Dragonero - Il Ribelle: Il destino di Keyra, aiutare una vecchia amica
Una vecchia amica ha bisogno dell'aiuto di Gmor e Ian, per evitare che gli orchi diventino un pericolo per l'Erondare. La chiave è Il destino di Keyra
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a cura di Manuel Enrico
In sintesi
Una vecchia amica ha bisogno dell'aiuto di Gmor e Ian, per evitare che gli orchi diventino un pericolo per l'Erondare. La chiave è Il destino di Keyra
Dopo l’appassionante La voce della foresta profonda, Dragonero – Il Ribelle continua a definire le caratteristiche della nuova società Erondariana nata dalle ceneri della Guerra con le Regine Nere. Come detto più volte, il ritratto del nuovo Erondar non si limita a ridefinire l’assetto dell’Impero Erondariano, ma si focalizza anche nell’attenzione a come stiano reagendo tutte le popolazioni che vivono in questo mondo. In uno dei primi albi seguenti alla fine del grande conflitto che ha squassato l’Erondar, era emerso come la pax erondariana mantenuta dalla forza del trono di Vàlehndàrt sia venuta meno, facendo riemergere vecchie ruggini e antiche rivendicazioni, soprattutto presso quei popoli che avevano sempre ritenuto di esser stati sottomessi dal potere imperiale. In un simile assetto politico, queste tensioni mai debellate trovano terreno fertile per divenire nuove minacce a ciò che ora è divenuto l’Impero Erondariano.
Il destino di Keyra, l’albo maggio, fa proprio questo concetto e lo pone al centro della trama. Poche razze si sono sentite trattate iniquamente come gli occhi, ribadendo come l’Impero Erondariano trattasse in modo poco consono le altre razze. Pur avendo preso parte alla battaglia contro le Regine Nere al fianco dell’Impero, tra le fila degli orchi non erano mai mancate voci di ribellione al giogo imperiale, come avevamo letto sin dai primi albi della serie di Dragonero.
Il destino di Keyra si intreccia alle future decisioni del popolo degli orchi
Una razza bellicosa e che vede nel combattimento un motivo di onore e prestigio non può rimanere pacifica troppo a lungo. Per i lettori di Dragonero, la figura dell’orco spesso si associa a Gmor, fedele compagno di Ian, utilizzato intelligentemente dagli autori per rompere gli schemi classici e stereotipati dell’orco, ma al contempo dandogli, come fatto con Sera, il ruolo di ‘figlio di due mondi’, ideale per renderlo un punto di vista privilegiato per certe dinamiche di contrasto tra due mentalità. Un legame, quello tra Gmor e la sua gente, che viene rinforzato dalla sua storia d’amore con Keyra, figura chiave nella società orcina e vecchia conoscenza anche di Ian.
Fedeli al concetto di continuity, Vietti e Enoch non mancano mai di rinforzare il corpus narrativo di Dragonero con richiami e collegamenti che legano tutte le incarnazioni della saga. Keyra, centrale in questa storia di Vietti, è un’amicizia adolescenziale di Ian e Gmor, comparsa all’interna di Dragonero Adventures, il fumetto young adult che aveva raccontato l’adolescenza di Ian.
Sono passati anni dalla spensieratezza in cui avevamo incontrato Keyra, ci sono state guerre e scontri, e nel nuovo Erondar l’orchessa guerriera è divenuta un punto di riferimento per la sua gente, grazie al carisma guadagnato durante la battaglia con le Regine Nere. Questo suo ruolo di primo piano nella società orcina la mette al contempo in pericolo, ora che gli orchi hanno deciso di tornare alle vecchie usanze, rieleggendo un unico capo che possa guidarli nuovamente ad un ritorno alle loro tradizioni.
Un pericolo, per Keyra, che appare sin dalle prime pagine, quando un tentativo di assassinio che la vede come bersaglio viene sventato. Questo incidente diventa per Ian e Gmor motivo di preoccupazione, non solo per la loro amica, ma anche perché essere il segnale di un problema più grande: cosa agita la società degli orchi?
Cogliendo questa occasione,con Il destino di Keyra Vietti ci porta ad assistere ad uno dei rituali tipici della cultura degli orchi, presentato con la solita cura nella caratterizzazione delle cerimonie e dell’identità delle diverse popolazioni che abitano l’Erondar. Senza addentrarci nell’odiato territorio dello spoiler, possiamo dire che la bella storia di Vietti rientra all’interno di quelle trame che concorrono a definire maggiormente la dinamica sociale che si sta sviluppando all’interno della serie. Negli ultimi numeri, Ian e Gmor sono raramente protagonisti di primo piano, ma sembrano più che altro spettatori di eventi che stanno mettendo in moto sottotrame che presto potrebbero avviare mutamenti che avranno una grossa rilevanza anche nella loro vita.
Vietti ed Enoch hanno sempre usato questo modo naturale e credibile di imbastire le loro trame più complesse. In Dragonero sin dai primi numeri erano stati inseriti i semi di ciò che sarebbe poi divenuto il crollo dell’Impero Erondariano e la Saga delle Regine Nere, ma i lettori assimilavano in modo inconsapevole questi piccoli indizi, salvo poi comprenderlo al momento giusto, grazie a colpi di scena ben studiati e avvenimenti rivelatori. Con Dragonero – Il Ribelle, complice un assetto narrativo diverso rispetto al passato, i lettori sono più avvezzi a questa caratteristica della serie, lasciando gli autori più liberi nel costruire una narrazione capace di lasciare in secondo piano il protagonista della serie, concentrando l’attenzione su avvenimenti che diventano fondamentali per la storia futura dell’Erondar.
Ideale, come impostazione, per inserire parentesi in cui compare la vita di corte di Vàlhendàrt, in cui assistiamo all’evoluzione dei rapporti tra i nemici di Ian o alle altre trame degli alleati di Ian, che continuano a tessere progetti e pianificare mosse per dare nuovo slancio alla lotta contro Leario e la sua teocrazia. Il destino di Keyra è un’ottima storia preparatoria, riesce a mantenere alto il livello di tensione narrativa che spinge il lettore a divorare l’albo, ma ha anche il merito di dare solidità al ciclo di Dragonero.
Tutte le minacce all'Impero Erondariano pronte a esplodere
Un aspetto che spesso passa in secondo piano è la cura maniacale degli autori nella creazione e caratterizzazione delle armi. Vietti ed Enoch sono due maniaci della ricerca e hanno una profonda conoscenza, vuoi per passione vuoi per lavoro, di armi e tattiche, e questa loro competenza arriva all’interno della serie.
Basti pensare all’arma con cui Keyra combatte, un’ascia con impugnatura particolare per adattarla al suo stile di combattimento, come precisa Luca Barbieri nel suo Cronache della Ribellione. Questi dettagli che nella lettura possono sfuggire, presi come siamo dalla dinamicità delle scene e dal ritmo serrato degli eventi, sono elementi che denotano l’attenzione con cui ogni aspetto della saga di Dragonero venga curato dal team creativo della serie.
Elementi che vengono riprodotti su carta dai disegnatori. Per Il destino di Keyra abbiamo un trittico di matite composto da Fabrizio Galliccia, Vincenzo Riccardi e Gianluca Pagliarani.
Galliccia ha il compito di introdurci nell’albo, mostrandoci anche un attimo di intimità di Gmor e Keyra interrotto dal tentato assassinio. Nelle prime tavole, Galliccia non convince pienamente, alternando tavole ben definite e curate sotto ogni aspetto ad altre in cui il tratto sembra più approssimativo, che lascia la sensazione di un abbozzo. Peccato, perché le tavole successive dimostrano un altro tenore realizzativo.
Vincenzo Riccardi firma le tavole centrali dell’albo, più cupe e violente, caratterizzate da un tono più dark, non solo per il bordo della gabbia, ma anche per l’ottimo uso fatto delle ombre all’interno delle vignette, capace di valorizzare ed esaltare la dinamicità della lotta.
Gianluca Pagliarani contribuisce alla storia realizzando parte della finale dell’albo, con la sua solita maestria nell’adattare il racconto visivo alle tensioni narrative. Una sua particolarità che è ancora più evidente della copertina dell’albo, dove riesce a cogliere le movenze e gli sforzi muscolari di tutti gli attori coinvolti nella tavole. Specialmente Ian, è ritratto in una posa non semplice, in precario equilibrio dove aver colpito uno degli assassini ghoulin. Pagliarani ritrae in modo perfetto gli assassini, mostrando la loro indecisione su come affrontare i nemici e la loro fatica nell’avanzare nell’acqua, con un colpo da maestro nel ritrarre l’assassino.
Completa questo spettacolare colpo d’occhio la colorazione di Paolo Francescutto, che esalta il movimento dei personaggi dando vitalità anche alle onde che si infrangono contro gli scogli su cui sono rifugiati Ian e Keyra.
Completano l’albo l’introduzione di Luca Barbieri e il lettering di Marina Sanfelice, che prestano come sempre la loro opera per realizzare un albo di Dragonero – Il Ribelle capace di inserirsi al meglio all’interno della saga di Dragonero, sia nel caratterizzare i personaggi che nel dare ai lettori nuovi dettagli sull’evoluzione del mondo in cui si muovono Ian e i suoi compagni
Voto Recensione di Dragonero: Il Ribelle - Il destino di Keyra
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Storia rispettosa della continuity
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- Costruzione della trama orizzontale accorta
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- Tavole ben relizzate
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- Copertina strepitosa
Contro
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- Alcune tavole iniziali non all'altezza
Commento
Il destino di Keyra riporta gli orchi al centro dello scenario politico dell'Erondar, coinvolgendo Ian e Gmor all'interno della società orcina. Una storia intensa e che lascia presagire nuovi sconvoglimenti in arrivo per l'Impero Erondariano
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Dragonero: Il Ribelle - Il destino di Keyra