Bao Publishing ha deciso di portare anche in Italia alcuni prodotti che finora erano rilegati solo al mercato asiatico. A cadenza bimestrale, infatti, la casa editrice pubblica alcuni manga molto amati in Giappone e inclusi nell'apposita etichetta editoriale chiamata Aiken. Negli ultimi mesi abbiamo avuto la fortuna di leggerne qualcuno apprezzando davvero molto la scelta di includere sia volumi one-shot che intere serie manga. L'ultima tra queste è Dien Bien Phu di Daisuke Nishijima e noi vi andremo a recensire il primo di dieci volumi.
Chi è Daisuke Nishijima?
Prima di andare avanti con la recensione crediamo sia necessario aprire una parentesi sull'autore Daisuke Nishijima. Stiamo parlando di uno degli scrittori, registi, mangaka e musicisti più apprezzati in Giappone. È nato a Tokyo, esattamente a Mitaka, nel 1974 e ha fatto il suo debutto da mangaka nel 2004 con la serie Oson Senso, seguita da Sekai no Owari no Mahoutsukai (che nello stesso anno gli permise di vincere il prestigioso premio ai Seiun Awards come Miglior Artista). Attualmente è al lavoro su un webcomic legato proprio al Coronavirus e a un progetto Idol dal titolo Mayowigo.
Dien Bien Phu Vol. 1: la Guerra del Vietman agli occhi di un ragazzino
Tornando a Dien Bien Phu Vol. 1, questo ci introduce alla storia principale del racconto e ci mostra i primi personaggi principali. Qui notiamo la prima particolarità poiché non ci troviamo più in Giappone, come accaduto in altri manga della stessa collana Aiken, o in mondo futuristico, bensì siamo in Vietman ed esattamente nell'anno 1965. Il paese è diviso in due stati, quello del Sud e quello del Nord, e in mezzo facciamo la conoscenza di Hikaru Minami, un giovane reporter che fa parte dell'esercito degli Stati Uniti, ma ha origini giapponesi e per questo motivo viene mandato a Saigon (Ho Chi Minh) per lavorare come giornalista.
Hikaru non conosce bene la realtà vietnamita e non riesce ad immaginarsi cosa potrebbe attenderlo, ma certamente mai si sarebbe aspettato di trovare un ambiente totalmente sbagliato e altamente complicato. Tutto è stravolto, dai rapporti con la catena di comando a quelli con la popolazione locale. Gli Stati Uniti si comportano da tiranni e da invasori che non esitano a stuprare e molestare le ragazze vietnamite nei momenti di pausa tra una caccia ai Viet Cong e un assalto alle loro ricchezze.
Dopotutto la scelta del nome della serie è tutt'altro che casuale. Dien Bien Phu, infatti, è una città situata nel nord-ovest del Vietnam. È il capoluogo della provincia di Dien Bien, ed è diventata celebre soprattutto per gli eventi accaduti durante la Guerra d'Indocina. Qui venne combattuta la decisiva battaglia di Dien Bien Phu che si concluse il 7 maggio 1954 con la vittoria delle forze nazionaliste Viet Minh e la resa della guarnigione francese. Quindi, sebbene la storia sia ambientata nella città di Saigon, la guerra rappresenta il fulcro centrale su cui ruotano tutti gli eventi principali.
L'inconsapevole protagonista di appena diciannove anni è finito, quindi, all'interno di un vorticoso tumulto che la storia avrebbe ricordato come la Guerra del Vietnam che durò ben venti anni (dal 1955 al 1975). In questo "gioco" si sono scontrate due realtà totalmente differenti, ma unite dall'utilizzo di regole immorali dove la vittoria dipendeva unicamente da quanta umanità si decideva di mettere da parte, facendo prevalere l'orgoglio della propria nazione.
Qui Hikaru assiste a scene di inaudita violenza e gravità, come ad esempio lo stupro di alcune ragazze da parte del sergente Watermelon e dei suoi sottoposti. Essere presente durante quell'atroce atto significava trovarsi nel posto sbagliato, nel momento sbagliato e il ragazzo immagina che la sua vita sia giunta al termine. Per fortuna viene salvato, in realtà involontariamente, proprio da una ragazza che, senza perdere tempo, uccide tutti i soldati presenti. Il colpo arriva anche a Hikaru che non perde la vita grazie alla sua macchina fotografica nascosta nella giacca che assorbe il colpo. È proprio questo evento che cambierà per sempre la vita di Hikaru e la sua concezione della realtà che lo circonda.
La ragazza, però, non era altro che La Principessa, una misteriosa e giovane guerrigliera, nonché l'eroina più forte del Vietnam che, insieme alla dolce nonnina e a un misterioso cagnolino di nome Hung, fa parte del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud, organizzazione che Hikaru inizierà a conoscere sempre meglio cominciando a farsi delle proprie idee sull'evento che stava vivendo.
Stile narrativo e stile artistico in un connubio di emozioni contrastanti
Dien Bien Phu Vol. 1 è un manga crudo e drammatico che senza censure narrative racconta uno dei conflitti più terribili e vergognosi della storia contemporanea. La Guerra del Vietnam è stata descritta in tantissime opere di diversa natura, ma difficilmente se ne può trovare qualcuna come quella confezionata da Daisuke Nishijima. Si tratta, infatti, di un manga dallo stile innovativo, sbarazzino e a tratti comico capace di strapparci qualche sorriso agrodolce nonostante le tristi scene che si susseguono pagina dopo pagina.
Lo stile narrativo di Nishijima, però, non è serioso e segue perfettamente quello artistico composto da disegni dal tratto leggero e dalla ricchezza di dettagli. L'autore, inoltre, ha pensato di alleggerire la tematica usando dei personaggi che presentano una fisionomia molto vicina a quella dei bambini. Questa scelta crea una dicotomia potente: da un lato abbiamo la leggerezza e la spensieratezza della giovinezza, ma dall'altro queste devono fare i conti con le dolorose conseguenze che la guerra ha nei confronti di tutti, ma soprattutto sui più piccoli. Quest'ultimi non sono altro che ragazzini e bambini indifesi che spesso si ritrovano orfani e sono costretti a crescere più velocemente di tutti i loro coetanei più fortunati, abbandonando troppo presto la delicatezza e la spensieratezza dell'infanzia e dell'adolescenza.
Tra questi personaggi spicca Bao, un bambino di otto anni che a causa di un bombardamento ha non solo perso i genitori, ma anche senza una gamba. L'unica ancora di salvezza psicologica è la sorellina Nhieu di soli sei anni a cui è logicamente legatissimo. Bao non sopporta gli americani perché gli hanno distrutto la vita, ma nonostante ciò vuole consentire alla sorellina di avere un futuro normale e per questo motivo si auto-costringe a svolgere qualsiasi lavoro pur di riuscire a mandare Nhieu a scuola. In cosa consiste il lavoro? Lavare il sangue nelle caserme americane, raccogliere bossoli vuoti o inesplosi e svolgere compiti molto pericolosi che non vogliono fare gli americani per non rischiare la loro stessa vita. Insomma, è una cavia. Una cavia di soli otto anni.
Conclusioni
Quello messo in mostra da Nishijima Daisuke è un racconto complesso ed estremamente reale e attuale. La Guerra del Vietnam è solo uno dei più terrificanti eventi della storia contemporanea, ma non certamente l'unico né tantomeno l'ultimo. Ancora oggi è facile trovare realtà simili dove bambini e ragazzini sono costretti ad abbandonare la loro giovinezza e libertà per colpa di adulti che si "divertono" a fare il gioco della guerra. Dien Bien Phu Vol. 1, però, è anche un'opera originale che si discosta notevolmente dalle restanti opere che raccontano il Vietnam e descrive magistralmente le conseguenze sia di chi la guerra la subisce, ma anche di coloro che la guerra la fa. Lo stile narrativo e artistico sono così semplici e inaspettati per un'opera di questo genere che a ogni pagina e a ogni tavola si viene accolti da un turbinio contrastante di emozioni che spinge alla lettura e grida a gran voce il numero successivo.