Drama coreani: che cosa sono e dove vederli oggi

Come nascono e cosa sono i Drama Coreani? Una lunga storia ha descritto l'ascesa di un popolare filone di produzioni orientali.

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a cura di Alessandro Palladino

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Negli ultimi anni le varie piattaforme di servizi streaming ci hanno permesso di conoscere tutta una serie di produzioni molto lontane dalla classica offerta occidentale americano-centrica. Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e tanti altri nomi che visitiamo via internet ogni giorno hanno arricchito i loro cataloghi con numerose serie TV e film appartenenti a paesi o nazionalità che difficilmente vedevamo passare sulle nostre televisioni. Basti pensare al fenomeno di Dark o alla Casa di Carta per rendersi conto di quanto i servizi in streaming abbiano permesso a sempre più culture di riuscire a regalare la propria visione creativa attraverso show alle volte anche originariamente prodotti dal servizio stesso.

Tra tutti però, c'è un paese in particolare che di recente ha via via rubato le luci del palcoscenico, sia del piccolo schermo che del grande cinema: la Corea del Sud. Certo, tutti ricordiamo la straordinaria vittoria di Parasite di Bong Joon-ho e il momento in cui il pubblico ha scoperto la bellezza della tecnica coreana, ma già ancora prima di Parasite la storia delle opere d'intrattenimento della Corea del Sud aveva preso piede tra le nostre pagine web o in sporadici momenti della nostra storia, come quando Train to Busan è diventato un cult horror anche per noi italiani, complice perfino un doppiaggio completo.

Le serie tv coreane, o Korean Drama come vengono spesso chiamate, sono degli show che in linea generale rispecchiano quello che ci si aspetterebbe da un programma di stampo classico, ma con dei twist e delle soluzioni così particolari che li distaccano nettamente da ciò a cui siamo abituati con le serie TV americane più note; a volte perfino lontani anche da quelli che sono i dogmi registici della Cina o del Giappone, sebbene ne condividano comunque alcuni elementi prettamente stilistici e culturali. Che cosa sono però i Korean Drama? Qual è la loro storia? E come è possibile guardarli qui in Italia?

Dall'occupazione del Giappone all'esplosione della TV

I Drama Coreani nascono, in una forma molto primitiva e legata alla radio, durante l'occupazione del Giappone nel 1927: un periodo spesso ricordato e rappresentato proprio per sottolineare la forza e la resilienza del popolo nativo rispetto all'occupazione della forza giapponese. Resistenza, preservazione delle proprie tradizioni e un forte senso patriottico hanno spinto il popolo coreano a sopravvivere a questo periodo buio della loro storia, risorgendo poi nel paese che oggi tutti noi conosciamo. Un esempio di un drama che rievoca quel periodo è l'eccellente Chicago Typewriter, ambientato parzialmente durante l'occupazione e incentrato in particolar modo sui moti di resistenza clandestini.

In questo contesto di oppressione culturale, molti programmi in onda alla radio erano sicuramente giapponesi ma c'era anche una piccolissima fetta di radio-drama totalmente in coreano: una speranza concreta, un ricordo del proprio paese che prendeva forma via radio e che donava a tutte le famiglie un ricordo prezioso di quella che era la propria cultura, ormai lasciata a un piccolo spazio a margine di una programmazione totalmente associata al Giappone. Quelle opere condensate in quelle poche ore di radio a disposizione sono diventate un simbolo che ancora oggi rimane come ricordo dei valori in quella occupazione, e per tale ragione hanno costituito effettivamente la prima pietra su cui poi i Drama hanno iniziato a basare la loro impronta.

Difatti i primi anni dei Drama Coreani, quindi tra il 1970 e il 1990, avevano una forte componente storica particolarmente legata alla rievocazione del passato del paese o, nello specifico, del periodo Goryeo. Certo c'era anche spazio per la contemporaneità, ma il budget era così limitato che al tempo era possibile realizzare solo rievocazioni o vicende incentrate su particolari risvolti sociali o socioculturali.

Non c'erano quindi serie d'azione o romantiche come oggi, anche per colpa della bassa diffusione delle prime TV nel paese e per la scarsità di spettatori a disposizione nei dati delle compagnie, le quali si ben guardavano da spendere tanti soldi per qualcosa di così poco profittevole. C'è però da dire che, come qui da noi, sono state le stesse emittenti nazionali a iniziare il percorso più strutturato per i drama in TV e ancora oggi, anche con colossi come Netflix e Studio Dragon ad affiancarle, mantengono un peso non indifferente nel panorama della produzione generale.

Tra il 1980 e il 1994 l'avvento della televisione a colori cambiò radicalmente la percezione del pubblico e la produzione dei drama, creando serie monumentali che hanno definito i canoni del genere. I casi in particolare, ricordati dalla nazione stessa, sono quelli di Love & Ambition con il primo picco del 78% di spettatori per ogni singolo episodio andato in onda, tanto che le strade erano vuote all'ora delle puntate, e lo show storico 500 anni di Joseon, il quale andò in onda per ben otto anni con 11 serie a seguito.

Tuttavia è dal 1995 che abbiamo l'evoluzione per i drama come li conosciamo oggi, tutto grazie a Sandglass (considerato come il programma più famoso ambientato nell'oppressione politica del 1970 e trattato con un realismo da archivio) e al suo successo straordinario dovuto, oltre alle sue qualità, anche al formato di "miniserie" da 24 episodi. La particolare contenutezza nelle dimensioni delle puntate e la crescita del fenomeno dei drama anche all'interno della stessa Corea del Sud hanno permesso a Sandglass di rappresentare un punto di interesse anche per l'audience esterna al paese, diventando di fatto uno dei primi prodotti di quella che oggi chiamiamo Korean Wave.

Dalla storia al contemporaneo, la Korean Wave

Sandglass e i primi anni del 2000 hanno dato il via a un cambiamento enorme nel modo di percepire i Drama, così come quello del pubblico a cui erano indirizzati. Come premesso nei paragrafi precedenti, spesso i Drama Coreani erano legati alla storia e alle rievocazioni storiche molto tradizionali, un retaggio necessario in un tempo in cui il proprio passato stava venendo cancellato da una forza straniera. Una volta però concluso quel periodo e con l'emergere di una generazione giovane più abituata alla TV, il pubblico ha iniziato ad avere esigenze diverse e a rifugiarsi in qualcosa di più contemporaneo. I drama storici, chiamati con la parola "sageuk" (la quale non ha un corrispettivo vero e proprio nelle altre lingue), erano sì popolari come un tempo, ma iniziavano a far fuggire gli ascoltatori più giovani per via del ritmo troppo lento, didattico e spesso anche pieni di un linguaggio medievale.

Così, grazie a coraggiosi sceneggiatori come Choi Wan-gyu e il suo Hur Jun, i drama storici hanno abbandonato la serietà della fedeltà storica per focalizzarsi sui personaggi e sulle loro relazioni, trasformando l'epoca Goryeo e Joseon in scenari antichi ma assimilabili da un pubblico giovane grazie a una scrittura più contemporanea.

Questi nuovi show, oggi conosciuti come "fusion sageuk", ovvero sageuk con elementi esterni alla fedeltà storica, sono stati l'ancora trainante per permettere al pubblico fuori dalla Corea del Sud di potersi avvicinare alle serie senza sentirsi alienato dal contesto storico o dai personaggi reali rappresentati. Avendo una struttura più "intima" e improntata alle relazioni tra il cast, non occorreva far parte del passato storico per comprendere al meglio il messaggio dietro la serie, o capirne l'importanza in ambito culturale. I drama fusion sageuk sono, non a caso, diventati anche tra alcuni dei più famosi tra noi occidentali e ancora oggi si cercano sempre nuove forme per unire il presente ai periodi storici della Sud Corea. Alcuni esempi di questo fenomeno possono essere visti con il grande successo di show come Moon Lovers o di Rookie Historian, attualmente disponibile su Netflix.

L'aumento della popolarità e delle idee dietro i drama coreani, così come la crescita di studi ed emittenti specializzate, ha via via arricchito lo scenario coreano di generi e idee. L'esplosione d'innovazione e l'esponenziale crescita tecnologica del paese, oggi ricordato come uno dei colossi in ambito tech, hanno alzato alle stelle i valori di produzione e adesso si può tranquillamente dire che ogni serie equivale a 12 o 24 film di un'ora. Al pubblico estero sono arrivati spesso solo i prodotti più in vista del panorama, anche perché come ben sappiamo i canali di distribuzione non erano così tanti. Ma se un film o una serie diventavano un fenomeno in patria, c'era qualcuno disposto ad esportarli anche grazie all'ondata di prodotti orientali di ogni genere che stavano via via prendendo piede in America e in Europa.

Train to Busan, in particolare, è stato un caso significativo nell'ascesa del genere horror e delle nicchie aperte da The Ring e altri miti giapponesi, le quali avevano creato la perfetta opportunità per raggiungere un'audience vogliosa di esplorare l'orrore oltre l'oceano. Oggi, come ben sappiamo, la Sud Corea è molto nota per i suoi show sugli zombie e la cura che mettono in essi, tanto che attualmente rappresentano una grossa attrattiva nel mondo dell'intrattenimento di ogni tipo e serie come Kingdom di Netflix ne sono una valida prova.

L'influenza del K-Pop e di Internet

Grosso merito dell'esportazione attuale però, ed è innegabile, va alla musica coreana o K-Pop/K-Rock. Non abbiamo bisogno di dirvi come BTS e Blackpink, oggi, siano fenomeni granitici per la cultura coreana, tanto da renderli frequenti nei panni di cameo importanti in serie di successo o addirittura in casi dove parte dei loro componenti sono stati selezionati come attori protagonisti per serie famose. Un esempio molto noto è quello di Rowoon – cantante degli SF9 - in Extraordinary You, Landing from the Stars e molte altre serie. Gli attori coreani sono infatti spesso ben più che semplici attori: fanno i modelli, gli idol o i produttori e il loro ruolo all'interno della società coreana è ben più marcato e presente rispetto a quello che potrebbe essere il confronto occidentale.

Parte di questo coinvolgimento così "sociale" è stato dato da diversi fattori, tra cui il principale è l'avvento di Internet e il boom dei social network, vissuti in Sud Corea in maniera nettamente più intensa che da noi anche grazie a dei sistemi completamente diversi e unici per il paese. Come accennato, essendo molto avanzato tecnologicamente e patria di compagnie come Samsung, l'iper connessione e la condivisione della propria vita diventa un elemento imprescindibile della vita cittadina. Ragion per cui, e qui entra in gioco una tecnica che discosta molto i Drama dagli show nostrani, la maggior parte delle serie vengono girate nei 5 giorni che separano un episodio dall'altro.

Molte vengono mostrate con le prime due puntate sulle quattro girate in precedenza, e il resto del copione e della sceneggiatura vengono completati successivamente o modificati in base ai feedback provenienti dagli spettatori della TV o dei social network (in gergo SNS). Questo fa sì che le serie coreane, a meno di precise scelte autoriali, vadano sempre incontro alle aspettative del pubblico e correggano il tiro su alcune critiche particolari, il che chiaramente porta con sé tutta una serie di problematiche precise come il fatto che gli attori devono performare sempre al loro massimo anche sotto forte stress (e qui rientra in gioco il duo con gli idol e il grande sforzo psichico e fisico richiesto) oppure il dover girare puntate molto lunghe, in media 1 ora a episodio, in cinque giorni.

I Drama Coreani oggi

A prescindere da questo loro ritmo serrato e figlio del rapporto fin troppo intimo con il pubblico, i Drama Coreani hanno guadagnato sempre più successo ed espanso i loro generi prendendo esempio dalla fusione iniziata con quelli storici. Se all'inizio utilizzare elementi contemporanei in contesti antichi era una trovata geniale per specifiche categorie, la fusione di questo o quel filone tematico è diventato un caposaldo dei drama moderni, e tutto sommato il cuore pulsante delle storie coreane.

Spesso si hanno serie TV romantiche con una forte trama d'azione o di critica sociale, altresì si hanno produzioni d'azione che invece sono estremamente riflessivi o addirittura delle serie prettamente comiche che non disdegnano l'utilizzo di temi crudi come la morte, l'aldilà o la criminalità efferata. Grazie alla durata di quasi 1 ora e il formato da 12 o 24 episodi, le possibilità offerte dal mezzo sono vastissime e hanno generato combinazioni così originali da potersi ritenere come prodotti difficilmente trovabili in altri mercati.

Ciò che ci torna utile da capire per inquadrare la nostra posizione di partenza in merito all'argomento di questo articolo è che la storia dei drama coreani è ricca di successi che hanno definito la storia della propria nazione, o tramandato le vicende storiche o, come abbiamo illustrato, rappresentato un barlume di speranza in un periodo d'oppressione. Raffinate nel tempo, qui in Italia non sono mai pervenute in parte proprio per quella storia travagliata, in parte perché è davvero difficile adattare qualcosa dal coreano all'italiano. Train to Busan, tanto per citare un esempio, ha sì un doppiaggio italiano ma al contempo è evidente quanto la direzione abbia faticato tantissimo a tenere il passo con le parole del labiale. Lo stesso che un po', oggi, si percepisce guardando nuove serie doppiate come Love Alarm di Netflix.

Complici questa difficoltà e l'iniziale slancio verso le realtà storiche poco interessanti per noi occidentali cresciuti con i capolavori del cinema americano, è solo in tempi recenti che finalmente l'interesse è schizzato alle stelle grazie all'ondata post 2000 di Drama sempre diversi e il lavoro svolto da piattaforme come Rakuten Viki: servizi di streaming ufficiali che però si appoggiano, anche oggi, a team amatoriali. Il passaparola unito alla trainante piega romantica degli ultimi drama più premiati – sanciti proprio da una sorta di Cerimonia degli Oscar interamente coreana – ha fatto sì che si venisse a creare una comunità sempre più folta di amatori del genere, principalmente orientata alle giovani quote rosa amanti del K-Pop. Se non fosse stato per queste fan curiose e per le loro folte schiere, oggi staremo ancora attendendo i drama coreani come pochi anni fa, ma sappiamo bene che la popolarità fa miracoli per l'esportazione.

Dove guardare i Drama?

Dove possiamo quindi guardare i Drama Coreani nel nostro paese? Il primo posto, principalmente legato alla Corea stessa, è Rakuten Viki, il quale è un servizio in streaming con numerosi show all'attivo sebbene ci siano vari livelli di restrizioni in base al tipo di abbonamento e la disponibilità in base al paese. Rakuten Viki è un servizio gratuito di base, ma alcuni drama o prime visioni possono essere visti solamente sottoscrivendo un particolare abbonamento. Detto questo, i sottotitoli delle serie sono spesso affidati a team di traduttori diversi e volontari, quindi anche se alcune puntate escono regolarmente non è detto che alla loro uscita saranno dotati dei sottotitoli nella nostra lingua.

A seguire, e come al momento unica alternativa, c'è Netflix. Netflix non solo sta arricchendo il proprio catalogo di serie coreane da almeno due anni, ma ha anche prodotto o sponsorizzato delle serie originali. In particolare, Netflix può essere il vostro primo approccio perfetto se non avete mai avuto a che fare con qualcosa proveniente dalla TV coreana, visto che presenta drama variegati e di ogni tipo di genere. Se vi piace l'azione e volete provare anche cosa significa il concetto di "fusione di generi", Memories of Alhambra può fare al caso vostro sia per la sua trama, a metà tra il mondo digitale e il crime, sia perché è largamente ambientato a Granada e quindi meno straniante rispetto al gettarsi in una serie tutta dentro gli spazi di Seul. Anche It's Okay to not be Okay ha forti influenze europee ed è perfetta per chi adora la cupa dolcezza di Tim Burton.

Se invece siete alla ricerca di qualcosa di più caratteristico e che vi faccia vivere lo spirito prettamente coreano, Mystic Pop-Up Bar è un buon mix tra folklore e modernità con il giusto pizzico di risate, lacrime e combattimenti. Mettiamo però che non siate amanti del fantasy stretto e vogliate qualcosa di più realistico, per voi c'è Itaewon Class e la sua storia di riscatto personale attraverso la lotta di un piccolo ristorante contro un'azienda multimilionaria. Oppure Start-Up e l'intreccio spinoso di chi crede nel proprio sogno di riuscire a forgiare un'azienda di successo in stile Silicon Valley, o ancora, Romance is a Bonus Book per chi, quel sogno, ce l'ha nel mondo dell'editoria e non si sente troppo "anziano" per essere un eccellente lavoratore.

Infine, ma solo per tematica, perché non capire meglio la situazione tra Corea del Nord e Corea del Sud attraverso la strana storia di una coppia tra i due confini con Crash Landing on You? Insomma, di scelta ce ne è tanta e ogni show può rispecchiare uno o più dei vostri gusti. Basta solo dare una possibilità a questo mondo finora nascosto, ricco di storicità, cura e voglia di regalarvi emozioni.

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