito in questa galassia futura. Chi ha familiarità con Dune si sentirà a casa, riconoscendo situazioni e volti familiari, chi per la prima volta respira l’arida atmosfera di Arrakis ne rimarrà piacevolmente rapito.

Rischiando, in un certo senso, Herber e Anderson preservano anche l’ampollosità di alcune scelte lessicali di Herbert padre, il suo creare una caratterizzazione linguistica per i diversi personaggi, che aiuti anche a identificare culture e tradizioni specifiche. Dai codici Bene Gesserit alla spiritualità dei Fremen, è un vero piacere ritrovare citazioni precise e puntuali dei passaggi più emotivi del libro, che si sposano alla perfezione con una caratterizzazione visiva di questo mondo.

Ricreare Arrakis

Se già la semplice ma suggestiva copertina di Bill Sinkiewicz riesce cogliere l’essenza di Arrakis, le tavole realizzate da Raùl Allen e Patricia Martìn sono perfette nel ricostruire l’universo futuro ideato da Herbert. Lontane dall’immaginario cinematografico, sia di Lynch che di Villeneuve, eppure a esso unito da un senso di coesione nato dal rispetto di un’idea architettonica, dal sapore esotico di alcuni tratti somatici e di movenze, le tavole di Dune – il Graphic Novel colgono i giusti dettagli dei personaggi, che si muovono secondo la loro indole, mantenendo sempre una certa plasticità che, seppure priva di un dinamismo che avrebbe giovato ad alcune scene, aiuta a trasmettere l’epicità del concept di Frank Herbert.

Il sense of wonder tipico di Dune trova in questi disegni una degna incarnazione, grazie a un racconto visivo bene congegnato, capace di lasciar spazio a una caratterizzazione di situazioni e volti impeccabile. I momenti più iconici di Dune sono ritratti con la giusta sensibilità, dalla valorizzazione dei tormenti interiori dei personaggi alla spettacolarità del primo incontro con un verme delle sabbie.

Dune – ll Graphic Novel è un’opera che, pur mostrando una propria personalità, rispetta il cuore della narrativa di Frank Herbert e la sua poetica. Mondadori sceglie, giustamente, di presentarlo al pubblico italiano a ridosso dell’uscita del Dune di Villeneuve, realizzando un volume di pregio, valorizzato da un progetto grafico che recepisce l’essenza dell’opera di Herbert interpretandola al meglio. Un modo appassionante e intrigante per avvicinarsi a uno dei simboli della space opera.

Voto Recensione di Dune - Il Graphic Novel vol. 1



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Impianto visivo entusiasmante

  • - Rispetto dello spirito autentico di Dune

  • - Progetto grafico convincente

Contro

  • - Colorazione delle didascalie non sempre azzeccata

  • - Alcuni passaggi mancano di dinamismo

Commento

In ambito fumettistico, la peculiare narrazione di Herbert trova invece una dimensione perfetta in Dune – Il graphic novel. Se i balloon sono la voce sociale dei personaggi, le didascalie divengono l’io interiore dei personaggi, la loro mente libera di esprimere dubbi e perplessità. Ogni personaggio ha quindi un colore specifico per il proprio flusso di coscienza, una mappa emotiva per i lettori, che con facilità riescono a vivere questa narrazione a due livelli: privato e pubblico. le tavole di Dune – il Graphic Novel colgono i giusti dettagli dei personaggi, che si muovono secondo la loro indole, mantenendo sempre una certa plasticità che, seppure priva di un dinamismo che avrebbe giovato ad alcune scene, aiuta a trasmettere l’epicità del concept di Frank Herbert. Il sense of wonder tipico di Dune trova in questi disegni una degna incarnazione

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