Doom Patrol è una delle serie di Amazon Prime TV che ha avuto più successo tra gli originali del servizio streaming. Ispirata all'omonimo fumetto del 1963, creato da Bob Haney e Arnold Drake, Doom Patrol ha come protagonisti un gruppo disfunzionale di “metaumani” che hanno ricevuto degli strani poteri dopo aver rischiato di morire in rocambolesche circostanze. Capeggiati da Chief, un brillante inventore ed ingegnere, imparano a controllare i propri poteri e a fare gioco di squadra, per salvare il mondo da minacce incredibili e fuori da questo mondo.
Abbiamo avuto il piacere di partecipare a un roundtable, un’intervista con più giornalisti, con Timothy Dalton, l’attore interprete di Chief. Il suo personaggio è indubbiamente centrale nelle vicende di Doom Patrol, dato che senza di lui, tutti gli eroi che ne fanno parte non esisterebbero. Timothy Dalton si è prestato alle nostre domande sul suo personaggio e sulla serie di Doom Patrol, ma questa non è che l’ultimo capitolo di una lunga carriera cinematografica.
Nato nel 1946 nel Regno Unito, Timothy Dalton ha cominciato fin da giovane a recitare, specialmente in teatro. Nel 1980 interpreta il Principe Barin nel film Flash Gordon, uno dei primi cinecomic, genere in cui tornerà a recitare nel 1991 interpretando Neville Sinclair in Le avventure di Rocketeer. La parte che lo rende realmente famoso è l’agente James Bond, nel film 007 - Zona Pericolo ed il capitolo successivo, 007 - Vendetta Privata. I più giovani lo ricorderanno invece in Looney Tunes - Back in action o in Hot Fuzz, oppure per alcuni dei suoi doppiaggi in diversi film d’animazione, come ad esempio I Racconti di Terramare o numerosi cortometraggi della saga di Toy Story.
Uno dei suoi ultimi lavori ad aver conquistato il pubblico del piccolo schermo è Penny Dreadful, serie televisiva fantasy-horror che intreccia alcuni dei personaggi principali della letteratura horror, come ad esempio Frankenstein e il Dr Jekyll. Con Doom Patrol invece, si sposta dal mondo letterario a quello dei fumetti, interpretando Niles Caulder, detto Chief.
Nella prima stagione della serie targata DC, il personaggio di Dalton appare come un brillante ingegnere costretto sulla sedia a rotelle, che passa la sua vita a salvare persone da un destino altrimenti fatale. Tuttavia, durante il corso degli episodi, la percezione che lo spettatore ha su di lui comincia a cambiare, quando alcuni avvenimenti del suo passato vengono scoperti.
Della seconda stagione non si hanno ancora molte informazioni a disposizione, se non il breve trailer di cui vi parliamo anche in questo articolo.
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=Ia5WAY8JtLk&feature=emb_title[/embed]Come abbiamo potuto notare, tra il personaggio di Chief in Doom Patrol e il ruolo di Timothy Dalton in Penny Dreadful, Sir Murray, ci sono delle forti analogie legate soprattutto alla paternità. Questa diventa elemento focale nella seconda stagione di DP, sollevando anche quesiti etici non indifferenti come i limiti morali entro cui un padre dovrebbe rimanere nell’aiutare e proteggere i propri figli. Ciò diventa la sfida che Chief dovrà vivere in prima persona, dato il suo rapporto con la figlia Dorothy. Ma in un contesto come DP, quali potrebbero essere questi limiti?
Dalton sembra davvero molto appassionato al suo personaggio, ne parla con enorme entusiasmo, ed ogni tanto nasconde con una risatina quelle che saranno le sorprese che ci attendono nella seconda stagione di Doom Patrol. Tuttavia, il suo personaggio ha un passato molto tragico e si troverà costretto a confrontarsi con alcune delle dolorose scelte che ha fatto.
Al momento dell’intervista, in effetti abbiamo visto in anteprima solo i primi due episodi, di cui vi parleremo presto. Dalton, fortunatamente, ci evita pericolosi spoiler, riuscendo a darci comunque una sua visione unica sul personaggio, senza mancare di lasciarsi andare a qualche battuta, probabilmente dovuta all’esperienza personale.
Durante l’intervista, Dalton ci ha virtualmente accolti in casa sua, con fare affabile e gentile. E’ riuscito a metterci totalmente a nostro agio, tanto che quando gli è suonato il cellulare, si è lasciato andare a qualche battuta facendoci fare ben più di una risata. Nemmeno la casuale interruzione però, lo ha distratto dall'intervista, dando prova della sua professionalità, riprendendo a parlarci di Chief e della sua lotta interiore tra ciò che è giusto e ciò che disposto a fare per la propria figlia.
Nella speranza di trovare nella seconda stagione un senso alle azioni di Niles e a queste risposte un po’ criptiche, ma indubbiamente degne di Chief, non possiamo fare altro che pensare a quanto il suo personaggio si fonda bene con il mondo bizzarro e grottesco di Doom Patrol. Se in un primo momento si viene investiti da ogni genere di assurdità che ci mette costantemente alla prova nel seguirne le trame, non possiamo che chiederci come si riesca a costruire con totale naturalezza le scene di una serie così particolare. Dalton riesce a darci ancora una volta una sua visione a riguardo, senza farci mancare la parte divertente.
Nonostante Doom Patrol sia una serie che parla di supereroi con poteri - più o meno - straordinari, uno dei temi principali sembra essere proprio l’umanità e ciò che ci definisce come esseri umani, a dispetto di ciò che ci compone. Negli ultimi anni abbiamo visto crescere il trend, l’accoglienza da parte del pubblico, degli eroi che si dimostrano capaci di sbagliare e commettere errori, con una certa riluttanza verso quei “super” che vincono ogni volta e senza quasi troppo sforzo. L’opinione di Dalton a riguardo differisce leggermente, ma ha ben chiaro come mai questi nuovi eroi siano così popolari.
Non c’è quindi da stupirsi se in Doom Patrol l’umanità dei vari personaggi è un argomento ricorrente. I conflitti che nascono e le diversità che entrano in gioco a separare i protagonisti sono presenti in ogni puntata e Niles Caulder non è certo da meno. Se aggiungiamo poi che ai normali problemi da “esseri umani” ci sono anche quelli derivati dal surreale mondo di Doom Patrol, possiamo dire di avere davanti agli occhi un piccolo teatro moderno dell’assurdo. Nonostante ciò, non è impossibile capire alcune situazioni in cui si trovano i protagonisti e Dalton ha provato a spiegarci dal suo punto di vista se gli spettatori riescano a identificarsi con Chief o se invece entrino più che altro in sintonia con le sue emozioni e le sue difficoltà.
E proprio parlando di queste difficoltà, non possiamo fare a meno che richiamare alla mente il primo episodio della seconda stagione, in cui Chief, messo un po’ alle strette, si trova a dover evocare Willoughby Kipling per chiedere il suo aiuto. Senza farvi alcuno spoiler, e senza lesinare sulle risate, Dalton ci ha spiegato come effettivamente si riesca a costruire una scena del genere, risultata alquanto bizzarra ed al contempo divertente.
È quindi fuori dubbio che sia la recitazione che la serie stessa si basino sui sentimenti e sulle emozioni che si intrecciano tra loro. E’ proprio parlando di emozioni che però non possiamo fare altro che porre un ultimo quesito a Dalton. Le ultime produzioni cinematografiche e televisive targate DC Comics non sono state accolte con molto entusiasmo. Titans, uscita su Netflix nel 2018, non è stata di certo da meno, criticata sotto ogni aspetto ed in maniera piuttosto negativa. Doom Patrol, essendo una sorta di spinoff di Titans anche se non ufficialmente, ha forse un po’ sofferto di questa fama anticipatoria, ma è riuscita a convincere attori del calibro di Timothy Dalton e Brendan Fraser.
Con un po’ di rammarico per non aver potuto spendere più tempo con Timothy Dalton per trovare risposta ad innumerevoli domande, lo abbiamo lasciato con qualche riflessione da fare in più su Doom Patrol e su Chief, un personaggio estremamente complesso ma che non fa alcuna fatica a conquistare gli spettatori.
Non ci resta che attendere la seconda stagione di Doom Patrol su Amazon Prime Video, nella speranza di svelare i molti misteri della prima stagione e rivedere, magari con occhi diversi, alcune delle problematiche che i nostri eroi saranno costretti ad affrontare nei prossimi episodi.
Se vi volete avventurare anche nel mondo a fumetti di Doom Patrol, vi consigliamo il primo volume della raccolta integrale che potete trovare a questo link.