Dosei Mansion Volume 6, la recensione

Dosei Mansion è il titolo della prima serie di manda di Aiken, la nuova collana fumettistica targata da Bao Publishing. Ecco la recensione del Volume 6.

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a cura di Giovanni Arestia

Eccoci giunti al sesto e penultimo appuntamento con Mitsu e compagni. La storia di Dosei Mansion, la nuova serie manga facente parte della collana fumettistica Aiken edita da Bao Publishing, sta per giungere al termine e sta iniziando a prendere pieghe sempre più intriganti e preoccupanti. Prima di addentrarci all’interno della recensione, ricordiamo che in Aiken rientrano anche altri manga come Fiori di Biscotto, HenshinI doni di Edo, Nuvole bianche e Le anime di Edo, ma mentre tutti questi elencati sono dei volumi autoconclusivi, Dosei Mansion è l’unica serie della collana composta da ben sette volumi. Noi abbiamo già recensito i primi cinque volumi e oggi continuiamo a raccontare le avventure di Mitsu e degli altri particolari e misteriosi personaggi con la recensione di Dosei Mansion Volume 6.

Dosei Mansion Volume 6: la storia inizia a prendere pieghe cupe e pericolose

Nel Volume 5 avevamo osservato come l'esperimento di Souta stesse iniziando a prendere una certa forma e concretezza. Per chi non ricordasse di cosa si tratta, l'esperimento riguarda la costruzione di una navicella spaziale per compiere un viaggio sulla Terra e omaggiare il padre di Mitsu scomparso su di essa, ma soprattutto scoprire se le ricerche compiute sul pianeta tempo prima siano state condotte seriamente. Per compiere questa importante missione, l'ingegnere decide di coinvolgere il giovane Mitsu che da tempo non vede l'ora di poter andare a trovare il suo papà o ciò che ne rimane. Il ragazzo, però, assiste a qualcosa di strano poiché tutti i clienti che in passato sono stati aiutati da lui sembrano poter fornire concretamente un contributo per la costruzione del veicolo.

È come se i clienti finora incontrati nascondessero qualcosa e avessero avuto come interesse quello di avvicinarsi al ragazzo per comprendere meglio il suo carattere e raggiungere la progettazione completa del veicolo. Il protagonista, quindi, passa da uno stato di incredibile felicità ad uno stato di incredulità e parziale delusione soprattutto quando scopre che il suo socio Nishimaru ha dei progetti tutt'altro che chiari e dediti unicamente alla semplice esplorazione del pianeta. I problemi aumentano quando lo stesso Mitsu si ritrova protagonista di un incidente potenzialmente grave. In realtà grazie a questo triste evento, il ragazzo riesce a scoprire chi sono le persone a lui davvero vicine.

In Dosei Mansion Volume 6 scopriamo finalmente i motivi dello strano comportamento del signor Nishimaru a cui viene dedicata gran parte dell'intero volume. Per la prima volta veniamo catapultati all'interno di una lotta di classe che come spesso accade viene combattuta dal basso a causa di soprusi e violazione di diritti compiuti dall'alto. In questo caso scopriamo che il signor Nishimaru odia visceralmente il livello superiore dopo dei gravi eventi familiari che hanno visto la perdita del suo primo figlio quando ancora era nel grembo della madre e l'ingresso in coma perenne proprio di Makie, l'adorata moglie. Il sogno di entrambi era quello di andare a vivere sulla Terra, un sogno utopico e che sapevano potesse concretizzarsi solo per gli abitanti dei piani alti, ma dopo il grave episodio dovuto ad una negligenza da parte dei medici (tutti ovviamente dei piani alti) e il conseguente licenziamento dal lavoro a causa delle minacce rivolte al personale sanitario, la sua volontà di tornare sulla Terra ha visto la luce grazie all'amicizia con il signor Souta.

Nel corso della storia osserviamo poche volte Mitsu poiché la narrazione in realtà si concentra su vari colpi di scena e incidenti che coinvolgono le persone a lui vicino: si inizia con la signorina Sachi che per salvare il suo gatto rischia di cadere già dalla stazione spaziale, ma viene salvata per miracolo proprio da Mitsu, si continua con il signor Tamachi sempre meno misterioso e sempre più in bilico tra il voler tornare al ruolo di lavavetri e il ricordo dell'incidente del signor Akitoshi (il padre di Mitsu) e si conclude con un grosso incendio che colpisce la centrale elettrica e obbliga tutti i residenti del livello inferiore a restare in quarantena nelle proprie abitazioni.

In tutto questo assistiamo ad alcuni degli eventi più tristi e commoventi di tutta la storia finora letta e osservata: l'evento che ha sconvolto il signor Nishimaru, la morte di una guardia giurata del livello inferiore per colpa di una guardia del livello superiore e i ricordi dell'incidente del signor Akitoshi da parte del signor Tamachi durante uno svenimento. E i clienti di Mitsu? Ci sono ancora e c'è chi insiste a voler assumere il ragazzo, ma questa volta compaiono sporadicamente e solo per dare una mano d'aiuto a superare diverse difficoltà.

La narrazione prende pieghe inaspettate e lo stile artistico la segue

Manca soltanto un volume alla conclusione della serie fumettistica creata da Hisae Iwaoka e qui possiamo osservare un vero e proprio capovolgimento di fronte dell'intera narrazione. Il personaggio di Mitsu non è più il protagonista della storia, ma diviene un comprimario mentre i veri protagonisti diventano le persone a lui vicine ed in particolare il signor Nishimaru e il signor Tamachi. A loro è dedicata gran parte della storia di questo sesto volume e loro sono anche i protagonisti di alcuni tra i momenti topici dell'intera storia finora letta.

Finalmente scopriamo che la divisione sociale a strati non è una cosa ben vista da tutti come finora avevamo erroneamente immaginato, ma è semplicemente una situazione in equilibrio precario destinata a sfociare in una rivolta. Il signor Nishimaru è l'esempio perfetto di quanto la disuguaglianza sociale sia dannosa soprattutto in una situazione delicata come quella di vivere all'interno di una stazione orbitante intorno alla Terra e distante 35 chilometri da essa. I lavavetri non danno più la sensazione di essere degli eroi, ma divengono ciò che effettivamente la società ritiene che siano: degli abitanti del piano inferiore che vengono sfruttati dagli abitanti dei piani alti per compiere mansioni tanto costose quanto rischiose.

Nel frattempo il signor Tamachi inizia a riflettere concretamente sulla sua vita, spinto anche dal signor Makoto che nel frattempo si è affezionato ancora più al giovane Mitsu. Tamachi, però, continua ad essere molto turbato dall'incidente del signor Akitoshi a tal punto da averne continui sensi di colpa. Si osserva, quindi, ciò che molti stavamo aspettando ovvero l'inizio dello srotolamento del bandolo della matassa riguardante il legame tra il padre di Mitsu, il suo incidente e il signor Tamachi. L'incidente nella centrale elettrica è, infine, la ciliegina sulla torta poiché obbliga tutti i residenti del solo livello inferiore alla quarantena. La lotta sociale, in precedenza solo abbozzata e nella mente di Nishimaru, scoppia prepotentemente poiché i cittadini, stufi della quarantena forzata e della mancanza di aiuti dai livelli superiori, decidono di forzare il lockdown e di recarsi nei piani superiori. L'uccisione di una guardia del piano inferiore da parte di una del piano superiore è solo il preambolo per quello che crediamo possa essere un finale al cardiopalma.

L'aspetto più interessante di questo Dosei Mansion Volume 6 è sicuramente la volontà di posizionare il personaggio di Mitsu quasi in secondo piano pur mantenendo alta la sua importanza nell'intera storia. Anche se, infatti, il personaggio non è presente fisicamente nelle tavole, lo è nelle menti dei personaggi e quando invece è presente risulta fondamentale per la narrazione. La storia, a sua volta, diviene molto più intima, cupa, malinconica e cruda e questo si nota nei dialoghi, ma in particolar modo nei disegni. Lo stile artistico diventa più marcato e si pone un accento sulla cinetica dei personaggi.

Le espressioni facciali perdono la preponderanza kawaii, ma mantengono la dolcezza e la rotondità anche nei personaggi come Nishimaru che a tratti risulta inquietante a causa dei suoi traumi e delle sue paranoie. Le tavole presentano dei tratti più sporchi, maggiormente osservabili nei flashback o nei ricordi, ma sono a loro volta sempre incredibilmente dettagliate e curate nei minimi particolari. È proprio merito dell'ottimo connubio disegni-dialoghi se le sotto trame malinconiche qui presenti riescono a portare il lettore ad uno stato emotivo tale che difficilmente riuscirà a non avere quantomeno gli occhi lucidi.

Il punto di vista editoriale

Per quanto riguarda la componente editoriale, Dosei Mansion Volume 6 si riconferma ancora una volta un prodotto di ottima qualità. La copertina flessibile è arricchita, come sempre, con una sovraccoperta di pregevole fattura. Per la prima volta la copertina presenta una grafica e dei colori molto freddi dove osserviamo il signor Tamachi mentre tiene una corda spezzata all'estremità. Un'immagine triste e malinconica già dalla copertina, ma potente e importante per l'intera storia. Sempre piacevole l’idea di Bao Publishing di inserire anche il titolo originale giapponese (土星マンション) nel bordo laterale. La rilegatura è ancora una volta robusta e resistente e la qualità della carta è di ottima manifattura con una buona grammatura e ruvidità per esaltare i disegni.

Conclusioni

Dosei Mansion Volume 6 è stato una vera sorpresa. Se con il quarto volume Hisae Iwaoka ha voluto costruire un ponte tra la storia lineare e la conclusione della stessa, con il quinto volume abbiamo osservato l’altra sponda del suddetto ponte e con il sesto volume abbiamo percorso una delle deviazioni più importanti dell'intero percorso narrativo.

Mitsu non è più un giovane ed inesperto lavavetri, bensì un vero uomo pronto ad intraprendere uno dei viaggi più attesi e rischiosi della sua vita e a vivere una serie di eventi drammatici. La sua importanza è indiscussa, ma viene momentaneamente messa da parte a favore di personaggi secondari dalle sottotrame misteriose che girano, indirettamente e direttamente, intorno al giovane ragazzo. La storia inizia a prendere improvvisamente una connotazione più cupa, malinconica e a tratti folle. A questo punto non possiamo fare altro che aspettarci un finale potente e memorabile. Speriamo di non rimanere delusi.

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