Il magazine Variety conferma definitivamente una voce che ormai girava da tempo, ovvero che Disney stia progressivamente rimuovendo ogni traccia del marchio Fox dai canali acquisiti nel 2019. I primi a essere colpiti saranno i rami cinematografici del brand, con 20th Century Fox che verrà convertita in 20th Century Studios e Fox Searchlight Pictures che diverrà Searchlight Pictures.
Facciamo un passo indietro: il 20 marzo 2019 Disney ha versato nelle tasche del magnante australiano Rupert Murdoch $71.3 miliardi, acquistando da lui buona parte delle attività commerciali legate alla 21st Century Fox. Si tratta di cinema, televisione, servizi di streaming. Gli unici elementi che Murdoch ha voluto mantenere sotto il proprio controllo sono Fox broadcast network e Fox News, rispettivamente canali di intrattenimento generalista e di informazione.
Proprio qui sorge il problema che ha giustificato la conseguente damnatio memoriae. Se è vero che Marvel Studios e Lucasfilm sono ormai stati completamente inglobate dalla multinazionale di Topolino, più ambigua è la posizione di Fox. Non solo la famiglia Murdoch sta ancora adoperando il brand per produrre e divulgare contenuti ma il canale Fox News è stato notoriamente focolaio di scandali in passato ed anche nel recente periodo. Ricordiamo che tali scandali hanno avuto una risonanza e una portata talmente roboanti da ispirare la creazione della pellicola Bombshell, film candidato a due Golden Globe e a tre Oscar.
Un retaggio tutt'altro che family friendly dal quale Disney sta velocemente prendendo le distanze. Le e-mail dello staff di Searchlight sono già state alterate, passando da fox.com a searchlightpictures.com, e i poster dei film esibiranno i nuovi loghi a partire da febbraio. La prima produzione Searchlight a privarsi del marchio Fox sarà Downhill, film con Julia Louis-Dreyfus e Will Ferrell, mentre il "debutto" di 20th Century Studios coinciderà con la distribuzione di Il Richiamo della Foresta, pellicola ispirata all'omonimo libro di Jack London.
Il nome Fox è indissolubilmente associato a Rupert Murdoch, personaggio che fa della provocazione il proprio cavallo di battaglia. La scelta di Disney non è solamente ovvia, è una presa di posizione altamente simbolica.